giaime
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domenica 1 agosto 2021
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crisi della comicità italiana
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Non c'è nulla di peggio di un film comico non divertente. Il duo ricorre costantemente all'usato sicuro degli stereotipi per provare a far ridere, fallendo nel 99% dei casi.
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parpignol
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martedì 2 febbraio 2016
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migliore del precedente
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Questo prodotto è stato molto migliore del precedente. Biggio e Mandelli sono maturati e hanno compreso gli errori del primo, che erano, fondamentalmente, legati ad alcuni personaggi e alcune scenette che non facevano ridere, come ad esempio la coppia di "omosessuali" canterini e la coppia di altezzosi borghesi vestiti tutto il tempo da tennisti della Domenica. Ne "I 2 soliti idioti" si focalizza soprattutto su Ruggero esul figlio, ma stavolta centrando quello che credo fosse l'obiettivo più importante: far smettere al pubblico (specie più giovane) di identificare in Ruggero "l'eroe buono e invincibile", meritevole di ammirazione, e finalmente relegarlo nel ruolo di antieroe.
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Questo prodotto è stato molto migliore del precedente. Biggio e Mandelli sono maturati e hanno compreso gli errori del primo, che erano, fondamentalmente, legati ad alcuni personaggi e alcune scenette che non facevano ridere, come ad esempio la coppia di "omosessuali" canterini e la coppia di altezzosi borghesi vestiti tutto il tempo da tennisti della Domenica. Ne "I 2 soliti idioti" si focalizza soprattutto su Ruggero esul figlio, ma stavolta centrando quello che credo fosse l'obiettivo più importante: far smettere al pubblico (specie più giovane) di identificare in Ruggero "l'eroe buono e invincibile", meritevole di ammirazione, e finalmente relegarlo nel ruolo di antieroe. Le critiche che si erano giustamente mosse al primo film, infatti, lamentavano come Ruggero uscisse vittorioso, come quel personaggio becero, volgare, insensibile e cinico, alla fine della fiera l'avesse sempre vinta e sembrasse divenire quasi un modello da seguire nei teenagers borgatari. In questo sequel, Ruggero finalmente si trova a fare i conti con la vita, cosa che chiunque delinque prima o poi deve (o dovrebbe) fare: ha la Guardia di Finanza alle calcagna che gli chiude tutti gli esercizi commerciali per via delle sue macroevasioni fiscali, e ha un figlio che, finalmente sposato con la donna che ama, lo rinnega e lo caccia di casa come un cane. Così Ruggero, dopo una notte passata a dormire all'adiaccio come un barbone reietto, ricomincia a giocare sporco cercando di recuperare subdolamente i soldi che gli servono per evitare la bancarotta e lavarsi la coscienza (se mai ne abbia una). Da questo punto di vista, la trama e il messaggio sono riuscitissimi, e anche gli interventi di alcuni easter egg (tipo "i pirati della strada" che a me personalmente hanno fatto sbottare a ridere) si sono davvero rivelati spassosi. Ciò che delude del film è, però, il finale: del tutto surreale e non in linea con l'evoluzione dei fatti, sembra messo lì tanto per trovare un'escamotage conclusivo (e questo ricorda anche lo sgradevole fattore "terremoto" del primo film), e soprattutto sembra inserito per lasciare la possibilità di un seguito ad una trama che però è palese a tutti aver già esaurito ogni spunto possibile e immaginabile. Ecco la grande colpa di quest'ultimo lavoro di Biggio e Mandelli: il non saper o non voler riconoscere quando un'idea è ormai arrivata, finita, spolpata. Forse in nome del dio denaro o dell'ambizione si cerca sempre di lasciare aperto uno spiraglio ad un seguito che porti qualche nuovo euro nelle casse di regista e addetti ai lavori, ma questo è sbagliato. Lo stesso madornale errore di fare un film già pensando ad un seguito, sarà fatto da Biggio e Mandelli proprio con "la solita commedia - inferno", che sarà un flop di proporzioni inaudite. Umiltà, semplicità, competenza e idee nuove; questo servirebbe a questa coppia di comici che hanno dimostrato di non essere così "idioti", se ci si mettono d'impegno.
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evildevin87
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sabato 19 ottobre 2013
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perchè?
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Questo film è il classico esempio dell'arrivare al guadagno facile con zero impegno. Mandelli e Bigio potevano benissimo arrivare alla stessa quantità di incassi sfornando un film effettivamente valido e divertente, e invece hanno scelto l'altra opzione. Ed ecco il risultato: un film inutile, insulso e con una regia, una recitazione e una trama inesistenti. Una vera e propria presa per i fondelli nei confronti del pubblico nonchè un'ora e mezzo di inutilità assoluta. Non fa ridere, è volgare e basta ed è una volgarità totalmente gratuita. Se già il primo non era granchè (a me non era dispiaciuto ma effettivamente non era nulla di trascendentale) con questo si va oltre.
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Questo film è il classico esempio dell'arrivare al guadagno facile con zero impegno. Mandelli e Bigio potevano benissimo arrivare alla stessa quantità di incassi sfornando un film effettivamente valido e divertente, e invece hanno scelto l'altra opzione. Ed ecco il risultato: un film inutile, insulso e con una regia, una recitazione e una trama inesistenti. Una vera e propria presa per i fondelli nei confronti del pubblico nonchè un'ora e mezzo di inutilità assoluta. Non fa ridere, è volgare e basta ed è una volgarità totalmente gratuita. Se già il primo non era granchè (a me non era dispiaciuto ma effettivamente non era nulla di trascendentale) con questo si va oltre. Proprio non riesco a concepire che una roba simile possa essere piaciuta a così tanta gente. Quello a cui stiamo assistendo, signori, è la morte del cinema italiano. Perchè quando sono queste porcherie mal curate e senza senso a fare incassi al botteghino vuol dire che c'è qualcosa che non va. Sarebbe questa l'eredità della "commedia all'italiana"? Resuscitate Monicelli per piacere.
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ultimoboyscout
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lunedì 16 settembre 2013
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più idioti che mai!
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Si riparte più o meno da dove li avevamo lasciati e visto l'incasso del primo era impossibile non replicare, anzi sforzi e sorprese si sono pure moltiplicati. C'è stata l'introduzione di nuovi personaggi, ma i protagonisti indiscussi sono sempre loro, Ruggero DeCeglie e il figlio Gianluca, catapultati da MTV sul grande schermo per la seconda volta in un corto circuito di gag, trash e siparietti con il loro carretto di personaggi tra il demenziale e il surreale. Ruggero e Gianluca sono alle prese, manco a dirlo, con la crisi economica e per mantenere il titolo di "Re del wurstel" il coattissimo genitore è costretto a chiedere aiuto al padre di Fabiana, un rigidissimo Teo Teocoli, tremendamente somigliante nelle movenze e negli atteggiamenti a Mario Monti.
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Si riparte più o meno da dove li avevamo lasciati e visto l'incasso del primo era impossibile non replicare, anzi sforzi e sorprese si sono pure moltiplicati. C'è stata l'introduzione di nuovi personaggi, ma i protagonisti indiscussi sono sempre loro, Ruggero DeCeglie e il figlio Gianluca, catapultati da MTV sul grande schermo per la seconda volta in un corto circuito di gag, trash e siparietti con il loro carretto di personaggi tra il demenziale e il surreale. Ruggero e Gianluca sono alle prese, manco a dirlo, con la crisi economica e per mantenere il titolo di "Re del wurstel" il coattissimo genitore è costretto a chiedere aiuto al padre di Fabiana, un rigidissimo Teo Teocoli, tremendamente somigliante nelle movenze e negli atteggiamenti a Mario Monti. L'idiozia comanda, le gag sono in quantità minore rispetto al precedente capitolo ma c'è un minimo di filo logico in più e una migliore qualità generale oltre alla filosofia che in questo paese non si salva proprio nessuno. L'Italia viene presa in giro in lungo e in largo con le sue follie e le sue tante idiosincrasie, lo sguardo con cui la si guarda è attuale, la struttura è lineare e da al film una parvenza da film molto più che rispetto al primo episodio. Per le generazioni più giovani Biggio e Mandelli sono vere e assolute icone di una moderna cultura pop e nerd, per altri (la maggior parte) due mediocri attoruncoli decisamente sopravvalutati. Probabilmente la verità sta nel mezzo, quel che è certo è che incassano e quindi funzionano, nonostante la satira sia spesso facile e scomposta.
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cino98
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domenica 15 settembre 2013
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bello!!
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ideale per un pubblico tra i 13 e 20 anni, usa un linguaggio a volta volgare, ma molto divertente.
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(di critichetti)
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maxytv
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domenica 25 agosto 2013
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prevedibilmente inguardaile
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Non a caso poco prima dell'uscita del film nelle sale cinematografiche Paolo Bonolis ha ospitato Biggio e Mandelli ad "Avanti un Altro" i quali hanno approfittato di promuovere il film... Subito dopo Bonolis chiede a loro: "Ma fa ridere?", facendo indirettamente capire che già il precedente faceva piuttosto pena, e loro a sentire la domanda si dimostrarono piuttosto vaghi nel parlare tanto che non hanno saputo dare una risposta affermativa.
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ragthai
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venerdì 31 maggio 2013
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bocciatura senza appello
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Uno dei film piu' insulsi e deprimenti che abbia mai visto.
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yuma09
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mercoledì 29 maggio 2013
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pessimo
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Uno dei peggior film che abbia mai visto.Volgare oltre ogni limite.Non lo consiglio assolutamente.
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feancy99
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lunedì 6 maggio 2013
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meglio il primo.....
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Meglio per quanto si possa dire il primo.Film dalla comicità un po' scontata apprezzo l inserimento di una trama ma... Troppe lacune anche sugli effetti speciali!!!Si può fare molto meglio
[+] non credo proprio!
(di maxytv)
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time_traveler
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giovedì 31 gennaio 2013
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le due solite battute
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Gianluca, in procinto di sposare l'amatissima Fabiana, trova il modo di mettersi nei guai, quando scappa col padre Ruggero con un'auto rubata a dei malavitosi. Di lì in poi una vera e propria escalation di guai perseguiteranno padre e figlio, che, maldestramente, cercheranno di divincolarsi dalle situazioni più complicate. Gianluca; Dai cazzo; Gni-gni-gni. Con queste tre parole (e anche con altre persino meno colorite) si potrebbe descrivere il secondo lavoro del duo Mandelli-Biggio. Forti del successo della prima pellicola, il sequel (non che il predecessore fosse stato un capolavoro) riesce persino a fare peggio: parolacce, situazioni scontate, dialoghi pressoché trascurabili e un mix confuso e smisurato di personaggi che dovrebbero rappresentare il peggio del nostro Paese.
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Gianluca, in procinto di sposare l'amatissima Fabiana, trova il modo di mettersi nei guai, quando scappa col padre Ruggero con un'auto rubata a dei malavitosi. Di lì in poi una vera e propria escalation di guai perseguiteranno padre e figlio, che, maldestramente, cercheranno di divincolarsi dalle situazioni più complicate. Gianluca; Dai cazzo; Gni-gni-gni. Con queste tre parole (e anche con altre persino meno colorite) si potrebbe descrivere il secondo lavoro del duo Mandelli-Biggio. Forti del successo della prima pellicola, il sequel (non che il predecessore fosse stato un capolavoro) riesce persino a fare peggio: parolacce, situazioni scontate, dialoghi pressoché trascurabili e un mix confuso e smisurato di personaggi che dovrebbero rappresentare il peggio del nostro Paese. Biggio e Mandelli non vanno un metro oltre il già visto, riproponendo in maniera angosciante lo stesso linguaggio e gli stessi sketch per tutto il film, quasi come fosse la base di un pezzo house. I due soliti idioti perde così tanto tempo a cercare di richiamare altre pellicole (arancia meccanica, in viaggio con papà etc) che si dimentica di raccontare qualcosa. Ne risulta quindi un opera scialba, volgare, confusa e incomprensibilmente ripetitiva. Uno, anzi DUE buchi nell'acqua. Speriamo non ce ne sia un terzo a questo punto. Insulso.
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