gabriele.vertullo
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venerdì 30 novembre 2012
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tanta violenza gratuita e poco spessore
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Jack, il minore dei tre fratelli Bondurant, corre verso il suo amico Cricket per raccontargli con voce concitata ed emozionata la sparatoria del famigerato gangster Banner a cui è stato testimone, citando una frase cruciale: “Banner è un uomo che ha una direzione”(…); direzionalità e convinzione che purtroppo mancano in Lawless. Se Banner rappresenta il modello e l’ideale del mitico fuorilegge, il leggendario “Public Enemy”, a cui agogna il giovane Jack (Shia LaBeouf), la fama e la gloria del criminale sono rimproverate dall’irriducibile Forrest (Tom Hardy), il fratello maggiore, che simboleggia la ferocia e la crudeltà di quel mondo.
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Jack, il minore dei tre fratelli Bondurant, corre verso il suo amico Cricket per raccontargli con voce concitata ed emozionata la sparatoria del famigerato gangster Banner a cui è stato testimone, citando una frase cruciale: “Banner è un uomo che ha una direzione”(…); direzionalità e convinzione che purtroppo mancano in Lawless. Se Banner rappresenta il modello e l’ideale del mitico fuorilegge, il leggendario “Public Enemy”, a cui agogna il giovane Jack (Shia LaBeouf), la fama e la gloria del criminale sono rimproverate dall’irriducibile Forrest (Tom Hardy), il fratello maggiore, che simboleggia la ferocia e la crudeltà di quel mondo. Così che il nome e le gesta dei grandi gangster echeggiano nello sviluppo della storia, ma che il registaJohn Hillcoat cerca di raggirare, mirando ad una presentazione più “rurale” del Proibizionismo, ma cozzando con moduli e citazioni propri dei grandi personaggi della tradizione storica e cinematografica della criminalità, con il risultato di scene disarmoniche e inadeguate, e un prodotto fondamentalmente incompleto e inconcludente.
Siamo nella contea di Franklin, in Virgina, nel pieno del Proibizionismo americano, e i tre fratelli Bondurant, con la leggenda dell’invincibilità della loro stirpe, sono rispettati e apprezzati da tutta la comunità del villaggio, anche perché producono il miglior whisky della regione. In un sistema in cui è sistematico contrabbandare, con le forze dell’ordine completamente corrotte, la situazione si rende più tesa con la nomina di un nuovo vice-sceriffo (Guy Pearce), senza scrupoli e determinato a cancellare il commercio e la famiglia dei Bondurant.
Ad un iniziale ritratto del fermento, della vivacità e della trasgressione tipici di questo periodo della storia americana, la proiezione si piega in immagini di violenza gratuita e stridente, in cui traspare un inappropriato e ingenuo compiacimento del regista, che vorrebbe sostanziare e invigorire la storia, ma che in realtà produce soluzioni discutibili e di forte perplessità.
I protagonisti sono declinati nel prevedibile e dozzinale rovesciamento di banditi/eroi e federali/antagonisti, ma ciò che si rivela maggiormente inefficace è la marcata figurazione di personaggi stereotipati e dell’idealizzazione del trio familiare: Shia LaBeouf imprudente e modaiolo, Tom Hardy monolitico e conciso, Jason Clarke inaffidabile e travagliato, opposti a un Guy Pearce effeminato e spietato. Non si penetra nel passato di personaggi potenzialmente interessanti, esemplare è il personaggio di Jessica Chastain, trascurato e tralasciato con semplici allusioni e supposizioni.
Una delle poche zone di luce e personaggio più riuscito è lo storpio amico di Jack, Cricket Pate (il tanto apprezzato Dane DeHaan di Chronicle) l’unico dotato di verace e innocente umanità, che aggiunge un pizzico di spessore e di sfumatura alla banda di Lawless.
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molenga
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sabato 13 aprile 2013
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il sangue degli appalachi
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Virginia del Sud, inizio del proibizionismo: i fratelli Bondurant sono moonshiners come tanti altri, producano whisky bianco illegalmente nei boschi. tutto bene finchè in città non si presenta il deputato speciale Rakes, un impomatato nemico dei "rednecks", degli "hillbillies" che riforniscono la contea di Franklin con il liquido che brucia la gola... per lui sono solo buzzurri con sangue cherooke, al massimo possono fornirgli una promozione facendo affari con il suo capo: in poche parole, accettare un oneroso racket sull'attività illegale di commercio d'alcol. I bondurant non ci stanno e si scatena una guerra sanguinosa...
Bello questo film sceneggiato da Nick cave dal libro di un discendente dei Bondurant, film interpretato magistralmente dall'inglesissimo Tom Hardy che ha fatto un corso di dizione cookalaky e sembra un vero montanaro figlio della confederazione, da lebeuf e da un grande odiosissimo guy Pearce: brave anche le interpreti femminili.
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Virginia del Sud, inizio del proibizionismo: i fratelli Bondurant sono moonshiners come tanti altri, producano whisky bianco illegalmente nei boschi. tutto bene finchè in città non si presenta il deputato speciale Rakes, un impomatato nemico dei "rednecks", degli "hillbillies" che riforniscono la contea di Franklin con il liquido che brucia la gola... per lui sono solo buzzurri con sangue cherooke, al massimo possono fornirgli una promozione facendo affari con il suo capo: in poche parole, accettare un oneroso racket sull'attività illegale di commercio d'alcol. I bondurant non ci stanno e si scatena una guerra sanguinosa...
Bello questo film sceneggiato da Nick cave dal libro di un discendente dei Bondurant, film interpretato magistralmente dall'inglesissimo Tom Hardy che ha fatto un corso di dizione cookalaky e sembra un vero montanaro figlio della confederazione, da lebeuf e da un grande odiosissimo guy Pearce: brave anche le interpreti femminili. Musica e fotografia lavorano insieme per un affresco dei luoghi. Film davvero riuscito.
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stefano bruzzone
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giovedì 9 gennaio 2014
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sufficente
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tre fratelli nell'era del proibizionismo distillano alcool a Franklin detta anche la contea più fradicia del mondo. qui dovranno scontrarsi con agenti federali inviati sul posto con l'ordine di scovare e distruggere le distillerie clandestine. ne verrà fuori una guerra senza prigionieri....un discreto film anche se leggerotto come sceneggiatura, cmq scorrevole e piacevole da vedere.
Voto: 6,5
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luigi chierico
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venerdì 10 gennaio 2014
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fuorilegge
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Il film punta soprattutto sulle immagini piuttosto che sui contenuti e quindi è rivolto ad una platea di semplici spettatori, pertanto può piacere o non piacere.
A mio avviso va inquadrato in un discorso a ben più ampio respiro, il regista lascia che sia lo spettatore ad entrare nella storia, negli amori, nell’ambiente e ancor più nella morale; a distinguere ciò che è legge da ciò che si fa passare per legge ma non lo è affatto, anzi ancor meno quanto è simulata.
Ottima l’interpretazione di Shia LaBeuf, che impersona il ruolo di Jack Bondurant.
Il film sembra fatto su sua misura, il suo ruolo non fa una piega, Shia si è calato nella parte con tutto se stesso e con il massimo impegno.
Le riprese sono eccellenti anche nella loro crudeltà, ma le riprese vanno valutate per quel che sono non per quello che mostrano.
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Il film punta soprattutto sulle immagini piuttosto che sui contenuti e quindi è rivolto ad una platea di semplici spettatori, pertanto può piacere o non piacere.
A mio avviso va inquadrato in un discorso a ben più ampio respiro, il regista lascia che sia lo spettatore ad entrare nella storia, negli amori, nell’ambiente e ancor più nella morale; a distinguere ciò che è legge da ciò che si fa passare per legge ma non lo è affatto, anzi ancor meno quanto è simulata.
Ottima l’interpretazione di Shia LaBeuf, che impersona il ruolo di Jack Bondurant.
Il film sembra fatto su sua misura, il suo ruolo non fa una piega, Shia si è calato nella parte con tutto se stesso e con il massimo impegno.
Le riprese sono eccellenti anche nella loro crudeltà, ma le riprese vanno valutate per quel che sono non per quello che mostrano.
Così assistiamo a momenti di violenza e crudeltà che sembrano essere fuori dalla realtà, ma vediamo anche lo splendido paesaggio della Virginia con i suoi vasti prati verdi, i suoi boschi, partecipiamo a momenti di altissima tenerezza.
La vicenda è banale e pertanto, se letta superficialmente, non dice nulla di nuovo di quanto non sia stato già detto sull’argomento, ma è del film che bisogna parlare, che va capito e commentato.
La storia, che prende spunto da un fatto reale, si colloca verso la fine del periodo del proibizionismo che ha avuto termine nel 1933. i fratelli Howard, Forrest e Jack Bondurant hanno una distilleria nella loro contrada, non controllata da gangster, come accadeva all’epoca. I tre fratelli tengono il controllo della vendita e del territorio finché non giunge un procuratore distrettuale con il suo vice, personaggio senza scrupoli. Lo scopo ufficiale è quello di scoprire la distilleria e punire i tre fratelli, ma,come spesso accadeva ed ancora accade, è un pretesto per abusare del proprio potere.
I metodi, i mezzi adoperati da entrambe le parti sono di una violenza inaudita, ma vera. Si può forse dire che non sia stata atroce, a tacer d’altro, l’attentato di Bologna, di Milano, l’uccisione di Moro, le stragi in cui hanno perso la vita Borsellino, Falcone. Cosa dire dei migliaia di morti per Mafia o movimenti parapolitici, e non è violenza inaudita quella subita da inermi donne e peggio ancora da bambini? La gran parte del pubblico non ha mai visto nulla.
Non mi ha quindi meravigliato la crudeltà mostrata in alcune scene del film perché questa è la cruda verità, che ci piace nascondere e non conoscere.
Come non ricordare l’atroce strage della famiglia Clutter commesso da Perry Smith e Dick Hickock nel 1959 ad Holcomb nel Kansas (vedi film o leggi il libro “Truman Capote - A sangue freddo”) e le scene tremende della flagellazione di Gesù, mostrate nel film ” The Passion”?
Fuorilegge sono i tre fratelli che producono alcolici, fuorilegge è il procuratore generale ed il suo vice, fuorilegge sono coloro che commettono aggressioni immotivate, fuorilegge è chi vive ai margini della società per nascondere il proprio passato.
Ma c’è la tenerezza di un cerbiatto, di una corsa tenendosi per mano dopo aver indossato un vestito nuovo, un sogno, ma vi è l’amore silenzioso di una donna provata a cui il suo uomo le chiede di dirgli una verità che è meglio tacere (La regola del silenzio) e lei tace chiudendo i suoi occhi mentre una lacrima parla per lei. Gli occhi si chiudono di fronte alla violenza; chiusi non aprono la strada per arrivare al cuore, sono ciechi perché alla luce della verità preferiscono il buio.
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unonoveduesei
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martedì 7 aprile 2015
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non male!!
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Basato su fatti realmente accaduti, Lawless e' la storia dei tre fratelli Boundirant, Howard, Forrest e Jack, trafficanti d' alcool nella contea di Franklin in Virgina, durante il Proibizionismo. Contro questi ultimi si impone il nuovo vice-direttore venuto da Chicago che darà inizio ad un violento, quanto sadico, gioco al massacro. I fratelli Boundurant, che hanno la nomea di essere gente pericolosa e " immortale", riusciranno ad avere la meglio sul sadico e antipaticissimo vice-sceriffo, interpretato da un grande Guy Pierce. Il film è divertente, teso, violento e presenta inoltre una buona ricostruzione storica. Bravi gli attori, tra i quali spiccano un intenso Shia LeBouf ( Jack Boundurant ) e Gary Oldman, che, seppur presente in poche scene, lascia il segno.
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Basato su fatti realmente accaduti, Lawless e' la storia dei tre fratelli Boundirant, Howard, Forrest e Jack, trafficanti d' alcool nella contea di Franklin in Virgina, durante il Proibizionismo. Contro questi ultimi si impone il nuovo vice-direttore venuto da Chicago che darà inizio ad un violento, quanto sadico, gioco al massacro. I fratelli Boundurant, che hanno la nomea di essere gente pericolosa e " immortale", riusciranno ad avere la meglio sul sadico e antipaticissimo vice-sceriffo, interpretato da un grande Guy Pierce. Il film è divertente, teso, violento e presenta inoltre una buona ricostruzione storica. Bravi gli attori, tra i quali spiccano un intenso Shia LeBouf ( Jack Boundurant ) e Gary Oldman, che, seppur presente in poche scene, lascia il segno. Personaggi femminili adeguatamente tratteggiati. A mio parere un film consigliabile a chi vuol vedere un film divertente, non eccessivamente impegnato, per passare 2 ore piacevoli; un thriller d' azione adeguatamente confezionato
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stefano pariani
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martedì 4 dicembre 2012
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il proibizionismo nei silenzi dell'america
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Dopo l'adattamento del romanzo di Cormac McCarthy "The road", il regista John Hillcoat torna nei cinema con un’altra trasposizione letteraria, La contea più fradicia del mondo di Matt Bondurant. E’ la storia vera dei fratelli Bondurant che ai tempi del proibizionismo distillavano e vendevano clandestinamente alcolici in Virginia: Howard (Jason Clarke), il più grande e taciturno, Forrest (Tom Hardy), risoluto e dai modi ruvidi, ma leale, e Jack (Shia LaBeouf), il più giovane e più sensibile, che s'innamora di una dolce ragazza del paese (Mia Wasikowska). Le vicende dei tre fratelli s'intrecciano con quella di un gangster locale connivente (Gary Oldman) e soprattutto con quella di un temibile e corrotto poliziotto proveniente da Chicago (Guy Pierce), che li ostacolerà in ogni modo e con violenza.
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Dopo l'adattamento del romanzo di Cormac McCarthy "The road", il regista John Hillcoat torna nei cinema con un’altra trasposizione letteraria, La contea più fradicia del mondo di Matt Bondurant. E’ la storia vera dei fratelli Bondurant che ai tempi del proibizionismo distillavano e vendevano clandestinamente alcolici in Virginia: Howard (Jason Clarke), il più grande e taciturno, Forrest (Tom Hardy), risoluto e dai modi ruvidi, ma leale, e Jack (Shia LaBeouf), il più giovane e più sensibile, che s'innamora di una dolce ragazza del paese (Mia Wasikowska). Le vicende dei tre fratelli s'intrecciano con quella di un gangster locale connivente (Gary Oldman) e soprattutto con quella di un temibile e corrotto poliziotto proveniente da Chicago (Guy Pierce), che li ostacolerà in ogni modo e con violenza. Nel frattempo una fascinosa donna dall'oscuro passato (Jessica Chastain) arriva in paese e si lega a Forrest e ai suoi fratelli. Lawless è il classico film di genere, che utilizza alcuni clichè del caso e procede con ritmi e tempi giusti per una storia che non ha nessuna altra pretesa che intrattenere il pubblico per due ore con personaggi ben delineati e un'avvincente narrazione che mostra il lato meno noto dell'epoca del proibizionismo, quello lontano dalle grandi città, immerso nei silenzi della profonda provincia americana. Emergono qua e là squarci lirici (il legame tra Hardy e Chastain, fatto di suardi e silenzi), belle inquadrature di paesaggio ed una fotografia che ricorda in certi momenti la pittura realista di Edward Hopper. Il cast all star comprende attori bravi e lanciatissimi, azzeccati nel dare il volto ai loro personaggi.
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pensierocivile
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lunedì 21 gennaio 2013
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lawless volere e non riuscire
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Cinema che vorrebbe, ma non riesce ad essere grande e che, per sua fortuna, si lascia guardare. Un racconto duro e violento che boccheggia nella ricerca di pathos ed epica; attori impegnati nella folle rincorsa di personaggi che sanno di bozzetti, che si dimenano (LaBeouf) o sottraggono (Hardy), ma invano, le caratterizzazioni sono superficiali e le performance nella norma. LAWLESS è cinema di rimpianti, di autori che hanno perso la grandiosità dei "canti" americani da leggenda, di un regista di ambienti capace di una notevole scena finale, ma stanco nell'affresco d'insieme, di ritratti gettati al vento: Forrest Bondurant non si eleva mai a personaggio esemplare e Tom Hardy cesella senza genio, così come la sua amata, personaggio di gran rilievo tragico, ma figura secondaria e nell'ombra, senza cuore.
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Cinema che vorrebbe, ma non riesce ad essere grande e che, per sua fortuna, si lascia guardare. Un racconto duro e violento che boccheggia nella ricerca di pathos ed epica; attori impegnati nella folle rincorsa di personaggi che sanno di bozzetti, che si dimenano (LaBeouf) o sottraggono (Hardy), ma invano, le caratterizzazioni sono superficiali e le performance nella norma. LAWLESS è cinema di rimpianti, di autori che hanno perso la grandiosità dei "canti" americani da leggenda, di un regista di ambienti capace di una notevole scena finale, ma stanco nell'affresco d'insieme, di ritratti gettati al vento: Forrest Bondurant non si eleva mai a personaggio esemplare e Tom Hardy cesella senza genio, così come la sua amata, personaggio di gran rilievo tragico, ma figura secondaria e nell'ombra, senza cuore. Gary Oldman timbra il cartellino, riscuote e se ne va, così come il film, toccata e innocua fuga.
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purplerain
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martedì 2 aprile 2013
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senza leggi, ma con onore!!
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Film che ci racconta, basandosi su fatti reali, la vita di una famiglia all'epoca del proibizionismo sui loro usi e costumi. E' la vita di tre fratelli che si danno alla vendita di whisky di contrabbando. Tratto dal libro di Matt Bondurant, che sarebbe il nipote di Jack, il fratello meno coraggioso, il film è un continuo dipanarsi tra storie di vendite di liquori, sparatorie, violenza gratuita e poco altro. In una sceneggiatura ben definita, tra luoghi che hanno rappresentato una sorta di stile western per un acceso revival, assistiamo allo scontro, o meglio a ripetuti scontri, tra la famiglia Bondurant e il nuovo vice sceriffo arrivato da Chicago, un Guy Pearce che non smette di sorprendere per come riesce a calarsi bene nei panni del cattivo che sembrano cucitigli perfettamente addosso.
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Film che ci racconta, basandosi su fatti reali, la vita di una famiglia all'epoca del proibizionismo sui loro usi e costumi. E' la vita di tre fratelli che si danno alla vendita di whisky di contrabbando. Tratto dal libro di Matt Bondurant, che sarebbe il nipote di Jack, il fratello meno coraggioso, il film è un continuo dipanarsi tra storie di vendite di liquori, sparatorie, violenza gratuita e poco altro. In una sceneggiatura ben definita, tra luoghi che hanno rappresentato una sorta di stile western per un acceso revival, assistiamo allo scontro, o meglio a ripetuti scontri, tra la famiglia Bondurant e il nuovo vice sceriffo arrivato da Chicago, un Guy Pearce che non smette di sorprendere per come riesce a calarsi bene nei panni del cattivo che sembrano cucitigli perfettamente addosso. Accompagnato da musiche stile country, tra una sparatoria e l'altra, tra una vendetta e l'altra, c'è anche il tempo di ammirare una sorta di cameo di un Gary Oldman purtroppo troppo poco chiamato in causa, ma che lascia il segno, segno che invece sembra non lasciare questo film, al pari del libro. Difatti la pellicola di Hillcoat sembra quasi uno script da bravo ragazzo, non tanto perchè non vi siano sangue e violenza, che invece scorrono a tratti a fiumi, ma poichè sembra assestarsi sullo scalino del compitino, del classico "racconto che non racconta", di un lavoro quasi prolisso che si accontenta di una storia che possa quasi piacere a tutti senza picchi nè slanci, ma quasi di un piattume che coinvolge poco, nonostante le interpretazioni di un cast d'eccezione che avrebbe potuto eccellere un film che invece non delude ma non incanta. Lascia solo la curiosità di vedere come andrà a finire ma non eccelle, ed è un peccato. mezza stella in più per la bravura degli attori, come detto, e la scelta dei luoghi.
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enabram tain
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venerdì 30 novembre 2012
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un "usato sicuro"
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Non faccio spoiler o riepiloghi della trama e passo al dunque: Lawless si lascia vedere senza ne esaltazioni ne grosse cadute in nessun parametro cinematografico, il titolo della recensione serve appunto a dare l'idea: la trama non è originale e i personaggi idem, gli attori fanno bene la loro parte senza la possibilità di grandi interpretazioni per appunto i limiti sopra citati e lo stesso vale per la regia ma il film è comunque di discreto livello perchè non annoia e perchè è appunto un "usato sicuro", nel senso che da quello che ci si aspetta dal trailer (come comprare una golf usata in buono stato di 7 anni fa), per cui se il trailer vi piace vi piacera anche il film e viceversa.
Alcune scene sono molto violente con sangue in bella vista ma sono un po' fini a se stesse senza essere finte o fuori contesto ma senza una vera efficacia narrativa o visiva (non eccellenti sotto ogni aspetto come quelle dei film di Cronenberg per intenderci).
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Non faccio spoiler o riepiloghi della trama e passo al dunque: Lawless si lascia vedere senza ne esaltazioni ne grosse cadute in nessun parametro cinematografico, il titolo della recensione serve appunto a dare l'idea: la trama non è originale e i personaggi idem, gli attori fanno bene la loro parte senza la possibilità di grandi interpretazioni per appunto i limiti sopra citati e lo stesso vale per la regia ma il film è comunque di discreto livello perchè non annoia e perchè è appunto un "usato sicuro", nel senso che da quello che ci si aspetta dal trailer (come comprare una golf usata in buono stato di 7 anni fa), per cui se il trailer vi piace vi piacera anche il film e viceversa.
Alcune scene sono molto violente con sangue in bella vista ma sono un po' fini a se stesse senza essere finte o fuori contesto ma senza una vera efficacia narrativa o visiva (non eccellenti sotto ogni aspetto come quelle dei film di Cronenberg per intenderci).
In conclusione dunque un discreto film vedibile ma non esaltante, il voto ideale sarebbe di 2 stelle e mezza ma visto che non c'è la mezza misura do 3 stelle perchè 2 mi sembra comunque poco.
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tony.stark
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venerdì 30 novembre 2012
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a volte i criminali portano una stella di latta...
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Anni del proibizionismo nella Virginia più provinciale: l'intera comunità campa piuttosto bene con piccole distillerie clandestine, contando anche sull'appoggio del bonario sceriffo locale, finchè le autorità centrali a lungo impotenti si rivolgono ad uno spietato funzionario. In breve tempo questi riporterà all' ordine tutte le famiglie della zona ad eccezione dei tre agguerriti fratelli Bondurant,dei quali mette a dura prova la fama di "invincibili",peraltro senza risultati apprezzabili. Comincia così tutta una serie di sparatorie, alleanze, macabre intimidazioni e spericolati inseguimenti a bordo di automobili(in effetti le uniche degli States col cambio manuale,almeno sino ai giorni di "Fast and Furious")per arrivare al confronto finale e al lieto fine,una volta tanto a proposito.
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Anni del proibizionismo nella Virginia più provinciale: l'intera comunità campa piuttosto bene con piccole distillerie clandestine, contando anche sull'appoggio del bonario sceriffo locale, finchè le autorità centrali a lungo impotenti si rivolgono ad uno spietato funzionario. In breve tempo questi riporterà all' ordine tutte le famiglie della zona ad eccezione dei tre agguerriti fratelli Bondurant,dei quali mette a dura prova la fama di "invincibili",peraltro senza risultati apprezzabili. Comincia così tutta una serie di sparatorie, alleanze, macabre intimidazioni e spericolati inseguimenti a bordo di automobili(in effetti le uniche degli States col cambio manuale,almeno sino ai giorni di "Fast and Furious")per arrivare al confronto finale e al lieto fine,una volta tanto a proposito. A dire il vero, molto del film è stato ampiamente già visto, ma dopo un avvio un po' troppo esitante il ritmo è buono e l' azione coinvolgente. L'opera non è da catalogare come gangster-movie, in quanto il rapporto tra fratelli e la voglia di conquistarsi un posto nel mondo sono i temi prevalenti; il personaggio più "simpatico" è Forrest, il burbero fratello maggiore, e non il suo omologo più giovane, che forse è il vero protagonista. Inspiegabili le apparizioni dei "veri" criminali, che non influiscono minimamente nella vicenda; il rappresentante della legge, invece, è il reale cattivo, anche se tra mille scelleratezze il suo aspetto più raccapricciante resta la pettinatura. Voto:3/5
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