ennas
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martedì 26 febbraio 2013
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fantasia al potere e potere della fantasia
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E’ in scena la politica: il leader di un partito di opposizione scompare alla vigilia del voto. Enrico Oliveri è un politico di professione: incarna il ritmo e lo stile sfuggente di chi tiene a distanza la realtà per non esserne travolto. La concitazione dell’ambiente è al massimo, lo staff del suo partito è già in fibrillazione per una perdita di consensi che preannuncia una sconfitta elettorale : la sparizione del segretario getta tutti nel panico.
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E’ in scena la politica: il leader di un partito di opposizione scompare alla vigilia del voto. Enrico Oliveri è un politico di professione: incarna il ritmo e lo stile sfuggente di chi tiene a distanza la realtà per non esserne travolto. La concitazione dell’ambiente è al massimo, lo staff del suo partito è già in fibrillazione per una perdita di consensi che preannuncia una sconfitta elettorale : la sparizione del segretario getta tutti nel panico. Andrea Bottini ( un’ottimo Mastandrea), stretto collaboratore di Enrico tenta di scoprirne il rifugio e rivolgendosi alla moglie si imbatte in Giovanni , gemello di Enrico che questi non vede da oltre vent’anni, alloggiato in una casa di cura per malattie mentali : è fisicamente la copia perfetta del fratello.
Il tema del doppio o sosia, non è nuovo al cinema, memorabile è il Peter Sellers di “Oltre il giardino”.
Il simpatico e trasognato Giovanni, professore di filosofia, scrittore di saggi firmati significativamente Giovanni Ernani, viene ingaggiato da Andrea per sostituire Enrico fino al suo ritorno. L’irruzione di Giovanni sulla scena politica è il nocciolo del film e da estro al regista ed agli attori ( un’imperdibile Servillo si sdoppia in entrambi i gemelli, molto bravi anche gli altri attori del cast) di dare corpo al fascino della fantasia al potere, sogno e utopia di moltissimi. Ciò che forse è possibile solo al cinema si materializza in questa storia dove un alter-ego creativo prende il posto del grigio funzionario.
Il film è divertente, ironico e dissacrante con garbo,fino alla conclusione,un “ ritorno” aperto alle ipotesi. L’elemento di maggior pregio di questo film è, secondo me, proprio quest’armonia di contenuti e di tono: la politica “urlata”, gli insulti volgari del “nemico” l’agressività verbale nel tacitare l’avversario, i retroscena scandalosi, la corruzione, l’isterismo dei media, tutto il catalogo che da anni ci assedia , tutto questo non c’è in questo film. Al suo posto il regista inscena l’ironia temperata del buonsenso, la poesia, l’arguzia, la riflessione, la partecipazione, l’esigenza della passione in ciò che si fa.
Questo è il cinema, bellezza!!! Il cinema, dove trionfa il potere della fantasia, dove il bluff e il genio convivono, come afferma il regista Mung, marito della ex amorosa dove Enrico si è rifugiato.
Con un tocco di realismo presente e futuribile il regista ci invita però anche a guardare in noi stessi, in noi che spesso siamo specchio poco lucido di coloro che ci rappresentano. Viva la libertà! La libertà, siamo proprio certi di amarla così tanto? Enrico e Giovanni sono un Giano bifronte?
Il film ci regala un soffio di poetica leggerezza, da vita ad un immaginario collettivo: “Facci sognare!” quante volte queste parole hanno risuonato verso un leader? Il regista Andò ha colto in pieno questa irriducibile voglia di differenza e il suo film è a mio avviso, assolutamente da vedere.
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paolago!
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domenica 24 febbraio 2013
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la passione, prima di tutto
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Realistico e surreale al tempo stesso, è un film che scorre velocissimo, ben fatto, diretto e recitato, ottimi tutti gli attori; è un film che dà speranza, visto poi proprio oggi ... il senso della politica? partire dalla gente e dai sentimenti, la passione prima di tutto, anche nella vita di tutti igiorni.
Da vedere
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erostrato
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sabato 23 febbraio 2013
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ma perchè tanti risolini in sala?
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Il film è intelligente, Servillo bravo, ciò che mi ha spiazzato sono state le reazioni del pubblico in sala. Il cinema in cui mi trovavo è solitamente frequentato dalla piccola borghesia di sinistra in una cittadina di provincia della Lombardia. Sala gremita, i soliti abiti eleganti, prima della proiezione intorno a me discussioni sulle imminenti elezioni e dichiarazioni di voto pro Ambrosoli. Il film ha inizio e, quando si comincia a capire che si sta parlando del maggiore partito di opposizione, partono i primi risolini.
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Il film è intelligente, Servillo bravo, ciò che mi ha spiazzato sono state le reazioni del pubblico in sala. Il cinema in cui mi trovavo è solitamente frequentato dalla piccola borghesia di sinistra in una cittadina di provincia della Lombardia. Sala gremita, i soliti abiti eleganti, prima della proiezione intorno a me discussioni sulle imminenti elezioni e dichiarazioni di voto pro Ambrosoli. Il film ha inizio e, quando si comincia a capire che si sta parlando del maggiore partito di opposizione, partono i primi risolini. Personalmente trovo ci sia poco da ridere su ciò che si sta rappresentando, magari riflettere. Poi, mi dico che forse sono risolini di imbarazzo, quelli che si fanno quando ci sentiamo scoperti in situazioni ambigue ma, tutto si chiarisce quando si passa alle risate grasse. Ho assistito al ribaltamento di significato che il film voleva trasmettere, ho partecipato, mio malgrado, ad un rito di autoassoluzione generale dove, la farsa, ha seppellito la riflessione. E' davvero tutto così improbabile, quello che il film ci mostra? E noi, che veniamo chiamati direttamente in causa da Enrico (il pazzo?) quando indica un ragazzo tra la folla accorsa ad ascoltarlo al comizio finale, non siamo forse i veri protagonisti coinvolti in tutto questo apparente paradosso? Esco dalla sala e tutti sono più allegri, domenica si vota; mi auguro che nel frattempo ci sia un doppio di qualcuno in circolazione, magari il mio.
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guido24
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venerdì 22 febbraio 2013
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libertà viva
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Un film che racconta le necessità della politica o meglio del politico; l'importanza di saper comunicare la volontà profonda di una visione completa dell'umanità più che della realtà perchè si capisca la centralità di ogni individuo sopra ogni aspetto tecnico-economico. Vittoria dell'umanità sul politico di professione, vittoria di un uomo libero e privo di conoscenze specifiche che vuole parlare all'uomo e non ai mercati o ai sondaggi. La libertà della poesia e della follia spodesta l'assurdo monopolio della meritocrazia.
Strepitoso Servillo, bello il soggetto, lascia a desiderare il montaggio.
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melania
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giovedì 21 febbraio 2013
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bellezza spiazzante
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Film bellissimo,da vedere e rivedere,che tocca molteplici temi con intelligenza,ironia e leggerezza.Toni Servillo ha dato il meglio di se' e merita un'ovazione.
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gabriele marolda
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giovedì 21 febbraio 2013
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uno splendido servillo si fa in due
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Enrico Oliveri, serio e compassato (forse troppo) segretario del principale partito d'opposizione, è assalito da sconforto e da panico a seguito di una clamorosa contestazione ad un proprio comizio e decide di scomparire per cercare in un antico amore giovanile se stesso.
Viene accolto a Parigi da Danielle, con cui aveva avuto una breve storia sentimentale al festival di Cannes più di vent’anni prima, e trova in lei e nel suo sposo, un famoso regista giapponese, generosa ospitalità e solidale comprensione.
La misteriosa e imprevedibile scomparsa del famoso politico getta in uno stato di prostrazione tutto il suo staff, alla vigilia delle elezioni.
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Enrico Oliveri, serio e compassato (forse troppo) segretario del principale partito d'opposizione, è assalito da sconforto e da panico a seguito di una clamorosa contestazione ad un proprio comizio e decide di scomparire per cercare in un antico amore giovanile se stesso.
Viene accolto a Parigi da Danielle, con cui aveva avuto una breve storia sentimentale al festival di Cannes più di vent’anni prima, e trova in lei e nel suo sposo, un famoso regista giapponese, generosa ospitalità e solidale comprensione.
La misteriosa e imprevedibile scomparsa del famoso politico getta in uno stato di prostrazione tutto il suo staff, alla vigilia delle elezioni. Il suo braccio destro, in cui soccorso viene la moglie di Enrico, trova una provvidenziale soluzione ricorrendo al fratello gemello del politico, appena dimesso dopo un lungo soggiorno in una casa di cura per malati di mente, che, sotto lo pseudonimo di Giovanni Errani, era autore di qualche saggio filosofico.
Il falso Enrico accoglie con entusiasmo l'occasione offertagli, interpretando al meglio la parte che il caso gli ha riservato, e nella sua prima (ri)apparizione in pubblico, riesce a conquistare i cuori dei suoi ascoltatori con disinvoltura e con imprevedibile e contagioso entusiasmo, risuscitando la passione, senza la quale la politica si svilisce in meschino interesse particolare.
E' il primo film che vedo di questo regista, e sono orgoglioso che sia mio concittadino. Questa sua opera è andata in programmazione in un momento particolarmente favorevole per aiutare a riflettere come i valori sottesi ai programmi dei partiti siano fondamentali per orientare l'elettorato.
Toni Servillo è magistrale; la sua interpretazione, nella duplice veste del politico depresso e del bipolare colto, sensibile e brillante che è il suo replicante naturale è superba, al pari di quella già apprezzata ne Il divo;
Valerio Mastrandrea dà prova di eccellente maturità professionale. Il film risulta molto divertente, anche in alcune parti parodistiche, come quella in cui il nostro protagonista gioca a rimpiattino con il Presidente della Repubblica o trascina in un improbabile tango un'idealizzata cancelliera tedesca.
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no_data
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mercoledì 20 febbraio 2013
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servillo: dopo andreotti, bersani e vendola?
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servillo, dopo andreotti bersani e vendola?
Film interessante e avvincente che mette a nudo l'inutilità e la vacuità di una politica che in quanto prosa del quotidiano mercimonio di potere non sa più coinvolgere le masse che invece invocano passione e poesia al punto di lasciarsi incantare dal pifferaio magico di turno che ammaliando in versi e filosofemi trascina un intero popolo verso la catastrofe.
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aesse
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martedì 19 febbraio 2013
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1+1=1
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1 + 1 = 1
Toni Servillo separando i 2 emisferi cerebrali in lui evidentemente, per l’attore eccezionale che è ben integrati, dà vita ad Enrico Oliveri e Giovanni Ernani, i due protagonisti della storia che ci racconta “ Viva la Libertà” opera prima di Roberto Andò. Trasmigrando dalle pagine di “Trono Vuoto” opera dello stesso Andò in cui nascono verso il grande schermo i 2 protagonisti, non perdono di pregnanza piuttosto si arricchiscono di un ammiccamento benigno che vitalmente coinvolge gli spettatori di questo bel film che è tipicamente italiano nell’accezione più nobile del termine.
Enrico e Giovanni sono 2 gemelli che non si vedono da 25 anni ed ognuno di essi vive e sente solo ciò che attiene ad un solo emisfero del cervello.
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1 + 1 = 1
Toni Servillo separando i 2 emisferi cerebrali in lui evidentemente, per l’attore eccezionale che è ben integrati, dà vita ad Enrico Oliveri e Giovanni Ernani, i due protagonisti della storia che ci racconta “ Viva la Libertà” opera prima di Roberto Andò. Trasmigrando dalle pagine di “Trono Vuoto” opera dello stesso Andò in cui nascono verso il grande schermo i 2 protagonisti, non perdono di pregnanza piuttosto si arricchiscono di un ammiccamento benigno che vitalmente coinvolge gli spettatori di questo bel film che è tipicamente italiano nell’accezione più nobile del termine.
Enrico e Giovanni sono 2 gemelli che non si vedono da 25 anni ed ognuno di essi vive e sente solo ciò che attiene ad un solo emisfero del cervello. Quello sinistro tutto razionalità e zero emozioni, Enrico segretario di un grande partito di sinistra in crisi… mentre Giovanni professore di filosofia che scrive saggi con lo pseudonimo di Giovanni Ernani, e c’è tanto Verdi nella colonna sonora potente e protagonista, esprime con generosità, emotività e creatività e quindi autenticità tutte prerogative dell’emisfero destro al punto che per la nostra società, che non gli trova adeguata collocazione nel conosciuto consesso umano, è da individuare come un folle da manicomio.
La crisi del gemello politico, che innanzi tutto è cambiamento, promuove una sostituzione di ruoli in cui Giovanni si muove a proprio agio e quindi con grande successo. Naturale e tranquillo in comizi, incontri e apparizioni pubbliche sfoggia quel volto inedito che gli regala un massiccio consenso fino a portare il suo partito, italiano e di sinistra, ad un gradimento del 66%...
Il viaggio a ritroso nel tempo, recuperando passioni antiche, amori e quindi il proprio senso faranno riapparire il gemello fuggitivo, le cui vicende nello scorrere della narrazione sempre più si accavallano con quelle del nostro eroe Giovanni Ernani proprio mentre l’altro se ne va. Non più esasperatamente diversi quindi ma, 1+1 unici e indistinguibili, così come accadrebbe ad ognuno di noi qualora fossimo capaci di recuperare il proprio gemello sacrificato sull’altare della tetragona coerenza e della morte dei sogni. Ma non è un sacrilegio per un politico parlare di Passione anzi ne promuove liceità in chi ascolta che prima di essere di una parte o dell’altra è un uomo che convintamente potrà accordargli il proprio consenso.
Se la visionarietà propria del buon cinema creerà un valido prodromo anche per il futuro della nostra politica so che saremo in tanti ad accogliere tale cambiamento con sollievo… per ora possiamo attivamente sperarlo!
ANTONELLA SENSI
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mimmoegizio
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martedì 19 febbraio 2013
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un grande attore napoletano
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Un film che pare scritto apposta per un attore come Toni Servillo che mi sorprende ad ogni sua comparsa per la sua straordinaria poliedricità. Molti attori nostrani e non, per quanto bravi, restano spesso intrappolati entro clichè di cui è difficile poi sbarazzarsi. Servillo si può concedere qualsiasi ruolo sentendosi perfettamente a proprio agio e senza commettere la benchè minima sbavatura.
Troppa ammirazione per Servillo? Forse.
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Un film che pare scritto apposta per un attore come Toni Servillo che mi sorprende ad ogni sua comparsa per la sua straordinaria poliedricità. Molti attori nostrani e non, per quanto bravi, restano spesso intrappolati entro clichè di cui è difficile poi sbarazzarsi. Servillo si può concedere qualsiasi ruolo sentendosi perfettamente a proprio agio e senza commettere la benchè minima sbavatura.
Troppa ammirazione per Servillo? Forse... ma non mi sento in colpa per questo.
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[+] un bel film con un grande attore italiano
(di alex2044)
[ - ] un bel film con un grande attore italiano
[+] è di afragola
(di mimmoegizio)
[ - ] è di afragola
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francesca50
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lunedì 18 febbraio 2013
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ancora un film arguto!
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Ancora una volta un film italiano buono( che risolleva la pessima opinione che io avevo della cinematografia italiana, spesso lacrimosa , troppo politicizzata a senso unico, e priva di vere idee, insomma noiosa, la quale tuttavia da un po' di tempo va migliorando).
Questo è un film interessante che conferma la bravura di Toni Servillo e Valerio Mastandrea e nel quale vediamo per l'ultima volta la nostra Mariangela Melato. Non fosse altro per la bravura degli attori è un film che merita! Ma comunque è piacevole anche la trama che ci fa vedere due gemelli sdoppiarsi l'uno nell'altro, tirando fuori per chi non li conosce il meglio di sé. L'idea del doppio poi è un'idea psicanalitica forte che offrirà spunti di discussione.
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Ancora una volta un film italiano buono( che risolleva la pessima opinione che io avevo della cinematografia italiana, spesso lacrimosa , troppo politicizzata a senso unico, e priva di vere idee, insomma noiosa, la quale tuttavia da un po' di tempo va migliorando).
Questo è un film interessante che conferma la bravura di Toni Servillo e Valerio Mastandrea e nel quale vediamo per l'ultima volta la nostra Mariangela Melato. Non fosse altro per la bravura degli attori è un film che merita! Ma comunque è piacevole anche la trama che ci fa vedere due gemelli sdoppiarsi l'uno nell'altro, tirando fuori per chi non li conosce il meglio di sé. L'idea del doppio poi è un'idea psicanalitica forte che offrirà spunti di discussione...
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