astromelia
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domenica 9 dicembre 2012
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banale scontato prevedibile
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eastwood riedizione di se stesso, solito film sul mondo sportivo stavolta il baseball ma c'è stato pitt prima di lui,questa ne è una brutta copia,timberlake ci mette pure il balletto come a ricordarselo che un ballerino lo è ma insapore come attore,alla fine anche la malattia agli occhi viene tralasciata e tutto finisce a tricche e ballacche.....decisamente archiviabile senza rimpianti.
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serenellah
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sabato 8 dicembre 2012
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pessimo
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Non riesco a Credere che estwood si sia prestato ad un prodotto tanto scadente! e questo sarebbe il film con cui vorrebbe chiudere la sua carriera di attore?? Io l'ho trovato un miscuglio insipido di banalità..tutto prevedibile e strereotipato! Per non parlare della ridicola , prevedibilissima ( e fuori tema, direi) storia romantica della figlia, che occupa gran parte della pellicola: nel trailer che mandavano in tv hanno sapientemente evitato di farne cenno, anche omettendo del tutto la presenza di Justin Timberlake nel cast, nonostante sia molto famoso in Italia e piaccia molto alle ragazzine....così da dar l'impressione che il film fosse più profondo di quanto in realtà fosse.
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Non riesco a Credere che estwood si sia prestato ad un prodotto tanto scadente! e questo sarebbe il film con cui vorrebbe chiudere la sua carriera di attore?? Io l'ho trovato un miscuglio insipido di banalità..tutto prevedibile e strereotipato! Per non parlare della ridicola , prevedibilissima ( e fuori tema, direi) storia romantica della figlia, che occupa gran parte della pellicola: nel trailer che mandavano in tv hanno sapientemente evitato di farne cenno, anche omettendo del tutto la presenza di Justin Timberlake nel cast, nonostante sia molto famoso in Italia e piaccia molto alle ragazzine....così da dar l'impressione che il film fosse più profondo di quanto in realtà fosse.
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serenellah
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sabato 8 dicembre 2012
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infinita delusione
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mi meraviglia leggere solo commenti piuttosto positivi su questo film nei precedenti post...io l'ho trovato un miscuglio incredibile di banalità, prevedibilità, sdolcinatezze..la storia di Gus passa addirittura in secondo piano rispetto alla scontatissima storia romantica e fuori tema della figlia...tant'è che nel trailer hanno sapientemente eliminato ogni traccia di questa parte della trama, addirittura evitando di menzionare Justin Timberlake (seppur sia un attore che merita, tutto sommato).
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massi77
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sabato 8 dicembre 2012
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bello
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Estwood e sempre lui, non potrei vederlo in altri atteggiamenti....la storia semplice..ma anceh se sai cosa succederà lo aspetti con sorpresa...e ti emozioni. Fare l'amore e il ripetersi dello stesso gesto....però ogni volta ti emoziona e ti stupisce...le buone cose sono sempre belle anche se non cambiano.
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derriev
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mercoledì 5 dicembre 2012
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un cinema della misura
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Un classico film alla Eastwood: sentimenti forti e situazioni quasi, se non, al limite; e la sua ormai classica parte di "burbero", che pare la naturale evoluzione del cow-boy di Leone, e del mitico Callaghan.
La trama: un anziano "scout" del baseball si ritrova sull'orlo del pensionamento, con l'incalzare dei giovani, e con una figlia trentenne che cerca di recuperare il loro rapporto, incrinato negli anni.
"Di nuovo in gioco" è, stilisticamente da Eastwood, qui non regista ma co-produttore, il prodotto standard.
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Un classico film alla Eastwood: sentimenti forti e situazioni quasi, se non, al limite; e la sua ormai classica parte di "burbero", che pare la naturale evoluzione del cow-boy di Leone, e del mitico Callaghan.
La trama: un anziano "scout" del baseball si ritrova sull'orlo del pensionamento, con l'incalzare dei giovani, e con una figlia trentenne che cerca di recuperare il loro rapporto, incrinato negli anni.
"Di nuovo in gioco" è, stilisticamente da Eastwood, qui non regista ma co-produttore, il prodotto standard.
Sono anni che il l'ex Ispettore Callaghan propone pellicole forti, intense e asciutte: sempre "ben girate" e senza fronzoli.
Osannato dalla critica e "premiato" dal pubblico, il Cinema di Eastwood ha il suo punto di forza nella semplicità, dove ogni cosa ha un posto ed è quello giusto.
Un Cinema della "misura", che pare facile fare ma non lo è affatto.
I rischi infatti sono due: dare poco ed annoiare, cose che nei suoi film non avvengono.
La "lezione" di Eastwood è, in fondo, dimostrare che attorno al nucleo dei problemi e delle emozioni di noi tutti, le possibilità narrative sono infinite.
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donni romani
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mercoledì 5 dicembre 2012
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eastwood old fashion, anche troppo
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Se il viso di Clint Eastwood non tradisse la contemporaneità del film si potrebbe pensare di star assistendo ad una pellicola di trenta, anche quaranta anni fa. L'impianto narrativo è classico, le scene si susseguono in modo lineare, la recitazione è senza sorprese e le battute sono facilmente prevedibili, ma nonostante questo la ostinata vecchiaia di Gus, talent scout di baseball che sta perdendo la vista, risulta gradevole e si lascia guardare con un sorriso empatico, quasi che il personaggio truce interpretato da Clint Eastwood sia il fratello di tanti altri rudi vegliardi conosciuti negli anni, non ultimi proprio i protagonisti delle recenti pellicole di Eastwood.
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Se il viso di Clint Eastwood non tradisse la contemporaneità del film si potrebbe pensare di star assistendo ad una pellicola di trenta, anche quaranta anni fa. L'impianto narrativo è classico, le scene si susseguono in modo lineare, la recitazione è senza sorprese e le battute sono facilmente prevedibili, ma nonostante questo la ostinata vecchiaia di Gus, talent scout di baseball che sta perdendo la vista, risulta gradevole e si lascia guardare con un sorriso empatico, quasi che il personaggio truce interpretato da Clint Eastwood sia il fratello di tanti altri rudi vegliardi conosciuti negli anni, non ultimi proprio i protagonisti delle recenti pellicole di Eastwood. Il viaggio che Gus compie per visionare un giovane talento sarà anche occasione di confronto con la figlia Mickey, cresciuta lontana dal padre con cui ha un rapporto di odio amore e soprattutto sarà motivo di sfida nei confronti dei giovani colleghi che armati di computer pensano che per valutare un giocatore basti studiare le sue statistiche. Naturalmente Mickey si innamorerà di un giovane pupillo di Gus e il ragazzo che sulla carta sembrava promettente si rivelerà un brocco proprio come l'esperienza di Gus aveva suggerito, e tutto finirà in gloria. Del resto è proprio quello che ci si aspetta da un film del genere, si sa che il protagonista dovrà soffrire ed essere messo in ridicolo per tutto il film salvo poi prendersi la sua rivincita finale con un paio di battute che sarebbero state bene in uno dei tanti western interpretati da Eastwood. Se non si è in cerca di un capolavoro stilistico o non si cerca l'originalità a tutti i costi "Di nuovo in gioco" ha una sua pacata piacevolezza e i duetti bisbetici fra Gus e Mickey sono sinceri e godibili, ma certo non si può negare che qualche guizzo in più, sia a livello di sceneggiatura, che di regia, che di interpretazione, avrebbe fatto fare un salto di qualità al film che rimane così piuttosto dimenticabile.
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zoom e controzoom
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mercoledì 5 dicembre 2012
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la semplicità può avere valore non banale
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Inutile risottolineare quanto sia grande anche come attore Clint Eastwood che qui interpreta la difficile parte di un ipotetico se stesso, con una cosa certa in comune: la vecchiaia. I malanni son sempre difficili da accettare nonostante si cerchi di affrontarli con la forza di un caratteraccio che non si piega a nulla e un fisico e un morale che incassano ogni sorta di dolori che la vita dispensa gratuitamente a tutti. A confrontarsi in questo momento della vita, Gus/Clint, si trova esposto su due aspetti basilari : il rapporto lavorativo, il rapporto familiare. Qui sta la forza costruttiva del film anche se ad una prima lettura può sembrare si tratti della solita storia di un vecchio talent scout che non vuole cedere il passo al mondo che cambia.
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Inutile risottolineare quanto sia grande anche come attore Clint Eastwood che qui interpreta la difficile parte di un ipotetico se stesso, con una cosa certa in comune: la vecchiaia. I malanni son sempre difficili da accettare nonostante si cerchi di affrontarli con la forza di un caratteraccio che non si piega a nulla e un fisico e un morale che incassano ogni sorta di dolori che la vita dispensa gratuitamente a tutti. A confrontarsi in questo momento della vita, Gus/Clint, si trova esposto su due aspetti basilari : il rapporto lavorativo, il rapporto familiare. Qui sta la forza costruttiva del film anche se ad una prima lettura può sembrare si tratti della solita storia di un vecchio talent scout che non vuole cedere il passo al mondo che cambia. La superficie che è semplice e banale confrontata con altre tematiche esistenziali, è questa, ma quel che sottende è molto di più.Non è solo questione di vecchio e nuovo
Il vecchio e il nuovo. L’esperienza umana che non viene superata dalla migliore delle tecnologia : l’esperienza, la capacità di ragionare con quel tanto del niente che è la sensibilità assolutamente personale e che fa un uomo diverso – migliore o peggiore - dall’altro, la capacità di pensare valutando con quel metro che non ha numeri e non fa statistiche che è la testa pensante, questo, nel racconto, fa parte del “vecchio”. Così pare, ma questo patrimonio, il vecchio Gus/Clint, lo ha trasmesso anche alla figlia.
Ai “nuovi”, ai giovani sostenitori tecnologici, non appartiene nemmeno un briciolo di capacità d’ascolto, sono senza l’intelligenza dell’umiltà della mancanza di presunzione. Così è il giocatore promessa del baseball, così il rampante collega di Gus, così altre figure arcinote che qui si dichiarano subito nelle loro caratteristiche, per una scelta molto oculata e precisa del casting che già nei tratti fisici, è come se si dichiarassero per quello che sono. Ottima quindi la scelta degli attori “secondari” che poi ben sanno interpretare il loro ruolo.
Questa è la struttura principale. Sotteso è il rapporto tra padre e figlia. In modo molto leggero ed accettabile perché non esasperato, ma impostato in situazioni che possono aver riscontro nella realtà oggettiva. Così si snoda la storia di un legame irrisolto come possono essercene tanti tra genitori e figli in quei moti d’incomprensione che s’ingigantiscono il più delle volte, per l’impossibilità di comunicare in modo adeguato. Le problematiche, comprensive di eventi negativi, del vecchio Gus, quando verranno chiarite, spiegheranno anche il suo carattere, i suoi scatti, la sua ira, sostenuti da un grandissimo orgoglio di uomo.
Non manca nulla, nemmeno la figura dell’amico fedele, nemmeno la soddisfazione finale sul “cattivo”, ma ci stanno le figure retoriche gestite con tanta misura.
Neo : il giovane ex giocatore di baseball, figura improbabile, ma forse necessaria per dare una scappatoia a certe risoluzioni di scelte della figlia Mickey
Buone le transizioni tra alcuni cambi temporali o di luogo di scena.
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gabriele.vertullo
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martedì 4 dicembre 2012
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solido dramma familiare nel mondo del baseball
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Sono pochissime le autorità cinematografiche della Storia del Cinema che abbiano dimostrato una sorprendente versatilità e che abbiano lasciato il segno in ogni settore della produzione filmica come Clint Eastwood. Nonostante il previo annuncio del suo ritiro di fronte la macchina da presa, Eastwood decide di sfruttare ancora una volta (basti ricordare una delle sue più indimenticabili interpretazioni in Gran Torino) la sua anzianità per offrire ruoli d’esperienza e di notevole convinzione, che sebbene egli sveli aspetto e movenze naturalmente avvizzite e arrugginite, i suoi personaggi dimostrano uno smalto espressivo lucido e impareggiabile; così che si può asserire all’unanimità che Clint Eastwood sia un astro tutt’altro che al tramonto, un personaggio vetusto più che obsoleto.
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Sono pochissime le autorità cinematografiche della Storia del Cinema che abbiano dimostrato una sorprendente versatilità e che abbiano lasciato il segno in ogni settore della produzione filmica come Clint Eastwood. Nonostante il previo annuncio del suo ritiro di fronte la macchina da presa, Eastwood decide di sfruttare ancora una volta (basti ricordare una delle sue più indimenticabili interpretazioni in Gran Torino) la sua anzianità per offrire ruoli d’esperienza e di notevole convinzione, che sebbene egli sveli aspetto e movenze naturalmente avvizzite e arrugginite, i suoi personaggi dimostrano uno smalto espressivo lucido e impareggiabile; così che si può asserire all’unanimità che Clint Eastwood sia un astro tutt’altro che al tramonto, un personaggio vetusto più che obsoleto.Gus è lo storico scout della squadra di baseball degli Atlanta Braves, che vede subire il discredito dei suoi metodi e del suo operato da parte del corpo dirigenziale più giovane e dagli innovativi algoritmi informatici (quelli di Moneyball per intenderci!) per la selezione dei nuovi talenti nel mondo del baseball. Il suo è un rapporto primigenio con l’ambiente sportivo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto, su un amore che travalica ogni logica comprensione, sommati al suo carattere burbero e caparbio lo portano a rifiutare ogni contaminazione tecnologica nel suo lavoro. Questa totale immersione nella sua carriera professionale ha però pregiudicato la sua relazione con la figlia Mickey, orfana di madre e ora un’intraprendente avvocato in carriera. Quando lo stato professionale e salutare di Gus cominciano a subire colpi pesanti l’intervento della figlia sarà importante per risanare reciproche incomprensioni e per rinforzare le sue capacità intuitive in campo sportivo.
Di Nuovo in Giocoè prima di tutto un dramma solido e completo, una storia di aspettative non solo atletiche, ma soprattutto sentimentali, che spazia dagli affetti familiari ai legami amorosi; dove più si litiga, si beve e si canta e meno si gioca a baseball, puntando sul coinvolgimento e la partecipazione emotiva dello spettatore che si lascia conquistare dallo spessore dei personaggi, in modo particolare dalla coppia padre/figlia, personalità testarde e irriducibili, che però celano debolezze e paure. Sicuramente la scelta più vincente ed efficiente: in una cornice sportiva funzionale e accessoria, trova spazio un’analisi intergenerazionale sensibile e penetrante, realtà umane rilevanti e diverse che si attraggono e si respingono, che producono attriti e reazioni esplosive, trovando nell’ incontro/scontro saldi punti di contatto. Dominante è il duetto Gus-Mickey/Clint Eastwood-Amy Adams, attrice in continua conferma, che prova per l’ennesima volta una straordinaria adeguatezza e determinazione, un diamante grezzo che brilla in una cerchia virile e indelicata.
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[+] lo sport, gli affetti e i richiami della vita
(di antonio montefalcone)
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miomodestoparere
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lunedì 3 dicembre 2012
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ottimo film
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E' la storia di Gus,un talent scout di baseball (il migliore da anni)
e del difficile rapporto con la figlia,rampante avvocato sull'orlo di diventare socia in un importante studio,
ma che non riesce a lasciarsi avvicinare da nessuno,per paura di essere abbandonata,come le è successo piu volte con il padre!
Gus comincia ad invecchiare,e rischia il pensionamento.
Comincia anche a perdere la vista,m ...
a ha un dono:riesce a riconoscere un campione solo "sentendo" il rumore della palla quando la colpisce!
La figlia decide di accompagnarlo a visionare un potenziale talento,per aiutarlo e per cercare di recuperare i loro rapporto!
Riuscirà Gus ad evitare il pensionamento?
E riuscirà la figlia ad aiutarlo,a lasciarsi finalmente avvicinare da chi le sta a cuore?
Infine riuscirà a diventare socia,e a capire se è questo è quello che veramente ha sempre voluto??
Ed entrambi riusciranno a recuperare il loro rapporto?
Vale la pena di andare al cinema per scoprirlo!
Grande Clint,come sempre .
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E' la storia di Gus,un talent scout di baseball (il migliore da anni)
e del difficile rapporto con la figlia,rampante avvocato sull'orlo di diventare socia in un importante studio,
ma che non riesce a lasciarsi avvicinare da nessuno,per paura di essere abbandonata,come le è successo piu volte con il padre!
Gus comincia ad invecchiare,e rischia il pensionamento.
Comincia anche a perdere la vista,m ...
a ha un dono:riesce a riconoscere un campione solo "sentendo" il rumore della palla quando la colpisce!
La figlia decide di accompagnarlo a visionare un potenziale talento,per aiutarlo e per cercare di recuperare i loro rapporto!
Riuscirà Gus ad evitare il pensionamento?
E riuscirà la figlia ad aiutarlo,a lasciarsi finalmente avvicinare da chi le sta a cuore?
Infine riuscirà a diventare socia,e a capire se è questo è quello che veramente ha sempre voluto??
Ed entrambi riusciranno a recuperare il loro rapporto?
Vale la pena di andare al cinema per scoprirlo!
Grande Clint,come sempre ... checchè ne dica parte del pubblico e della critica!
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filippo catani
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lunedì 3 dicembre 2012
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clint sotto la media
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Un vecchio scout di giocatori di baseball concentra la sua esistenza nel selezionare giocatori guardandoli dal vivo e facendo le proprie personali statistiche senza usare il computer. L'uomo ha una figlia con cui ha un rapporto burrascoso e che sta cercando di diventare socia dello studio di avvocati dove lavora. Quando l'anziano padre comincerà ad avere problemi di vista, la giovane tornerà ad accompagnarlo come faceva da piccola.
Diciamolo subito; per come ci ha abituato Clint Eastwood questo film è decisamente sotto la sua media abituale e delude le aspettative degli spettatori. Questo perchè il vecchio Clint confeziona una pellicola (troppo) buonista e dallo svolgimento decisamente piatto e prevedibile (in sala c'è chi riesce ad intuirne le mosse e il finale dopo meno di un quarto d'ora).
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Un vecchio scout di giocatori di baseball concentra la sua esistenza nel selezionare giocatori guardandoli dal vivo e facendo le proprie personali statistiche senza usare il computer. L'uomo ha una figlia con cui ha un rapporto burrascoso e che sta cercando di diventare socia dello studio di avvocati dove lavora. Quando l'anziano padre comincerà ad avere problemi di vista, la giovane tornerà ad accompagnarlo come faceva da piccola.
Diciamolo subito; per come ci ha abituato Clint Eastwood questo film è decisamente sotto la sua media abituale e delude le aspettative degli spettatori. Questo perchè il vecchio Clint confeziona una pellicola (troppo) buonista e dallo svolgimento decisamente piatto e prevedibile (in sala c'è chi riesce ad intuirne le mosse e il finale dopo meno di un quarto d'ora). Fra l'altro viene inevitabile il paragone con il bel film sempre sul baseball con protagonista Brad Pitt (L'arte di vincere) che sapeva riflettere ed emozionare. Detto che anche la storia d'amore tra la figlia di Eastwood e l'ex giocatore lanciato dal padre appare melensa e banale, anche la rivelazione del tragico passato della ragazza ad opera del padre arriva tardivamente e viene messa lì senza costrutto. A contribuire al flop del film ci sono anche le prestazioni piatte offerte dalla Adams che avevamo apprezzato molto in The Fighter e di Justin Timbarlake anche lui reduce da buone prestazione come ad esempio nel recente In Time. Insomma anche se lo chef è di prim'ordine vale sempre il detto che non tutte le ciambelle vengono con il buco.
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