Miele

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Un film di Valeria Golino. Con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero de Rienzo, Vinicio Marchioni.
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Titolo originale Miele. Drammatico, durata 96 min. - Italia 2013. - Bim Distribuzione uscita mercoledì 1 maggio 2013. MYMONETRO Miele * * * - - valutazione media: 3,36 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
mareincrespato70 giovedì 29 maggio 2014
la morte che accompagna vita Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Film tanto scomodo e inusuale per la paludata borghese cinematografia italiana, quanto raffinato e spiazzante.
Al suo splendido esordio alla regia, Valeria Golino sceglie di affrontare frontalmente, senza compromessi, la morte pur non mostrandola mai, ma evocandola in ogni gesto e rappresentazione simbolica, persino quella sessuale. Una Jasmine Trinca, ancora una volta in stato di grazia, impersona Miele, dispensatrice di morte salvifica, concetto ostico per il catto-comunista mondo italiano, ma tema di im-mortale attualità, perchè, in fondo, si sa: non c'è vita che, ineluttabilmente, non sia legata concettualmente alla morte, che nella nostra esistenza può, persino, essere “desiderata”. [+]

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filippo catani sabato 24 maggio 2014
dilemma etico Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Una giovane ragazza aiuta a morire i malati terminali attraverso l'utilizzo di un medicinale che va a comprare in Messico. Le sue certezze vanno in frantumi quando viene contatta da un uomo che non è malato ma vuole farla finita perchè è annoiato dalla vita.
Forte e spinoso il tema d'esordio alla regia per la Golino. Questa tematica lacera tutte le coscienze e forse il merito maggiore di questo film è proprio quello di non parteggiare per nessuno limitandosi semplicemente a registrare i fatti. Oltre a tema e regia l'altro punto forte è l'accoppiata Trinca-Cecchi che sa regalare una grande intensità. Ecco la parte restante del film risulta essere un pochino pesante e già vista. [+]

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bigio mercoledì 9 aprile 2014
miele per addolcire la morte Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Miele, un nome scelto per addolcire, ma in realtà uccide, Irene, questo il vero nome di Miele, è un killer, procura la morte a pagamento a persone malate che scelgono la fine della loro vita terrena. Il nòcciolo del film è proprio qui, abituata a favorire il trapasso di malati terminali, si imbatte in un uomo non più giovane, ancora in salute, ma tormentato dalla depressione che ugualmente decide di togliersi la vita dolcemente col Nembutal. Irene, trentenne legata ad un uomo sposato, ruba l’amore e viaggia spesso per procurarsi il potente barbiturico, è una ragazza fredda, ma le sue certezze e gli abili psicologici adottati, cominciano a sgretolarsi quando cambiano le procedure. Con il suo inusuale e simpatico cliente, in un certi aspetti simile a lei caratterialmente, nasce un rapporto particolare che tuttavia finisce in tragedia. [+]

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marienbad sabato 11 gennaio 2014
discreta golino pessima trinca Valutazione 0 stelle su cinque
25%
No
75%

Non capisco la scelta di usare la Trinca da parte di molti registi italiani.la considero un bluff totale.In questo film non cambia espressione per tutto il tempo e risulta alquanto antipatica al di là del ruolo che recita.Quando il cinema italiano incomincerà a dare valore ad attori di spessore?

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graisano sabato 14 dicembre 2013
qualche merito a valeria golino. Valutazione 2 stelle su cinque
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No
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Nell'affrontare una tematica scabrosa come l'eutanasia l'attrice-regista realizza un film esile ma forse non inutile. Memore di LA BELLA ADDORMENTATA di Bellocchio, svolge un intreccio tra due personaggi, appunto la protagonista, col soprannome "Miele" e l'anziano ingegnere, che risulta incuriosito dell'occupazione della donna. Se badiamo al dibattito suscitato dal trattamento dei malati terminali, questo film puo' risultare almeno attuale.

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gianleo67 lunedì 9 dicembre 2013
dolce come il miele,amara come la morte Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Irene ,trentenne e orfana di madre, legata sentimentalmente ad un uomo sposato vive da sola in una casa sul litorale romano e viaggia molto per lavoro. Con il supporto 'logistico' di un givane amico medico pratica illegalmente l'eutanasia somministrando, ai malati terminali di famiglie condiscendenti, un potente barbiturico di uso veterinario che si procura nei suoi frequenti viaggi in Messico. Le sue certezze etiche ed il rigore inflessibile del suo protocollo vengono messe in crisi dall'incontro con un anziano ingegnere che ,nonostante goda di buona salute, ha deciso di porre fine ad un'esistenza ormai priva di motivazioni e di scopo.
Le peregrinazioni geografiche di una vecchia 'enfant prodige' del cinema italiano ritornano come le reminescenze scenografiche di un dolente viaggio attraverso la sofferenza e la morte nel suo riuscito esordio da regista attraverso il precario equilibrio (ideologico ed artistico) di un dramma che sfiora, con indulgente intimismo, il tema scottante e controverso della 'dolce morte'. [+]

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marya87 venerdì 8 novembre 2013
miele, una storia forte e complessa Valutazione 0 stelle su cinque
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Il film è liberamente tratto dal romanzo Vi perdono di Angela Del Fabbro (pseudonimo di Mario Covacich) che racconta una storia complessa, di difficile trattazione, ancora oggi tabù: la morte assistita. Irene, pseudonimo Miele, è una giovane, timida e riservata ragazza di 32 anni che dedica la sua vita a prendersi cura dei malati terminali seguendoli nelle delicata fase del suicidio assistito. Miele attraversa la vita delle persone che, affette da malattie terminali, decidono di mettere fine alla loro agonia e lo fa con assoluta accortezza, con la delicatezza che il suo nome sembra evocare, quasi come un angelo della morte, pronta a scomparire non appena il suo compito è stato portato a termine. [+]

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eugenio martedì 5 novembre 2013
cronaca di una morte annunciata Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Mieleovvero Cronaca di una morte annunciata. Così potremmo definire l’esordio alla regia di Valeria Golino vincitrice della scorsa edizione del Festival del Cinema di Cannes sezione Certain Regard. Un film decisamente importante che si occupa di uno dei due aspetti essenziali dell’esistenza: la fine della vita e i rimedi efficaci che possono alleviarla senza evitare inutili sofferenze.
La questione morale è forte e la presenza di  illustri passati quali Million Dollar Baby, Il peso della farfalla costituiscono un peso sulla coscienza che l’attrice/regista si è trovata a dover affrontare tentando di declinare, data anche la delicatezza dell’argomento, possibili giudizi in merito a una difficile scelta etica. [+]

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pensierocivile sabato 19 ottobre 2013
vita e morte di un ingegnere stanco Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

Miele, nel suo lavoro non è dolce, è fredda, distaccata, impenetrabile. Lo scopo è vegliare sulla procedura che consentirà ai malati, imprigionati in corpi ormai in disfacimento, di porre fine alle proprie sofferenze. Quando però, nella sua vita compare Carlo Grimaldi, un ingegnere semplicemente stanco di vivere, tutte le certezze di Miele-Irene cominciano a sgretolarsi, dal rapporto con i suoi “datori di lavoro”, alla finzione di un amore con un uomo legato ad un'altra donna. Denso e bellissimo questo film di Valeria Golino, tanto feroce nell'analisi dei protagonisti da riuscire a mutare il distacco in sofferenza indicibile, perfino in dolore fisico, in un crescendo naturale, intimo, bisognoso “dell'altro”. [+]

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lisa casotti mercoledì 28 agosto 2013
chapeau! Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Tanto di cappello alla Golino che confeziona, alla sua prima prova di regia, un film equilibrato (su un soggetto imbarazzante) e già segnato da uno stile, si cimenta in inquadrature difficili (come il campo medio nella stanza della prima cliente), forse esagera un po’ coi primi piani… e frutta al meglio la potente arma della colonna sonora. Se la storia stanca, e sottolineo se (e solo un pochino), è perché è un susseguirsi di episodi simili da cui non ci si scosta, centrata com’è sul tema senza concedere divagazioni. E non si tratta di una disquisizione etica sull’eutanasia: è giusto o sbagliato, i pro e i contro, favorevoli o meno. È un azzardo molto più profondo. Con il personaggio di Miele, grazie ai suoi tratti umani e caratteriali, al suo apparente distacco professionale e al suo delicato calore solidale (e a contraddizioni ed eccessi e bugie quotidiane che la tengono sospesa, come avvolta da una nebbia che impedisce di mettere a fuoco il personaggio, perché lei è nessuno – “Devi essere invisibile” – e tutti noi), la Golino ci conduce alle viscere del problema. [+]

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