samanta
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sabato 17 giugno 2017
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la vita è speranza
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Ho visto alcuni mesi fa The Impossible alla televisione e di nuovo in tv pochi giorni fa e lo considero un bel film. Innazitutto parte da una storia vera: nella realtà una famiglia spagnola (genitori e figli) che vivono in Giappone e decidono di passare le vacanze natalizie in un resort della Thailandia, vengono investiti il 26 dicembre 2004 dallo Tsunami violento che colpì quei luoghi ed altri dell'Asia (Sumatra, Ceylon) causando migliaia di vittime. Nel film per esigenze di cast e commerciali la famiglia diventa britannica anche se mantiene i nomi (non il cognome evidentemente) della famiglia spagnola La famiglia Bennet (padre e madre e tre figli maschi) colpita mentre erano nella spiaggia e nella piscina del resort viene investita da un'onda gigantesca e si disperde tra i flutti.
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Ho visto alcuni mesi fa The Impossible alla televisione e di nuovo in tv pochi giorni fa e lo considero un bel film. Innazitutto parte da una storia vera: nella realtà una famiglia spagnola (genitori e figli) che vivono in Giappone e decidono di passare le vacanze natalizie in un resort della Thailandia, vengono investiti il 26 dicembre 2004 dallo Tsunami violento che colpì quei luoghi ed altri dell'Asia (Sumatra, Ceylon) causando migliaia di vittime. Nel film per esigenze di cast e commerciali la famiglia diventa britannica anche se mantiene i nomi (non il cognome evidentemente) della famiglia spagnola La famiglia Bennet (padre e madre e tre figli maschi) colpita mentre erano nella spiaggia e nella piscina del resort viene investita da un'onda gigantesca e si disperde tra i flutti. Emerge la madre Maria (Naomi Watts) ferita gravemente alla gamba e al torace che nuotando riesce a congiungersi con il figlio maggiore Lucas (Tom Holland) ed insieme raggiungono dopo diverse peripezie, tra cui il salvataggio di un piccolo bambino Daniel che la madre vuole ad ogni costo salvare pensando agli altri due figli dispersi, ad un ospedale sovrafollato di feriti e dispersi. Nel frattempo il padre Henry (Evan Mc Gregor) emerge solo dalle acque e si mette disperato alla ricerca della famiglia, il pallone rosso con cui giocavono i figli e che ritrova gli permetterà di rintracciare i due figli più piccoli. Intanto la madre in gravi condizioni viene operata due volte, il padre che affronta anche lui diverse peripezie, a un certo punto perde i due figli, riesce a ritrovare miracolosamente il figlio maggiore, i due figli più piccoli e ad abbracciare la moglie. (SPOILER) nel finale grazie all'assicurazione con un aereo privato la madre viene portata con la famiglia a Singapore dove troverà cure adeguate. Il film è aderente alla realtà, la Maria spagnola che durante le riprese consigliava Naomi Watts, scherzando diceva che la più grande bugia del film era la palla che non era rossa ma gialla! Viene confermata la tesi che la realtà spesso supera la fantasia anzi che è più avvincente . Il film ci dà un messaggio positivo che confidare nella vita, nella provvidenza per chi è credente, ci dà un risultato se non altro quello di aver lottato, emblematico è il salvataggio del bambino Daniel che ritrova il padre commosso nell'ospedale e da quel momento la famiglia Bennet si ricompone, certo ci sono personaggi che non ce la fanno come la vicina di letto di Maria che muore ma almeno ha avuto vicino una persona che cercava di darle conforto. Il regista è lo spagnolo Bayona al suo secondo lungometraggio che dirige con mano ferma e senza sbavature sentimentali il film, ottime tra l'altro le riprese della distruzione operata dallo Tsunami. Buona l'interpretazione degli attori specialmente di Naomi Watts che ebbe la nomination all'Oscar e del giovane Tom Holland molto lodato dalla critica e che ha proseguito la carriere dell'attore, in un cameo appare Geraldine Chaplin. Si tratta di un bel fim, che consiglio di vedere in TV o in dvd, che a suo tempo ha avuto un grosso successo commerciale, e che senza particolari effetti speciali racconta in modo lineare ma avvincente una storia drammatica reale, appassionando lo spettatore.
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jacopo b98
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venerdì 29 maggio 2015
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un film di sentimenti emozionante e riuscito
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Il 26 dicembre 2004 un colossale tsunami colpisce la Thailandia. Una famiglia è divisa dalla forza dirompente del mare: la madre (Watts) resta con il figlio maggiore (Holland), il padre (McGregor) con gli altri due (Joslin e Pendergast). Ma alla fine tutti sopravvivono e cercheranno di ricomporre la famiglia e soprattutto di lasciarsi alle spalle la più terrificante delle esperienze. Su sceneggiatura di Sergio G. Sanchez, Bayona, disponendo di un budget di 45 milioni di dollari, ha potuto portare sullo schermo la più grande catastrofe naturale degli ultimi anni. Chiaramente però l’incanto visivo di alcune sequenze non basta per fare un film e perciò il regista e il suo sceneggiatore hanno deciso di raccontare la storia vera della famiglia Bennett.
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Il 26 dicembre 2004 un colossale tsunami colpisce la Thailandia. Una famiglia è divisa dalla forza dirompente del mare: la madre (Watts) resta con il figlio maggiore (Holland), il padre (McGregor) con gli altri due (Joslin e Pendergast). Ma alla fine tutti sopravvivono e cercheranno di ricomporre la famiglia e soprattutto di lasciarsi alle spalle la più terrificante delle esperienze. Su sceneggiatura di Sergio G. Sanchez, Bayona, disponendo di un budget di 45 milioni di dollari, ha potuto portare sullo schermo la più grande catastrofe naturale degli ultimi anni. Chiaramente però l’incanto visivo di alcune sequenze non basta per fare un film e perciò il regista e il suo sceneggiatore hanno deciso di raccontare la storia vera della famiglia Bennett. È un film di sentimenti, certo, nulla di più, però c’è un’attenzione non indifferente nello sviluppo dei personaggi e nel complesso il risultato risulta emozionante e riuscito. Chiaramente la vera forza del film sono le incredibili scene dello tsunami, realizzate con pochissimi effetti digitali, preferendo (una volta tanto) quelli artigianali. Notevoli gli interpreti: la Watts (candidata all’Oscar) si autoinfligge una performance tortura con notevole coraggio, ma più di lei a brillare sullo schermo è il giovane Tom Holland, vera e propria rivelazione del film, notevolissimo nella sua interpretazione (e interpreta peraltro il personaggio più bello e riuscito del film). Fotografia di Oscar Faura, musiche di Fernando Velazquez.
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enzo70
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domenica 17 febbraio 2013
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una famiglia travolta dall'onda maledetta
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Catastrofi come quello dello Tsunami che ha sconvolto il sud est asiatico non possono essere dimenticate. E con The impossibile Bayona, dopo Clint Eastwood in Hereafter, torna sul tema con un film in cui la protagonista è una famiglia americana in vacanza in un villaggio turistico in Thailandia. L’onda maledetta cambierà la loro vita per sempre, ma il film, intelligentemente, si occupa dell’immediato, delle ore immediatamente successivo, della voglia di vivere che, quando può, prende il sopravvento sulla morte. The impossibile è un film che racconta una tragedia ma lo fa con ottimismo e dolcezza. La solidarietà dei sopravvissuti, in particolare dei thailandesi, e lo splendido episodio di David, mi capirete dopo aver visto il film, sono un grande canto alla grandezza dell’uomo.
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Catastrofi come quello dello Tsunami che ha sconvolto il sud est asiatico non possono essere dimenticate. E con The impossibile Bayona, dopo Clint Eastwood in Hereafter, torna sul tema con un film in cui la protagonista è una famiglia americana in vacanza in un villaggio turistico in Thailandia. L’onda maledetta cambierà la loro vita per sempre, ma il film, intelligentemente, si occupa dell’immediato, delle ore immediatamente successivo, della voglia di vivere che, quando può, prende il sopravvento sulla morte. The impossibile è un film che racconta una tragedia ma lo fa con ottimismo e dolcezza. La solidarietà dei sopravvissuti, in particolare dei thailandesi, e lo splendido episodio di David, mi capirete dopo aver visto il film, sono un grande canto alla grandezza dell’uomo. Buona l’interpretazione di Naomi Watts, attrice navigata, ma davvero ottimo Tom Holland che interpreta il protagonista del film, ossia il figlio grande della coppia. Un ragazzino che all’inizio del film aveva detto di non avere paura, ma era solo un vuoto d’aria sull’aereo e che poi si è trovato ad affrontare praticamente da solo una delle più grandi tragedie degli ultimi decenni. Un buon film di cui consiglio vivamente la visione, ma non un ottimo film. Manca qualcosa, anche se questo giovane regista può fare davvero molto.
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luigi chierico
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lunedì 16 novembre 2015
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e’ possibile
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Thailandia 26 dicembre 2004,in tutte le case,nei locali e per le strade di tutte le città e i paesi del mondo la gente è riunita,in qualche modo, a festeggiare il dopo Natale; molti in allegria guardano gli spettacoli televisivi divertenti e di intrattenimento e nessuno più ricorda quel che vide all’ora di pranzo il giorno 11 settembre del 2002.All’improvviso, come allora, le trasmissioni si interrompono e sugli schermi appaiono immagini altrettanto agghiaccianti. Non è l’uomo con la sua malvagità ad abbattere le Torre Gemelle ed attentare alla vita civile dell’uomo, ma la Natura a portare il disastro,lo sfacelo e la morte. Ai 3.000 di allora se ne aggiungono ora circa 300.000! un rapporto di uno a cento,impossibile? No è la verità di una storia reale accaduta e riportata sullo schermo con tanto coraggio dal bravissimo regista Antonio Bajona.
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Thailandia 26 dicembre 2004,in tutte le case,nei locali e per le strade di tutte le città e i paesi del mondo la gente è riunita,in qualche modo, a festeggiare il dopo Natale; molti in allegria guardano gli spettacoli televisivi divertenti e di intrattenimento e nessuno più ricorda quel che vide all’ora di pranzo il giorno 11 settembre del 2002.All’improvviso, come allora, le trasmissioni si interrompono e sugli schermi appaiono immagini altrettanto agghiaccianti. Non è l’uomo con la sua malvagità ad abbattere le Torre Gemelle ed attentare alla vita civile dell’uomo, ma la Natura a portare il disastro,lo sfacelo e la morte. Ai 3.000 di allora se ne aggiungono ora circa 300.000! un rapporto di uno a cento,impossibile? No è la verità di una storia reale accaduta e riportata sullo schermo con tanto coraggio dal bravissimo regista Antonio Bajona.Le fantastiche riprese non sono frutto della fantasia, anzi nella realtà deve essere successo di peggio di quel che appare. Ottimo lavoro che lascia lo spettatore a guardare muto,attento, ma attonito tutto quel che accade in pochi terribili minuti. La forza della Natura non la si può prevedere,immaginare e descrivere. Quando acqua,fuoco,aria e terra si trasformano da elementi di vita in forza, allora diventano terribili ed incontrollabili: uragani,trombe d’aria,terremoti,allagamenti,frane,tsunami. Assistiamo nel film alla potenza catastrofica di un tsunami, le acque dell’oceano invadono l’arenile, inghiottono case ed alberghi,auto,barca, negozi e con essi tanti,tanti uomini,donne, bambini,vecchi; gente che lavora, gente che è lì per divertirsi, gente sulla spiaggia o in procinto di andarci. Per tanti una vacanza prenotata ed attesa per lungo tempo diventa l’incontro con la morte, per tutti il dolore e la disperazione per una perdita,ferite d’ogni genere,arti tagliati o fratturati,lesioni anche gravissime. Tutti sbattuti come fuscelli, trascinati da onde altissime insieme a detriti d’ogni genere, alberi spezzati,auto e rottami,acquisti in ricordo di giorni felici!. Una scena apocalittica. In tutto questo inferno si muove una famiglia composta da padre,madre e tre figli: Henry,Maria,Lucas,Thomas e Simon.
Le scene sebbene raccapriccianti e crudeli nella loro verità sono però bellissime nella loro realizzazione e necessarie a dar vita a qualcosa che sembra essere
“ impossile”.
Sovrasta la generosità di un popolo reso ancora più povero e di un figlio Lucas,un bravissimo Iom Holland,che non solo si adopera con tutte le forze ed i mezzi per soccorrere la giovane madre, una bella e brava Naomi Watts,ma anche un bambino trovato sotto le maceria, ed ancora collabora con coloro che sono alla ricerca di qualcuno: una moglie un figlio,un genitore,un amico.
Questa generosità umana di un fanciullo, di fronte alla potenza distruttiva di uno tsunami, al pianto e alla disperazione di migliaia di persone colpite da un fatale evento naturale,lascia molto perplessi e critici di fronte al furore folle di alcuni individui,che non appartenendo forse al genere umano, massacrano, uccidono,portando dolore e lutto a gente pacifica che sta pregando in chiese o moschee o che sta divertendosi a teatro o in una sala, in un campo da gioco,ed ancora semplicemente per strada. L’odio,la vendetta,il fanatismo trasformati in tsunami in corpi senza cuore e senza coscienza.chibar22@libero.it
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 23 giugno 2013
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regge perché basato su una storia vera
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The impossible, ossia l’impossibile: il titolo potrebbe pregustare un film di avventura, forse di fantascienza, in realtà ripercorre uno dei disastro più recenti: lo Tsunami del 2004. Siamo di fronte ad un film catastrofico, allora?
Se si escludono le scene iniziali con l’arrivo del mare che spazza via tutto, i morti, i disastri provocati dallo tsunami, il film non può essere paragonato al settore catastrofico, perché si basa una storia vera, realmente accaduta ed è questo “piccolo” particolare che cambia totalmente il film che da possibile scadente (il solito film catastrofico fuori dalla realtà” diventa invece un bel film, basato sulle sofferenze provate 8 anni fa da moltissima gente in Thailandia durante le feste natalizie.
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The impossible, ossia l’impossibile: il titolo potrebbe pregustare un film di avventura, forse di fantascienza, in realtà ripercorre uno dei disastro più recenti: lo Tsunami del 2004. Siamo di fronte ad un film catastrofico, allora?
Se si escludono le scene iniziali con l’arrivo del mare che spazza via tutto, i morti, i disastri provocati dallo tsunami, il film non può essere paragonato al settore catastrofico, perché si basa una storia vera, realmente accaduta ed è questo “piccolo” particolare che cambia totalmente il film che da possibile scadente (il solito film catastrofico fuori dalla realtà” diventa invece un bel film, basato sulle sofferenze provate 8 anni fa da moltissima gente in Thailandia durante le feste natalizie.
Il film mette a nudo le sofferenze umane, racconta la tragedia vissuta da tantissima gente attraverso gli occhi di una famiglia: padre madre e tre figli maschi.
Il regista, Juan Antonio Bayona è lo stesso di “The Orphanage” e ritorna dietro al cinepresa dopo cinque anni di assenza.
Ci ritorna direi anche bene, perché “The impossible” è ben fatto anche se la sofferenza che trasuda dalle immagini non è poca, ma tutto quello che vediamo non è finzione, ma semplice ricostruzione della realtà e forse anche in maniera fin troppo edulcorata.
Ottimi gli attori, fra cui una grande Naomi Watts, attrice inglese di 44 anni, che per questa sua performance è stata candidata all’oscar come migliore attrice protagonista.
A dire il vero la Watts non è nuova nell’interpretare personaggi come quelli nei film “Dream House” e soprattutto in J.Edgar.
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gioia21
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domenica 9 agosto 2015
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stupendo ed emozionante
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Non meno di 5 stelle per un film che mi ha tenuta incollata allo schermo dall'inizio alla fine. Mai banale, i sentimenti trasudano in ogni inquadratura, si scavano un varco tra le macerie.
Un film come pochi altri, capace di mettere in evidenza i valori della famiglia, dei legami, della sopravvivenza e della solidarietà senza mai annoiare o diventare smielato. Da oscar.
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graziano.nanetti
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domenica 17 febbraio 2013
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scenografie da non perdere!
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Il film si basa sulla storia vera di una famiglia dispersa nel corso dello tsunami di Natale di quasi 10 anni fa. La trama è assolutamente banale, tipica dei disaster movie americani: già dall'inizio si capisce come finirà. Sono tuttavia le scenografie ad attrarre l'attenzione dello spettatore: ogni scena è costruita con estrema attenzione al dettaglio, le zone devastate hanno un realismo terrificante, e gli interni dei vari ricoveri di fortuna sono ricostruiti alla perfezione, in tutta la loro drammatica realtà. Impressionanti per fedeltà le ultime scene subacquee in cui la protagonista viene sbattuta e risucchiata dalle onde fangose dello tsunami assieme alle macerie. A mio parere, è uno dei disaster movie più riusciti proprio perchè si sforza di essere il più realistico possibile, senza alcuna concessione.
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rita branca
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domenica 27 aprile 2014
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nulla è impossibile di rita branca
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The Impossible (2012) film di Juan Antonio Bayona con Naomi Watts, Ewan McGregor, Tom Holland, Samuel Joslin, Oaklee Pendergast, Marta Etura, Sönke Möring, Geraldine Chaplin
Emozionante, drammatico film basato sulla storia vissuta nel 2004 da una famigliola armoniosa che si reca in Tailandia per le vacanze di Natale. Tutto è perfetto nel paese esotico per offrire ai cinque protagonisti, due giovani genitori e tre figlioletti, un gioioso periodo da godere insieme, quando all’improvviso le loro allegre attività subiscono uno stop fuori programma, preannunciato solo dall’inconsueto subitaneo silenzio degli uccelli, seguito dall’agitarsi delle chiome delle palme da cocco, ed in fine, dal devastante scompiglio di un’onda anomala che getta tutti nella disperazione e ridisegna i contorni ordinati del sito in una nuova tela caotica.
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The Impossible (2012) film di Juan Antonio Bayona con Naomi Watts, Ewan McGregor, Tom Holland, Samuel Joslin, Oaklee Pendergast, Marta Etura, Sönke Möring, Geraldine Chaplin
Emozionante, drammatico film basato sulla storia vissuta nel 2004 da una famigliola armoniosa che si reca in Tailandia per le vacanze di Natale. Tutto è perfetto nel paese esotico per offrire ai cinque protagonisti, due giovani genitori e tre figlioletti, un gioioso periodo da godere insieme, quando all’improvviso le loro allegre attività subiscono uno stop fuori programma, preannunciato solo dall’inconsueto subitaneo silenzio degli uccelli, seguito dall’agitarsi delle chiome delle palme da cocco, ed in fine, dal devastante scompiglio di un’onda anomala che getta tutti nella disperazione e ridisegna i contorni ordinati del sito in una nuova tela caotica.
E’ a questo punto che comincia la vera tragedia dei cinque protagonisti, divisi dallo Tsunami in tre gruppi diversi, colpiti sia fisicamente che nello spirito, poiché sono convinti, dopo disperate ricerche, di aver perso gli altri.
Ma la disperazione, che spesso offre l’occasione a certi esseri umani per offrire il peggio di sé, non annienta le grandi qualità umane dei protagonisti, anzi le esalta, particolarmente nel caso della madre Maria, del figlio maggiore Lucas e del padre Henry superbamente interpretati da Naomi Watts, Ewan McGregor e Tom Holland che trasformano il film in un’opera altamente educativa, facendo scaturire inevitabili riflessioni sulla fragilità della vita umana ed il valore della solidarietà.
Magnifica regia così come la fotografia e la colonna sonora.
Applausi!
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cianto
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domenica 10 gennaio 2016
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bene l'inizio, la fine fa cascare... tutto
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Come già detto da altri, l'inizio è interessante grazie alla bella ricostruzione dello tsunami. Le prime scene del film appaiono quanto meno verosimili. Poi cominciano le assolute incongruenze che, quando diventano numerose, in genere non lasciano presagire nulla di buono: c'è un ragazzetto di una decina d'anni che si muove con la maturità, la forza fisica e la disinvoltura di un sedicenne, un padre che abbandona letteralmente due bambini di 5 anni per andare a cercare la moglie e l'altro figlio di notte in mezzo alla campagna dopo lo tsunami; si sorvola su un sacco di cose non scontate: come si fa a circolare normalmente in auto sulle strade a poche ore dallo tsunami? come è possibile che quei bambini restino giorni e giorni senza mangiare, senza bere, senza un posto dove dormire e non si lamentino mai? un reincontro frutto delle circostanze fortunate tipiche dei film, e, dulcis in fundo, una partenza della famiglia riunita con un jet privato (occupato solo da loro, mandato dall'assicurazione, quando in genere le assicurazioni non comprono mai i danni causati da catstrofi naturali!!!), pochi giorni dopo lo tsunami, quando il paese è nel caos, gli ospedali al collasso, l'aeroporto con mezza pista occupata da cadaveri.
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Come già detto da altri, l'inizio è interessante grazie alla bella ricostruzione dello tsunami. Le prime scene del film appaiono quanto meno verosimili. Poi cominciano le assolute incongruenze che, quando diventano numerose, in genere non lasciano presagire nulla di buono: c'è un ragazzetto di una decina d'anni che si muove con la maturità, la forza fisica e la disinvoltura di un sedicenne, un padre che abbandona letteralmente due bambini di 5 anni per andare a cercare la moglie e l'altro figlio di notte in mezzo alla campagna dopo lo tsunami; si sorvola su un sacco di cose non scontate: come si fa a circolare normalmente in auto sulle strade a poche ore dallo tsunami? come è possibile che quei bambini restino giorni e giorni senza mangiare, senza bere, senza un posto dove dormire e non si lamentino mai? un reincontro frutto delle circostanze fortunate tipiche dei film, e, dulcis in fundo, una partenza della famiglia riunita con un jet privato (occupato solo da loro, mandato dall'assicurazione, quando in genere le assicurazioni non comprono mai i danni causati da catstrofi naturali!!!), pochi giorni dopo lo tsunami, quando il paese è nel caos, gli ospedali al collasso, l'aeroporto con mezza pista occupata da cadaveri. Manco fosse stata la famiglia di un capo si stato... ma fateci il piacere!
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evildead
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giovedì 26 novembre 2015
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impossibile...non annoiarsi
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Che non si fosse di fronte ad un blockbuster "stile Emmerich" lo si capisce dal fatto che lo tsunami arriva dopo solo un quarto d'ora ed in pochi istanti si risolve ,non dando assolutamente il senso del cataclisma (in pratica sembra colpito solo il villaggio-vacanze!); niente disaster-movie come ce lo si aspetta,dunque,ma una lagnona inutile con happy end finale e famiglia scontatamente riunita (ricordiamo che le vittime furono migliaia). Il fatto poi che sia una storia vera non sposta una virgola;era meglio una storia inventata ma piu' emozionante e non un banale docu-fiction.Dopo 20 minuti ho usato il fast-forward ed era noioso ugualmente!
Uno schiaffo alla vera tragedia!
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