graziano.nanetti
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mercoledì 1 maggio 2013
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iron man in crisi di panico
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Il terzo Iron Man si apre con lo strafottente Tony Stark in crisi esistenziale: l'esperienza della lotta contro gli alieni dipinta nel film "Avengers" lo ha provato, e la relazione con Pepper è in crisi. A dare la botta finale ci pensa il Mandarino, folle nemico terrorista interpretato da Ben Kingsley, che distrugge la casa e costringe il malconcio Tony Stark a fuggire a miglia di distanza, con una unica armatura. Tony inizia così, in compagnia di un brillante ragazzino, il proprio percorso intimo di rinascita e di riconciliazione con sè stesso, con il proprio talento, combattendo duramente con diverse crisi di panico che inspiegabilmente lo assalgono quando si ricorda degli alieni di New York.
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Il terzo Iron Man si apre con lo strafottente Tony Stark in crisi esistenziale: l'esperienza della lotta contro gli alieni dipinta nel film "Avengers" lo ha provato, e la relazione con Pepper è in crisi. A dare la botta finale ci pensa il Mandarino, folle nemico terrorista interpretato da Ben Kingsley, che distrugge la casa e costringe il malconcio Tony Stark a fuggire a miglia di distanza, con una unica armatura. Tony inizia così, in compagnia di un brillante ragazzino, il proprio percorso intimo di rinascita e di riconciliazione con sè stesso, con il proprio talento, combattendo duramente con diverse crisi di panico che inspiegabilmente lo assalgono quando si ricorda degli alieni di New York.
Nel terzo episodio di Iron Man il regista ha cercato di dipingere la nascita di un nuovo super eroe partendo da un uomo in preda alle sue paure e contraddizioni. Tuttavia l'interpretazione di Robert Downey Junior non riesce mai ad essere sufficientemente drammatica da trasmettere allo spettatore le paure e le difficoltà interiori di Tony, e quindi non si crea quel pathos necessario a tenere lo spettatore attaccato allo schermo. Anche il nemico è dipinto sempre in modo superficiale e distaccato: a parte qualche breve cenno, il regista non si preoccupa di scavare più di tanto nelle motivazioni che hanno portato il nemico ad abbracciare la via oscura. Solo i maestosi effetti speciali ridestano di tanto in tanto l'attenzione dello spettatore. Nel complesso un film piuttosto deludente, forse anche più del secondo episodio. Nulla a che vedere con la trilogia di Batman, che spicca per introspezione psicologica, o con quella di Spider Man, caratterizzata da soggetti costruiti meglio.
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cianoz
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martedì 27 agosto 2013
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dopo due ottimi capitoli una caduta pesante
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Domanda: al di là di una buona storia, personaggi particolari e carismatici, trama e scene avvincenti, che cosa ci si aspetta primariamente da un film su un supereroe?
La risposta è una sola: vedere il supereroe in azione. Nel pieno delle sue caratteristiche, ad esprimere tutto ciò che tradizionalmente lo caratterizza.
Iron Man 3 si guarda bene da fare questo, e si presenta come uno dei più insipidi e slavati film di supereroi mai visto. Intendiamoci, come film d'azione è piuttosto ben fatto, ben congegnato, con scene spettacolari, ambientazioni ed effetti notevoli. Ma per vedere il nostro eroe in azione, per vedere Iron Man all'opera, in azione sul serio, beh perché arrivi ciò per cui si va sostanzialmente a vedere il film qua bisogna aspettare ben 1h e 30m.
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Domanda: al di là di una buona storia, personaggi particolari e carismatici, trama e scene avvincenti, che cosa ci si aspetta primariamente da un film su un supereroe?
La risposta è una sola: vedere il supereroe in azione. Nel pieno delle sue caratteristiche, ad esprimere tutto ciò che tradizionalmente lo caratterizza.
Iron Man 3 si guarda bene da fare questo, e si presenta come uno dei più insipidi e slavati film di supereroi mai visto. Intendiamoci, come film d'azione è piuttosto ben fatto, ben congegnato, con scene spettacolari, ambientazioni ed effetti notevoli. Ma per vedere il nostro eroe in azione, per vedere Iron Man all'opera, in azione sul serio, beh perché arrivi ciò per cui si va sostanzialmente a vedere il film qua bisogna aspettare ben 1h e 30m. Sì, perché prima, salvo apparizioni fugaci e di poco conto, del nostro uomo d'acciaio non c'è praticamente traccia. E questo non è ammissibile, non per un film su un supereroe. Immaginate se per il Batman di Nolan si fosse dovuto aspettare 90 minuti per vedere l'uomo pipistrello!
Beh qui bisogna farsi 90 min di action movie prima di quel momento. E siccome abbiamo capito come è impostato il film ecco che dopo averlo atteso per così tanto il "nostro" rimane attivo in scena per non più di 10 minuti, perché poi si ripiomba nel film d'azione rigorosamente senza l'armatura, se non con comparsate qua e là, peraltro sminuendo immensamente il valore anche simbolico di questa, perché viene fatta indossare praticamente a cani e porci.
Iron Man è Tony Stark? Una volta forse, perché in Iron Man III sono più quelli che la indossano che quelli che non lo fanno. Facile come comprare un costume di carnevale o di Halloween, insomma una cosa alla portata di chiunque, non serve certo essere Tony Stark.
Ma non basta. Perché contrariamente all'Iron Man potente e inscalfibile visto precedentemente, nei capitoli I e II e nei Vendicatori, dove era rappresentato magnificamente il personaggio Marvel originale con tutta la sua forza, qui lo vediamo fatto di vera e propria latta, annientabile da chiunque e devastabile con una facilità impressionante. Insomma più che un armatura d'acciaio sembra un blister di plastica colorata che chiunque può frantumare. Dopo un Jon Favreau che ha portato sullo schermo esattamente l'Iron che si aspetta arriva questo Shane Black a propinarci una personalissima, storpiata e ridicolizzante versione di un personaggio tra i più amati dell'universo Marvel. Facendone scempio. Speriamo solo che a costui non venga più fatto toccare un altro supereroe.
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jaylee
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domenica 28 aprile 2013
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il demone nell'armatura
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Si conclude la trilogia del "Vendicatore Dorato", con un cambio in cabina di regia, e con il protagonista che rimane ovviamente Robert Downey jr, nel ruolo di Tony Stark, miliardario, inventore geniale e supereroe nei panni di Iron Man; stavolta affronterá la minaccia terroristica del suo arcinemico, il Mandarino (B. Kingsley) e del genio criminale suo alter ego, Aldrich Killian (G. Pearce), che hanno scatenato un inferno di bombe umane sugli Stati Uniti. Ad aiutarlo l'amata "Pepper" Potts (G. Paltrow), la fedele guardia del corpo "Happy" Hogan (J. Favreau, il regista dei primi due epidodi) e la new entry, la scienziata Maya Hansen (Rebecca Hall).
Per mood e profondità, Iron Man 3 somiglia più al secondo episodio che al primo, che invece si era distinto come uno dei migliori cinefumetti di sempre, antitesi pop e colorata al Batman di Nolan, capolavoro dark ed iperealistico.
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Si conclude la trilogia del "Vendicatore Dorato", con un cambio in cabina di regia, e con il protagonista che rimane ovviamente Robert Downey jr, nel ruolo di Tony Stark, miliardario, inventore geniale e supereroe nei panni di Iron Man; stavolta affronterá la minaccia terroristica del suo arcinemico, il Mandarino (B. Kingsley) e del genio criminale suo alter ego, Aldrich Killian (G. Pearce), che hanno scatenato un inferno di bombe umane sugli Stati Uniti. Ad aiutarlo l'amata "Pepper" Potts (G. Paltrow), la fedele guardia del corpo "Happy" Hogan (J. Favreau, il regista dei primi due epidodi) e la new entry, la scienziata Maya Hansen (Rebecca Hall).
Per mood e profondità, Iron Man 3 somiglia più al secondo episodio che al primo, che invece si era distinto come uno dei migliori cinefumetti di sempre, antitesi pop e colorata al Batman di Nolan, capolavoro dark ed iperealistico. Sicuramente, la presenza di Downey jr fu una delle chiavi di quel successo, ma anche il delicato equilibrio di quella trama che era supereroismo con superproblemi, soap opera, umorismo, ma anche sottofondo etico (Tony Stark è un industriale di armamenti che crea inizialmente Iron Man per salvare se stesso), con il secondo Spiderman di Raimi fu probabilmente la miglior rappresentazione su schermo della visione di Stan Lee e di quella Marvel che inaugurò l'Era delle Meraviglie nei lontani anni '60.
Questo Iron Man, ha l'intuizione di incentrare la storia sui demoni interni che sono in ciascuno di noi, non importa quanto forte sia la nostra "armatura", e poco importa se invece del tradizionale Demone Nella Bottiglia che affligge l'alcolista ricorrente Tony Stark, ci siano sullo schermo degli inediti attacchi di panico. Da questo punto di vista, l'inizio è molto promettente, con una scena prologo molto evocativa e allo stesso modo é molto interessante come spesso le armature indossate da Tony siano spesso ammaccate, graffiate, quasi a simbolo di un'identitá altrettanto scalfita.
Ecco perchè è un peccato che questo episodio, che conta anche su una fotografia e degli effetti speciali notevoli, con il dispiegamento delle armature in combattimenti volanti (l'ultimo in particolare è davvero spettacolare) che esaltano il 3D, e con uno score musicale denso ed epico, finisca con il disperdere ottime premesse in rivoli che rendono troppo fragile il concetto principale. Le motivazioni degli stati ansiogeni di Tony sono approssimative(idem per come si manifestano durante la storia), così come molti personaggi sono superflui per la storia, incluso uno dei "cattivi" principali e una delle spalle più importanti del Tony Stark di carta, ovvero James Rhodes (Don Cheadle, a questo punto della trilogia, c'è veramente da domandarsi a cosa sia servito il personaggio che non decolla mai in nessuno dei 3 episodi), che qui veste i panni di Iron Patriot, una versione a stelle e strisce di Testa di Ferro che però qui sembra veramente semplice "volume".
In definitiva, troppa carne al fuoco... Lo stesso problema che aveva il terzo SpiderMan di Raimi, con in più il rimpianto di quanto migliore sarebbe potuto essere togliendo e concentrando, piuttosto che aggiungendo e diluendo... Togliendo le già citate punte di diamante della Marvel (e ci aggiungerei la spettacolarità di The Avengers), direi siamo più in linea con Thor o l'incredibile Hulk. Non ci resta che attendere i prossimi Thor 2 e Capitan America 2, sperando che alla Marvel Studios abbiano imparato la lezione. (www.versionekowalski.it)
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rositascaccia
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giovedì 25 aprile 2013
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tutti abbiamo delle debolezze, persino iron man.
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Una notte in Svizzera apre lo scenario del nuovo film con protagonista Iron Man, uno dei supereroi della Marvel più amati. Il miliardario playboy Tony Stark si butta tra le braccia di Maya Hansen, lasciando in attesa Aldrich Killian desideroso di poter lavorare con Stark.
Trascorsi dieci anni, l'America è sottoposta a diversi attacchi da un terrorista del Medio Oriente, chiamato il Mandarino: un nemico la cui portata non conosce limiti. Quest'ultimo mira alla vita del Presidente degli Stati Uniti, e rade al suolo la villa di Tony Stark.
A questo punto il nostro supereroe è costretto a salvaguardare non solo la propria vita, ma anche quella di Pepper, della quale è innamorato.
Questa volta Iron Man è preso da attacchi di panico, colto da insonnie e paure.
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Una notte in Svizzera apre lo scenario del nuovo film con protagonista Iron Man, uno dei supereroi della Marvel più amati. Il miliardario playboy Tony Stark si butta tra le braccia di Maya Hansen, lasciando in attesa Aldrich Killian desideroso di poter lavorare con Stark.
Trascorsi dieci anni, l'America è sottoposta a diversi attacchi da un terrorista del Medio Oriente, chiamato il Mandarino: un nemico la cui portata non conosce limiti. Quest'ultimo mira alla vita del Presidente degli Stati Uniti, e rade al suolo la villa di Tony Stark.
A questo punto il nostro supereroe è costretto a salvaguardare non solo la propria vita, ma anche quella di Pepper, della quale è innamorato.
Questa volta Iron Man è preso da attacchi di panico, colto da insonnie e paure. L'amore per la signorina Potts e la paura di perderla riescono a far emergere i sentimenti e le debolezze del nostro bel duro. Lo vediamo sempre chiuso nel suo laboratorio, dedito a scoprire nuove tecnologie, nuove armature: causando rabbia e frustrazione nella bella Gwyneth Paltrow. Iron Man, proprio come ha ammesso l'attore Robert Downey Jr., ora deve affrontare le ferite della propria anima.
Senza alcun dubbio gli effetti speciali e il 3D danno un tocco in più alla pellicola, animata da numerose parti comiche e divertenti. Un Robert Downey Jr. sempre più straordinario, ormai entrato in perfetto equilibrio con la psicologia del proprio personaggio. "Io sono Iron Man": è la frase che chiude il primo film e con cui si conclude anche questa terza pellicola: cosa devono aspettarsi i nostri fans?
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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iron man 3 di shane black - interessante
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Tony Stark/Iron Man (Downey Jr.) è sempre più tormentato da paranoie post-The Avengers, anche perché è terrorizzato all’idea di perdere l’amata fidanzata Pepper Potts (Paltrow). Quando il mondo è minacciato dal terrorista Mandarino (Kingsley), l’eroe tornerà in azione e scoprirà che dietro il tutto c’è ben altro. Terzo film della saga con Downey Jr. protagonista, ma il primo senza Jon Favreau alla regia (che peraltro interpreta la guardia del corpo di Pepper), che ha infatti lasciato il posto a Black, anche sceneggiatore con Drew Pearce. È indubbiamente il migliore della saga, con un personaggio discretamente tormentato, tuttavia come negli altri film, nonostante le tante strizzate d’occhio al Batman di Nolan, l’umorismo non manca e il supereroe con la battuta sempre pronta anche qui si dà da fare con battute più o meno riuscite, rompendo anche i momenti di relativa serietà.
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Tony Stark/Iron Man (Downey Jr.) è sempre più tormentato da paranoie post-The Avengers, anche perché è terrorizzato all’idea di perdere l’amata fidanzata Pepper Potts (Paltrow). Quando il mondo è minacciato dal terrorista Mandarino (Kingsley), l’eroe tornerà in azione e scoprirà che dietro il tutto c’è ben altro. Terzo film della saga con Downey Jr. protagonista, ma il primo senza Jon Favreau alla regia (che peraltro interpreta la guardia del corpo di Pepper), che ha infatti lasciato il posto a Black, anche sceneggiatore con Drew Pearce. È indubbiamente il migliore della saga, con un personaggio discretamente tormentato, tuttavia come negli altri film, nonostante le tante strizzate d’occhio al Batman di Nolan, l’umorismo non manca e il supereroe con la battuta sempre pronta anche qui si dà da fare con battute più o meno riuscite, rompendo anche i momenti di relativa serietà. Infatti l’Iron Man di Downey Jr. è surreale, tira giù frecciate ironiche contro tutti di continuo, lasciando un po’ perplessi e creando un personaggio inverosimile al cento per cento. Tuttavia la gran macchina hollywoodiana funziona a meraviglia e tra una battute e combattimenti le due ore passano. Non banale l’idea per il personaggio di Kingsley, buffo e impacciato come non mai, nella parte dell’attore che interpreta il guru dei cattivi. Il pubblico accorre, anche per il buon 3D, non eccessivamente invasivo. La battuta del gratta e vinci che il ragazzino fa al protagonista è memorabile. Robert Downey Jr., come sempre gigioneggia a tutto spiano, spalleggiato dall’ottimo cast di attori.
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(di wilder9)
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 27 aprile 2013
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spettacolare e completo, forse il migliore di tre
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E’ il sicuramente il film della settimana e non potevano certamente evitarne la recensione. La differenza tra i primi due consiste innanzi tutto nel 3D che dà molta più profondità a certe scene, poi nel cambio di regista: Shane Black prende il posto di Jon Favreau che aveva diretto i primi due episodi fra cui un secondo piuttosto mediocre. Sceneggiatore di Arma Letale, Predator e dei primi due Iron man Black si cimenta nella regia di questo terzo episodio e il cambio si vede subito perché Tony Stark appare profondamente diverso dai film precedenti: è più debole, più umano.
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E’ il sicuramente il film della settimana e non potevano certamente evitarne la recensione. La differenza tra i primi due consiste innanzi tutto nel 3D che dà molta più profondità a certe scene, poi nel cambio di regista: Shane Black prende il posto di Jon Favreau che aveva diretto i primi due episodi fra cui un secondo piuttosto mediocre. Sceneggiatore di Arma Letale, Predator e dei primi due Iron man Black si cimenta nella regia di questo terzo episodio e il cambio si vede subito perché Tony Stark appare profondamente diverso dai film precedenti: è più debole, più umano. Robert Downey Junior è perfetto nella parte e riesce ad alternare momenti di pura spacconeria e momenti di debolezza, anche se a nostro avviso non riesce a raggiungere l’eccezionale prestazione di "The Avengers."
In questo film gode molto più spazio, rispetto ai due precedenti la bella 40enne Gwyneth Paltrow che non delude.
Il film rispetto ai due precedenti è sicuramente molto più spettacolare sia come scene ma anche come trama, ricca di colpi di scena.
Diversi personaggi entrano nel film, ognuno con la propria storia, magari raccontata anche in pochi minuti, ma comunque in maniera abbastanza completa, come ad esempio il ragazzino che aiuta Tony Stark, il capo della sicurezza, la botanica, persino il cattivo di turno. Storie anche brevi ma dai tratti completi. Ogni personaggio non è solo una comparsa ma porta con sé la propria storia che nel film viene narrata.
Uno degli aspetti però più importanti del film è la spettacolarità di certe scene come ad esempio la distruzione della casa di Tony Stark, l’esplosione dell’aereo o l’assalto alla nave. Tanti effetti speciali che rendono il film spettacolare che unito ad una trama incalzante tengono incollato lo spettatore alla poltrona.
Unico neo, forse riguarda il finale: un po’ troppo arruffato, raccontato forse in modo troppo veloce, mentre sarebbe stato più adeguato diluirlo e spiegarlo meglio, ma evidentemente il regista non ha voluto appesantire il film con scene statiche e non di azione.
Questo Iron man 3 sembra la degna conclusione della trilogia dedicata al super eroe Marvel, che probabilmente vedremo ancora in The Avenger, (se ci sarà un seguito) ma difficilmente in un Iron man 4 perché idealmente questo terzo capitolo pone il sigillo alla saga, anche se nel mondo del cinema non c’è niente di cui stupirsi e ciò che sembra concluso, potrebbe improvvisamente rinascere con un ulteriore capitolo che non era stato previsto.
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gianluca_
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domenica 28 aprile 2013
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senza l'armatura, che cosa sei?
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Era il 1998, in Svizzera, prima del rapimento, prima di Iron Man, prima dei supereroi, quando Tony Stark passa la notte con una affascinante ricercatrice biobotanica, Maya Hansen (la bellissima Rebecca Hall), deludendo lo scienziato Aldrich Killian che sperava di poterlo coinvolgere in un progetto di rigenerazione istantanea cellulare. Passano 15 anni. Dopo New York, ai giorni d'oggi, il genio miliardario si fa schiacciare dal Mandarino, un terrorista arabo che distrugge Stark insieme alla sua villa per poter aver piazza libera nell'arrivare al Presidente. Tony dovrà ripartire, solo, senza niente e contro tutti, per poter salvare il mondo un'altra volta.
Il film che la Marvel ci propone è drasticamente diverso dai precedenti.
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Era il 1998, in Svizzera, prima del rapimento, prima di Iron Man, prima dei supereroi, quando Tony Stark passa la notte con una affascinante ricercatrice biobotanica, Maya Hansen (la bellissima Rebecca Hall), deludendo lo scienziato Aldrich Killian che sperava di poterlo coinvolgere in un progetto di rigenerazione istantanea cellulare. Passano 15 anni. Dopo New York, ai giorni d'oggi, il genio miliardario si fa schiacciare dal Mandarino, un terrorista arabo che distrugge Stark insieme alla sua villa per poter aver piazza libera nell'arrivare al Presidente. Tony dovrà ripartire, solo, senza niente e contro tutti, per poter salvare il mondo un'altra volta.
Il film che la Marvel ci propone è drasticamente diverso dai precedenti. È un capitolo che risente in modo palese della chiusura della saga del Cavaliere Oscuro di Nolan, ed al contempo si rifiuta di ignorare ciò che è successo al suo protagonista in The Avengers. Non è possibile infatti poter gustare - anche solo capire - Iron Man 3 senza aver prima visto il crossing-over: nella precedente pellicola avevamo lasciato un Tony come al solito arrogante, egocentrico, presuntuoso, superbo. Lo ritroviamo, dopo New York, in preda ad attacchi di panico, meno divino, in preda anzi ad un processo di ispessimento personale che mira a farlo assurgere ad una dimensione più umana, più fisica, meno di ferro.
Il dolore della (sfiorata) perdita e della (quasi) morte hanno cambiato il cuore di Tony Stark, che dopo aver passato un'intera vita a mascherarsi e proteggersi dietro ad un'armatura di ferro, troppo spaventato dai suoi stessi drammi d'infanzia che lo vedono solo ed abbandonato dal padre, ora è costretto a fare i conti con sé stesso. Non più semplici e distaccate relazioni fuggevoli di una sola notte, non più appariscenza e fascino per celare una debolezza nata dall'abbandono e dalla solitudine. Non più maschere di ferro.
In The Avengers gli era stato chiesto: senza la tua armatura, cosa sei? La sua era stata una (ormai famosa) risposta decisamente icastica - genio miliardario playboy filantropo - forse relistica, ma non vera. Una risposta di plastica. Iron Man 3 è la risposta umana, vera, di carne, quella domanda.
Ed infatti per gran parte della pellicola Tony combatte solamente grazie a sé stesso, al suo genio e ad una ritrovata umanità, prima contro la sua mente, poi contro il mondo intero. Niente grosse armi, niente aggeggi incredibili. Solo sé stesso, una rinascita come lo era stata quella in seguito al dramma del rapimento. È solo verso la fine che Stark torna Iron Man, rivelando il suo arsenale tattico militare che serbava sotto il cuscino, con una spettacolarità ed impressione visiva eccezionali.
Iron Man 3 è e rimane un capitolo Iron Man, con tutta l'ironia che lo contraddistingue, le battute sferzanti, il sarcasmo irriverente, la comicità dissacrante. Non ci troviamo di fronte all'introversione oscura di Nolan, con una riflessione tragica sul senso dell'esistenza dell'eroe. La sceneggiatura rimane con un po' di perplessità improbabile, talvolta disattenta, e la regia si abbandona ogni tanto a poco necessarie scene esplosive. Il canovaccio tipico delle produzioni per supereroi.
Ma per la prima volta un filo drammatico scorre, sottile ma pesante, attraverso la pellicola, introducendo un lato più deciso nella tipica frivolezza dei precedenti capitoli. Per questo ritengo che Iron Man 3 sia uno dei migliori prodotti Marvel di sempre e che meriti davvero di essere visto.
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[+] non credo proprio
(di bronteion73)
[ - ] non credo proprio
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rigoldifederico
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lunedì 29 aprile 2013
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film debole, come il suo protagonista
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Iron Man 3 non aveva un compito semplice: doveva infatti mantenere l'ottimo livello raggiunto da " The Avengers", incentrando tuttavia storia, emozioni, commedia e azione su un unico eroe e non più su una squadra invincibile come quella del film di Joss Whedon. Come ormai è abitudine, questo terzo capitolo si basa sulle debolezze di Tony Stark, mettendone in luce i punti più umani, rendendolo un "non eroe", tormentato dagli avvenimenti catastrofici avvenuti a New York. Ecco che quindi Iron Man dovrà vedersela con due nuovi terribili nemici: il Mandarino, spietato terrorista che cita anche Bin Laden e Gheddafi, e Aldrich Killian, storico ammiratore di Tony Stark che da dieci anni sogna di lavorare con il genio miliardario.
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Iron Man 3 non aveva un compito semplice: doveva infatti mantenere l'ottimo livello raggiunto da " The Avengers", incentrando tuttavia storia, emozioni, commedia e azione su un unico eroe e non più su una squadra invincibile come quella del film di Joss Whedon. Come ormai è abitudine, questo terzo capitolo si basa sulle debolezze di Tony Stark, mettendone in luce i punti più umani, rendendolo un "non eroe", tormentato dagli avvenimenti catastrofici avvenuti a New York. Ecco che quindi Iron Man dovrà vedersela con due nuovi terribili nemici: il Mandarino, spietato terrorista che cita anche Bin Laden e Gheddafi, e Aldrich Killian, storico ammiratore di Tony Stark che da dieci anni sogna di lavorare con il genio miliardario. Nuove armature, Iron Patriot, una ricercatrice botanica ex fiamma di Tony, governo, bambini: questo terzo film alla partenza ha tutti gli elementi per essere un grande cinecomic spettacolare e divertente.
Il problema è che Shane Black non ha il talento di scrivere e poi dirigere tutto questo ottimo materiale. Purtroppo la sceneggiatura è veramente troppo problematica: troppi buchi, soprattutto quando i personaggi spiegano quello che succede o è successo, sceglie di puntare sulla commedia anche quando non serve e letteralmente distrugge i personaggi. Infatti è assurdo che un villain come il Mandarino, indicatore di tutti i terroristi del nostro mondo, venga ridicolizzato e snobbato nel punto cruciale del film e, francamente, non si capisce allora come Sir Ben Kingsley abbia potuto accettare un ruolo così. Pepper Potts poteva essere analizzata sicuramente meglio, così come fa ridere il cattivo interpretato da Guy Pearce. Il film inoltre alla fine si complica e non si capisce cosa sia successo, quando invece dovrebbe filare via liscio e senza tentennamenti. La riconversione 3D è inutile ma non fastidiosa. Ed ecco che quindi i bellissimi effetti visivi, una buona colonna sonora, una giusta fotografia, e Robert Downey Jr, sempre comunque a suo agio con l'armatura, vengano messi in ombra dall'evidente problema di scrittura del film.
Iron Man 3 si unisce così in quel gruppo di cine fumetti abbastanza inutili e dimenticabili.
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francis993
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lunedì 29 aprile 2013
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iron man è tornato! all'erta, cattivoni!
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Finalmente è tornato sul grande schermo il supereroe che dal 2008 stupisce varie generazioni:quella dei più piccoli,che ormai non possono fare a meno di ammirare l'uomo dai superpoteri, l'uomo che stupisce, che lascia a bocca aperta,che armeggia costantemente nel suo "laboratorio"/garage e con la sua mente geniale dà vita a qualcosa di stupefacente;quella dei più grandi (rappresentata da adolescenti e adulti)che si sofferma sull'uomo che lotta contro il male,in quest'ultimo capitolo della saga personificato dal Mandarino "sotto mentite spoglie" se così si può dire (Guy Pearce e Ben Kingsley in una geniale interpretazione),sull'uomo ormai cresciuto e pronto ad una relazione stabile con la fidata "tuttofare" Pepper, interpretata dalla talentuosa e affascinante Gwyneth Paltrow.
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Finalmente è tornato sul grande schermo il supereroe che dal 2008 stupisce varie generazioni:quella dei più piccoli,che ormai non possono fare a meno di ammirare l'uomo dai superpoteri, l'uomo che stupisce, che lascia a bocca aperta,che armeggia costantemente nel suo "laboratorio"/garage e con la sua mente geniale dà vita a qualcosa di stupefacente;quella dei più grandi (rappresentata da adolescenti e adulti)che si sofferma sull'uomo che lotta contro il male,in quest'ultimo capitolo della saga personificato dal Mandarino "sotto mentite spoglie" se così si può dire (Guy Pearce e Ben Kingsley in una geniale interpretazione),sull'uomo ormai cresciuto e pronto ad una relazione stabile con la fidata "tuttofare" Pepper, interpretata dalla talentuosa e affascinante Gwyneth Paltrow. Il terzo capitolo della saga comincia con un flashback che ci riporta a Berna, anno 1999,in cui per la prima volta il nostro Tony Stark ha a che fare con la molto più che biologa Maya Hansen (Rebecca Hall); è la notte di Capodanno e un certo Aldrich Kilian propone al nostro non-ancora supereroe di finanziare il progetto "Extremis". Ci basti sapere che Tony non prova particolare interesse per la faccenda e lascia profondamente deluso il tenebroso scienziato che ritornerà anni più tardi (e precisamente al tempo del racconto)più bad boy di come lo avevamo lasciato.La storia prosegue con colpi di scena vari, divertenti siparietti che vedono protagonista Stark e il sistema intelligente che governa l'intero progetto "Iron Man", Jarvis; si inserisce bene nella rappresentazione della crescita morale e personale del nostro protagonista un giovane compagno di viaggio, Harley (Ty Simpkins). E da ultimo, non per importanza, il dovuto elogio ad un Robert Downey Jr che ancora una volta ha dimostrato di essere all'altezza del "super-ruolo" affidatogli, con la sua ironia ed espressività caratteristica. Inoltre il cambiamento di regia (affidata a Jon Favreau nei primi film) ora nelle mani di Shane Black non ha modificato la spettacolarità tipica del genere. Visione del 3D consigliata agli amanti della nuova tecnologia cinematografica, tuttavia il film può essere a mio parere gustato anche nella versione 2D che nulla toglie al film.
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