filippo catani
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domenica 15 dicembre 2013
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film di transizione verso la ribellione
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I vincitori degli ultimi Hunger Games si apprestano a partire per un giro celebrativo tra i vari distretti. La ribellione comincia però a serpeggiare e il perfido Presidente decide non solo di aumentare la repressione ma di indire una edizione speciale dei giochi interamente dedicati a chi li aveva vinti in precedenza ed era ovviamente ancora in vita.
Il secondo capitolo di Hunger Games si può decisamente definire come un film ponte verso quello che sarà l'epilogo diviso in due parti come vuole la nuova (e ricca) tradizione delle saghe. Dunque i primi 45-50 minuti sono vera e propria melina allo stato puro dove si toccano un po' vari argomenti: ora la ribellione, ora la famiglia, ora lo spettacolo e così via.
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I vincitori degli ultimi Hunger Games si apprestano a partire per un giro celebrativo tra i vari distretti. La ribellione comincia però a serpeggiare e il perfido Presidente decide non solo di aumentare la repressione ma di indire una edizione speciale dei giochi interamente dedicati a chi li aveva vinti in precedenza ed era ovviamente ancora in vita.
Il secondo capitolo di Hunger Games si può decisamente definire come un film ponte verso quello che sarà l'epilogo diviso in due parti come vuole la nuova (e ricca) tradizione delle saghe. Dunque i primi 45-50 minuti sono vera e propria melina allo stato puro dove si toccano un po' vari argomenti: ora la ribellione, ora la famiglia, ora lo spettacolo e così via. Quindi finalmente si aprono le danze e la pellicola inizia finalmente a decollare per interrompersi sul più bello. I protagonisti se la cavano senza grossi affanni, c'è sempre uno straordinario Tucci nel ruolo del terrificante conduttore, non mancano le critiche al mondo dello spettacolo e dei reality (ottima la parte sui discorsi preparati a tavolino da leggere testualmente). Se non bastasse abbiamo un'ottima new entry del calibro di Hoffman, un Sutherland a suo agio nei panni del terribile Presidente e splendidi effetti scenografici e meravigliosi vestiti (su tutti i due della Lawrence da sposa e da ghiandaia che sono una meraviglia per gli occhi). Insomma un film comunque godibile considerando il fatto che si rivolgerebbe in prima istanza al pubblico di adolescenti ma che può essere tranquillamente visto da un pubblico più vasto.
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therossanavera
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lunedì 9 dicembre 2013
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piacevole e fedele, ma poco introspettivo
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Catching fire, degno a abilissimo secondo libro della saga, nell'interpretazione cinematografica viene presentato in modo scorrevole e abbastanza fedele alla linea dettata dalla versione dettata dall'autrice. Katniss, giovane eroina vittoriosa ai 74 hunger games (anche grazie all'astuto stratagemma delle bacche che salva lei e il suo compagno di giochi Peeta) è ora l'idolo di Panem. Dovrà però dimostrare che il suo gesto non fu un atto di ribellione ma il disperato gesto di una povera ragazza innamorata. Fallita nell'azione di convincimento, i distretti di Panem si ribellano al sistema dispotico e dittatoriale. Questo fallimento dovrà essere pagato dalla protagonista rientrando in un'arena orologio piena di trabocchetti e trappole di ogni genere.
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Catching fire, degno a abilissimo secondo libro della saga, nell'interpretazione cinematografica viene presentato in modo scorrevole e abbastanza fedele alla linea dettata dalla versione dettata dall'autrice. Katniss, giovane eroina vittoriosa ai 74 hunger games (anche grazie all'astuto stratagemma delle bacche che salva lei e il suo compagno di giochi Peeta) è ora l'idolo di Panem. Dovrà però dimostrare che il suo gesto non fu un atto di ribellione ma il disperato gesto di una povera ragazza innamorata. Fallita nell'azione di convincimento, i distretti di Panem si ribellano al sistema dispotico e dittatoriale. Questo fallimento dovrà essere pagato dalla protagonista rientrando in un'arena orologio piena di trabocchetti e trappole di ogni genere.
Salvata dal nuovo capo stratega (in realtà cittadino di capitol city vicino alle dimostranze dei ribelli e ribelle egli stesso), alla fine della vicenda, Katniss precipita nella disperazione e nella contemporanea voglia di vendetta nei confronti di Capitol city.
L'avvicendarsi dei fatti è fluida e coerente, ma, per chi ha letto i libri e li ha apprezzati, non può evitare di notare che è stato privilegiato il lato "azione" al lato "introspezione". La protagonista è afflitta da incubi, paure, dubbi, vive dentro di se una vera tortura psicologica che, pur essendo presente grazie alle fantastiche doti di Jennifer Lawrence nel dimostrare emozioni anche solo con uno sguardo, non spicca il volo con il giusto peso che meriterebbe.
C'è tutto un lato intimo nelle emozioni della protagonista che viene poco sviluppato e avrebbe dato più completezza al tutto.
Nel complesso è però un film consigliabile e che ha qualcosa da dire a tutti.
Interpreti:
Jennifer Lawrence: favolosa, emozionante, piena immedesimazione del personaggio
Josh Hutcherson: convincente ma non eccelso
liam hemsworth: deludente
elizabeth banks: divertente e profonda centra il personaggio di Effie al 100%
sam Claflin: non convincente al 100 % - avrà modo di sviluppare meglio il personaggio nel seguito? vedremo
Jena Malone: ottima interpretazione
woody harrelson: perfetto, ineccepibile un haymitch perfetto
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dave.ge
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domenica 9 marzo 2014
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ricorda chi è il vero nemico.
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Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il "tributo" Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto "Tour di Victor". Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem. Ieri ho finalmente visto "The Hunger Games: La Ragazza di Fuoco" e ne sono rimasto soddisfatto. Anche il primo film mi era piaciuto molto, trattano entrambi argomenti molto attuali come la manipolazione dell'individuo, l'influenza dei media, l'apparenza che sembra sempre la cosa più importante e i desideri di grandezza dei governi.
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Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il "tributo" Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto "Tour di Victor". Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem. Ieri ho finalmente visto "The Hunger Games: La Ragazza di Fuoco" e ne sono rimasto soddisfatto. Anche il primo film mi era piaciuto molto, trattano entrambi argomenti molto attuali come la manipolazione dell'individuo, l'influenza dei media, l'apparenza che sembra sempre la cosa più importante e i desideri di grandezza dei governi. Ma ci fa anche capire che siamo noi in realtà a manipolare tutto, o meglio, possiamo essere in grado di manipolare il tutto e decidere per noi stessi. Diciamo che nel secondo film si trattano argomenti non del tutto attuali, ma forse argomenti futuri. Perché nel primo film il governo fa apparire i giochi come qualcosa di normale e le persone sono rassegnate a questa cosa, un po' come accade nei governi di oggi. Le persone sono rassegnate a ciò che ci viene detto, a ciò che succede. Nel secondo il governo esce allo scoperto, non mascherando più ciò che in realtà è. Ci viene mostrato un governo tiranno. Ciò che sembrava ora è evidente, è reso pubblico. Le persone capiscono che le cose possono essere cambiate, dipende solo da loro mentre il governo cerca di incutere ancora più paura, il mezzo più forte per mantenere l'ordine. Che sarà davvero così in un futuro forse neanche troppo lontano? Detto ciò vorrei spendere due parole anche per l'interpretazione eccezionale dei protagonisti, con una Jennifer Lawrence più sciolta e consapevole dei suoi mezzi, una buona regia condita con primi piani significativi, sceneggiatura forse un po' "timida", costumi e ambientazioni degne di nota, insomma: un film che intrattiene raccontandoci il vero. Non è questo il ruolo del cinema? Voto: 8/10
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claudiofedele93
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sabato 29 marzo 2014
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hunger games diventa più maturo e malinconico!
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Quando nel 2012 uscì nelle sale Americane Hunger Games pochi avrebbero puntato su questo titolo, ancora meno erano coloro che immaginavo il successo imminente a livello popolare e commerciale del prodotto; pochi giorni dopo esser stato messo nei cinema i risultati al botteghino tuttavia furono molto chiari, tanto da far mettere subito in cantiere l’ipotesi di produrre il seguito: Hunger Games - La Ragazza di Fuoco. Due anni ci son voluti per portare ad un risultato concreto, per la gioia degli ormai numerosissimi fan, questa iniziativa e la distanza tra le due pellicole ha senza dubbio giovato al franchising che in poco tempo è riuscito a etichettarsi come un vero fenomeno di massa, graziato anche dalla sempre maggiore popolarità di miss J.
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Quando nel 2012 uscì nelle sale Americane Hunger Games pochi avrebbero puntato su questo titolo, ancora meno erano coloro che immaginavo il successo imminente a livello popolare e commerciale del prodotto; pochi giorni dopo esser stato messo nei cinema i risultati al botteghino tuttavia furono molto chiari, tanto da far mettere subito in cantiere l’ipotesi di produrre il seguito: Hunger Games - La Ragazza di Fuoco. Due anni ci son voluti per portare ad un risultato concreto, per la gioia degli ormai numerosissimi fan, questa iniziativa e la distanza tra le due pellicole ha senza dubbio giovato al franchising che in poco tempo è riuscito a etichettarsi come un vero fenomeno di massa, graziato anche dalla sempre maggiore popolarità di miss J. Lawrence beniamina ormai di numerosissime ragazze che vedono in lei un’attrice (o meglio ancora una diva) molto meno tradizionale e più umana. Il primo film tratto dalla trilogia scritta da Suzanne Collins si era rivelato essere, per la regia di Gary Ross, un buon prodotto di intrattenimento, condito da una soddisfacente trama (anche se non del tutto originale e dunque inedita al mondo intero ma piuttosto una riproposizione a stampo occidentale dell'opera di Koushun Takami) capace però di far stare incollati allo schermo sia giovani che adulti con una morale di fondo in un qualche modo “giusta ed educativa”. Oggi, quello che abbiamo tra le mani potrebbe essere la conferma di quanto si è visto in passato o la dimostrazione che il primo film, dei quattro blockbuster previsti, fosse solo un esperimento casualmente ben riuscito. Cosa aspettarci dunque da questa Ragazza di Fuoco?
Contro ogni previsione Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) e Peeta Mellark (Josh Hutcherson) sono sopravvissuti agli Hunger Games. La vittoria li porta però nuovamente via da casa per un Tour dei Vincitori attraverso tutti i distretti. Lungo il viaggio, Katniss avverte una ribellione crescente, che forse proprio lei e Peeta involontariamente potrebbero aver fatto nascere. Al termine del Tour, il Presidente Snow (Donald Sutherland) annuncia la 75’ edizione degli Hunger Games, un evento che potrebbe cambiare Panem ed i 12 Distretti per sempre.
Catching Fire, seguito diretto del primo Hunger Games appare fin da subito molto più maturo rispetto al precedessore, nonché particolareggiato e curato nei minimi dettagli a partire dalle scenografie fino agli effetti grafici realizzati al computer molto più presenti rispetto a quanto già visto due anni fa. Una indiscussa operazione di marketing ben riuscita da parte della Lionsgate che sa di aver tra le mani una miniera d’oro e che di conseguenza ha pensato bene di coltivare e migliorare come era d’obbligo aspettarsi. Tuttavia, dietro ai soldi ed alla pubblicità, vi è una storia tra le più interessanti viste nell'ultimo decennio indirizzata ad un pubblico prettamente giovanile e per questa rientrante nella categoria “young adult” che è riuscita ad emergere dal limbo dei tanti prodotti legati al genere. Le (dis)avventure di Katniss, ambientate in un mondo distopico, hanno qui maggior respiro e drammaticità, a cominciare da una sempre più purulenta rivolta fino alla paura della morte annessa al fallimento che l'accompagnerà per tutto il tempo; inoltre il film gode di una prospettiva di gran lunga più ampia ed ambiziosa che in un certo senso era mancata al primo capitolo. Messe da parte le numerose presentazioni dei protagonisti e comprimari, l’entrata in scena dei personaggi principale, La Ragazza di Fuoco, sebbene riproponga a grandi linee una trama ben poco innovativa e paradossalmente già vista in Hunger Games ed ancor prima in Battle Royale, non perde né lo smalto né tanto meno la capacità di intrattenere.
La pellicola, che dura la bellezza di 146 minuti, non annoia mai, scorre dai titoli di testa al finale (aperto) senza intoppi e ad alza sempre più la posta in gioco. C’è, tuttavia, una pecca non da poco che riguarda questa produzione e la si riscontra nel voler raccontare una vicenda a cui comunque siamo stati già in parte abituati e che si rivela non essere affatto conclusiva, ma si rivale essere apertamente come un capitolo di passaggio che traghetta lo spettatore verso il finale della ormai neo saga di Hunger Games composta non più da tre, ma da ben quattro lungometraggi. Chi è un fan sfegatato o modesto rimarrà comunque soddisfatto del lavoro, che sì, prende qualche licenza poetica dalla controparte cartacea, ma riesce a coglierne comunque l’anima in modo coerente, mentre coloro che sono stati in totale disaccordo con quanto già visto giudicandolo sterile e privo di fantasia se non addirittura scopiazzato sappiano che l’ultima fatica di Francis Lawrence non fa che riproporre, in modo molto più barocco e pompato, nonché spettacolare, quello che Ross aveva costruito.
Una pellicola indubbiamente buona, con un’ottima base ed una morale interessante che sfocia nel voler dar vita ad una rivoluzione basata su un simbolo, Katniss la ghiandaia imitatrice, eroina a tutto tondo ed arciera formidabile metafora delle ribellioni contro il totalitarismo di Panem, costretta da un sistema apparentemente dittatoriale guidato dal Presidente Snow (a cui vengono date qui molte più scene) a dover prendere parte ancora una volta a "I Giochi della Fame", mezzo attraverso il quale chi è al potere vuole mettere in chiaro, una volta per tutte, la propria supremazia sui poveri o coloro che non riesce ad ingannare. Un racconto che nel suo essere un prodotto di intrattenimento puro porta, comunque, a porre qualche domanda e a farci presente che a questo mondo da una parte abbiamo chi muore di fame e manda avanti, con la fatica, la società e chi invece è costretto a vomitare pur di arrivare a mangiare tutto ciò che la tavola propone ai ristoranti ed alle feste di gala. Che sia un evento popolare o una moda passeggerà Hunger Games per certi aspetti fa ben sperare su i gusti delle persone, anche se è difficile comprendere quanti di coloro che amano Panem ed il Distretto 12 riescano a cogliere la politica dell’opera appieno.
Per quel che riguarda il casting e la regia è inutile mettere in chiaro come il film, sebbene offra a tutti noi un discreto ventaglio di talenti, sia retto sulle robuste spalle di una eccellente Jennifer Lawrence che qui rispetto a American Hustle ritrova un personaggio molto meno sopra le righe, più umano, che le appartiene e sa far suo in ogni inquadratura; Katniss Everdeen non può vivere senza il volto della nuova super star di Hollywood e forse, dato l’impegno che l’attrice ci mette, a pensarci bene, è meglio così visto che i risultati e la performance alla fine sono straordinari. A circondare la Lawrence vi sono nomi di attori eccellenti tra cui il recentemente venuto a mancare Philip Seymour Hoffman, un monumentale Donald Sutherland nelle vesti del presidente Snow, un enigmatico conduttore televisivo Stanley Tucci ed un alcolizzato quanto mai sarcastico Woody Harrelson. Convincenti anche alcuni degli attori nelle vesti dei restanti 23 tributi a cui stavolta vengono date migliori personalità che indubbiamente giovano ai fini della pellicola che sa offrire personaggi a stampo meno mono-dimensionale. A tutto questo si aggiunge una regia molto più statica che dinamica, ma di effetto e spettacolare sebbene non eccelsa, ma risulta essere comunque nel complesso soddisfacente.
Hunger Games - La Ragazza di Fuoco è un valido blockbuster, migliore e molto più maturo rispetto a quanto visto nel precedente film, complice di tutto questo l’impegno di un team che ha saputo dare ai tanti fan dell’opera un prodotto di cui non possono lamentarsi. Al di là della fama o delle incessanti ondate di successo a cui sembra destinato questo nuovo franchinsing, nel suo “piccolo” la pellicola con (e per alcuni di) Jennifer Lawrence ripropone esattamente quanto già visto in Hunger Games (e dunque si trascina anche i suoi maggiori difetti) con molta più ambizione e serietà che sorprendentemente fanno di questo secondo capitolo di passaggio uno dei punti di forza a fronte di una storia magari un po’ poco brillante in alcuni momenti ma che comunque non annoia. Il cinema fatto appositamente per i giovani riesce dunque ad intrattenere, rimanere spettacolare e proporre tematiche quanto meno interessanti ancor e sopratutto oggi. Il più grande rammarico rimane, però, quello di assistere ad un finale aperto, troppo forse, che ancora una volta porta lo spettatore a procrastinare la parola Fine per ben due futuri lungometraggi e chissà se tanta attesa sarà nel tempo realmente ripagata.
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anna_giulia
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martedì 13 maggio 2014
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"the odds are never in our favor"
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La ragazza di fuoco è tornata. Katniss Everdeen e Peeta Mellark, tributi del distretto 12 di Panem, sono entrambi inaspettatamente usciti vivi e vincitori dai 74˚ Hunger Games. La scelta di morire assieme piuttosto che uccidersi l’un l’altro spiazza persino i vertici di Capitol City. Durante il Tour della Vittoria con cui Katniss e Peeta sono portati in trionfo attraverso Panem con lo scopo principale di concentrare l’attenzione di tutto il paese sul loro amore fittizio, i due ragazzi cominciano a rendersi conto delle reali conseguenze che il loro gesto ha avuto. Interpretata come atto di ribellione e come faro di speranza, la loro scelta coraggiosa comincia ben presto a svegliare gli animi assoggettati del popolo di Panem.
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La ragazza di fuoco è tornata. Katniss Everdeen e Peeta Mellark, tributi del distretto 12 di Panem, sono entrambi inaspettatamente usciti vivi e vincitori dai 74˚ Hunger Games. La scelta di morire assieme piuttosto che uccidersi l’un l’altro spiazza persino i vertici di Capitol City. Durante il Tour della Vittoria con cui Katniss e Peeta sono portati in trionfo attraverso Panem con lo scopo principale di concentrare l’attenzione di tutto il paese sul loro amore fittizio, i due ragazzi cominciano a rendersi conto delle reali conseguenze che il loro gesto ha avuto. Interpretata come atto di ribellione e come faro di speranza, la loro scelta coraggiosa comincia ben presto a svegliare gli animi assoggettati del popolo di Panem. Il presidente Snow si ritrova quindi a dover fronteggiare sempre più spesso focolai di rivolta nei vari distretti e per fare ciò organizza, con l’aiuto del nuovo stratega Plutarch (la new entry Philip Seymour Hoffman), una nuova edizione degli Hunger Games, edizione della memoria in cui i partecipanti sono estratti tra i vincitori ancora in vita dei passati giochi. Katniss e Peeta si ritrovano quindi a dover combattere nell’arena una seconda volta per salvare non solo le proprie vite e il proprio amore (amore reale o davvero soltanto passione a favor di telecamere?), ma la speranza stessa di tutta Panem.
Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson (ancora più convincente in questo secondo capitolo) tornano a vestire i panni dei protagonisti della saga distopica creata da Suzanne Collins, affiancati da volti già conosciuti (Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Woody Harrelson) e da nuovi personaggi fra cui il già citato Plutarch e il tributo e alleato Finnick Odair (interpretato da Sam Claflin). Il testimone della regia è passato a Francis Lawrence, che è stato capace di creare un ottimo film (e eliminare quell’abuso disorientante e un po’ fastidioso della telecamera a mano) capace di tenere il pubblico col fiato sospeso per oltre due ore e soddisfare sia i fan più puristi della saga letteraria sia i neofiti che hanno cominciato ad amarla al cinema.
Piace Hunger Games, piace molto. E gli incassi sia italiani che americani lo confermano. Merito di un cast coi fiocchi, di una storia valida che sotto sotto rispecchia la realtà, e di molto altro. Merito di quelle piccole cose, quei piccoli messaggi e significati che ognuno di noi coglie all’interno e fa propri.
Hunger Games: la ragazza di fuocoè un ottimo blockbuster di grande qualità.
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renatoc.
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domenica 23 aprile 2017
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che tristezza!
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Rispetto alle 4 stelle del primo a questo non mi sento di darne più di 2. Il primo era si violento ma prevaleva l'avventura, l'happy-end, mentre questo termina con classico:"Continua nella prossima puntata, anche se non viene scritto! Ma torniamo alle origini: il 1° film terminava con Katniss, innamorata di Peeta che tornavano a casa in treno come fossero in luna di miele. Due cose lasciavano un sospetto 1) Quando Katniss dice a Peeta:"Dobbiamo cercare di dimenticare!" E lui risponde: "Non voglio dimenticare!" 2) Quando il treno passa dal loro paese si vede Gale che la saluta affettuosamente con la sorellina sulle spalle! All'inizio di questo film appare subito chiaro che Katniss non era affatto innamorata di Peeta ma diceva a Gale che era tutta una messa in scena! Pensare che vedendo il primo film Gale mi faceva un po' pena quando vedeva in tv le effusioni tra Katniss e Peeta! In questo mi faceva pena Peeta, nel ruolo di innamorato senza speranza di una Katniss che sembrava avesse nel cuore solo Gale! E quando dovevano continuare la messa in scena dei super-innamorati, si vedeva che ci soffrivano, soprattutto Peeta! Gli Hunger Games comunque riprendono, anche qui un po' di crudeltà, Katniss finisce quasi bruciata e si sveglia a bordo di un'astronave dove trova tutti coloro che credeva amici che in realtà l'avevano ingannata! L'ultimo ad apparirgli è stato Gale che le ha comunicato che il suo distretto è andato distrutto! E lì c'è il "Continua nel.
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Rispetto alle 4 stelle del primo a questo non mi sento di darne più di 2. Il primo era si violento ma prevaleva l'avventura, l'happy-end, mentre questo termina con classico:"Continua nella prossima puntata, anche se non viene scritto! Ma torniamo alle origini: il 1° film terminava con Katniss, innamorata di Peeta che tornavano a casa in treno come fossero in luna di miele. Due cose lasciavano un sospetto 1) Quando Katniss dice a Peeta:"Dobbiamo cercare di dimenticare!" E lui risponde: "Non voglio dimenticare!" 2) Quando il treno passa dal loro paese si vede Gale che la saluta affettuosamente con la sorellina sulle spalle! All'inizio di questo film appare subito chiaro che Katniss non era affatto innamorata di Peeta ma diceva a Gale che era tutta una messa in scena! Pensare che vedendo il primo film Gale mi faceva un po' pena quando vedeva in tv le effusioni tra Katniss e Peeta! In questo mi faceva pena Peeta, nel ruolo di innamorato senza speranza di una Katniss che sembrava avesse nel cuore solo Gale! E quando dovevano continuare la messa in scena dei super-innamorati, si vedeva che ci soffrivano, soprattutto Peeta! Gli Hunger Games comunque riprendono, anche qui un po' di crudeltà, Katniss finisce quasi bruciata e si sveglia a bordo di un'astronave dove trova tutti coloro che credeva amici che in realtà l'avevano ingannata! L'ultimo ad apparirgli è stato Gale che le ha comunicato che il suo distretto è andato distrutto! E lì c'è il "Continua nel..."! Pare comunque che Katniss si stesse veramente innamorando di Peeta! Aveva chiesto di essere uccisa lei per salvare lui, e quando si sveglia nell'atronave la prima cosa che chiede è "Dov'è Peeta?!" Vediamo nel prossimo numero come andranno le cose!
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pisa93
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lunedì 16 dicembre 2013
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la "ragazza di fuoco" non sfigura
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Mentre il suono dei tamburi della rivoluzione non si può più arrestare, Katniss e Peeta stanno per iniziare il tour dei vincitori: non sanno che a breve saranno di nuovo chiamati nell'arena a combattere non solo per le loro vite, ma per un ideale molto più grande.
Dopo il primo capitolo, la formula "panem et circenses" rischiava di cadere pericolosamente nel "già visto", ma il film ha saputo reinventarsi, continuando una saga che ormai appassiona milioni di persone.
La formula del blockbuster acchiappasoldi rimane ben visibile, ma il film sembra essere sviluppato con una maggiore cura, che cerca di innalzare la pellicola dal semplice intrattenimento.
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Mentre il suono dei tamburi della rivoluzione non si può più arrestare, Katniss e Peeta stanno per iniziare il tour dei vincitori: non sanno che a breve saranno di nuovo chiamati nell'arena a combattere non solo per le loro vite, ma per un ideale molto più grande.
Dopo il primo capitolo, la formula "panem et circenses" rischiava di cadere pericolosamente nel "già visto", ma il film ha saputo reinventarsi, continuando una saga che ormai appassiona milioni di persone.
La formula del blockbuster acchiappasoldi rimane ben visibile, ma il film sembra essere sviluppato con una maggiore cura, che cerca di innalzare la pellicola dal semplice intrattenimento. Ben studiata è la fotografia, mentre un po' più scarsa è la colonna sonora; nonostante ciò non si può rimanere indifferenti agli ideali di speranza e di libertà che la storia cerca di trasmettere. Ogni scena non è mai superflua e si può notare una certa ricercatezza nella costruzione che mira ad ottenere una potenza visiva che non sempre sorprende.
Il film, rispetto al primo capitolo, risulta essere più cupo ed angosciante ed anche la Katniss che ritroviamo è un personaggio diverso, segnato dal passato e diviso tra l'amore e la necessità di essere un simbolo. Jennifer Lawrence è una "Ragazza di fuoco" che non sfigura, confermando il suo talento nella recitazione consacrato l'anno scorso dall'Oscar.
I fans non resteranno delusi, anche perché il film è molto fedele al libro e solo alcuni personaggi minori, come i fuggitivi del Distretto 8 ed il pacificatore Darius, sono stati tagliati.
In conclusione questo nuovo "Hunger Games" è un ottimo prodotto per ragazzi e non, che offre molti buoni spunti per pensare e due ore e mezza di appassionante intrattenimento.
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the thin red line
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mercoledì 5 marzo 2014
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spettacolare e avvincente ma....
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Ci eravamo lasciati alla fine del primo episodio con la bella protagonista Katniss che scuoteva il mondo degli hunger games minacciando il doppio suicidio nel finale con il compagno Peeta... Un vero e proprio affronto al Presidente Snow che vede in lei una minaccia alla propria autorità e agli equilibri già precari della Capitale. La trama è sin troppo lunga da spiegare visto anche l'enorme durata del film, in poche parole i due protagonisti passano tutto il tempo a cercare di convincere i vari distretti a credere nel loro amore cosi da placare gli animi ribelli ( difficile spiegare il perchè). Ma ormai il dado è tratto e la coppia viene vista come una figura ribelle e gli animi si scaldano.
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Ci eravamo lasciati alla fine del primo episodio con la bella protagonista Katniss che scuoteva il mondo degli hunger games minacciando il doppio suicidio nel finale con il compagno Peeta... Un vero e proprio affronto al Presidente Snow che vede in lei una minaccia alla propria autorità e agli equilibri già precari della Capitale. La trama è sin troppo lunga da spiegare visto anche l'enorme durata del film, in poche parole i due protagonisti passano tutto il tempo a cercare di convincere i vari distretti a credere nel loro amore cosi da placare gli animi ribelli ( difficile spiegare il perchè). Ma ormai il dado è tratto e la coppia viene vista come una figura ribelle e gli animi si scaldano. Snow decide quindi di eliminare Katniss conivolgendola nuovamente nei giochi con Peeta. Stavolta i due si dovranno scontrare con i vincitori ancora in vita delle edizioni precedenti. Insomma un film che si ripete cercando di approfondire meglio le vicende dei vari distretti. La trama pecca di fantasia visto la ripetività rispetto al primo capitolo. Ma l'azione non manca mai e la storia non ha annoiato per niente. La pellicola è gradevole e scorre veloce come un treno nonostante le due ore e mezza di proiezione. Quindi il mio commento non puo non essere positivo. Gli interpreti si confermano bravi e qualche innesto importante (il compianto Philip Seymour Hoffman) danno risalto alla qualità recitativa. Mi aspettavo qualche novità in più anche se ad essere sincero il finale mi ha proprio spiazzato e rende fastidiosamente lunga l'attesa per il terzo episodio. Una lode agli effetti speciali superiori di gran lunga al primo. Una piccola riserva la tengo per le trilogia che stanno invadendo il mondo del cinema e rischiano spesso di dilungare fin troppo le storie rischiando di rovinare tutto (Vedi OTTO lunghi anni di Harry Potter)... Detto questo mi aspetto comunque grandi cose dal terzo capitolo. Saluti.
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icutino
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martedì 7 agosto 2018
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un sequel convincente
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Hunger Games: La ragazza di fuoco è un film più dinamico e spettacolare rispetto al precedente, ma che non tralascia il dovuto approfondimento dei personaggi e dei contesti che erano stati introdotti nel primo film. Nella trama vediamo infatti prendere corpo le vicende della rivolta che si sviluppano in parallelo rispetto alle vicende dell'arena. Il film ha quindi il merito di fornire un quadro più completo ed esaustivo rispetto al primo Hunger Games.
Il regista Francis Lawrence adotta uno stile più convenzionale di regia che ha il pregio di rendere le scene più comprensibili ma non rinuncia a usare in maniera intelligente le focali lunghe molto presenti nel primo film di Gary Ross.
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Hunger Games: La ragazza di fuoco è un film più dinamico e spettacolare rispetto al precedente, ma che non tralascia il dovuto approfondimento dei personaggi e dei contesti che erano stati introdotti nel primo film. Nella trama vediamo infatti prendere corpo le vicende della rivolta che si sviluppano in parallelo rispetto alle vicende dell'arena. Il film ha quindi il merito di fornire un quadro più completo ed esaustivo rispetto al primo Hunger Games.
Il regista Francis Lawrence adotta uno stile più convenzionale di regia che ha il pregio di rendere le scene più comprensibili ma non rinuncia a usare in maniera intelligente le focali lunghe molto presenti nel primo film di Gary Ross.
D'altro canto la ragazza di fuoco mette in scena alcune delle più intense sequenze di azione di tutta la saga.Le ambientazioni, il design, la fotografia, le scene nell'arena sono le migliori dell'intera serie. Il film è molto coinvolgente nonostante la durata considerevole ( oltre 2 ore e 20) e non annoia mai, merito di un buon equilibrio generale e di un montaggio serrato ed efficace.
Gli attori protagonisti che sono più a loro agio nella parte offrono diverse interpretazioni molto interessanti. Prima fra tutti Jennifer Lawrence nei panni di Katniss che davvero merita tutte le lodi che le sono state fatte, in questo film la sua interpretazione raggiunge picchi di intensità altissimi, riuscendo a trasferire pienamente tutte le sfacettature di Katniss un personaggio tormentato e complesso. Anche il personaggio di Peeta trova qui un suo sviluppo narrativo più convincente e si nota durante tutto il corso della vicenda. Stanley Tucci(Caesar Flickerman) e Donald Sutherland (Snow) offrono entrambi una buona interpretazione.
Consigliato.
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jacopo b98
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domenica 1 dicembre 2013
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un grande sequel con una grande jennifer lawrence
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Katniss Everdeen (Lawrence) ha vinto gli Hunger Games e ora vive in una bella casa, nel villaggio dei vincitori nel Distretto 12. Come lei anche Peeta (Hutcherson), suo innamorato, nella farsa dei Giochi. Ma Katniss è divisa: a chi appartiene il suo cuore: all’amico Gale (Hemsworth) o al ragazzo del pane follemente innamorato di lei? A complicare le cose è il viscido presidente Snow (Sutherland), preoccupato per la scintilla di speranza diffusa dalla Everdeen durante i Giochi precedenti. Così insieme al nuovo stratega Plutarch Havensbee (Seymour Hoffman) escogita un piano per rigettare Katniss, Peeta e gli altri vincitori nell’inferno dell’Arena televisiva.
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Katniss Everdeen (Lawrence) ha vinto gli Hunger Games e ora vive in una bella casa, nel villaggio dei vincitori nel Distretto 12. Come lei anche Peeta (Hutcherson), suo innamorato, nella farsa dei Giochi. Ma Katniss è divisa: a chi appartiene il suo cuore: all’amico Gale (Hemsworth) o al ragazzo del pane follemente innamorato di lei? A complicare le cose è il viscido presidente Snow (Sutherland), preoccupato per la scintilla di speranza diffusa dalla Everdeen durante i Giochi precedenti. Così insieme al nuovo stratega Plutarch Havensbee (Seymour Hoffman) escogita un piano per rigettare Katniss, Peeta e gli altri vincitori nell’inferno dell’Arena televisiva. Ma la ribellione è ormai alle porte… Sceneggiato splendidamente da Simon Beaufoy (Oscar per The Millionaire) e Michael Arndt (Oscar per Little Miss Sunshine), è il terzo film dell’acclamato regista pubblicitario Lawrence (nessuna parentela con la Jennifer protagonista), noto al grande pubblico per Io sono leggenda e ai cinefili per il discreto Come l’acqua per gli elefanti. Innanzitutto un paio di considerazioni: il primo film, costato settanta milioni di dollari e prodotto dalla Lionsgate, ne aveva incassati, inaspettatamente, quasi ottocento in tutto il mondo; per questo secondo film, visti i favolosi incassi e le rosee premesse anche la Universal ha voluto far parte del gioco e quindi il budget è raddoppiato: centocinquanta milioni di dollari. Questo basta per fare la differenza dal punto di vista visivo. Inoltre se Ross privilegiava infinite inquadrature con lo steadycam (anche per poter distogliere lo sguardo facilmente nelle sequenze più cruente nei Giochi), Lawrence mette in piedi uno spettacolo visivo notevolissimo e le sue lunghe panoramiche permettono di rendere l’azione molto più decifrabile che non nel confuso primo film. Dopodiché passiamo al lato che a tutti interessa: la storia. Beh, tutti coloro che sono fan dei romanzi (di cui faccio orgogliosamente parte) possono stare tranquilli: il film è fedelissimo. Certo, ci sono piccole differenze e tagli ma in due ore e ventisei minuti Beaufoy e Arndt condensano splendidamente il romanzo di Suzanne Collins senza tradirne né la forma né il contenuto. Tutto funziona in questo sequel, lo spettacolo è assicurato, la riflessione non manca e il romanticismo emerge con cura e la storia d’amore e dolore tra i protagonisti viene fuori lentamente senza mai essere banale. Tutti gli interpreti sono superbi, la Lawrence, ormai vera e propria diva (di diritto), in primis è eccezionale; tutti comprimari sono funzionali e perfetti per i rispettivi ruoli, dalla buona e sciocca Effie (Banks), dalle parrucche sempre più fantasiose, all’ubriacone Haymitch, interpretato da un Woody Harrelson mai così in forma, fino al viscido Snow, cui Donald Sutherland dona anima e corpo e anche Seymour Hoffman, che di per sé compare poco, in un film così fa la differenza. Ottima fotografia di Jo Willems e colonna sonora di James Newton Howard. A questo punto ogni paragone con la saga di Twilight è pura spazzatura mediatica: la storia sciocca e banale e gli interpreti inerti dei film sui vampiri non sono che l’ombra di quello che è la saga di Hunger Games, vera e propria rivoluzione nel cinema young-adult.
A questo punto un’ultima considerazione che esce dal film in sé e considera la saga in generale. Gli Hunger Games sono un fenomeno mediatico a Panem ma Hunger Games, la splendida saga di Suzanne Collinse i suoi adattamenti cinematografici, ormai sono un fenomeno mediatico mondiale. Quanta attesa per questo sequel e non ditemi che non siete (io per primo) ansiosi di vedere il prossimo film: questo non può che farci ripensare a quel felice periodo in cui a farla da padrone era Il Signore degli Anelli e si andava al cinema curiosi e affascinati e il cinema era uno strumento mediatico. E questo che è Hunger Games: uno strumento mediatico di straordinaria efficacia e di grandissimo pathos che forse potrà farci tornare ad andare al cinema con un gusto che quasi avevamo dimenticato. Per finire un’ultima rassicurazione su questo sequel: un adattamento migliore di questo era impossibile.
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