elgatoloco
|
mercoledì 24 ottobre 2018
|
commedia triste(drammatica)e grande film
|
|
|
|
Questo"Le Week-End"de Roger Mitchell(2013), con tre straordinari interpreti, come Jim Broadbent(britannico), Lindsay Duncan/scozzese), Jeff Gldblum(statunitense di origini ebraiche), è un "Kammerspiel", dato che i pochi esterni parigini della coppia matura che festeggia a Parigi il proprio 30°anniversario di nozze, che si amano litigando sempre, rimbrottandosi a vicneda-sono due intellettuali in crisi finanziaria-non fanno che confermare e contornare gli interni l'hotel, i locali della"festa"di un amico... Pieno disastro, con reciproci sospetti, reprimende, crisi esistenziale, ma senza disperazione. Si cita Samuel Beckett, di cui il protagonista è stato ed è un grande stuidioso ed esperto, Roger Mitchell, il regista, ha creato un'opera che mostra anche le delusioni e continue tensioni di chi"ha fatto il Sessantotto", senza aver perso ogni speranza, ma quaisi, di chi non "sa più che pesci pigliare", dove tutto passa apparentemente"sottotraccia"(quando il marito sente che quella suite era stata abitata da Tony Balir replica tout court: "Speriamo che abbiano almeno cambiato le lenzuola".
[+]
Questo"Le Week-End"de Roger Mitchell(2013), con tre straordinari interpreti, come Jim Broadbent(britannico), Lindsay Duncan/scozzese), Jeff Gldblum(statunitense di origini ebraiche), è un "Kammerspiel", dato che i pochi esterni parigini della coppia matura che festeggia a Parigi il proprio 30°anniversario di nozze, che si amano litigando sempre, rimbrottandosi a vicneda-sono due intellettuali in crisi finanziaria-non fanno che confermare e contornare gli interni l'hotel, i locali della"festa"di un amico... Pieno disastro, con reciproci sospetti, reprimende, crisi esistenziale, ma senza disperazione. Si cita Samuel Beckett, di cui il protagonista è stato ed è un grande stuidioso ed esperto, Roger Mitchell, il regista, ha creato un'opera che mostra anche le delusioni e continue tensioni di chi"ha fatto il Sessantotto", senza aver perso ogni speranza, ma quaisi, di chi non "sa più che pesci pigliare", dove tutto passa apparentemente"sottotraccia"(quando il marito sente che quella suite era stata abitata da Tony Balir replica tout court: "Speriamo che abbiano almeno cambiato le lenzuola"... Ma c'è molto di più. ogni battuta, ogni sequenza comunica imbarazzo, rabbia, ma anche poi capacità di"sublimare "tutto ciò e il film si chiude con un balletto improvvisato dei tre"amici"sul ritmo di una canzone jazz da un juk-box... Neppure commedia nera-comédie noire, in quanto non ci sono"gli estremi"... E'invece una commedia drammatica. Un vero ossimoro?Forse, ma ben tiuscito... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|
martedì 7 agosto 2018
|
che ballo fanno nel film
|
|
|
|
mi ha incuriosito il ballo finale sa dirmi che ballo è grazie paola
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
venerdì 12 febbraio 2016
|
brillante con giudizio
|
|
|
|
Brillante, con giudizio. Malinconico, ma con ritmo. Ottimamente interpretato e molto ben scritto (ma da Hanif Kureishi non ci si aspetta niente di meno, anche se siamo ben lontani dai vertici del soggetto di "Intimacy"), si perde purtroppo nella seconda parte, virando decisamente verso quello stucchevole sempre pericolosamente in agguato. L'omaggio finale cinefilo a Godard ("Bande a part"), anche se preannunciato, risulta tanto tirato per i capelli quanto incomprensibile ai più. Prodotto intelligentemente gradevole, a partire dal tema musicale "alla" Miles Davis.
[+]
Brillante, con giudizio. Malinconico, ma con ritmo. Ottimamente interpretato e molto ben scritto (ma da Hanif Kureishi non ci si aspetta niente di meno, anche se siamo ben lontani dai vertici del soggetto di "Intimacy"), si perde purtroppo nella seconda parte, virando decisamente verso quello stucchevole sempre pericolosamente in agguato. L'omaggio finale cinefilo a Godard ("Bande a part"), anche se preannunciato, risulta tanto tirato per i capelli quanto incomprensibile ai più. Prodotto intelligentemente gradevole, a partire dal tema musicale "alla" Miles Davis.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
salva66
|
domenica 28 settembre 2014
|
le relazioni sentimentali...
|
|
|
|
l'uomo e la donna non sono monogami a vita, hanno si, una monogamia , ma seriale. Ci sono vari fasi, dall'innamoramento al volersi bene, come e anche, nella relazione a due ci sia uno che ami e dia di più. Quindi si instaura una e definirei "percezione dei sentimenti, delle cose , dei fatti"...l'amore. Ci sono periodi in passato che le relazioni duravano, ma non per un fattore miracoloso, ma per una serie di valori diversi dagli attuali. Il mondo "purtroppo", gira sull'evoluzione, sul cambiamento continuo, sul propinare quello che non si può avere. Quindi, oltre ad un fatto naturale "vedi monogamia o non", c'è un altro fatto, di condizionamento della vita stessa! Il riferimento alla pellicola citata, c'è uno spaccato attuale alle problematiche di un legame affettivo a lungo termine.
[+]
l'uomo e la donna non sono monogami a vita, hanno si, una monogamia , ma seriale. Ci sono vari fasi, dall'innamoramento al volersi bene, come e anche, nella relazione a due ci sia uno che ami e dia di più. Quindi si instaura una e definirei "percezione dei sentimenti, delle cose , dei fatti"...l'amore. Ci sono periodi in passato che le relazioni duravano, ma non per un fattore miracoloso, ma per una serie di valori diversi dagli attuali. Il mondo "purtroppo", gira sull'evoluzione, sul cambiamento continuo, sul propinare quello che non si può avere. Quindi, oltre ad un fatto naturale "vedi monogamia o non", c'è un altro fatto, di condizionamento della vita stessa! Il riferimento alla pellicola citata, c'è uno spaccato attuale alle problematiche di un legame affettivo a lungo termine. Lui: un uomo buono, bonario e INNAMORATO, desidera ritornare i fasti di un tempo con l'adorata moglie. Lei: stanca, annoiata e concentrata su se stessa e "SENZA DESIDERIO". L'insoddisfazione di lei, che oggettivamente alberga in ognuno di noi, ma che in lei risulta molto più marcata. La morale e il significato questo film è, che chi ama "veramente", ha più pazienza e riesce a vedere le sottigliezze della vita di coppia, ma non solo...Siamo messi alla prova, sempre, in competizioni, tentazioni, paure che albergano in noi stessi, ma il credere in qualcosa, anche con l'aiuto di amici o conoscenti,vedi la parte di "jeff goldblum", ti fa ricredere ad un valore, che le relazioni possano durare se c'è anche un pizzico di estrosità!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a salva66 »
[ - ] lascia un commento a salva66 »
|
|
d'accordo? |
|
degiovannis
|
giovedì 24 luglio 2014
|
bilancio di una generazione
|
|
|
|
Il film è gradevole e si vede volentieri in quanto le note amarognole sono condite da ironia e humour. I personaggi sono delineati con accuratezza e sembrano impersonare proprio il modo di essere di una generazione, i teenagers degli anni sessanta e quindi quelli che hanno a che fare con il '68, o giù di lì. Bene! Il film che tutto sommato rimane in equilibrio in tutte le sue componenti, proprio nell'affrontare il discorso sul '68 sbanda pericolosamente, facendosi prendere la mano dalle necessità dello spettacolo. I nostri eroi sembrano sopravvissuti o reduci e non hanno il coraggio di rivendicare nessun merito, come se avessero sbagliato tutto nella loro vita, a cominciare dall'educazione dei figli.
[+]
Il film è gradevole e si vede volentieri in quanto le note amarognole sono condite da ironia e humour. I personaggi sono delineati con accuratezza e sembrano impersonare proprio il modo di essere di una generazione, i teenagers degli anni sessanta e quindi quelli che hanno a che fare con il '68, o giù di lì. Bene! Il film che tutto sommato rimane in equilibrio in tutte le sue componenti, proprio nell'affrontare il discorso sul '68 sbanda pericolosamente, facendosi prendere la mano dalle necessità dello spettacolo. I nostri eroi sembrano sopravvissuti o reduci e non hanno il coraggio di rivendicare nessun merito, come se avessero sbagliato tutto nella loro vita, a cominciare dall'educazione dei figli. Ecco, questo non è condivisibile, perché non è giusto. Il rapporto di coppia, il rapporto tra genitori e figli, tra studenti e insegnanti, tra razze perfino, non sono stati più gli stessi dopo il '68 e qualcuno si deve pur prendere il merito, senza piangersi addosso e fingere di essere eterno adolescente; perché, se un torto ha avuto questa generazione, è proprio quello di aver rinunciato a vivere la propria dimensione privata in nome di valori che certo non sono stati tutti conseguiti
[-]
|
|
[+] lascia un commento a degiovannis »
[ - ] lascia un commento a degiovannis »
|
|
d'accordo? |
|
vanessa zarastro
|
mercoledì 2 luglio 2014
|
scelte di vita a confronto
|
|
|
|
Un film strano, sembrerebbe l’ennesino film sugli amori di una coppia anziana (basti pensare al bellissimo “Amour”di Haneke) invece diventa un’occasione di riflessione sulle scelte fatte nella vita. Il regista del brioso Notting Hill diventa impegnato e solo apparentemente il film è divertente. Roger Micchel aveva, infatti, già girato un impegnativo film sulla decadenza della famiglia “The Mother” con un poco più che esordiente Daniel Craig nel 2003.
Nick e Meg Borrows vanno a fare una scappata per un week-end a Parigi dove avverrà l’incontro della coppia - anzi di lui, Jim Broadbent, professore di filosofia di un’Università inglese di provincia, con il suo ex compagno di studi Morgan, economista di successo che vive tra New York e Parigi.
[+]
Un film strano, sembrerebbe l’ennesino film sugli amori di una coppia anziana (basti pensare al bellissimo “Amour”di Haneke) invece diventa un’occasione di riflessione sulle scelte fatte nella vita. Il regista del brioso Notting Hill diventa impegnato e solo apparentemente il film è divertente. Roger Micchel aveva, infatti, già girato un impegnativo film sulla decadenza della famiglia “The Mother” con un poco più che esordiente Daniel Craig nel 2003.
Nick e Meg Borrows vanno a fare una scappata per un week-end a Parigi dove avverrà l’incontro della coppia - anzi di lui, Jim Broadbent, professore di filosofia di un’Università inglese di provincia, con il suo ex compagno di studi Morgan, economista di successo che vive tra New York e Parigi. Una sera a cena tutti insieme (con Linsay Duncan e Judith Davis tra altri invitati) fornisce l’occasione per mettere in discussione tutte le scelte fatte fin lì. Entrambi hanno figli che spinellano e non lavorano, quindi, che cosa hanno seminato entrambi? Il successo e l’ambizione a cosa sono serviti? Dimenticati gli impegni politici giovanili? Le due figure maschili hanno entrambi paura della solitudine, del vuoto, del silenzio e diventano dipendenti da una donna o dal pubblico. Il finale è comunque rassicurante perché vince la solidarietà dell’amicizia. Film gradevole un po’ pretensioso, forse in originale è meglio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanessa zarastro »
[ - ] lascia un commento a vanessa zarastro »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
mercoledì 2 luglio 2014
|
parigi val più di una messa .
|
|
|
|
Carino ma si può dare di più . Il film è gradevole ,gli attori sono bravini ma il film non decolla e non è completamente riuscito .
Si può vedere ma senza aspettarsi colpi d'ala .Mezzo voto in più per la scelta di Parigi come ideale luogo di vacanza .
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
pepito1948
|
martedì 1 luglio 2014
|
una linea spezzata
|
|
|
|
Basta una coppia di eccellenti attori, oltre ad un ottimo Goldblum, a far decollare un film sia pure molto attoriale e dal taglio eminentemente teatrale? No, non basta. La sceneggiatura scorre come un rosario con i grani di lava, aspra e discontinua. Nel racconto delle vicende di una coppia di attempati pensionati, che attraverso un fine settimana a Parigi in parte passato in un hotel di lusso in parte in peregrinazioni per le strade della capitale francese, alla scoperta del nuovo, del brio lontano dal grigiore di Birmingham e di se stessi, gli autori incentrano il focus sulla scoperta delle molte facce di un rapporto consolidato ma nel contempo sfilacciato dal tempo, come se le schermaglie dei due personaggi fossero illustrate attraverso una TAC, mettendo in evidenza sobrietà ed eccessi, amore e rancori , velleità sessuali e frustrazioni senili, rivelazioni e controrivelazioni, in un gioco che dovrebbe instaurare una dinamica emotiva crescente e di rimbalzo coinvolgere lo spettatore in una riflessione sulle contraddizioni del passaggio dall'età adulta a quella insidiosa della vecchiaia.
[+]
Basta una coppia di eccellenti attori, oltre ad un ottimo Goldblum, a far decollare un film sia pure molto attoriale e dal taglio eminentemente teatrale? No, non basta. La sceneggiatura scorre come un rosario con i grani di lava, aspra e discontinua. Nel racconto delle vicende di una coppia di attempati pensionati, che attraverso un fine settimana a Parigi in parte passato in un hotel di lusso in parte in peregrinazioni per le strade della capitale francese, alla scoperta del nuovo, del brio lontano dal grigiore di Birmingham e di se stessi, gli autori incentrano il focus sulla scoperta delle molte facce di un rapporto consolidato ma nel contempo sfilacciato dal tempo, come se le schermaglie dei due personaggi fossero illustrate attraverso una TAC, mettendo in evidenza sobrietà ed eccessi, amore e rancori , velleità sessuali e frustrazioni senili, rivelazioni e controrivelazioni, in un gioco che dovrebbe instaurare una dinamica emotiva crescente e di rimbalzo coinvolgere lo spettatore in una riflessione sulle contraddizioni del passaggio dall'età adulta a quella insidiosa della vecchiaia.
L'idea, non certo nuova visto il successo e la proliferazione del cinema sulla terza età, appare comunque stimolante, ma non è supportata da un copione all'altezza. Dialoghi spesso incompiuti, salti logici e tonali ruvidi, situazioni poco plausibili increspano il fluire della narrazione, nonostante alcuni momenti di buon cinema. L'intervento liberatorio di NIck -durante una festa indetta da un suo conoscente, economista e scrittore alla moda, incontrato lì per caso- nel quale l'uomo si mette a nudo pubblicamente rivelando tutte le sue debolezze ed i suoi limiti, è apprezzabile e ben girato, anche se lo spunto è piuttosto scontato. Sicchè l'unica gemma resta il rapporto casuale, in una stanza buia e quasi blindata, instaurato tra l'anziano Nick ed il giovane figlio dell'economista, abbarbicato al suo letto-rifugio, frustrato dall'assenza del padre e dedito allo spinello consolatorio.
L'incontro tra due esistenze apparentemente così lontane punta il dito per contrapposizione su un mondo di relazioni convenzionali spesso vuote, ipocrite e inconcludenti. Il finale è aperto, ma tutto sommato simpatico.
Insomma un film che si snoda come una linea segmentata, dalle giunture sabbiose, e non riesce a farsi linea sinuosa, che , come teorizzò due secoli fa Hogarth, dovrebbe essere la chiave di volta, o meglio la formula magica per intendere la pittura, e di conseguenza l'arte in generale. Come l'entropia lo è per intendere il (dis)ordine universale, che infatti è rappresentata dalla lettera S: il massimo della sinuosità.
Peccato, un'occasione sprecata.
[-]
[+] solo alcuni passaggi sinceri
(di antonio bianchi)
[ - ] solo alcuni passaggi sinceri
|
|
[+] lascia un commento a pepito1948 »
[ - ] lascia un commento a pepito1948 »
|
|
d'accordo? |
|
sabrina lanzillotti
|
domenica 22 giugno 2014
|
le week-end: un amore ritrovato a parigi
|
|
|
|
Nick e Meg sono due sessantenni inglesi che decidono di festeggiare il loro trentesimo anniversario a Parigi, lì dove trascorsero la luna di miele.
All'inizio Nick prenota in un piccolo albergo, lo stesso in cui alloggiarono trent'anni prima, ma Meg lo convince ad andar via, preferendo una suite in un hotel lussuoso. Tra cene in ristoranti troppo costosi e piccoli furtarelli nelle boutique parigine, riemergono vecchi rancori e amarezze che sembrano aver minato irrimediabilmente il loro rapporto. Più volte lei afferma di volere il divorzio mentre lui tenta invano di riconquistarla.
Sarà l'incontro con Morgan (interpretato dal bravissimo Jeff Goldlum), un vecchio amico di Nick, a segnare una svolta nella vita dei protagonisti.
[+]
Nick e Meg sono due sessantenni inglesi che decidono di festeggiare il loro trentesimo anniversario a Parigi, lì dove trascorsero la luna di miele.
All'inizio Nick prenota in un piccolo albergo, lo stesso in cui alloggiarono trent'anni prima, ma Meg lo convince ad andar via, preferendo una suite in un hotel lussuoso. Tra cene in ristoranti troppo costosi e piccoli furtarelli nelle boutique parigine, riemergono vecchi rancori e amarezze che sembrano aver minato irrimediabilmente il loro rapporto. Più volte lei afferma di volere il divorzio mentre lui tenta invano di riconquistarla.
Sarà l'incontro con Morgan (interpretato dal bravissimo Jeff Goldlum), un vecchio amico di Nick, a segnare una svolta nella vita dei protagonisti. Durante una cena organizzata da Morgan, infatti, sembra che Nick e Meg abbiano raggiunto il punto di rottura, ma alla fine riaffiora l'amore, un sentimento più forte e solido di quanto i due immaginassero.
In "Le Week-End" il regista Roger Michell racconta una storia d'amore priva di stereotipi e ci mostra come l'amore, la passione e il sesso non siano prerogative dell'amore giovanile.
E' una storia malinconica e allo stesso tempo cinica, interpretata con incredibile maestria da Jim Broadbent e Lindsay Duncan.
E' un film volutamente ambiguo e assolutamente non convenzionale e ci ricorda che è sempre possibile ricominciare, l'importante è volerlo davvero.
"Le Week-End" è un film affascinante, una commedia all'interno di una tragedia, un film raccomandato ai giovani e a chi giovane non lo è più.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sabrina lanzillotti »
[ - ] lascia un commento a sabrina lanzillotti »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
venerdì 20 giugno 2014
|
il weekend parigino di una coppia agée in crisi
|
|
|
|
Film in cui si racconta del weekend trascorso a Parigi da una coppia di anziani professori in occasione del proprio trentennale anniversario di nozze. Quello che succederà e che vivranno i protagonisti nel corso dei due giorni di vacanza cambierà di molto le loro esistenze, soprattutto per ciò che riguarda il proprio approccio alla vita e direttamente il proprio rapporto sentimentale. Sin dall'inizio infatti essi vengono presentati non del tutto in sintonia, ormai sfiduciati (sopratutto la donna) nella loro relazione che viene evidenziata essere un pò in crisi. Ma l'atmosfera parigina, l'incontro casuale con un ex collega del marito, ormai scrittore di successo, contribuirà a far loro aprire gli occhi e prendere in considerazione la reale situazione portandoli, ripeto, soprattutto la moglie, a rivedere le proprie posizioni e ad affrontare con un nuovo e più positivo spirito nonchè maggiore consapevolezza il proprio menage.
[+]
Film in cui si racconta del weekend trascorso a Parigi da una coppia di anziani professori in occasione del proprio trentennale anniversario di nozze. Quello che succederà e che vivranno i protagonisti nel corso dei due giorni di vacanza cambierà di molto le loro esistenze, soprattutto per ciò che riguarda il proprio approccio alla vita e direttamente il proprio rapporto sentimentale. Sin dall'inizio infatti essi vengono presentati non del tutto in sintonia, ormai sfiduciati (sopratutto la donna) nella loro relazione che viene evidenziata essere un pò in crisi. Ma l'atmosfera parigina, l'incontro casuale con un ex collega del marito, ormai scrittore di successo, contribuirà a far loro aprire gli occhi e prendere in considerazione la reale situazione portandoli, ripeto, soprattutto la moglie, a rivedere le proprie posizioni e ad affrontare con un nuovo e più positivo spirito nonchè maggiore consapevolezza il proprio menage.
Questa pellicola di Roger Mitchell in pratica affronta il tema della vecchiaia e di quel che può restare dopo tanti anni trascorsi insieme: rancori, gioie, delusioni e speranze vengono prese in esame dal regista che nel corso della breve vicenda descrive il rapporto di coppia in maniera perfetta e molto realistica. La donna viene presentata come più capricciosa e piuttosto puntigliosa, l'uomo molto più pacato e sornione (forse un pò troppo) ma pieno di buona volontà a voler accontentare a tutti i costi la propria consorte. Ed il pregio di questo film sta proprio in ciò, non tenendo ovviamente conto di qualche situazione poco probabile dal punto di vista realistico che viene da Mitchell inserita nel corso della storia.
I due protagonisti interpretano molto egregiamente i propri ruoli rendendo l'insieme credibile e dunque accettabile.
In questo caso il weekend è servito a ricostruire un rapporto in crisi, bisogna vedere però se ciò risulta altrettanto possibile anche nella realtà...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|