angelo bottiroli - giornalista
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sabato 20 luglio 2013
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forse il miglior film di zombies
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Grande attore uguale garanzia di vedere un bel film. Questo postulato si conferma anche in “Wordl War Z” dove Brad Pitt, uno tra i più bravi attori di Hollywood oltre che indiscutibilmente il più bello dà sfoggio della sua bravura interpretando un agente di sicurezza dell’Onu in “pausa” con la famiglia che viene richiamato in servizio perché il mondo sta collassando a causa di un virus che trasforma gli uomini i n zombies.
La trama ovviamente è stata sfruttata moltissimo nel cinema ed è questa appunto la difficoltà che si è trovato di fronte il regista Marc Forster (Quantum of Solace, Il cacciatore di Aquiloni, Neverlad) quando ha deciso di realizzare un film sugli zombies.
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Grande attore uguale garanzia di vedere un bel film. Questo postulato si conferma anche in “Wordl War Z” dove Brad Pitt, uno tra i più bravi attori di Hollywood oltre che indiscutibilmente il più bello dà sfoggio della sua bravura interpretando un agente di sicurezza dell’Onu in “pausa” con la famiglia che viene richiamato in servizio perché il mondo sta collassando a causa di un virus che trasforma gli uomini i n zombies.
La trama ovviamente è stata sfruttata moltissimo nel cinema ed è questa appunto la difficoltà che si è trovato di fronte il regista Marc Forster (Quantum of Solace, Il cacciatore di Aquiloni, Neverlad) quando ha deciso di realizzare un film sugli zombies. Cosa fare di diverso da quello che è stato fatto finora? Come realizzare un film voluto dallo stesso Brad Pitt e costato circa 200 milioni di dollari?
A parte girarlo in 3D cosa fare altro? Ecco allora le scene spettacolari prese dall’altro nelle più importanti città del mondo.
Potrà non sembrare vero ma ci sono voluti ben 5 anni dall’ottenimento dei diritti del libro “World War Z. La guerra mondiale degli zombi” di Max Brooks, edito nel 2006 fino a vedere il film nelle sale. I diritti infatti furono acquisiti dalla società di Brad Pitt nel 2008.
Le riprese del film iniziarono il 15 giugno 2011 a Malta, per poi spostarsi a Glasgow dal 17 agosto al 31 agosto e successivamente a Falmouth, nella Cornovaglia e a Grangemouth, sempre in Scozia per poi passare a Budapest.
World War Z, come molti sanno, nasce originariamente come primo capitolo di una trilogia e il budget impiegato è stato così alto che il timore di un flop al botteghino era elevato, per questo motivo, il finale del primo libro è stato cambiato perché presupponeva obbligatoriamente un seguito.
La produzione non era certa e così ha realizzato un film con un finale originale e diverso.
I timori sono stati spazzati via dal grande successo ottenuto dal film e adesso si sta pensando veramente ad un sequel.
Ma perché un film del genere ha avuto successo? La risposta credo stia soprattutto nell’ottima interpretazione dell’attore principale, Brad Pitt che come detto all’inizio di questo articolo, riesce a dare vita ad un personaggio atipico: una via di mezzo tra il soldato, l’agente di sicurezza, marito e padre affettuoso. Un personaggio diverso dallo stereotipo dell’americano senza paura.
Altro fatto che ha contribuito al successo come detto, è la spettacolarità delle scene: imponenti, sontuose. Poi il continuo e repentino cambio di scena, che tiene lo spettatore incollato alla sedia.
Gli zombies. poi, non fanno paura: non si vede sangue e sembrano più che altro dei malati come effettivamente racconta il film.
In conclusione, a differenza degli altri film sugli zombies quindi non siamo di fronte ad un film horror ma ad un film piacevole incentrato su un unico protagonista, bravo e credibile.
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stefano borroni
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venerdì 5 luglio 2013
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benvenuti nell'era degli zombie 3.0
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Occorre fare una premessa: Chi ha letto l'omonimo libro di Brooks, molto probabilmente, resterà deluso.
Non solo perchè la trasposizione cinematografica cambia completamente i moniti e i significati sottolineati dall'autore originario, ma anche per un finale che finisce per smontare definitivamente i legami tra pellicola ed opera letteraria.
Mentre lo scrittore rende evidente l'importanza della collaborazione di tutta l'umanità nella lotta alla pandemia, Hollywood semplifica tutto, rendendo Brad Pritt l'unico eroe di tutta questa storia.
Nel film, il noto attore, interpreta i panni di un inviato dell'ONU, incaricato di trovare origine ed una cura all'epidemia che trasforma gli esseri umani in non-morti.
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Occorre fare una premessa: Chi ha letto l'omonimo libro di Brooks, molto probabilmente, resterà deluso.
Non solo perchè la trasposizione cinematografica cambia completamente i moniti e i significati sottolineati dall'autore originario, ma anche per un finale che finisce per smontare definitivamente i legami tra pellicola ed opera letteraria.
Mentre lo scrittore rende evidente l'importanza della collaborazione di tutta l'umanità nella lotta alla pandemia, Hollywood semplifica tutto, rendendo Brad Pritt l'unico eroe di tutta questa storia.
Nel film, il noto attore, interpreta i panni di un inviato dell'ONU, incaricato di trovare origine ed una cura all'epidemia che trasforma gli esseri umani in non-morti.
Con l'alibi della ricerca del punto da cui ha avuto inizio tutto, il regista ci porta in un viaggio investigativo che ci fa scoprire come le diverse nazioni stiano combattendo la propria guerra agli zombie.
Se sulla carta l'idea di compiere questo itinerario del terrore potrebbe non suonare male, nella realtà finisce per trasformarsi in una fuga in cui lo spettatore fatica a seguire il passo degli eventi.
I dialoghi, a tratti decisamente scadenti, e la trama spesso senza un filo logico adeguato, finiscono spesso col confondere e lasciare insoddisfatta la curiosità di chi sta guardando il film. Fatti accennati ma poco chiari, scene senza un preciso scopo, rendeno poco credibile un film che molti fan di questo genere avevano atteso.
Il film tuttosommato tiene lo spettatore incollato sulla poltrona per tutte e due le ore di proiezione ed intrattiene senza annoiare.
A tenere viva l'attenzione dello spettatore ci sono degli ottimi effetti speciali e la scelta di inquadrature che rendono partecipe lo spettatore;
Le riprese effettuate dall'alto nella prima parte del film rendono bene l'idea del caos e del panico , mentre la ricreazione di una Gerusalemme fortificata contro l'assalto degli zombie è molto suggestiva.
Gli zombie nel frattempo, pur mantendo il loro nome, perdono ogni possibile richiamo a quegli esseri immondi cari a Romero ed ai miti da cui hanno avuto origine.
Mentre Broox, portava il lettore alla scoperta di quale fosse la nascita del mito degli zombie e faticava non poco a definirli in questa maniera, nel film si accenna a questa vicenda (quando si dice che i sud-coreani non vengono creduti perchè usano questa parola). Tuttavia mentre Broox descrive zombie lenti ed incespicanti, il regista li pone come sul modello degli infetti di "28 giorni dopo" e compie infine un ulteriore passo. Gli zombie, in quanto infetti da un virus, sono in grado di agire quasi come fossero una singola entità. Si muovono insieme, formano piramidi di corpi e ragionano come se fossero una comunità di lotta e dovessero anch'essi lottare per la soppravvivenza.
Un'originalità forse non sfruttata a pieno, che può far far storcere il naso ai puristi del genere, ma avrebbe potuto introdurre novità in un mondo altrimenti ripetitivo. Tirando le somme, si può dire che il film si lascia vedere, intrattiene il pubblico per tutta la sua durata ma non colpisce particolarmente. Una volta usciti dalla sala c'è il rischio di dimenticarsi cosa si è appena visto.
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muttley72
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venerdì 12 luglio 2013
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film da 3 stelle. genere ormai molto sfruttato
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In questo film di horror-azione il tema è quello degli zombie, tema ormai "stra-trattato" (anche nelle serie tv) a partire da Romero fino ad oggi (....negli USA la mania degli "zombie hunter" è rinata qualche anno fa). Chi si acciga, oggi, a cimentarsi nella creazione di un film sugli zombie ha molti "spunti" a cui rifarsi, ma anche molta concorrenza dal passato e "strade già pecorse" (a discapito dell'originalità) con cui confrontarsi.
In questo film gli zombi non sono lenti, ma anzi corrono (tipo i mostri di "Io sono leggenda" ed altri film) essedo facilmente" eccitabili" dai rumori, ma sarà Brad Pitt (al posto del biologo morto) a trovare il "punto debole" del nuovo male che ha colpito il Mondo (e quindi la salvezza per l'umanità).
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In questo film di horror-azione il tema è quello degli zombie, tema ormai "stra-trattato" (anche nelle serie tv) a partire da Romero fino ad oggi (....negli USA la mania degli "zombie hunter" è rinata qualche anno fa). Chi si acciga, oggi, a cimentarsi nella creazione di un film sugli zombie ha molti "spunti" a cui rifarsi, ma anche molta concorrenza dal passato e "strade già pecorse" (a discapito dell'originalità) con cui confrontarsi.
In questo film gli zombi non sono lenti, ma anzi corrono (tipo i mostri di "Io sono leggenda" ed altri film) essedo facilmente" eccitabili" dai rumori, ma sarà Brad Pitt (al posto del biologo morto) a trovare il "punto debole" del nuovo male che ha colpito il Mondo (e quindi la salvezza per l'umanità).
Film (naturalmente) pieno di effetti speciali e scene di massa , in cui l'unico motivo che tiene in piedi la curiosità dello spettatore (oltre alla visione di scene adrenaliniche o spettacolari) è sapere quale sarà la soluzione/antidoto al male...che sarà trovato osservando appunto il comportamento dei contagiati.....
Film ben confezionato, vedibile e gradevole (se si ama il genere), ma non eccezionale.....nel senso di capolavoro indimenticabile. Film a cui dò al 3 stelle, per i motivi detti all'inizio.
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