eugen
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venerdì 7 marzo 2025
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se parece(y no es)una pelicula del mismo eastwood
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Tambien si la direccion de la pelicula es de Robert Lorenz y no de Eastwood(que es el protagonista con Amy Adams, que hace el papel de la hija)se parece pelicula del mismo , esta"Trouble with the Curve"(2012)donde un viejo y casi ciego entrenador-talent scout(quien escribe no entiende nada de baseball como de ninung otro deporte)viudo de muchos anos, con una joven hija que seria avocada, que pero quiere mas estar con el papa', como entiende todo del deporte en cuestion. Sensillamente, la pelicula non habla tanto de deporte(si fuera asi' quien escribe no haberia mirado le pelicula, por el hecho que no entiende nada de deporte), mejor dicho el baseball es entendido como metafora de la vida y de los problemas de la etad vieja("senctus ipsa morbus.
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Tambien si la direccion de la pelicula es de Robert Lorenz y no de Eastwood(que es el protagonista con Amy Adams, que hace el papel de la hija)se parece pelicula del mismo , esta"Trouble with the Curve"(2012)donde un viejo y casi ciego entrenador-talent scout(quien escribe no entiende nada de baseball como de ninung otro deporte)viudo de muchos anos, con una joven hija que seria avocada, que pero quiere mas estar con el papa', como entiende todo del deporte en cuestion. Sensillamente, la pelicula non habla tanto de deporte(si fuera asi' quien escribe no haberia mirado le pelicula, por el hecho que no entiende nada de deporte), mejor dicho el baseball es entendido como metafora de la vida y de los problemas de la etad vieja("senctus ipsa morbus...)y casi psiconaaliticamente los dos(papa' y hjia se acuerdan graduaalmente de la tragica muerte de la mama'n de la hija y mujer del entrenador)y buscna de reconstruir una relacion interrupta cuando el papo'"boto'"la hija haciendola estudiar el derecho en otra ciudada, como no sentia capaz de vivir con ela. Eugen
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elgatoloco
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venerdì 13 maggio 2022
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trouble with the curve, but not with clint
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"Trouble with the Curve"(RObert Lotenz, scritto da Randy Brown, 2012), sembra pienamente un film di Clint Eastwood, che invece e'solo inteprrte(ma non credo si sia limitato a questo, secondo me ha in qualche modo influenzato il regista, anche se non lo sapremo mai). ANziano talent scout di baseball, che ha problemi con l'eta'e la malattia8inizio di glaucoma, di cui non vuol sapere nulla)e che lo rende insoffernete a tutto, fanatico di baseball e capacissimo talent.scourt, appunto, anche se la squadra vorrebbe pensionarlo; ma il probelmi sono anche con la figlia, rimasta ordana di madre da quanto aveva sei anni, ora brillante avvocatessa(ma forse si puo'dire"avvocata", come sostengono molti linguisti di spessore) ma insoddiisfatta in quanto il padre, dopo un episodio di quanto era bambina(tentatva violenza)e'rimasta shockata dal sostenziale abbandono da parte del padre e non e'riuscita a realizzarsi in alcun rapporto sentimentale, RIaccostandosi, pero'al padre, comqune sempre"chiuso in se'"e nella sua protervia , ritrova poi una sua realizzazione, rivelandosi talent scourt di baseball non meno del padre e finira'anche(sembra)per trovare il boy.
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"Trouble with the Curve"(RObert Lotenz, scritto da Randy Brown, 2012), sembra pienamente un film di Clint Eastwood, che invece e'solo inteprrte(ma non credo si sia limitato a questo, secondo me ha in qualche modo influenzato il regista, anche se non lo sapremo mai). ANziano talent scout di baseball, che ha problemi con l'eta'e la malattia8inizio di glaucoma, di cui non vuol sapere nulla)e che lo rende insoffernete a tutto, fanatico di baseball e capacissimo talent.scourt, appunto, anche se la squadra vorrebbe pensionarlo; ma il probelmi sono anche con la figlia, rimasta ordana di madre da quanto aveva sei anni, ora brillante avvocatessa(ma forse si puo'dire"avvocata", come sostengono molti linguisti di spessore) ma insoddiisfatta in quanto il padre, dopo un episodio di quanto era bambina(tentatva violenza)e'rimasta shockata dal sostenziale abbandono da parte del padre e non e'riuscita a realizzarsi in alcun rapporto sentimentale, RIaccostandosi, pero'al padre, comqune sempre"chiuso in se'"e nella sua protervia , ritrova poi una sua realizzazione, rivelandosi talent scourt di baseball non meno del padre e finira'anche(sembra)per trovare il boy.friend(man friend, sarebbe meglio dire)adatto a lei, che comunque ha 33 anni. Non e'difficile capire perche' Clint non abbia diretto il film, per non diventare svenevole recitando la parte del padre in apprensoone per la figlia, anche quando"la respinge". Il risultato, in ogni caso, e'estremamente convincente, anche nelle sequenze di flash.back come in quelle in cui l'anziano talent.scout dialoga sulla tomba della moglie con la defunta; nessuna sbabatura sentimentalistica, da parte di un famoso"duro", me nel sneos migliore e piu'prodondo del lemma. Eastwood come sempre all'altezza, anzi di piu' e bene Amy Adams, nei panni della figlia, oltre che altri interpreti in parti "meno impegnative". Da vedere e apprezzare se lo si e'perso. El Gato
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erika
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sabato 8 gennaio 2022
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semplicemente clint
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Eastwood ci azzecca sempre! Stavolta personaggio, praticamente se stesso. La storia non è banale e tratta un tema, quello della vecchiaia, in maniera delicata. Non è drammatico come Gran Torino, è semplicemente la storia di un mestiere che la vecchiaia e la tecnologia stanno minacciando. Che c'è di male? Perché, nella realtà a una certa età non si viene forse messi da parte? Professionalità o no. Amy Adams mi spiace ma è esagerata, sopra le righe, troppo sicura di sé da risultare antipatica. Balla il country, gioca a biliardo, è esperta di baseball, è un'avvocato di successo...troppo. un tantino meno, sarebbe stato meglio.
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Eastwood ci azzecca sempre! Stavolta personaggio, praticamente se stesso. La storia non è banale e tratta un tema, quello della vecchiaia, in maniera delicata. Non è drammatico come Gran Torino, è semplicemente la storia di un mestiere che la vecchiaia e la tecnologia stanno minacciando. Che c'è di male? Perché, nella realtà a una certa età non si viene forse messi da parte? Professionalità o no. Amy Adams mi spiace ma è esagerata, sopra le righe, troppo sicura di sé da risultare antipatica. Balla il country, gioca a biliardo, è esperta di baseball, è un'avvocato di successo...troppo. un tantino meno, sarebbe stato meglio. È comunque un film che si guarda volentieri perché a mio avviso è sincero.
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wolvie
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domenica 9 maggio 2021
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clint è sempre clint
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Quando Clint non si dirige, sembrerebbe che i registi provino ad aggiornare il suo mito con operine leggere, che non ci provano nemmeno a ribaltare la sua narrazione, ma la sorreggono tramite questi film spin-off, come già avvenne per "Pink Cadillac" di Buddy Van Horn nel 1989.
Tommy Nowak, scout storico di una nota squadra di baseball, sta invecchiando perdendo anche la vista, ma il suo "fiuto" lo rende comunque infallibile, grazie all' udito, nel riconoscere il colpo perfetto di una mazza da baseball che colpisce la palla.
Burbero, attaccabrighe , ma professionalmente ineccepibile, self made man che non rincorre le mode e la tecnologia.
Lo affiancano una perfetta Amy Adams nel ruolo della figlia e un Justin Timberlake nell' ennesimo tentativo del passaggio di consegne, come già Charlie Sheen nel "La Recluta" del 1990.
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Quando Clint non si dirige, sembrerebbe che i registi provino ad aggiornare il suo mito con operine leggere, che non ci provano nemmeno a ribaltare la sua narrazione, ma la sorreggono tramite questi film spin-off, come già avvenne per "Pink Cadillac" di Buddy Van Horn nel 1989.
Tommy Nowak, scout storico di una nota squadra di baseball, sta invecchiando perdendo anche la vista, ma il suo "fiuto" lo rende comunque infallibile, grazie all' udito, nel riconoscere il colpo perfetto di una mazza da baseball che colpisce la palla.
Burbero, attaccabrighe , ma professionalmente ineccepibile, self made man che non rincorre le mode e la tecnologia.
Lo affiancano una perfetta Amy Adams nel ruolo della figlia e un Justin Timberlake nell' ennesimo tentativo del passaggio di consegne, come già Charlie Sheen nel "La Recluta" del 1990.
Godibile, divertente, per gli amanti del genere.
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vandamme84
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domenica 24 gennaio 2016
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peccato justin timberlake.
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devo dire che il film è piacevole da vedere dall'inizio alla fine. Non è noioso, non è un capolavoro ma ottimo per passare una serata tranquilla.
L'unica pecca l'ho trovata in Justin Timberlake completamente inadatto al personaggio che doveva interpretare. Personalmente non riesco a separare il Timberlake attore dal Timberlake cantante e trovo estremamente fastidioso che gli cuciano sempre ruoli da bravo e modesto ragazzo quando invece nella vita reale è un gran pallone gonfiato.
Sarà un giudizio personale il mio, ma la presenza di Timberlake è troppo fastidiosa
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ultimoboyscout
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mercoledì 29 gennaio 2014
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problemi con le (palle) curve.
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Il viaggio di un padre assieme alla propria figlia per ripianare una situazione famigliare non troppo lineare e capire se si è troppo vecchi per scovare ancora campione oppure se sia il caso di godersi la meritata pensione. Era dai tempi di "Nel centro del mirino" di Petersen che Eastwood non accettava di farsi dirigere da un altro regista. Che poi non è altro che Robert Lorenz, suo abituale assistente alla regia e coproduttore alla Malpaso. Quindi si può tranquillamente parlare di piccoli Clint crescono, che per il suo esordio confeziona un film dignitosissimo ma prevedibile e non da ricordare, un film alla Clint ma non di Clint, con un protagonista, Gus Lobel, che sembra il fratello un po' sbiadito del grande Walt Kowalski e che si cuce perfettamente addosso all'ultra 80enne divo americano.
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Il viaggio di un padre assieme alla propria figlia per ripianare una situazione famigliare non troppo lineare e capire se si è troppo vecchi per scovare ancora campione oppure se sia il caso di godersi la meritata pensione. Era dai tempi di "Nel centro del mirino" di Petersen che Eastwood non accettava di farsi dirigere da un altro regista. Che poi non è altro che Robert Lorenz, suo abituale assistente alla regia e coproduttore alla Malpaso. Quindi si può tranquillamente parlare di piccoli Clint crescono, che per il suo esordio confeziona un film dignitosissimo ma prevedibile e non da ricordare, un film alla Clint ma non di Clint, con un protagonista, Gus Lobel, che sembra il fratello un po' sbiadito del grande Walt Kowalski e che si cuce perfettamente addosso all'ultra 80enne divo americano. E anche qui c'è una macchina d'epoca di mezzo che però viene strapazzata per far capire il degrado della vista. Tutto molto ovvio e già visto, la pellicola si regge su un trio di attori da urlo, non solo Eastwood ma anche Goodman (sempre troppo sottovalutato) e la sempre più brava Amy Adams, spalleggiati dal volenteroso e coraggioso Justin Timberlake che corteggia spudoratamente la figlia dello scorbutico Gus. Pellicola ambientata nei campi da baseball ma non sul baseball, racconta di relazioni umane e di ferite aperte, di conflitti e di un rapporto da recuperare, pellicola on the road in cui il viaggio è l'occasione di una vita per il confronto tra padre e figlia. Film classico e dallo stile più che discreto, sceneggiatura imperniata su temi cari ad Eastwood per un film solido e appetibile che non passerà alla storia.
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lordbyron
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domenica 26 gennaio 2014
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una analisi familiare tra una pallina e una mazza
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Un Clint Eastwood che ormai interpreta se stesso , talent scout di giocatori di baseball saggio e scontroso . In crisi con l'avvento della tecnologia e ancorato ai vecchi metodi , riesce grazie alla sua caparbietà e tenacia a ricucire i rapporti con la figlia. Un Clint Eastwood in stile "Millon dollar baby" ma in una sceneggiatura molto meno forte e molto più a lieto fine, buona la prova del giovane talent scout Justin Timberlake .
Una buona commedia con due amori uno il baseball e l'altro la famiglia.
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liuk!
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giovedì 28 novembre 2013
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amy adams in ascesa
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Che la Adams sia pronta ad un premio importante è da un pò che se ne parla e dopo molte nomination penso sia giunto il momento. La ragazza è frizzante, attrice polivalente, bella e professionale. Alle soglie dei 40 penso sia giusto renderle merito.
Anche in questa pellicola si dimostra all'altezza di un Clint incredibile, un grande vecchio, tra i migliori attori in vita.
Il resto non è niente di particolare, una commedia dolce/amara sul baseball e sui rapporti padre/figlia, comunque interessante e godibile dal primo all'ultimo minuto, dove, rigorosamente, vi è un lieto fine che appagherà tutti.
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roronoa00
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mercoledì 18 settembre 2013
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l'uomo la migliore macchina
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Nonostante il Baseball è un gioco che non capisco e mai capirò, il film è comunque non male, piacevole e scorrevole, tutto contornato da alcune perle di Clint Eastwood. Sicuramente da guardare
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onufrio
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venerdì 14 giugno 2013
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e' solo un gioco
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Tra gli sport più amati dagli americani:il Baseball, diventa il filo conduttore di questa commedia che pende esclusivamente dalle labbra del protagonista:un sempre più logorato ma convincente Clint Eastwood nei panni di uno scout di talenti nel mondo del Baseball, uno scout che si fida ancora dei suoi istinti, dei suoi sensi, anche se uno, forse il più importante, ovvero la vista, comincia a difettare; in un mondo in cui le statistiche la fanno da padrone, i computer elaborano dati molto vicino al 100 %, il nostro Gus (C.Eastwood) sembra stia perdendo di credibilità, ma buon sangue non mente e grazie all'aiuto della figlia (A.Adams) cresciuta a pane e baseball, riusciranno ancora una volta a scovare i veri talenti.
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Tra gli sport più amati dagli americani:il Baseball, diventa il filo conduttore di questa commedia che pende esclusivamente dalle labbra del protagonista:un sempre più logorato ma convincente Clint Eastwood nei panni di uno scout di talenti nel mondo del Baseball, uno scout che si fida ancora dei suoi istinti, dei suoi sensi, anche se uno, forse il più importante, ovvero la vista, comincia a difettare; in un mondo in cui le statistiche la fanno da padrone, i computer elaborano dati molto vicino al 100 %, il nostro Gus (C.Eastwood) sembra stia perdendo di credibilità, ma buon sangue non mente e grazie all'aiuto della figlia (A.Adams) cresciuta a pane e baseball, riusciranno ancora una volta a scovare i veri talenti. Mi sono soffermato maggiormente sulla parte sportiva della storia poichè a mio parere è quella più interessante, ma naturalmente in una commedia all'americana non può non mancare certo il lato sentimentale della vicenda, cioè l'incontro fra Mickey e Johnny (J.Timberlake) e la rivisitazione del torbido passato analizzato da padre e figlia face to face.
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