filippo catani
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domenica 28 aprile 2013
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uno contro tutti
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Un commando di terroristi nordcoreani riesce a prendere d'assalto la Casa Bianca e a rapire il presidente USA. Il loro obbiettivo è quello di fare ritirare gli americani dalla zona demilitarizzata in Corea e distruggerne gli arsenali atomici. I feroci terroristi non hanno però messo in conto di trovare la strenua resistenza di un ex membro dei servizi segreti.
Gli ingredienti del blockbuster all'americana sono tutti presenti in un film dove lo spettatore riceve esattamente quanto si aspettava prima di entrare in sala con tanto di interessi. Ecco allora serviti in rapida successione: patriottismo in pura salsa americana (bandiera crivellata di colpi e ammainata dai terroristi e che alla fine tornerà a sventolare perchè nessuno mai ci sconfiggerà), una serie di crivellamenti di colpi da arma da fuoco da far impallidire Rambo (con tanto di decine di persone mandate inutilmente a morire disintegrati dai colpi di una mitragliatrice), il grande senso del dovere (il segretario di stato che non vuole passare per codarda e giura fedeltà alla bandiera americana) e poi machismo a gogo (io sono cazzuto e il generale che risponde no i miei uomini sono i più cazzuti di tutti).
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Un commando di terroristi nordcoreani riesce a prendere d'assalto la Casa Bianca e a rapire il presidente USA. Il loro obbiettivo è quello di fare ritirare gli americani dalla zona demilitarizzata in Corea e distruggerne gli arsenali atomici. I feroci terroristi non hanno però messo in conto di trovare la strenua resistenza di un ex membro dei servizi segreti.
Gli ingredienti del blockbuster all'americana sono tutti presenti in un film dove lo spettatore riceve esattamente quanto si aspettava prima di entrare in sala con tanto di interessi. Ecco allora serviti in rapida successione: patriottismo in pura salsa americana (bandiera crivellata di colpi e ammainata dai terroristi e che alla fine tornerà a sventolare perchè nessuno mai ci sconfiggerà), una serie di crivellamenti di colpi da arma da fuoco da far impallidire Rambo (con tanto di decine di persone mandate inutilmente a morire disintegrati dai colpi di una mitragliatrice), il grande senso del dovere (il segretario di stato che non vuole passare per codarda e giura fedeltà alla bandiera americana) e poi machismo a gogo (io sono cazzuto e il generale che risponde no i miei uomini sono i più cazzuti di tutti). E poi c'è il nostro eroe Butler: in questo caso non ci troviamo davanti a un alcolizzato (Indipendence Day), un matto (Armageddon) o un padre divorziato (La Guerra dei mondi) bensì con un uomo dilaniato dai sensi di colpa per non aver evitato la morte della First Lady in un incidente automobilistico. Ovviamente da solo (stupendo il momento in cui si rivolge al portavoce e presidente in pectore dicendo usatemi) riuscirà a tenere testa a un manipolo di uomini armato fino ai denti. Insomma se in Air Force One è il presidente Harrison Ford che a uno a uno eliminava i terroristi, quì ci pensa l'ex agente a fare giustizia per tutti gli americani che hanno visto sventrata la Casa Bianca. Peccato perchè se Butler ci ha abituato a questi ruoli, lo stesso non si può dire per Morgan Freeman; perchè alla sua veneranda età ha deciso di prestare il suo volto in un film dove serve una qualità recitativa pari a zero? Peccato anche per il regista Fuqua che ci ha regalato delle ottime pellicole (Training Day e Broklyn's Finest) e altre quantomeno godibili (Giustizia privata). Insomma il solito film autoreferenziale a stelle e strisce che per sopraggiunti limiti di età non può più essere affidato o ai Mercenari Stallone e Willis o ai sempreeterni Segal o Van Damme dove retorica e machismo la fanno da padroni incontrastati. Un'ultima citazione per i dialoghi banali e per certi versi addirittura paradossali.
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[+] morgan freeman
(di opidum)
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(di cicciodesto)
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sibyc
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domenica 28 aprile 2013
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proiettili, esplosioni e w l'america!
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Me lo aspettavo cosi', un action movie scontato ma che ti fa stare seduto in tensione per tutto il tempo. Tanti morti, esplosioni, eroi..ma lo spirito americano e' sempre salvo! A tratti inerosimile, ma a me e'piaciuto.
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tonysierra
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sabato 27 aprile 2013
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il destino di un paese nelle mani del male
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Il film è da prendere così com'è, sarà un'americanata ma il film è stato fatto bene....lasciando stare il fatto che una sola persona possa contrastare decine di persone.
Belli gli effetti speciali sulle sparatorie che sono a gò gò, un po meno alcune scene di esecuzioni....
Il film parla di un'attacco da parte di terroristi Coreani organizzati nei minimi particolari per entrare alla casa bianca e poter sequestrare i massimi esponenti, tra cui il presidente degli Stati Uniti d'America.
Una sua fedele guardia del corpo, farà del tutto per liberare e scongiurare una catasrofe riuscendoci come al solito, mentre mancavano i soliti tre secondi dall'esplosione che avrebbe raso a suolo gran parte degli
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Il film è da prendere così com'è, sarà un'americanata ma il film è stato fatto bene....lasciando stare il fatto che una sola persona possa contrastare decine di persone.
Belli gli effetti speciali sulle sparatorie che sono a gò gò, un po meno alcune scene di esecuzioni....
Il film parla di un'attacco da parte di terroristi Coreani organizzati nei minimi particolari per entrare alla casa bianca e poter sequestrare i massimi esponenti, tra cui il presidente degli Stati Uniti d'America.
Una sua fedele guardia del corpo, farà del tutto per liberare e scongiurare una catasrofe riuscendoci come al solito, mentre mancavano i soliti tre secondi dall'esplosione che avrebbe raso a suolo gran parte degli Stati Uniti!!!
Voto 3,5
Buona visione
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spike
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mercoledì 24 aprile 2013
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5 stelle per il tempismo ma...
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Incredibile, verrebbe da pensare che le minacce della Corea del Nord siano un marketing studiato a tavolino per lanciare il film. L'unica cosa che sorprende è prorpio vedere con che velocità i coreani abbiano soppiantato gli arabi nella parte dei nemici pubblici, tutto il resto è... noia... non perchè sia girato male ma perchè tutto sa di già visto, troppe troppe volte.
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pensierocivile
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mercoledì 24 aprile 2013
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meglio daylight
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Già semplicemente dai trailer si potrebbe “mitragliare” un film come ATTACCO AL POTERE, ma non c'è mai fine al peggio. Velivoli inquietanti e superarmati che varcano gli spazi aerei come innocui charter; delegazioni straniere che divengono squadroni di terroristi come fossimo “al cinema” e non alla Casa Bianca, Giuda che non sanno chi tradire e per quale motivo, eserciti impotenti che hanno l'asso nella manica nel battitore libero. Il soggetto sembra ripreso pari pari da DAYLIGHT con Stallone, protagonista allontanato dal suo posto di lavoro per una tragedia, che torna per salvare tutti, far ricredere tutti, ricominciare nelle vesti di eroe. L'idea dal tempismo perfetto è sostituire il crollo di un tunnel con l'assalto dei nordcoreani, il resto fila via senza che il copione venga neppure aperto: se il protagonista fa ripetere al figlio del Presidente tutti i nascondigli della Casa Bianca, dove lo ritroverà nascosto? Se promette una coltellata in testa al criminale di turno, dimenticherà forse di farlo? Un timer arriverà a 0 o si fermerà a pochi secondi dalla fine? E si potrebbe continuare ancora con la sequenza dell'uscita degli ostaggi incappucciati, imprevedibile come una espressione di Gerard Butler o come la convinzione di Morgan Freeman nell'essere un Presidente temporaneo.
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Già semplicemente dai trailer si potrebbe “mitragliare” un film come ATTACCO AL POTERE, ma non c'è mai fine al peggio. Velivoli inquietanti e superarmati che varcano gli spazi aerei come innocui charter; delegazioni straniere che divengono squadroni di terroristi come fossimo “al cinema” e non alla Casa Bianca, Giuda che non sanno chi tradire e per quale motivo, eserciti impotenti che hanno l'asso nella manica nel battitore libero. Il soggetto sembra ripreso pari pari da DAYLIGHT con Stallone, protagonista allontanato dal suo posto di lavoro per una tragedia, che torna per salvare tutti, far ricredere tutti, ricominciare nelle vesti di eroe. L'idea dal tempismo perfetto è sostituire il crollo di un tunnel con l'assalto dei nordcoreani, il resto fila via senza che il copione venga neppure aperto: se il protagonista fa ripetere al figlio del Presidente tutti i nascondigli della Casa Bianca, dove lo ritroverà nascosto? Se promette una coltellata in testa al criminale di turno, dimenticherà forse di farlo? Un timer arriverà a 0 o si fermerà a pochi secondi dalla fine? E si potrebbe continuare ancora con la sequenza dell'uscita degli ostaggi incappucciati, imprevedibile come una espressione di Gerard Butler o come la convinzione di Morgan Freeman nell'essere un Presidente temporaneo.
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mickey97
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mercoledì 24 aprile 2013
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la realtà del terrorismo sul grande schermo
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Si dice che la Corea del Nord abbia dichiarato formalmente guerra nucleare agli Stati Uniti, una guerra che secondo la Casa Bianca si basa sul bisogno dello sviluppo economico. I coreani affermano che il momento dell'esplosione si sta avvicinando, sempre più rapidamente, e gli Stati Uniti, gettano acqua sul fuoco e pur prendendo sul serio le minacce di Pyongyang, invitano il regime a smetterla con le minacce provocatorie e a conformarsi agli obblighi internazionali. Sul giovane leader coreano, ancora non si sa molto, men che meno gli Stati Uniti, il Los Angeles times lo definisce "un'assurdo personaggio comico" che gestisce un arsenale in grado di minacciare L' America di Obama.
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Si dice che la Corea del Nord abbia dichiarato formalmente guerra nucleare agli Stati Uniti, una guerra che secondo la Casa Bianca si basa sul bisogno dello sviluppo economico. I coreani affermano che il momento dell'esplosione si sta avvicinando, sempre più rapidamente, e gli Stati Uniti, gettano acqua sul fuoco e pur prendendo sul serio le minacce di Pyongyang, invitano il regime a smetterla con le minacce provocatorie e a conformarsi agli obblighi internazionali. Sul giovane leader coreano, ancora non si sa molto, men che meno gli Stati Uniti, il Los Angeles times lo definisce "un'assurdo personaggio comico" che gestisce un arsenale in grado di minacciare L' America di Obama. Ma per ora, tutto sembra una scaramuccia destinata a far spostare mezzi e uomini ma non a intimorire seriamente gli Stati Uniti, per quanto questi dicano di prendere sul serio le minacce Nord coreane. L'america è sempre stata vittima del terrorismo a partire dall'attentato alle torri gemelle nel 2001 che ne ha segnato la storia.
Attacco al potere Olympus has fallen non fa altro che rappresentare la realtà del terrorismo, un terrorismo che mediante magnifici ed imponenti effetti speciali, si afferma sul grande schermo e mostra allo spettatore una crudele dose di violenza, in alcune scene del tutto gratuita ( Kang che picchia a sangue la segretaria della difesa, Ruth Mcmillan), facendogli così rendere nota la crudeltà che è insita in esso ( il terrorismo). La pellicola è del tutto attuale e ci concede degli importanti spunti di riflessione, rivolti a un'America che inerme alla potenza terrorista, deve ubbidire ai suoi voleri che con crudeltà ne straccia l'onore con l'oltraggio alla bandiera americana e ne diffonde il dolore per lo sterminio di vite umane e di corpi spenti alla casa bianca così come in città, c'è nè a dozzine. "L'Olimpo è crollato", " ripeto L Olimpo è crollato, dice una delle guardie presenti all'interno della casa Bianca prima di essere ucciso, La Casa Bianca è stata presa, i Nordcoreani ne hanno preso definitivamente il controllo e il presidente è tenuto in ostaggio insieme al suo staff da Kang, antagonista perfetto dalle grandi risorse. A Mike Banning, interpretato dall'eccezzionale Gerard Butler, divenuto celebre per l'interpretazione di Leonida in 300, tocca salvare il presidente, il suo carissimo amico non più al suo servizio dopo l'incidente avvenuto alla vigilia di natale in cui perse la vita la First Lady, coglie la palla al balzo e ritorna in azione non solo per salvare la vita del presidente ma anche per ritrovare la gloria e la reputazione, entrambe andate perdute in quel terribile incidente. Morgan Freeman, prende il posto di Aaron Eckart ( il procuratore Harvey Dent in "il cavaliere oscuro" ) nel ruolo del presidente, ma risulta poco incisivo, mentre Angela Basset nel ruolo di Jacobs è molto più che convincente e i vari personaggi di contorno quali L'agente Roma, Forbes, la segrataria della difesa, senonchè personaggio rivelatorio della pellicola, il generale Edward Clegg e Leagh Benning, l'infermiera che salva vite, nonchè la moglie di Mike,funzionano bene all'interno del film grazie al fatto che ognuno dimostra le proprie doti nell'intercalarsi nella parte. Il film poteva essere un capolavoro, purtroppo non era ben equilibrato. La prima parte è stata a dir poco splendida, la tensione era sempre alta e a questa si associava l'intensità, ma entrambe a partire dal secondo tempo si vanno un pò a perdere a causa dei bellissimi effetti speciali, il film si è completamente espresso nella prima parte e gli effetti speciali sono stati brillantemente sfoggiati, ma poi? Si fa un'indigestione e non riesci più a goderteli come nella prima parte, nonostante questi rimangano di buona qualità, mi è dispiaciuto avere questo effetto. Un'altra cosa che non ho perfettamente digerito è stata la morte di Kang, piuttosto veloce. Attacco al potere nel complesso è stato un ottimo film che parte brillantemente e termina in maniera un pò opaca, per questo non si può considerare un capolavoro ma un film che perfettamente rappresenta la realtà del terrorismo.
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conrad landt
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mercoledì 24 aprile 2013
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buono ma die hard sta ancora avanti
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C'è una premessa di principio che va fatta su tali tipi di film: se hai visto il trailer (che praticamente ti racconta lo sviluppo del film in tutte le sue fasi principali) e poi acquisti il biglietto ed entri in sala, non puoi poi lamentarti se il plot è inverosimile, se i villains si presentano solo per quel che sono, e se il buono in un modo o nell'altro li fa fuori tutti.
Di questa categoria di action movies non deve esser analizzata la trama, ma solo se lo sviluppo della storia riesce a fornire quelle scariche di adrenalina che, in fondo in fondo vai ricercando. In tal senso "Olympus Has Fallen" (L'Olimpo è caduto !!!! così come urla al walkie talkie una delle guardie del corpo presenti all'interno della Casa Bianca durante l'attacco dei terroristi nordcoreani prima di essere trucidato), non delude.
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C'è una premessa di principio che va fatta su tali tipi di film: se hai visto il trailer (che praticamente ti racconta lo sviluppo del film in tutte le sue fasi principali) e poi acquisti il biglietto ed entri in sala, non puoi poi lamentarti se il plot è inverosimile, se i villains si presentano solo per quel che sono, e se il buono in un modo o nell'altro li fa fuori tutti.
Di questa categoria di action movies non deve esser analizzata la trama, ma solo se lo sviluppo della storia riesce a fornire quelle scariche di adrenalina che, in fondo in fondo vai ricercando. In tal senso "Olympus Has Fallen" (L'Olimpo è caduto !!!! così come urla al walkie talkie una delle guardie del corpo presenti all'interno della Casa Bianca durante l'attacco dei terroristi nordcoreani prima di essere trucidato), non delude. In primo luogo il film è violento: il sangue scorre a fiumi ed i buoni - prima - ed i cattivi - poi - muoiono come cavallette; l'azione di Butler/Leonida/Mike Banning è spietata, senza alcuna remora o rimorso; da ultimo, poi, ci sono almeno due o tre sequenze che meritano il prezzo del biglietto (l'attacco via aria e via terra alla Casa Bianca e gli atti difensivi approntati dai terroristi all'incursione dei Navy Seals).
Non vincerà nè un Oscar né un David né qualsiasi altro premio possa esistere, ma la pellicola regge e...su.. se siete entrati, sapete in anticipo quel che vi aspetta e l'avete già serenamente accettato.
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brian77
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martedì 23 aprile 2013
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noia mortale
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Speravo che Fuqua riuscisse a raccontare qualcosa, ma questa è spazzatura action pompata con un budget alto e zero idee. L'assalto alla Casa Bianca è così mortalmente prolisso, noioso, interminabile, che mi stavo addormentando.
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merlino70
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martedì 23 aprile 2013
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la caduta degli dei... propaganda bellica
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80 milioni di dollari buttati al vento per realizzare una pellicola di pura propaganda bellica, questa volta contro un altro "terrorista" e cioè la Corea del Nord e "casualmente" il film esce nelle sale statunitensi proprio nel periodo in cui la stessa Corea del Nord minaccia un attacco nucleare, anche se la fine delle riprese è stata il 15 settembre 2012 in Louisiana (proprio a ridosso delle elezioni presidenziali). Scusate il mio pacato sarcasmo politico, ma ritornando al film in questione è di una violenza gratuita smisurata con un utilizzo di armi apocalittico, dove sembra che ammazzare le persone sia un gioco. Che tipo di messaggio da alle persone questa trama?, facciamo la guerra e vinciamola grazie al solito "McLain" di turno, perchè dopo la tragedia saremo più uniti? Cerchiamo di essere obbiettivi, fare una critica da cinefili incalliti: fotografia inesistente, sceneggiatura sconclusionata: cosa centra la parte iniziale della pellicola con il resto? niente, originalità inesistente, dialoghi tristi, ovvi, ritriti, c'è qualche colpo di scena? Nessuno.
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80 milioni di dollari buttati al vento per realizzare una pellicola di pura propaganda bellica, questa volta contro un altro "terrorista" e cioè la Corea del Nord e "casualmente" il film esce nelle sale statunitensi proprio nel periodo in cui la stessa Corea del Nord minaccia un attacco nucleare, anche se la fine delle riprese è stata il 15 settembre 2012 in Louisiana (proprio a ridosso delle elezioni presidenziali). Scusate il mio pacato sarcasmo politico, ma ritornando al film in questione è di una violenza gratuita smisurata con un utilizzo di armi apocalittico, dove sembra che ammazzare le persone sia un gioco. Che tipo di messaggio da alle persone questa trama?, facciamo la guerra e vinciamola grazie al solito "McLain" di turno, perchè dopo la tragedia saremo più uniti? Cerchiamo di essere obbiettivi, fare una critica da cinefili incalliti: fotografia inesistente, sceneggiatura sconclusionata: cosa centra la parte iniziale della pellicola con il resto? niente, originalità inesistente, dialoghi tristi, ovvi, ritriti, c'è qualche colpo di scena? Nessuno. Finale ovvio e scontato (già a metà si intuisce) e l'ormai "abusato" timer fermato a tre secondi dalla catastrofe, patetico. Mi meraviglio di Gerard Butler che dopo l'impeccabile interpretazione di Leonida nell'epico 300 si sia voluto cimentare non solo come attore principale, ma addirittura come co-produttore.di questo action movie di serie C
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donni romani
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martedì 23 aprile 2013
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giocattolo inutile per un eroe fotocopia
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Giocattolo in confezione di gran lusso ma assolutamente deludente nel contenuto. Prevedibile, iconografico, demagogico e patriottico come solo alcuni - scadenti - film americani sanno essere "Attacco al potere" non riesce ad indovinare una trovata, una battuta o un colpo di scena. Il protagonista, Mike Benning, ex guardia personale del presidente degli Stati Uniti, rimosso dopo un grave incidente in cui ha perso la vita la first lady, vivacchia fra scartoffie e noia quando un attacco da parte di un gruppo di terroristi nord coreani sferrato proprio al'interno della Casa Bianca non gli dà l'occasione per rientrare in gioco e recuperare la sua vecchia reputazione sterminando da solo l'intero plotone di terroristi e riuscendo anche a bofonchiare battute pseudo spiritose e a fare telefonate romantiche alla moglie fra una mitragliata e l'altra.
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Giocattolo in confezione di gran lusso ma assolutamente deludente nel contenuto. Prevedibile, iconografico, demagogico e patriottico come solo alcuni - scadenti - film americani sanno essere "Attacco al potere" non riesce ad indovinare una trovata, una battuta o un colpo di scena. Il protagonista, Mike Benning, ex guardia personale del presidente degli Stati Uniti, rimosso dopo un grave incidente in cui ha perso la vita la first lady, vivacchia fra scartoffie e noia quando un attacco da parte di un gruppo di terroristi nord coreani sferrato proprio al'interno della Casa Bianca non gli dà l'occasione per rientrare in gioco e recuperare la sua vecchia reputazione sterminando da solo l'intero plotone di terroristi e riuscendo anche a bofonchiare battute pseudo spiritose e a fare telefonate romantiche alla moglie fra una mitragliata e l'altra. Uomo solo contro tutti, spirito patriottico e pallottole, collaboratori traditori e segreti militari che sembrano il segreto di Pulcinella non aiutano a digerire l'ennesimo film d'azione che tecnicamente sarà anche ineccepibile ma che sul piano dialettico tende allo scheletrico, dal punto di vista della sceneggiatura sembra frutto di un vorace copia incolla e dal punto di vista recitativo lascia Morgan Freeman a chiedersi "che ci faccio io qui?" e Gerard Butler a parodiare i tanti precedessori, speriamo consapevole di non assomigliare neanche lontanamente a Bruce Willis e alla sua ironia decadente... Un'unico momento di divertimento, quando Robert Forster, nei panni di un generale dell'esercito, chiede esasperato "Dove è la squadra d'attacco?" provocando un sorriso di rimpianto e simpatia in chi ricorda che proprio Forster era a capo della madre di tutte le squadre d'attacco, la vecchia cara Swat, nei gloriosi telefilm degli Anni Settanta.
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[+] importante!!
(di lexxx)
[ - ] importante!!
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