neldot
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mercoledì 2 gennaio 2019
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l'action movie più stupido che abbia mai visto in 40 anni
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Oltre ad essere di una banalità e prevedibilità disarmanti, perché pesca a man bassa situazioni e "plot twists" già visti un milione di volte in altri action movies, questo film ha purtroppo la pecca enorme di mettere a dura prova la sospensione dell'incredulità di uno spettatore mediamente informato ed interessato alla credibilità della trama. Le dinamiche assolutamente irrealistiche, impossibili ed ingenue da mandar giù sono davvero troppe. Si comincia con la sequenza dell'aereo cannoniera che scorrazza indisturbato sopra la capitale americana, riuscendo ad abbattere due F-22 e centinaia di persone prima di farsi colpire da un terzo caccia arrivato dopo circa un quarto d'ora. Si continua con i tempi biblici necessari all'esercito a raggiungere la Casa Bianca, con gli, in teoria ben addestrati, agenti della sicurezza che pensano bene, anziché barricarsi dentro di uscire correndo dalla Casa Bianca per farsi falciare tutti dalla mitragliatrice, dai missili nucleari che possono esplodere nei sili senza che nessuno abbia pensato a disattivare dal programma questa opzione, al Presidente degli Stati Uniti che si commuove e regala codici nucleari ai terroristi se picchi un po' troppo forte i membri del suo governo, al ministro della difesa che non sospende neanche per pochi minuti un attacco suicida ed inutile con sei elicotteri pur avendo appena saputo che verranno falciati dall'arma antiaerea segreta che gli hanno rubato.
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Oltre ad essere di una banalità e prevedibilità disarmanti, perché pesca a man bassa situazioni e "plot twists" già visti un milione di volte in altri action movies, questo film ha purtroppo la pecca enorme di mettere a dura prova la sospensione dell'incredulità di uno spettatore mediamente informato ed interessato alla credibilità della trama. Le dinamiche assolutamente irrealistiche, impossibili ed ingenue da mandar giù sono davvero troppe. Si comincia con la sequenza dell'aereo cannoniera che scorrazza indisturbato sopra la capitale americana, riuscendo ad abbattere due F-22 e centinaia di persone prima di farsi colpire da un terzo caccia arrivato dopo circa un quarto d'ora. Si continua con i tempi biblici necessari all'esercito a raggiungere la Casa Bianca, con gli, in teoria ben addestrati, agenti della sicurezza che pensano bene, anziché barricarsi dentro di uscire correndo dalla Casa Bianca per farsi falciare tutti dalla mitragliatrice, dai missili nucleari che possono esplodere nei sili senza che nessuno abbia pensato a disattivare dal programma questa opzione, al Presidente degli Stati Uniti che si commuove e regala codici nucleari ai terroristi se picchi un po' troppo forte i membri del suo governo, al ministro della difesa che non sospende neanche per pochi minuti un attacco suicida ed inutile con sei elicotteri pur avendo appena saputo che verranno falciati dall'arma antiaerea segreta che gli hanno rubato. Ridicolo, ingenuo ed incredibile allo stesso tempo, in 40 anni di cinema non avevo mai visto nulla di più stupido di questo film.
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filippo catani
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domenica 28 aprile 2013
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uno contro tutti
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Un commando di terroristi nordcoreani riesce a prendere d'assalto la Casa Bianca e a rapire il presidente USA. Il loro obbiettivo è quello di fare ritirare gli americani dalla zona demilitarizzata in Corea e distruggerne gli arsenali atomici. I feroci terroristi non hanno però messo in conto di trovare la strenua resistenza di un ex membro dei servizi segreti.
Gli ingredienti del blockbuster all'americana sono tutti presenti in un film dove lo spettatore riceve esattamente quanto si aspettava prima di entrare in sala con tanto di interessi. Ecco allora serviti in rapida successione: patriottismo in pura salsa americana (bandiera crivellata di colpi e ammainata dai terroristi e che alla fine tornerà a sventolare perchè nessuno mai ci sconfiggerà), una serie di crivellamenti di colpi da arma da fuoco da far impallidire Rambo (con tanto di decine di persone mandate inutilmente a morire disintegrati dai colpi di una mitragliatrice), il grande senso del dovere (il segretario di stato che non vuole passare per codarda e giura fedeltà alla bandiera americana) e poi machismo a gogo (io sono cazzuto e il generale che risponde no i miei uomini sono i più cazzuti di tutti).
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Un commando di terroristi nordcoreani riesce a prendere d'assalto la Casa Bianca e a rapire il presidente USA. Il loro obbiettivo è quello di fare ritirare gli americani dalla zona demilitarizzata in Corea e distruggerne gli arsenali atomici. I feroci terroristi non hanno però messo in conto di trovare la strenua resistenza di un ex membro dei servizi segreti.
Gli ingredienti del blockbuster all'americana sono tutti presenti in un film dove lo spettatore riceve esattamente quanto si aspettava prima di entrare in sala con tanto di interessi. Ecco allora serviti in rapida successione: patriottismo in pura salsa americana (bandiera crivellata di colpi e ammainata dai terroristi e che alla fine tornerà a sventolare perchè nessuno mai ci sconfiggerà), una serie di crivellamenti di colpi da arma da fuoco da far impallidire Rambo (con tanto di decine di persone mandate inutilmente a morire disintegrati dai colpi di una mitragliatrice), il grande senso del dovere (il segretario di stato che non vuole passare per codarda e giura fedeltà alla bandiera americana) e poi machismo a gogo (io sono cazzuto e il generale che risponde no i miei uomini sono i più cazzuti di tutti). E poi c'è il nostro eroe Butler: in questo caso non ci troviamo davanti a un alcolizzato (Indipendence Day), un matto (Armageddon) o un padre divorziato (La Guerra dei mondi) bensì con un uomo dilaniato dai sensi di colpa per non aver evitato la morte della First Lady in un incidente automobilistico. Ovviamente da solo (stupendo il momento in cui si rivolge al portavoce e presidente in pectore dicendo usatemi) riuscirà a tenere testa a un manipolo di uomini armato fino ai denti. Insomma se in Air Force One è il presidente Harrison Ford che a uno a uno eliminava i terroristi, quì ci pensa l'ex agente a fare giustizia per tutti gli americani che hanno visto sventrata la Casa Bianca. Peccato perchè se Butler ci ha abituato a questi ruoli, lo stesso non si può dire per Morgan Freeman; perchè alla sua veneranda età ha deciso di prestare il suo volto in un film dove serve una qualità recitativa pari a zero? Peccato anche per il regista Fuqua che ci ha regalato delle ottime pellicole (Training Day e Broklyn's Finest) e altre quantomeno godibili (Giustizia privata). Insomma il solito film autoreferenziale a stelle e strisce che per sopraggiunti limiti di età non può più essere affidato o ai Mercenari Stallone e Willis o ai sempreeterni Segal o Van Damme dove retorica e machismo la fanno da padroni incontrastati. Un'ultima citazione per i dialoghi banali e per certi versi addirittura paradossali.
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(di opidum)
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(di cicciodesto)
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mickey97
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mercoledì 24 aprile 2013
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la realtà del terrorismo sul grande schermo
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Si dice che la Corea del Nord abbia dichiarato formalmente guerra nucleare agli Stati Uniti, una guerra che secondo la Casa Bianca si basa sul bisogno dello sviluppo economico. I coreani affermano che il momento dell'esplosione si sta avvicinando, sempre più rapidamente, e gli Stati Uniti, gettano acqua sul fuoco e pur prendendo sul serio le minacce di Pyongyang, invitano il regime a smetterla con le minacce provocatorie e a conformarsi agli obblighi internazionali. Sul giovane leader coreano, ancora non si sa molto, men che meno gli Stati Uniti, il Los Angeles times lo definisce "un'assurdo personaggio comico" che gestisce un arsenale in grado di minacciare L' America di Obama.
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Si dice che la Corea del Nord abbia dichiarato formalmente guerra nucleare agli Stati Uniti, una guerra che secondo la Casa Bianca si basa sul bisogno dello sviluppo economico. I coreani affermano che il momento dell'esplosione si sta avvicinando, sempre più rapidamente, e gli Stati Uniti, gettano acqua sul fuoco e pur prendendo sul serio le minacce di Pyongyang, invitano il regime a smetterla con le minacce provocatorie e a conformarsi agli obblighi internazionali. Sul giovane leader coreano, ancora non si sa molto, men che meno gli Stati Uniti, il Los Angeles times lo definisce "un'assurdo personaggio comico" che gestisce un arsenale in grado di minacciare L' America di Obama. Ma per ora, tutto sembra una scaramuccia destinata a far spostare mezzi e uomini ma non a intimorire seriamente gli Stati Uniti, per quanto questi dicano di prendere sul serio le minacce Nord coreane. L'america è sempre stata vittima del terrorismo a partire dall'attentato alle torri gemelle nel 2001 che ne ha segnato la storia.
Attacco al potere Olympus has fallen non fa altro che rappresentare la realtà del terrorismo, un terrorismo che mediante magnifici ed imponenti effetti speciali, si afferma sul grande schermo e mostra allo spettatore una crudele dose di violenza, in alcune scene del tutto gratuita ( Kang che picchia a sangue la segretaria della difesa, Ruth Mcmillan), facendogli così rendere nota la crudeltà che è insita in esso ( il terrorismo). La pellicola è del tutto attuale e ci concede degli importanti spunti di riflessione, rivolti a un'America che inerme alla potenza terrorista, deve ubbidire ai suoi voleri che con crudeltà ne straccia l'onore con l'oltraggio alla bandiera americana e ne diffonde il dolore per lo sterminio di vite umane e di corpi spenti alla casa bianca così come in città, c'è nè a dozzine. "L'Olimpo è crollato", " ripeto L Olimpo è crollato, dice una delle guardie presenti all'interno della casa Bianca prima di essere ucciso, La Casa Bianca è stata presa, i Nordcoreani ne hanno preso definitivamente il controllo e il presidente è tenuto in ostaggio insieme al suo staff da Kang, antagonista perfetto dalle grandi risorse. A Mike Banning, interpretato dall'eccezzionale Gerard Butler, divenuto celebre per l'interpretazione di Leonida in 300, tocca salvare il presidente, il suo carissimo amico non più al suo servizio dopo l'incidente avvenuto alla vigilia di natale in cui perse la vita la First Lady, coglie la palla al balzo e ritorna in azione non solo per salvare la vita del presidente ma anche per ritrovare la gloria e la reputazione, entrambe andate perdute in quel terribile incidente. Morgan Freeman, prende il posto di Aaron Eckart ( il procuratore Harvey Dent in "il cavaliere oscuro" ) nel ruolo del presidente, ma risulta poco incisivo, mentre Angela Basset nel ruolo di Jacobs è molto più che convincente e i vari personaggi di contorno quali L'agente Roma, Forbes, la segrataria della difesa, senonchè personaggio rivelatorio della pellicola, il generale Edward Clegg e Leagh Benning, l'infermiera che salva vite, nonchè la moglie di Mike,funzionano bene all'interno del film grazie al fatto che ognuno dimostra le proprie doti nell'intercalarsi nella parte. Il film poteva essere un capolavoro, purtroppo non era ben equilibrato. La prima parte è stata a dir poco splendida, la tensione era sempre alta e a questa si associava l'intensità, ma entrambe a partire dal secondo tempo si vanno un pò a perdere a causa dei bellissimi effetti speciali, il film si è completamente espresso nella prima parte e gli effetti speciali sono stati brillantemente sfoggiati, ma poi? Si fa un'indigestione e non riesci più a goderteli come nella prima parte, nonostante questi rimangano di buona qualità, mi è dispiaciuto avere questo effetto. Un'altra cosa che non ho perfettamente digerito è stata la morte di Kang, piuttosto veloce. Attacco al potere nel complesso è stato un ottimo film che parte brillantemente e termina in maniera un pò opaca, per questo non si può considerare un capolavoro ma un film che perfettamente rappresenta la realtà del terrorismo.
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