julio cesar 93
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giovedì 7 febbraio 2013
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un musical con le sembianze di un'opera lirica
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Un'altra opera si aggiunge alle molteplici,variegate e magistrali rappresentazioni cinematografiche del celebre romanzo di Victor Hugo "I Miserabili" ,questa volta,però,si tratta di un musical che,a mio modo di vedere,riesce a trasmettere emozioni e sentimenti con una tale forza da poter essere paragonato ad un'opera lirica: "lirici" nel senso più vero del termine infatti non sono solo i contenuti ma anche le ambientazioni scenografiche e la profonda drammaticità della vicenda trattata. A scene ricche di pathos,amore,si sommano ritratti sociali degni di un romanzo verista (mi riferisco in particolare alle scene che vedono come protagoniste le prostitute ed o coniugi locandieri). Credo che questo film abbia tutte le carte in regola per essere considerato un capolavoro: un cast a dir poco eccezionale resosi tra l'altro protagonista di una performance canora che da sola vale il prezzo del biglietto,una regia strepitosa capace di regalare scene di altissimo valore artistico ambientate nei contesti più disparati e,non ultimo,un messaggio sul quale però non mi esprimo perché troppo soggettivo (preferisco che ognuno vi trovi il proprio).
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Un'altra opera si aggiunge alle molteplici,variegate e magistrali rappresentazioni cinematografiche del celebre romanzo di Victor Hugo "I Miserabili" ,questa volta,però,si tratta di un musical che,a mio modo di vedere,riesce a trasmettere emozioni e sentimenti con una tale forza da poter essere paragonato ad un'opera lirica: "lirici" nel senso più vero del termine infatti non sono solo i contenuti ma anche le ambientazioni scenografiche e la profonda drammaticità della vicenda trattata. A scene ricche di pathos,amore,si sommano ritratti sociali degni di un romanzo verista (mi riferisco in particolare alle scene che vedono come protagoniste le prostitute ed o coniugi locandieri). Credo che questo film abbia tutte le carte in regola per essere considerato un capolavoro: un cast a dir poco eccezionale resosi tra l'altro protagonista di una performance canora che da sola vale il prezzo del biglietto,una regia strepitosa capace di regalare scene di altissimo valore artistico ambientate nei contesti più disparati e,non ultimo,un messaggio sul quale però non mi esprimo perché troppo soggettivo (preferisco che ognuno vi trovi il proprio). In definitiva,non posso che consigliare vivamente questa pellicola,anche a chi non è un grande amante del genere,vi assicuro,parlo per esperienza personale.
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davone_92
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sabato 16 marzo 2013
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la rivoluzione che incanta e commuove
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Incanto e pianti sono le sensazioni che suscita il nuovo capolavoro di Tom Hooper che, dopo il film premio Oscar "Il discorso del re", si riconferma uno dei registi migliori sulla scena con "Les Miserables". Un film che oggettivamente non può che essere considerato un capolavoro, anche essendo un genere particolare che non tutti apprezzano. Immeritata la mancata statuetta come miglior film visto che a mio avviso a differenza di Argo, che è un altro gran bel film, non ha regalato le giuste sensazioni ed emozioni che invece ha dato la pellicola di Hooper. Passando agli attori sottolineo l'acclamata e immensa Anne Hathaway, che incanta la scena con un'interpretazione a dir poco perfetta ( con la commovente "I dreamed a dream" ) , che le vale la statuetta che sembra gli sia stata cucita addosso.
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Incanto e pianti sono le sensazioni che suscita il nuovo capolavoro di Tom Hooper che, dopo il film premio Oscar "Il discorso del re", si riconferma uno dei registi migliori sulla scena con "Les Miserables". Un film che oggettivamente non può che essere considerato un capolavoro, anche essendo un genere particolare che non tutti apprezzano. Immeritata la mancata statuetta come miglior film visto che a mio avviso a differenza di Argo, che è un altro gran bel film, non ha regalato le giuste sensazioni ed emozioni che invece ha dato la pellicola di Hooper. Passando agli attori sottolineo l'acclamata e immensa Anne Hathaway, che incanta la scena con un'interpretazione a dir poco perfetta ( con la commovente "I dreamed a dream" ) , che le vale la statuetta che sembra gli sia stata cucita addosso. Ottime anche le interpretazioni di Russel Crowe, Amanda Seyfried, Eddie Redmayne e la sorpresa Samantha Barks nota attrice di musical teatrali. Per ultimo ma non meno importante, anzi, la fantastica interpretazione di Hugh Jackman che, a detta di tutti gli attori presenti, è stato il vero faro che ha dato grandi motivazioni e stimoli a tutto il cast proprio come un secondo regista sul set. Perfetta la sua recitazione, dove impressiona soprattutto l'immersione unica e maniacale nel personaggio, proprio come la sua collega Hathaway. Immeritata la sua mancata premiazione, anche se non ho ancora visto Lincoln del premiato Daniel Day - Lewis. Concludo consigliando vivamente a tutti la visione di questo film, 3 ore di contune emozioni che rimangono impresse....a lungo...almeno per il momento non se ne sono ancora andate....
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nik deco
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sabato 10 agosto 2013
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l'apogeo del genere musicale, ma pecca la regia.
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Definito "Il film più emozionante di tutti i tempi" il kolossal musicale di Tom Hooper,gia lanciato sul panorama dei grandi registi in circolazione con "Il Discorso del Re",consacra il regista fra i grandissimi cineasti viventi. Un film di indubbio valore artistico e cinematografico,atto a suscitare l'emotività dello spettatore per tutta la sua durata. Innegabilmente il miglior film dell'anno,anche se sicuramente non osannato nè dalla critica nè tantomeno dai giurati dell'Academy,che fin troppe volte nei lontani anni '50 e '60 ha privilegiato senza riserve musical di indiscusso valore ma non meritevoli dell'ambita statuetta,a scapito di capolavori quali "Un Posto al Sole" nel '52(fu premiato "Un Americano a Parigi di Vincente Minelli)e "Il Dottor Zivago" nel '66(quell'anno vinse "Tutti insieme appassionatamente" di Robert Wise).
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Definito "Il film più emozionante di tutti i tempi" il kolossal musicale di Tom Hooper,gia lanciato sul panorama dei grandi registi in circolazione con "Il Discorso del Re",consacra il regista fra i grandissimi cineasti viventi. Un film di indubbio valore artistico e cinematografico,atto a suscitare l'emotività dello spettatore per tutta la sua durata. Innegabilmente il miglior film dell'anno,anche se sicuramente non osannato nè dalla critica nè tantomeno dai giurati dell'Academy,che fin troppe volte nei lontani anni '50 e '60 ha privilegiato senza riserve musical di indiscusso valore ma non meritevoli dell'ambita statuetta,a scapito di capolavori quali "Un Posto al Sole" nel '52(fu premiato "Un Americano a Parigi di Vincente Minelli)e "Il Dottor Zivago" nel '66(quell'anno vinse "Tutti insieme appassionatamente" di Robert Wise). Così ora la prestigiosa associazione degli Oscar sembra voler ingiustamente riequilibrare la situazione non valorizzando pellicole come "Sweeney Todd" o,per l'appunto "Les Miserables". Giungendo all'analisi prettamente tecnica,il film si rivela di giusta durata,158 minuti che valorizzano gli aspetti caratteriali e psicologici dei personaggi e approfondiscono la situazione di ognuno di essi,pullulante di ottime interpretazioni da parte dell'intero cast,dalla osannata Hathaway,al vigoroso Crowe e al realistico e possente Jackman,passando per Eddie Redmayne e Samantha Barks,interpreti di personaggi secondari ma totalmente in grado di costituire una solida ossatura al film. All'interno delle splendide scenografie di Eve Stewart,vincitrice del BAFTA per il suo lavoro,prende luogo la vicenda,pitturata e valorizzata dalla pittoresca ma realistica fotografia di Danny Cohen,ingiustamente non presa in considerazione dall'Academy. Ottimo anche il lavoro svolto dagli ingegneri e dai montatori del suono (un Oscar e un BAFTA a questo reparto),che riesce a valorizzare al massimo le realistiche ma decisamente rigogliose ed energiche performance degli attori. Un film di impianto solido e totalmente apprezzabile che,pur non riuscendo ad aggiudicarsi l'Oscar al miglior film,si consola con le statuette come miglior attrice non protagonista (Hathaway), miglior trucco e miglior suono, e tre onorevolissimi Golden Globe, tra cui miglior film musicale. Un aitante film che emoziona e rende compartecipe il pubblico. Un film che,anche dal punto di vista dei temi trattati,si rivela uno dei migliori film del 2012. Un ottimo film,ma non perfetto. Si direbbe che il risultato di un film dipenda in gran parte dalle scelte registiche,ma questa affermazione poco si adatta a questa pellicola. Pecca effettivamente la regia di Tom Hooper,ben lontana dai toni accademici de "Il Discorso del Re",intenta a trasmettere toni spiccatamente moderni all'opera,del tutto sperimentali,teatrali. Accettabile e condivisibile la scelta degli intensi e prolungati primi piani,come quelli della Hathaway di "I Dreamed a Dream" o di Samantha Barks in "On My Own",ma sicuramente discutibili alcune scelte di montaggio e di determinate inquadrature nella prima metà del film. "Tom Hooper parla bene il linguaggio del primo piano,ma manca di sfruttare il dinamismo del montaggio e non sempre organizza bene lo spazio all'interno dell'inquadratura" scrive Carola Proto. Tuttavia Hooper rivela uno stile che si sposa perfettamente all'opera di Hugo nelle sequenze più maestose ed emozionanti,come l'epilogo,e rende l'intero film permeato di un gradevole,sensibile e commovente pathos.
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enzo70
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venerdì 1 marzo 2013
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due ore e mezza di piacere puro
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La trasposizione dei capolavori della letteratura su pellicola è cosa difficile. E far diventare un musical un film pure; i tempi della lettura sono lenti, il ritmo lo dai tu. I tempi del musical a teatro li danno gli attori davanti a te, stanno lì, li tocchi. Ma da un po’ il cinema ha ripreso a proporre, come negli anni del bianco e nero, le grandi produzioni di Broadway nelle sale. Les miserables ne è uno straordinario esempio. La redenzione dal peccato ed il peso del passato sono i due elementi fondanti del libro di Hugo. E Tom Hooper prende alla lettera il messaggio del grandissimo scrittore francese e ci rende un altro capolavoro. Straordinari tutti gli interpreti, uno del calibro di Russel Crowe diventa uno dei tanti e lo spettatore è servito con due ore e mezza di spettacolo puro.
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La trasposizione dei capolavori della letteratura su pellicola è cosa difficile. E far diventare un musical un film pure; i tempi della lettura sono lenti, il ritmo lo dai tu. I tempi del musical a teatro li danno gli attori davanti a te, stanno lì, li tocchi. Ma da un po’ il cinema ha ripreso a proporre, come negli anni del bianco e nero, le grandi produzioni di Broadway nelle sale. Les miserables ne è uno straordinario esempio. La redenzione dal peccato ed il peso del passato sono i due elementi fondanti del libro di Hugo. E Tom Hooper prende alla lettera il messaggio del grandissimo scrittore francese e ci rende un altro capolavoro. Straordinari tutti gli interpreti, uno del calibro di Russel Crowe diventa uno dei tanti e lo spettatore è servito con due ore e mezza di spettacolo puro. Un kolossal che non si perde in fraseggi e va dritto al cuore. Lo consiglio davvero vivamente.
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rampante
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mercoledì 24 aprile 2013
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n. 24601
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Francia, XIX Secolo, Jean Valjean è il prigioniero n° 24601, condannato ai lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane.
Graziato è ricercato per anni dallo spietato Ispettore Javert per aver violato la libertà condizionata.
Cambia identità e vive in un villaggio dove è conosciuto per la sua generosità e per l'aiuto che offre ai più deboli. E' un cittadino rispettabile, imprenditore e sindaco pronto a fare del bene e si occupa in particolare di una povera operaia Fantine e di sua figlia, Cosette.
L'arrivo sul posto dello stesso poliziotto Javert viene riconosciuto e poichè la sua ricerca della giustizia non conosce pausa costringe Valjean nuovamente alla fuga.
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Francia, XIX Secolo, Jean Valjean è il prigioniero n° 24601, condannato ai lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane.
Graziato è ricercato per anni dallo spietato Ispettore Javert per aver violato la libertà condizionata.
Cambia identità e vive in un villaggio dove è conosciuto per la sua generosità e per l'aiuto che offre ai più deboli. E' un cittadino rispettabile, imprenditore e sindaco pronto a fare del bene e si occupa in particolare di una povera operaia Fantine e di sua figlia, Cosette.
L'arrivo sul posto dello stesso poliziotto Javert viene riconosciuto e poichè la sua ricerca della giustizia non conosce pausa costringe Valjean nuovamente alla fuga.
Il film si attiene alla struttura dello spettacolo originale, senza recitativi o dialoghi ma cantato dal vivo, ha un ricco contenuto poetico e un'autentica emozione è
trasmessa dagli intermezzi comico-grotteschi della coppia Bonham Carter/ Sacha Baron.
Grande sapienza della regia.
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az123bcd
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martedì 19 febbraio 2013
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capolavoro
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il musical più bello e ben interpretato.un cast eccezionale e una sensazione di coinvolgimento emotivo continua.
lacrime,stupore e sofferenza pervadono lo spettatore durante tutto il film.
non c'è che dire un capolavoro.
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pensierocivile
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giovedì 7 marzo 2013
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altro che wolverine e catwoman
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Mamma mia, e questi da dove sono usciti? Altro che Wolverine, altro che Catwoman! Hugh Jackman ed Anne Hathaway sono impressionanti: uno per come vive fisicamente il film, per come ogni ruga del viso mostri le sofferenze degli anni della prigionia; l'altra è magnifica in un canto straziante tutto in primo piano. Due prove eccezionali per un film potente, d'impatto che nonostante non possa contare su musiche famosissime o coinvolgenti (anche se il canto che invita alla rivolta ha tutti i crismi dell'urlo del cuore) e su uno Javert (personaggio altrettanto fondamentale nell'opera di Hugo) quantomeno degno comprimario viste le evidenti difficoltaà di credibilità di Russell Crowe, vola altissimo.
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Mamma mia, e questi da dove sono usciti? Altro che Wolverine, altro che Catwoman! Hugh Jackman ed Anne Hathaway sono impressionanti: uno per come vive fisicamente il film, per come ogni ruga del viso mostri le sofferenze degli anni della prigionia; l'altra è magnifica in un canto straziante tutto in primo piano. Due prove eccezionali per un film potente, d'impatto che nonostante non possa contare su musiche famosissime o coinvolgenti (anche se il canto che invita alla rivolta ha tutti i crismi dell'urlo del cuore) e su uno Javert (personaggio altrettanto fondamentale nell'opera di Hugo) quantomeno degno comprimario viste le evidenti difficoltaà di credibilità di Russell Crowe, vola altissimo. Meravigliosa la scena iniziale della nave, della bandiera da sollevare; divertenti, ironici e necessari per alleggerire la gravità del testo gli intermezzi della coppia Baron Cohen-Bonham Carter; fantastico il momento delle barricate, sentito, spettacolare, doloroso, avvincente, eroico, sognatore. Tobe Hooper non sbaglia un colpo, canta insieme ai suoi protagonisti, urla la necessità della lotta e si fregia di un film a tratti indimenticabile.
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miraj
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martedì 12 febbraio 2013
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the miserables
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Mentre guardavo e ascoltavo il film, mi sono dimenticata che la trama fosse tratta da un libro francese...Se non per le scene legate alla rivoluzione ed ai colori della bandiera francese, che riportano l'auditorio sul giusto territorio, per il resto è stata una full immersion in atmosfere, costumi, cadenze, caratteri, scenografie, costumi, interfacce completamente inglesi. E questo non è certo un difetto, dato che si tratta di un film di Hooper, ma personalmente l'ho trovato un elemento di disturbo.
E' altro dalla storia di origine. E' una storia diversa trascritta con canoni diversi, vista con occhi diversi. Certo le musiche sono trascinanti e creano indubbi momenti di pathos ma la quasi totale assenza di dialoghi parlati e l'eccessiva cartonatura della scenografia disegnano un ambiente irreale che non si cala così niente nella polvere, nei sobborghi, nella disperazione che ti aspetti di sentire e di vivere.
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Mentre guardavo e ascoltavo il film, mi sono dimenticata che la trama fosse tratta da un libro francese...Se non per le scene legate alla rivoluzione ed ai colori della bandiera francese, che riportano l'auditorio sul giusto territorio, per il resto è stata una full immersion in atmosfere, costumi, cadenze, caratteri, scenografie, costumi, interfacce completamente inglesi. E questo non è certo un difetto, dato che si tratta di un film di Hooper, ma personalmente l'ho trovato un elemento di disturbo.
E' altro dalla storia di origine. E' una storia diversa trascritta con canoni diversi, vista con occhi diversi. Certo le musiche sono trascinanti e creano indubbi momenti di pathos ma la quasi totale assenza di dialoghi parlati e l'eccessiva cartonatura della scenografia disegnano un ambiente irreale che non si cala così niente nella polvere, nei sobborghi, nella disperazione che ti aspetti di sentire e di vivere. Ecco. E' un bellissimo disegno animato. Salvo la punta di diamante eccelsa che merita di essere evidenziata: Anne Hathaway. In una interpretazione struggente e perforante, esaltata dal cantato al posto del parlato, contrariamente, invece, al resto dei personaggi che perdono di intensità, a momenti sfiorando veramente la piattezza, nella prova musicale. Con dispiacere, il personaggio cattivo, che doveva impersonare l'antitesi da sconfiggere, era solo un deludente Russell Crowe ingessato, rigido, goffo e senza sguardo che non ha affatto contribuito a rendere il dualismo che invece è alla base del testo francese.
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[+] dualismo e fedeltà al libro
(di maxi_92)
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hanzo sun
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lunedì 18 febbraio 2013
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les misérables, ossia opera al cinema.
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questo film é pazzesco, non c'é che dire. non conoscevo bene la storia dei miserabili, é stata una piacevole sorpresa. il film é una gioia per gli occhi e per le orecchie. sono riusciti in un impresa davvero difficile, hanno realizzato un vero e proprio "colossal musicale". infatti piú che un vero e proprio musical, sembra di assistere ad un Opera, senza peró i limiti scenografici che un teatro impone.
le tre ore sembrano volare, e la sperimentazione del recitativo cantato non appesantisce il film, anzi ne innalza la grandezza. io l'ho visto in lingua originale sottotitolato, e come sempre é una piacevole sorpresa, ma in questo caso particolare si riesce ad apprezzare la straordinaria performance canora di questi attori, quasi tutti in stato di grazia.
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questo film é pazzesco, non c'é che dire. non conoscevo bene la storia dei miserabili, é stata una piacevole sorpresa. il film é una gioia per gli occhi e per le orecchie. sono riusciti in un impresa davvero difficile, hanno realizzato un vero e proprio "colossal musicale". infatti piú che un vero e proprio musical, sembra di assistere ad un Opera, senza peró i limiti scenografici che un teatro impone.
le tre ore sembrano volare, e la sperimentazione del recitativo cantato non appesantisce il film, anzi ne innalza la grandezza. io l'ho visto in lingua originale sottotitolato, e come sempre é una piacevole sorpresa, ma in questo caso particolare si riesce ad apprezzare la straordinaria performance canora di questi attori, quasi tutti in stato di grazia. Hugh Jackam riesce con un film cosí impegnativo a mostrare finalmente il suo talento, ma chi mi ha lasciato a bocca aperta é stato Russel Crowe che mai avrei pensato cosí a suo agio e cosí credibile e bravo nell'interpretare un ruolo da "cattivo". Anne Hathaway si stá riscattando ai miei occhi, dopo essersi mostrata credibile come Catwoman in Batman, anche qui non delude e anzi ci regala una prova di alto livello. che dire oltre, é tutto curato nei minimi particolari: scenografia, fotografia e musiche sono davvero raffinate. il film sará anche costato molto, ma ne é valsa davvero la pena. si avvicina la notte degli oscar e speriamo che questo film possa farsi valere. per me il miglior film dell'anno.
p.s. io avrei canditato agli oscar anche Russel Crowe, é stato davvero superbo.
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archipic
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lunedì 18 febbraio 2013
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un musical che lascia il segno
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Davvero sorprendente questo musical; non lo conoscevo e sono rimasto stupefatto. Credo che un giudizio sul film (lasciando da parte il giudizio sulla storia: I miserabili è universalmente conosciuta) debba essere scisso in due: da un lato la qualità della produzione puramente cinematografica e dall'altra la qualità della partitura, della musica e delle canzoni che compongono il lavoro. Dal punto di vista filmico il lavoro e di ottima fattura; Hooper lo dirige con notevole bravura non appesantendolo con inutili orpelli, lascia il campo agli interpreti indugiando sia sui primi piani che sui campi lunghi dell'azione; ottima anche la scenografia mai eccessiva e sempre essenziale e ben calibrtata sui vari contesti dell'azione.
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Davvero sorprendente questo musical; non lo conoscevo e sono rimasto stupefatto. Credo che un giudizio sul film (lasciando da parte il giudizio sulla storia: I miserabili è universalmente conosciuta) debba essere scisso in due: da un lato la qualità della produzione puramente cinematografica e dall'altra la qualità della partitura, della musica e delle canzoni che compongono il lavoro. Dal punto di vista filmico il lavoro e di ottima fattura; Hooper lo dirige con notevole bravura non appesantendolo con inutili orpelli, lascia il campo agli interpreti indugiando sia sui primi piani che sui campi lunghi dell'azione; ottima anche la scenografia mai eccessiva e sempre essenziale e ben calibrtata sui vari contesti dell'azione. Molto belli i costumi così come la fotografia che arricchisce la narrazione con un sapiente utilizzo delle luci. Interpreti tutti davvero sorprendenti tranne, forse, Russell Crowe che non è granchè come cantante e probabilmente è un pò sprecato per la parte. Gli altri, invece, soprendono per la loro qualità canora; Hugh Jackman offre un Valjean di notevole impatto, con una notevole forza recitativa che alterna molto bene con i momenti più intimisti; Anne Hathaway è una eccellente Fantine che riesce a commuovere con la sua "I dreamed a dream", vero leitmotiv dell'opera; bravissimi Sasha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter che costituiscono una gustosissima coppia di malfattori: i Thenardier; eccellente Eddie Redmayne, un Marius davvero notevole, così come notevole è stata Samantha Barks che tratteggia Eponine con notevole espressività. Brava anche Amanda Seyfried, ormai a suo agio nei film musicali. Lìottima resa degli attori è stata ottenuta anche con la scelta di registrare il canto live durante la recitazione, regalando, così, un realismo che non si sarebbe potuto ottenere con la regitrazione in studio. Sentire il respiro degli attori, i singhiozzi, la presa di fiato, rende il tutto molto più vero e molto più efficace. Credo sia stata la carta vincente. Per quanto riguarda la musica il mio giudizio è che si tratta di una partitura davvero poderosa; non concordo con quanti sostengono che il film non lascia in mente motivetti orecchiabili. Beh, la storia è pur sempre un drammone ottocentesco, mica 7 spose per 7 fratelli! E, comunque, di bellissime canzoni ce ne sono molte e riescono a rimanere nella testa e nel cuore dello spettatore. E' ovvio che non è un film consigliato alle persone alle quali la musica non piace granchè o che preferisce generi musicali molto leggeri; è un musical e le parti recitate sono, forse, il 5%, per cui sono oltre 2 ore e mezzo di musica e canzoni, ma è musica e sono canzoni che lasciano il segno. Magari non un capolavoro in senso stretto, ma un film davvero confezionato in maniera eccellente.
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