camillo triolo
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domenica 30 ottobre 2011
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improvvisa sonnolente delusione
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Nell'America di OBAMA in piena crisi, Larry Crowne, licenziato senza preavviso dal suo posto di commesso tuttofare di un supermercato, con la banale scusa di non avere un titolo di studio decente, si ritrova in una situazione disperata di dover trovare un modo per riimmettersi nel mondo del lavoro.
Discreta premessa per una storia (che anche se vista e rivista) potrebbe essere interessante per un'analisi dell'odierna diffusa insicurezza.
Ma il diavolo, Tom Hanks, ci mette la coda e come regista ed autore evita accuratamente di imbroccare, non dico la strada, ma neanche una piccola traversa, un vicoletto per approcciarsi, magari di sfuggita, alle problematiche aperte dall'incipit del film.
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Nell'America di OBAMA in piena crisi, Larry Crowne, licenziato senza preavviso dal suo posto di commesso tuttofare di un supermercato, con la banale scusa di non avere un titolo di studio decente, si ritrova in una situazione disperata di dover trovare un modo per riimmettersi nel mondo del lavoro.
Discreta premessa per una storia (che anche se vista e rivista) potrebbe essere interessante per un'analisi dell'odierna diffusa insicurezza.
Ma il diavolo, Tom Hanks, ci mette la coda e come regista ed autore evita accuratamente di imbroccare, non dico la strada, ma neanche una piccola traversa, un vicoletto per approcciarsi, magari di sfuggita, alle problematiche aperte dall'incipit del film.
Con impareggiabile "genialità" trasforma tutto in una commediola stucchevole e melensa in cui un over 50 ricomincia a studiare per un diploma universitario che gli risolva la vita, frequenta il college ed una serie di corsi (che farebbero impallidire i nostri, quelli, ad es. sulla "Psicologia del cane e del gatto"), ma sopratutto frequenta una serie di ragazzi che lo trasformano in un ancor più ridicolo personaggio, emulo di Forrest Gump, alla ricerca del tempo che fu con un inaspettato rimbalzo testosteronico.
Al nostro eroe di successo in successo nel "cursus studiorum" non restava che incontrare Mercedes Tainot (Julia Roberts) la sua docente strampalata di una ancor più strampalata materia ed in forte "sidrome aviopriva"; così l'ipertesteronemia e la suddetta sindrome, sono pronti ad ammannire il cocktail finale diquest'opera eccelsa per insuperabile banalità!
La crisi, economica ed esistenziale finisce a tarallucci e vino.
Forse la crisi del cinema deve finire allo stesso modo?
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tonimorris
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domenica 30 ottobre 2011
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una commedia agrodolce per due ottimi interpreti.
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Quindici anni dopo l’esperienza vissuta con Music Graffiti (That Thing You Do!, 1996) torna ad interpretare e dirigere un film Tom Hanks, uno dei personaggi più amati del cinema americano vincitore, come miglior attore, di due premi Oscar e cinque Golden Globe. “L’amore all’improvviso – Larry Crowne” è una commedia agrodolce ideata dallo stesso regista insieme a Nia Vardalos, già nota per avere scritto ed interpretato “Il mio grosso grasso matrimonio greco” (My Big Fat Greek Wedding, 2002), pellicola prodotta dallo stesso Hanks e sua moglie Rita Wilson che, partita in sordina, sbancò i botteghini per la sottile ironia e sagace humour. Larry (Tom Hanks) è un impiegato modello di un centro commerciale che, nonostante la dedizione e l’impegno profuso nel lavoro, viene licenziato in tronco perché non ha un adeguato titolo di studio.
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Quindici anni dopo l’esperienza vissuta con Music Graffiti (That Thing You Do!, 1996) torna ad interpretare e dirigere un film Tom Hanks, uno dei personaggi più amati del cinema americano vincitore, come miglior attore, di due premi Oscar e cinque Golden Globe. “L’amore all’improvviso – Larry Crowne” è una commedia agrodolce ideata dallo stesso regista insieme a Nia Vardalos, già nota per avere scritto ed interpretato “Il mio grosso grasso matrimonio greco” (My Big Fat Greek Wedding, 2002), pellicola prodotta dallo stesso Hanks e sua moglie Rita Wilson che, partita in sordina, sbancò i botteghini per la sottile ironia e sagace humour. Larry (Tom Hanks) è un impiegato modello di un centro commerciale che, nonostante la dedizione e l’impegno profuso nel lavoro, viene licenziato in tronco perché non ha un adeguato titolo di studio. Dopo un iniziale periodo di sbandamento decide di tornare sui banchi di scuola per conseguire una laurea che gli consenta di ricominciare. Entrato all’East Valley Community College viene accolto da un variegato gruppo di studenti, patiti per gli scooters, che lo accettano nella loro gang contribuendo al suo inserimento in un mondo a cui egli non è più avvezzo. Inizia così un nuovo percorso di vita che vede Larry trovare un nuovo lavoro per sbarcare il lunario, riuscire alla grande negli studi e prendersi una cotta per l’insegnate del corso di comunicazione efficace, Mercedes Tainot (Julia Roberts), autoritaria professoressa in pubblico ma stressata ed insicura nel privato, causa una larva di marito che passa il tempo alla ricerca di siti porno. Scontato l’happy end. Alcune scene del film sono molto divertenti e appare felice la scelta della co-protagonista che, oltre a ricomporre sullo schermo una coppia che quattro anni fa ottenne un considerevole successo di pubblico e di critica con l’ottimo “La guerra di Charlie Wilson” di Mike Nichols (Charlie Wilson’s War, 2007), consente alla Roberts di dar vita ad un personaggio che al di là dei sorrisi smaglianti, a volte (ahimè) un po’ stucchevoli, è di notevole spessore artistico. Da rilevare la presenza nel film di alcuni volti noti hollywoodiani tra cui vale pena citare Pam Grier (bellissima Jackie Brown nell’omonimo film di Quentin Tarantino), nella parte di Frances, amica del cuore della Roberts Georges Takei (il celebre Signor Sulu, timoniere della nave stellare USS Enterprice della serie televisiva Star Trek), nelle vesti del Dr. Matsutami, ironico professore di economia aziendale e la già citata consorte del regista, spesso presente nelle opere interpretate dal marito, nel ruolo di spietata e antipatica impiegata di banca che sembra divertirsi a gettare nello sconforto il poveruomo. La storia raccontata, richiamando gli effetti della crisi finanziaria negli States che hanno dato vita a pellicole come “Tra le nuvole” di Jason Reitman (Up in the Air, 2009) e “The Company Man” di John Wells (id., 2010), vuol essere un chiaro segnale di non arrendersi mai; le avversità della vita non devono abbattere ma servire a farci diventare, se possibile, migliori. In quanto al personaggio di Larry Crowne, esso certamente non è un Forrest Gump ma contribuisce a rendere Tom Hanks un attore che si trova particolarmente a proprio agio nell’incarnare l’americano medio, arricchendolo, questa volta, di nuove fragilità e debolezze ma immutata forza d’animo.
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flyanto
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lunedì 31 ottobre 2011
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come la vita può cambiare totalmente
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Commedia leggera e piacevole sulla storia sentimentale che nasce fra i due protagonisti Hanks-Roberts. Partendo da un tema sociologico contemporaneo (un licenziamento improvviso) il film a poco a poco si allontana da questo intento per trasformarsi in un'occasione al fine di raccontare una storia d'amore. Buone le battute tratte dalla sceneggiatura scritta da Nia Vardalos, autrice del "Mio grosso e grasso matrimonio greco" (di cui, peraltro, Hanks era il produttore).
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meinthesnow
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martedì 15 novembre 2011
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l'iscrizione all'università può cambiarti la vita?
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Sei un cinquantacinquenne divorziato, appena licenziato, braccato da un mutuo difficile da pagare, e ti domandi se iscriverti all'Università possa dare una svolta alla tua vita? La risposta che cerchi è: certo! A patto che:
a) somigli a Tom Hanks, o ad una sua riproduzione in cera del Madame Tussauds, con chili di cerone sul volto e molte meno capacità nell'arte drammatica;
b) appena arrivato all'Università incontri una simpatica studentessa ventenne che decida di diventare seduta stante la tua migliore amica, e (a titolo gratuito) rivoluzionare l'arredamento della tua abitazione, il tuo guardaroba, il tuo taglio di capelli.
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Sei un cinquantacinquenne divorziato, appena licenziato, braccato da un mutuo difficile da pagare, e ti domandi se iscriverti all'Università possa dare una svolta alla tua vita? La risposta che cerchi è: certo! A patto che:
a) somigli a Tom Hanks, o ad una sua riproduzione in cera del Madame Tussauds, con chili di cerone sul volto e molte meno capacità nell'arte drammatica;
b) appena arrivato all'Università incontri una simpatica studentessa ventenne che decida di diventare seduta stante la tua migliore amica, e (a titolo gratuito) rivoluzionare l'arredamento della tua abitazione, il tuo guardaroba, il tuo taglio di capelli... in modo da renderti da brutto anatroccolo (ebbene sì) il più popolare della scuola;
c) i corsi che compongano il tuo piano di studi siano:
- Economia 1, studiato apposta per risolvere i tuoi (esatto: proprio i tuoi!) problemi finanziari
- Linguistica 217 – L'arte dei commenti informali, ovvero come imparare a parlare in pubblico con agio e sicurezza (quale Facoltà non ha un corso così, eh?!), tenuto dalla bella, colta ed arguta Julia Roberts, che non si comprende come abbia fatto a sposare un uomo scialbo e zotico come quello dal quale (infatti) presto divorzierà.
Se nessuna di queste condizioni rispecchia la tua esperienza, non preoccuparti... è del tutto normale.
Gli amanti della fantascienza potranno comunque apprezzare questo e molto altro in "Larry Crowne - L'amore all'improvviso", commedia romantica, fin troppo ottimistica, in cui ogni cosa procede nel migliore dei modi possibili, senza sbavature, né sorprese, né ironia, e che probabilmente sarà ricordata solo per una delle peggiori interpretazioni di sempre del premio Oscar Tom Hanks.
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eugenio
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lunedì 13 febbraio 2012
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due stelle in motocicletta
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Tom Hanks ritorna alla regia dopo quindici anni memore del discreto successo del musical Music Graffiti con una tiepida commedia stile anni Ottanta ambientata nell’America post-Obama: la mitica El-Dorado prosciugata di ogni ricchezza e caratterizzata da una forte crisi indotta dal difficile contesto socio-economico che inevitabilmente impone drastiche ma necessarie manovre (dicesi licenziamenti) per la salvaguardia del bene della nazione e dei cittadini. Peccato che uno di questi non sia d’accordo: tal Larry Crowne, operaio scrupoloso e preciso dalla decennale esperienza ai centri commerciali Umart, licenziato senza preavviso a causa della (mica tanto) banale scusa della mancanza di un titolo di studio universitario.
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Tom Hanks ritorna alla regia dopo quindici anni memore del discreto successo del musical Music Graffiti con una tiepida commedia stile anni Ottanta ambientata nell’America post-Obama: la mitica El-Dorado prosciugata di ogni ricchezza e caratterizzata da una forte crisi indotta dal difficile contesto socio-economico che inevitabilmente impone drastiche ma necessarie manovre (dicesi licenziamenti) per la salvaguardia del bene della nazione e dei cittadini. Peccato che uno di questi non sia d’accordo: tal Larry Crowne, operaio scrupoloso e preciso dalla decennale esperienza ai centri commerciali Umart, licenziato senza preavviso a causa della (mica tanto) banale scusa della mancanza di un titolo di studio universitario. Vanificato ogni tentativo di convincere gli irriverenti dirigenti e superato un iniziale attimo di sconforto indotto anche dalla solitudine di un divorzio, Larry decide di intraprendere quella carriera universitaria mai potuta iniziare diversi anni prima (non aveva avuto la possibilità di studiare in quanto era entrato in marina in qualità di cuoco) iscrivendosi a due corsi: quello di economia tenuto dal cinico professor Matsutani e quello di linguistica di gruppo presieduto dalla docenza di Mercedes Tainot (J. Roberts), accidiosa, in crisi col marito e con lo spirito stesso dell’insegnamento, sorta di messa sterile ripetuta senza emozioni e trasporto. La trama è presto tracciata: Larry novella matricola rinasce a seconda vita: trova un lavoretto part-time come cuoco per pagarsi la retta, entra su consiglio della civetta studentessa Celestia in una banda di giovani motociclisti e, dulcis in fundo, si innamora ricambiato della “donna sull’orlo di una crisi di nervi” Mercedes.
A bordo di quella motocicletta che segue le peripezie del rinnovato alter ego Larry, Hanks imbocca dopo un promettente inizio la strada del sentimentalismo stucchevole e melenso. Se, infatti L’amore all’improvviso traccia nelle prime battute il disagio occupazionale dell’uomo moderno attraverso lo sguardo estraniato e sconvolto da Forrest Gump, metafora della condizione lavorativa del ceto medio-basso, così non si può dire della lunga seconda parte del film laddove il flirt studente-ex lavoratore/professoressa frustrata in crisi pregiudica, ahimè, quel tocco di sano realismo inzialmente accennato. Due big del cinema del calibro di Julia Roberts e Tom Hanks non riescono ad aggiungere la dovuta originalità a una commedia che percorre la strada dello stereotipo amoroso. Crisi di coppia edulcorate e prive di ogni intensità, giocose contrattazioni col vicino di casa per l’acquisto di una vespa e le lunghe corse in moto alla ricerca di un’identità che deve assumere per non perire l’ultima fatica di Tom Hanks è leggera e divertente, povera di idee ma la verve di Larry regge pur non nascondendo attimi di sofferta crisi venata di soporifero romanticismo.
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rescart
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giovedì 7 novembre 2013
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non sparate su forrest gump
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A leggere i commenti a questo film di alcuni critici italiani viene quasi il sospetto che quando capita di sentire rinfacciare a qualche politico italiano che non ha la laurea, questo sia solo il trattamento che merita giustamente quella casta di privilegiati che suscita ormai indignazione pubblica a prescindere dal titolo di studio posseduto. A giudicare infatti dalle critiche “made in Italy” non si può fare a meno di osservare quanto lontana sia la nostra concezione dell’università da quella prevalente negli USA. Mi riferisco a quelle critiche che preferiscono a vedere dietro il licenziamento del povero Larry il segnale della crisi economica e il simbolo dell’esistenza lavorativa flessibile che caratterizza il mercato del lavoro statunitense.
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A leggere i commenti a questo film di alcuni critici italiani viene quasi il sospetto che quando capita di sentire rinfacciare a qualche politico italiano che non ha la laurea, questo sia solo il trattamento che merita giustamente quella casta di privilegiati che suscita ormai indignazione pubblica a prescindere dal titolo di studio posseduto. A giudicare infatti dalle critiche “made in Italy” non si può fare a meno di osservare quanto lontana sia la nostra concezione dell’università da quella prevalente negli USA. Mi riferisco a quelle critiche che preferiscono a vedere dietro il licenziamento del povero Larry il segnale della crisi economica e il simbolo dell’esistenza lavorativa flessibile che caratterizza il mercato del lavoro statunitense. Questa interpretazione del film di Tom Hanks dipende forse dal fatto che in Italia l’università è concepita come un fastidioso quanto complicato orpello della vita lavorativa, una sorta di palla al piede. Io invece preferisco accettare semplicemente quello che la trama del film dice, che cioè negli USA un lavoratore senza laurea è come un pesce fuor d’acqua o, se si preferisce, come un bagnino senza il brevetto di nuoto. La laurea dovrebbe essere considerata come il naturale proseguimento degli studi svolti alle superiori, per il semplice motivo che le ricerche che si fanno all’università e che sono alla base dei corsi di laura e dei relativi esami, per quanto complicati e ostici essi possano a volte risultare, altro non sono che la naturale applicazione della mente umana al quotidiano travaglio dell’essere umano, ai suoi problemi esistenziali da quelli più materiali a quelli più spirituali. La separazione degli studi teorici dalla realtà umana feriale è invece alla base di un modo ancora prevalente in Italia di concepire gli studi universitari, il cui scopo ultimo rimane per i più quello di ottenere un titolo di studio. Il famoso “pezzo di carta” diventa tanto più importante nella realtà lavorativa quanto più esso discende dal superamento di esami che richiedono anzitutto partecipazione personale e sono gestiti da docenti che non ritengono di perdere in originalità se rinunciano a porre bibliografie enciclopediche come una sorta di barriera all’ingresso per molti, a volte troppi, studenti.
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intothewild4ever
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lunedì 31 ottobre 2011
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l'amore leggero...
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L'amore all'improvviso è un film così leggero, che a tratti diventa impalpabile. Se non fosse per l'altisonanza dei nomi dei due attori protagonisti, ci saremmo trovati difronte a un film così detto "di serie B", mentre qui solo l'indiscutibile capacità di recitazione dei due attori, salva il film dall'oblio più assoluto. Ed è un vero peccato, perché le premesse per fare un ottimo film c'erano tutte: il tema dell'incertezza economica che affligge il mondo occidentale; la necessità di doversi reinventare, vista dal lato di un uomo di mezza età licenziato e divorziato; i metodi da utilizzare per risollevarsi in questi frangenti.
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L'amore all'improvviso è un film così leggero, che a tratti diventa impalpabile. Se non fosse per l'altisonanza dei nomi dei due attori protagonisti, ci saremmo trovati difronte a un film così detto "di serie B", mentre qui solo l'indiscutibile capacità di recitazione dei due attori, salva il film dall'oblio più assoluto. Ed è un vero peccato, perché le premesse per fare un ottimo film c'erano tutte: il tema dell'incertezza economica che affligge il mondo occidentale; la necessità di doversi reinventare, vista dal lato di un uomo di mezza età licenziato e divorziato; i metodi da utilizzare per risollevarsi in questi frangenti.... si tramutano in una storiella d'amore appena divertente, trita e ritrita, senza troppa verve, di quelle che ti scordi il giorno dopo. Certo, il titolo non mentiva, ed era forse sbagliato aspettarsi qualcosa di diverso...però il film è decisamente un'occasione mancata.
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eugen
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giovedì 1 febbraio 2024
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leggero con moto(en al doble sentido)
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"Leggero con moto", questo ritorno alla regia di Tom Hanks, ormai completamente fuori dai film che gli hanno dato il grande successo, come"Forrest Gump": qui, in "Larry Crowne"(2pp11, che aveva scritto con Nia Vardalpo)fa il commesso di un emporio da cui viene licenziato in maniera"soft", adducendo la motivazione seguente: era stato in matina, dopo il liceo, non avea neppure tentato di formaprsi presso una facolta'universitatria. Dopo vari tentennamenti, sceglie di iscriversi(tardicamente, e'chiaro)all'universita', frequentando alcuni corsi, come linguistica con un numero particolare e un corso introduttivo di economia, con un docente di orgini orientali molto"curioso".
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"Leggero con moto", questo ritorno alla regia di Tom Hanks, ormai completamente fuori dai film che gli hanno dato il grande successo, come"Forrest Gump": qui, in "Larry Crowne"(2pp11, che aveva scritto con Nia Vardalpo)fa il commesso di un emporio da cui viene licenziato in maniera"soft", adducendo la motivazione seguente: era stato in matina, dopo il liceo, non avea neppure tentato di formaprsi presso una facolta'universitatria. Dopo vari tentennamenti, sceglie di iscriversi(tardicamente, e'chiaro)all'universita', frequentando alcuni corsi, come linguistica con un numero particolare e un corso introduttivo di economia, con un docente di orgini orientali molto"curioso". Frequenta anche una sorta di"gang", invero per nulla criminale, anzi pacifica, che ama la moto e ha qualche"amorazzo proibito"con ualche studentessa che pero'e'"munita di boyfreind"anche abbastanza geloso... Finche', dopo essersi messo a studiare di"buzzo buono"e nonostante i problmei finanziari, riesce a superare molto bene gli esami e a innamorarsi della docente di lingusitca, ricambiato. Film oltremodo leggero, che sfiora alcuni problemi(disoccupazione nella mezza eta,e altri)senza volerne risolvere nessuno(non era questa l'intenzione di Hanks), ma anzi "coltrivando la leggerezza dell'essere"(Milano Kunder, batti un colpo, viene da dire...), in maniera simpatica e con la coppia di protagonisti eccelsa Hanks-Julia Roberts, dove quest'ultia, senz'altro malata di protagonismo e troppo pesantemente"presente", quasi"onnipresente", e'comuqnue brava nella parte della profe in crisi coinguale(estata asicata dal marito scrittore)e da comprimari come Cedrich the Entertainer, di ottimo livello. Eugen
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