l'imbecille
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sabato 13 settembre 2014
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un tony servillo magistrale
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Decisamente un trenta e lode, e non per pochi motivi.
Principalmente per l'interpretazione di Tony Servillo che è a dir poco "magistrale". Mi pare abbastanza inconsueto vedere un attore che recita ed interpreta due diversi personaggi nello stesso film e con peculiarità decisamente all'opposto. Ed invece questo è quanto si vede nel film!! E poi come non mettere sul campo la storia. Decisamente attuale ed interessante con forti contatti con la vita di tutti i giorni, ancor di più oggi. Alcune scene sono del tutto inaspettate, ancorché coerenti con lo stralunato <<fratello del Segretario>>. Mi riferisco al ballo con la presunta Angela Merkel e a fortiori l'incontro con il Presidente della Repubblica.
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liuk!
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giovedì 17 aprile 2014
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grande servillo
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Un buon film, magistralmente interpretato da Toni Servillo, probabilmente l'attore migliore e la persona piú antipatica del panorama nazionale.
Trama abbastanza originale, forse leggermente tirata via, spesso poetica e ricca di citazioni e spunti di riflessione.
Se pur non siamo davanti ad un capolavoro, ne consiglio assolutamente la visione.
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mareincrespato70
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mercoledì 19 marzo 2014
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la politica: quotidiana condizione esistenziale
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E Roberto Andò, dopo il capolavoro di qualche anno fa "Sotto falso nome" (con un grande Auteil), firma un altro gioiello cinematografico.
Film leggero nella sua complessità, con forti accenti poetici, ci fa riflettere sul ruolo del doppio e di ciò che appare (involontario, ma curioso una certa affinità tematica con l'ultimo Tornatore); ancor di più, spietata e appassionata analisi sul rapporto tra antro-politica; soprattutto dal lato dell'opposizione, quando si dovrebbe essere anti- forse prima di tutto culturalmente, senza farsi annegare nell'onnipotenza mediatica di chi detta l'agenda, con il glamour esibito come principale nutrimento nel rapporto con i cittadini, quasi come tutto si confondesse in uno spettacolo cinematografico.
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E Roberto Andò, dopo il capolavoro di qualche anno fa "Sotto falso nome" (con un grande Auteil), firma un altro gioiello cinematografico.
Film leggero nella sua complessità, con forti accenti poetici, ci fa riflettere sul ruolo del doppio e di ciò che appare (involontario, ma curioso una certa affinità tematica con l'ultimo Tornatore); ancor di più, spietata e appassionata analisi sul rapporto tra antro-politica; soprattutto dal lato dell'opposizione, quando si dovrebbe essere anti- forse prima di tutto culturalmente, senza farsi annegare nell'onnipotenza mediatica di chi detta l'agenda, con il glamour esibito come principale nutrimento nel rapporto con i cittadini, quasi come tutto si confondesse in uno spettacolo cinematografico. Malapolitica e malgoverno come conseguenza del disordine interiore, i legami duraturi come ancoraggio e salvezza dei veri valori condivisi, la pazzia vera, presunta, passata e, comunque combattuta, come benefica medicina che si abbatte su un presente di paludata ipocrisia, tra compromessi non solo morali, ormai insostenibii.
Un magistrale Servillo, ai suoi massimi, interpreta se stesso e il suo fratello gemello, mescolando vizi pubblici e private virtù o viceversa, atto di spietato coraggio non tanto velato, ma discreto (nella sua scarna efficacia) j'accuse sugli ultimi anni di finta opposizione italiana, sia politica che culturale. Film originale, opera a tutto tondo, che stupisce per la maturità dell'analisi psicologica, per la capacità di scandagliare la condizione socio esistenziale dell' homo politicus, condizione che non può prescindere dai propri "equilibri" privati, dai rapporti personali con l'altro, nella sua quotidianità. Bella e disarmante, nella sua misurata efficacia, la parte di Valeria Bruno Tedeschi. Il cinema italiano, in questi ultimi due anni, si mostra ancora capace di sfornare storie, al di là dei sofferti(?) tormenti amorosi borghesi di qualche attico capitolino...
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giovanni.
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domenica 9 marzo 2014
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flm per pseudo critici
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Film di rara bruttezza, lento senza ritmo con una storia senza un filo logico, una delusione totale, penso che quelli che hanno espresso un giudizio positivo lo abbiano fatto solo per ergersi ad esperti di cinema
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dolceremy
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domenica 2 marzo 2014
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fantastico
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Confermo: è un capolavoro! Difficilmente guardo film italiani, perchè di solito noiosi e senza mordente. Questo mi ha sorpreso. In primis Mastandrea, fenomenale, è cresciuto tantissimo, dai suoi primi film fino a questo, in cui con la sua interpretazione dichiara la sua professionalità. Servillo: mi ha lasciato inebetito. La sua: interpretazione da Oscar. Il film, la trama, la costruzione, la sceneggiatura e tutto il resto ne fanno un film da non perdere, da custodire gelosamente in videoteca. Bravissimi, complimenti.
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stefano bruzzone
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lunedì 24 febbraio 2014
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chicca noiosa
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servillo è un bravo attore, su questo non ci sono dubbi, ma non basta inserirlo nel cast perchè tutto vada da se occorre cmq una storia che appoggi la bravura interpretativa di servillo. in questo caso, secondo me, le capacità dell'attore vanno oltre la sceneggiatura e lo svolgimento del film e nonostante l'accoppiata con Mastrandrea si riveli azzeccata, il film è lento e troppo leggero per rendere onore alla prova intensa dei 2 attori. meglio nei panni dell'onorevole che in quelli del gemello pazzo, bravo mastrandrea nel ruolo del braccio destro, sempre sul pezzo, discreto mai invadente ma fondamentale nel suo ruolo di spalla. nel cast anche la bruni tedeschi che, aimè, sarà anche brava ma la trovo di un piattume incredibile.
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servillo è un bravo attore, su questo non ci sono dubbi, ma non basta inserirlo nel cast perchè tutto vada da se occorre cmq una storia che appoggi la bravura interpretativa di servillo. in questo caso, secondo me, le capacità dell'attore vanno oltre la sceneggiatura e lo svolgimento del film e nonostante l'accoppiata con Mastrandrea si riveli azzeccata, il film è lento e troppo leggero per rendere onore alla prova intensa dei 2 attori. meglio nei panni dell'onorevole che in quelli del gemello pazzo, bravo mastrandrea nel ruolo del braccio destro, sempre sul pezzo, discreto mai invadente ma fondamentale nel suo ruolo di spalla. nel cast anche la bruni tedeschi che, aimè, sarà anche brava ma la trovo di un piattume incredibile. praticamente è sempre uguale qualunque parte reciti. un film noioso ma cmq interessante e da vedere dove l'intensità della recitazione surclassa una sceneggiatura e una regia superficiali.
Voto: 6,5
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mauro.piz75
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sabato 4 gennaio 2014
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bello e intelligente
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un bel film con un grande Servillo e anche Mastandrea e con un finale intrigante.. sinceramente non ho capito chi nell' ultima scena..
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filippo catani
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lunedì 18 novembre 2013
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realtà e finzione si confondono
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Un anziano politico ha ormai perso il polso sia del paese che del suo stesso partito. L'uomo allora decide di sparire per cercare di ritrovare se stesso ma soprattutto per vedere quali saranno le mosse dei suoi. Il suo braccio destro decide allora di rivolgersi al fratello che ha una straordinaria somiglianza e ne prenderà il posto.
Il film ha numerose chiavi di lettura e non è certo il primo a giocare sul tema dei sosia o delle sostituzioni di persona. In questo caso un uomo politico viene sostituito dal fratello in passato ricoverato per problemi mentali ma che dispone di una vastissima cultura. L'uomo riuscirà a scaldare nuovamente i cuori della gente uscendo dal solito gergo "politichese" per tornare a parlare un linguaggio ironico, concreto e capace di riaccendere la passione negli elettori.
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Un anziano politico ha ormai perso il polso sia del paese che del suo stesso partito. L'uomo allora decide di sparire per cercare di ritrovare se stesso ma soprattutto per vedere quali saranno le mosse dei suoi. Il suo braccio destro decide allora di rivolgersi al fratello che ha una straordinaria somiglianza e ne prenderà il posto.
Il film ha numerose chiavi di lettura e non è certo il primo a giocare sul tema dei sosia o delle sostituzioni di persona. In questo caso un uomo politico viene sostituito dal fratello in passato ricoverato per problemi mentali ma che dispone di una vastissima cultura. L'uomo riuscirà a scaldare nuovamente i cuori della gente uscendo dal solito gergo "politichese" per tornare a parlare un linguaggio ironico, concreto e capace di riaccendere la passione negli elettori. La critica è severa e sferzante: serve forse un pazzo per dire cose che sappiano scaldare i cuori? Meraviglioso è il dialogo che intercorre con il braccio destro sulla paura di vincere di cui spesso ha sofferto la sinistra italiana (il politico in questione è a capo di un partito di opposizione di sinistra così come sferzante è il momento in cui viene gettato nel cestino un discorso già preparato e "precotto" privo di sostanza. Meraviglioso il tandem Servillo-Mastandrea in grado di reggere l'intera impalcatura del film. Se proprio si deve muovere una critica al film si può dire che la parte in cui il vero politico riscopre se stesso, la vita quotidiana e il vecchio amore è un po' banale ma nel complesso funzionale alla trama.
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mauro80
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domenica 17 novembre 2013
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se questo è cinema...
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Manca quasi tutto, manca troppo per esser considerato un bel film e/o ben fatto/diretto.
Vuoto, lento e mal recitato se non fosse per Servillo ma anche lui deve far conto con i tempi inesistenti nei dialoghi e nella regia. Se questo è cinema da 4 stelle...be... Siamo messi male.
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rampante
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sabato 16 novembre 2013
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elezioni
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Una vera bomba. Un film che porterà ogni spettatore a chiedersi "chi è chi"
Il regista ci parla di un dirigente di partito di sinistra che dopo il crollo dei sondaggi alla vigilia delle imminenti elezioni, scompare senza lasciare traccia.
Se ne va a Parigi dove chiede ospitalità a Danielle, una vecchia fiamma.
Mentre gli avversari sollevano illazioni, la moglie Anna chiama in gemello di Olivieri , un filosofo un po' matto pieno di ideali, per spacciarlo come sostituto.
Improvvisamente Olivieri riappare sulla scena ed inizia a parlare una lingua diversa che colpisce, sorprende, piace all'opinione pubblica, alle piazze.
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Una vera bomba. Un film che porterà ogni spettatore a chiedersi "chi è chi"
Il regista ci parla di un dirigente di partito di sinistra che dopo il crollo dei sondaggi alla vigilia delle imminenti elezioni, scompare senza lasciare traccia.
Se ne va a Parigi dove chiede ospitalità a Danielle, una vecchia fiamma.
Mentre gli avversari sollevano illazioni, la moglie Anna chiama in gemello di Olivieri , un filosofo un po' matto pieno di ideali, per spacciarlo come sostituto.
Improvvisamente Olivieri riappare sulla scena ed inizia a parlare una lingua diversa che colpisce, sorprende, piace all'opinione pubblica, alle piazze.
Le quotazioni del partito riprendono a salire ad infiammarsi di entusiasmo.
Il segretario diventa oggetto di ammirazione senza precedenti.
Olivieri dal suo nascondiglio segreto segue tutti i movimenti e prepare il ritorno.
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