alex41
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domenica 11 settembre 2011
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un degno finale per la miglior saga moderna
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Dopo i deludenti due film precedenti Harry Potter finisce in uno dei suoi film migliori ricco di azione, magie, dramma e momenti emozionanti. Tutti coloro che come me hanno vissuto questa saga fino dal primo all'ultimo sicuramente ameranno questo film. L'unica pecca, come ha anche detto qualcuno di voi, è il fatto che la sconfitta di Voldemort sia troppo sbrigativa, ma tuttavia ad eccezione della prima parte il film non è affatto pesante o noioso, anzi scorre via in un attimo: inoltre è in assoluto il più dark della serie, molto costoso sicuramente come tutti gli altri e finalmente uno dei pochi dei capitoli ad avvicinarsi alla parola kolossal (capolavoro è ovvio anche perchè i primi quattro dimostrano di esserlo).
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Dopo i deludenti due film precedenti Harry Potter finisce in uno dei suoi film migliori ricco di azione, magie, dramma e momenti emozionanti. Tutti coloro che come me hanno vissuto questa saga fino dal primo all'ultimo sicuramente ameranno questo film. L'unica pecca, come ha anche detto qualcuno di voi, è il fatto che la sconfitta di Voldemort sia troppo sbrigativa, ma tuttavia ad eccezione della prima parte il film non è affatto pesante o noioso, anzi scorre via in un attimo: inoltre è in assoluto il più dark della serie, molto costoso sicuramente come tutti gli altri e finalmente uno dei pochi dei capitoli ad avvicinarsi alla parola kolossal (capolavoro è ovvio anche perchè i primi quattro dimostrano di esserlo). Finalmente Yates realizza il suo Harry Potter più maturo e ricco di emozioni: la scena del flashback è una dimostrazione chiara. Tutti i fan del mago resteranno soddisfatti di sicuro. Addio Harry ci mancherai.
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max ferrarini
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lunedì 29 agosto 2011
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harry potter: un'imprevedibile, fantastica, epopea
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Con quest'ultima fatica cinematografica di Yates e i tre inseparabili amici di Hogwarts: Radcliffe, ormai icona forse indivisibile dal proprio personaggio, Grint, genuino e simpatico, e la Watson, attrice decisamente perfetta per il ruolo affidatole, giunge così a termine l'epopea fantasy del nostro decennio che, io stesso fra loro, ha accompagnato l'attuale generazione di ventenni dalla fanciullezza verso l'adolescenza lasciandoci infine alla maturità dell'età adulta.
La saga cinematografica pecca però di poca originalità nel suo continuo puntare su tecnica ed effetti speciali appoggiandosi, a mio parere, troppo passivamente sullo sforzo lungo e meritevole della Rowling, sapendo di essere già attesi da un interesse internazionale secondo davvero a nessun'altro che, a tratti, ha saputo raggiungere manifestazioni al limite della paranoia da parte dei fans.
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Con quest'ultima fatica cinematografica di Yates e i tre inseparabili amici di Hogwarts: Radcliffe, ormai icona forse indivisibile dal proprio personaggio, Grint, genuino e simpatico, e la Watson, attrice decisamente perfetta per il ruolo affidatole, giunge così a termine l'epopea fantasy del nostro decennio che, io stesso fra loro, ha accompagnato l'attuale generazione di ventenni dalla fanciullezza verso l'adolescenza lasciandoci infine alla maturità dell'età adulta.
La saga cinematografica pecca però di poca originalità nel suo continuo puntare su tecnica ed effetti speciali appoggiandosi, a mio parere, troppo passivamente sullo sforzo lungo e meritevole della Rowling, sapendo di essere già attesi da un interesse internazionale secondo davvero a nessun'altro che, a tratti, ha saputo raggiungere manifestazioni al limite della paranoia da parte dei fans. La fedeltà al libro non manca certo, però un poco di originalità creativa in più non avrebbe certo fatto male alla trasposizione cinematografica. Onore e gloria allora al lavoro invidiabile della creatrice di Harry, che ha saputo forse rendere la propria saga l'opera fantasy più significativa del XXI secolo, seconda solo all'opera tolkeniana de "Il Signore degli Anelli", apripista di tutto il genere.
Epopea appunto, perché se nei primi anni si poteva affidargli il titolo di semplice romanzo di formazione per ragazzi, errore causato da una poca lungimiranza generale che ha portato molto bambini nelle sale cinematografiche davanti a opere a loro inaccessibili, ha poi acquisito la stoffa e lo spessore della sua stessa autrice, non solo capace letterariamente ma anche abile nel preparare e disporre con pazienza e accuratezza l'intera saga: sotto quell'accattivante involucro fatto di magie e incantesimi calati dentro un mondo fantastico, vi risiede un magnifico tesoro che grazie all'ultima opera si rivela in tutto il suo splendore.
Fortunatamente in questo caso il grande schermo non ha significativamente minato il messaggio contenuto in tutta la vicenda del maghetto che diventa uomo coraggioso e capace di scegliere la via dell'amore che sa essere tale fino alla fine, fino alla morte, pur di sconfiggere un male che, in maniera indiscutibilmente e autenticamente cristiana, si rivela come mancanza di bene e incapacità di risposta all'amore altrui. Un male rappresentato da quel "tu sai chi" che per essere sconfitto va conosciuto nel suo vero nome, nella sua essenza che lo rimanda alla sua origine e natura e che, solo così, passando da Voldemort a Tom Riddle, lo si può davvero affrontare e sconfiggere.
Romanzo di formazione che diventa epopea letteraria quindi e, con le ultime filosofiche parole di Silente, si mostra consapevole dell'immenso potere della parola, per poter infine lasciare aperta la porta verso quel qualcosa a cui non sempre sappiamo dare un nome, a ciò che è innafferrabilmente ultimo e, questo sì che lo sappiamo bene, non si può chiamare semplicemente destino. Ma non solo, diventa anche occasione di conversione del cuore umano alla ricerca dell'invisibile e di quella certezza che, sola, può sostenere il cammino della vita di ogni uomo e donna alla ricerca del senso della propria esistenza sulla terra. Perché, come Harry, il suo generoso amico Paciock e tutti gli altri ci insegnano, in qualunque modo lo si voglia chiamare e riconoscere, ciò che il cuore di ogni uomo cerca si trova unicamente nell'amore che trascende qualsiasi sacrificio personale e risorge sempre a vita nuova.
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catia p.
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giovedì 25 agosto 2011
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harry potter – ultimo atto
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Ha abbandonato le sale da poco più di una settimana l'ultimo capitolo cinematografico dedicato alla saga del maghetto più famoso del mondo e i fan si chiedono, indecisi, se sentirne la mancanza o meno.
L'exploit letterario quasi senza precedenti nato dalla penna della Rowling ha ridato linfa vitale al genere fantasy in toto e, in questi ultimi 15 anni circa, se ne sono rinverditi i fasti in tutte le sue sfaccettature, con la rinascita di draghi, vampiri, licantropi, demoni... e chi più ne ha più ne metta.
Il cinema ne ha approfittato a mani basse con produzioni più o meno fedeli al testo, di varia qualità e alterno gradimento.
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Ha abbandonato le sale da poco più di una settimana l'ultimo capitolo cinematografico dedicato alla saga del maghetto più famoso del mondo e i fan si chiedono, indecisi, se sentirne la mancanza o meno.
L'exploit letterario quasi senza precedenti nato dalla penna della Rowling ha ridato linfa vitale al genere fantasy in toto e, in questi ultimi 15 anni circa, se ne sono rinverditi i fasti in tutte le sue sfaccettature, con la rinascita di draghi, vampiri, licantropi, demoni... e chi più ne ha più ne metta.
Il cinema ne ha approfittato a mani basse con produzioni più o meno fedeli al testo, di varia qualità e alterno gradimento.
In merito alla saga di Harry Potter si può dire che lo sceneggiatore del quinto episodio (L'ordine della Fenice) Michael Goldenberg firma forse uno dei migliori adattamenti, mentre allo sceneggiatore ufficiale Steve Kloves riconosciamo un ottimo lavoro di media (eccellente nel caso de Il Prigioniero di Azkaban), ma non perdoniamo lo scivolone del deludente Il Principe Mezzosangue.
Con i Doni della Morte - Parte II chiude degnamente e con fascino abbastanza agguerrito e tormentato l'intero ciclo, grazie anche alla buona regia del veterano della serie David Yates.
Tutto sommato, dunque, un ultimo capitolo più che dignitoso, di buon impatto sia visivo che emotivo e con una più che discreta aderenza al testo.
Forse si sarebbe preferito qualche azzardo ancora più toccante o mirabolante, ma a volte l'eccesso stona e il profilo mantenuto per questo ottavo film di Harry Potter risulta più che apprezzabile.
Anche per gli appassionatissimi era forse tempo che si arrivasse a degna conclusione e così è stato.
Molto materiale scritto e filmato ci resta in memoria, il prologo della colonna sonora scritto da John Williams ci ronza in testa e un piccolo solco a forma di HP ci riga il cuore. Un pochino, solo un pochino, ne sentiremo la mancanza, nonostante tutto.
Goodbye, baby, goodbye.
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niared
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giovedì 1 settembre 2011
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un ricordo, per sempre.
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E così, è finita. La storia del maghetto più famoso, alias Harry Potter, ora è giunta al suo termine. Voldemort, il signore oscuro, è stato sconfitto, definitivamente, dinanzi alla visione di milioni e milioni di spettatori. Voglio dire, non è stato fico osservare la sua morte con gli occhialini 3d? Sicuramente, moltissimi approveranno.
Ma quanto tempo è passato? quanto? insomma, in un batter di ciglia i nostri beniamini si sono ritrovati alla disperata ricerca degli horcrux, affrontando pericoli e avversità, mettendo a repentaglio la loro vita e quella altrui. Non un attimo di tregua. Ma, davvero ve li ricordate, quando ancora Harry, Ron ed Hermione erano soltanto dei ragazzini? Quando le mura di Hogwarts potevano assicurare l'incolumità di ogni studente? Quando Albus Silente, vegliava e credeva in quel trio, il quale noi tutti conosciamo, che amava cacciarsi nei guai; quando Sirius, il padrino di Harry, morì davanti ai suoi occhi, colmi di dolore e rabbia, e quando, si venne a conoscenza che Severus Piton, insegnante della difesa contro le arti oscure, dal cuore algido e cupo, desiderava a tutti i costi proteggere la vita, del figlio di colei che ha sempre amato.
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E così, è finita. La storia del maghetto più famoso, alias Harry Potter, ora è giunta al suo termine. Voldemort, il signore oscuro, è stato sconfitto, definitivamente, dinanzi alla visione di milioni e milioni di spettatori. Voglio dire, non è stato fico osservare la sua morte con gli occhialini 3d? Sicuramente, moltissimi approveranno.
Ma quanto tempo è passato? quanto? insomma, in un batter di ciglia i nostri beniamini si sono ritrovati alla disperata ricerca degli horcrux, affrontando pericoli e avversità, mettendo a repentaglio la loro vita e quella altrui. Non un attimo di tregua. Ma, davvero ve li ricordate, quando ancora Harry, Ron ed Hermione erano soltanto dei ragazzini? Quando le mura di Hogwarts potevano assicurare l'incolumità di ogni studente? Quando Albus Silente, vegliava e credeva in quel trio, il quale noi tutti conosciamo, che amava cacciarsi nei guai; quando Sirius, il padrino di Harry, morì davanti ai suoi occhi, colmi di dolore e rabbia, e quando, si venne a conoscenza che Severus Piton, insegnante della difesa contro le arti oscure, dal cuore algido e cupo, desiderava a tutti i costi proteggere la vita, del figlio di colei che ha sempre amato. Un desiderio, che purtroppo gli sarebbe costato in cambio, un' amara e triste promessa, sigillata per molti anni. Riguardo la mia considerazione personale, la seconda parte dei doni della morte, è stata avvincente ed emozionate. L'azione, parola chiave inconfutabile del film, ha prevalso nettamente rispetto alla prima parte. Le lacrime, del resto non sono potute mancare. Ho amato moltissimo i ricordi dell'infanzia di Piton e Lily, il coraggio e l'audacia di Neville, e poi ancora, la grinta eccezionale della professoressa Mcgranitt. Fred, Remus, Tonks, Piton. Lo ametto, mi sono venuti i brividi, quando ho visto i loro corpi distesi a terra, esanimi, è stato un duro colpo. Ma son convinta che non siano morti invano, essi infatti, proteggevano ciò per cui valeva la pena lottare e si sarebbero sacrificati, se fosse stato necessario. E cosa potrei scrivere, in merito al più grande rivale di Harry? Malfoy. Draco Malfoy, sicuramente un nome di fatto. Il “Bulletto” della scuola, il teppista lo chiamerei. Orgoglioso della sua dinastia e fiero di essere un purosangue, costretto a diventare un mangiamorte, esattamente come il padre Lucius. Ma cosa si nascondeva dietro a quella sua indole così scontrosa e arrogante nei confronti di chi riteneva inferiore a sè? In realtà un ragazzo normale, spaventato e insicuro delle sue scelte, condizionate il più delle volte dal padre. Confesso di avere un debole, per il suo personaggio all’apparenza duro, ma in sostanza fragile e poco amato. E poi, come dimenticare i migliori amici che ognuno vorrebbe avere? La mente e il braccio, coloro che bisticciavano, esattamente come cane e gatto, ma che infine , grazie a quel solido legame, consolidatosi con l'amicizia, si sono innamorati l’uno con l’altra. Ron ed Hermione. Lui a tratti imbranato ma determinato, e lei, intelligente e brillante; entrambi disposti ad aiutare Harry in ogni momento. Certo, chi come me, non ha mai sognato di varcare la soglia di Hogwarts? Quel castello incantato, il quale celava remoti segreti e misteri da scoprire, verità e bugie, sepolte nel tempo. Mai dimenticherò quei lunghi corridoi, quelle immense aule, la mappa del malandrino, Dobby, un elfo altruista, morto con onore, non dimenticherò nemmeno le cioccorane, il Ballo del Ceppo, la pozione polisucco, le partite del Quidditch, la mia preferita Tonks, che odiava essere chiamata Ninfadora, e poi Malocchio, scorbutico ma simpatico, mai dimenticherò la suggestiva ma drammatica storia del Principe, e nemmeno il mio prediletto Draco Malfoy con il suo completo repertorio di battute, non dimenticherò infine il fantastico trio, che con le sue avventure, mi ha appassionato in questi 10 anni.
2D o 3D? cosa caspita centra? Quel che conta sono le EMOZIONI che ho provato, e mai le dimenticherò. La saga di Harry Potter è finita, ma i ricordi non svaniscono! Rimangono dentro di noi, come un’ardente fiamma, che mai si dissolverà. Ringrazio con il cuore J.K. Rowling, per avermi coinvolto in quel suo magico mondo.
Con amorevole affetto, Nia.
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cinejake
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giovedì 28 luglio 2011
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una grande delusione
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Non sto giudicando questo film in base al libro ma come film fine a se stesso. Forse meriterebbe due stelline e non una come il mio voto,ma la delusione è davvero enorme. Ho apprezzato, tra gli alti e bassi, i primi sei film anche con i numerosi tagli del principe mezzosangue. Forse le mie aspettative erano troppo alte, ma molti dei personaggi che ci siamo portati appresso in tutti questi anni, abbiamo saputo amarli e odiarli, sono scomparsi senza dedicare loro qualche attimo per la loro morte. Per capirci meglio la morte più triste è quella di Lavanda Brown, un personaggio di secondo rilievo che se non erro nel libro non fa neanche questa fine. La grande battaglia è solo un caotico lancio di fuochi d'artificio multi colore e niente più.
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Non sto giudicando questo film in base al libro ma come film fine a se stesso. Forse meriterebbe due stelline e non una come il mio voto,ma la delusione è davvero enorme. Ho apprezzato, tra gli alti e bassi, i primi sei film anche con i numerosi tagli del principe mezzosangue. Forse le mie aspettative erano troppo alte, ma molti dei personaggi che ci siamo portati appresso in tutti questi anni, abbiamo saputo amarli e odiarli, sono scomparsi senza dedicare loro qualche attimo per la loro morte. Per capirci meglio la morte più triste è quella di Lavanda Brown, un personaggio di secondo rilievo che se non erro nel libro non fa neanche questa fine. La grande battaglia è solo un caotico lancio di fuochi d'artificio multi colore e niente più. La fotografia e gli effetti speciali sono l'unica cosa di grande effetto ma il 3D come in qualsiasi film, non contando Avatar, rimane inutile e porta inevitabilmente il prezzo del biglietto ad un aumento considerevole. La regia è fallimentare anche perchè si basa su una sceneggiatura superficiale contando che lo sceneggiatore è sempre stato lo stesso dal primo film immagino che la colpa principale sia stata una produzione, come succede spesso, che è solo vittima del profitto e non del sentimento.
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[+] k scemo
(di harry per sempre)
[ - ] k scemo
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williamdionisi
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giovedì 10 ottobre 2013
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eterno...
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Harry Potter e i doni della morte - parte 2: ottavo e ultimo film dalla saga fantasy più amata di sempre, che ha incantato tutto il mondo.
Il film riparte da dov'era terminato il precedente: Villa Conchiglia, in cui Harry e i suoi inseparabili amici Ron ed Hermione si erano rifugiati dopo esser sfuggiti alle grinfie della malvagia Bellatrix Lestrange.
Dopo aver dato l'ultimo saluto alla tomba dell'elfo Dobby i tre si rimettono in marcia per continuare la loro missione: trovare e distruggere gli Horcrux (oggetti in cui Lord Voldemort ha racchiuso parte della propria anima).
Dopo un'avventura da cardiopalma alla Gringott (la banca di massima sicurezza dei maghi), Harry, tramite il suo collegamento mentale con Voldemort, scopre che un Horcrux si trova proprio alla sua vecchia e adorata scuola, Hogwarts, che ora vede come preside il tanto odiato Severus Piton, uccisore di Silente.
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Harry Potter e i doni della morte - parte 2: ottavo e ultimo film dalla saga fantasy più amata di sempre, che ha incantato tutto il mondo.
Il film riparte da dov'era terminato il precedente: Villa Conchiglia, in cui Harry e i suoi inseparabili amici Ron ed Hermione si erano rifugiati dopo esser sfuggiti alle grinfie della malvagia Bellatrix Lestrange.
Dopo aver dato l'ultimo saluto alla tomba dell'elfo Dobby i tre si rimettono in marcia per continuare la loro missione: trovare e distruggere gli Horcrux (oggetti in cui Lord Voldemort ha racchiuso parte della propria anima).
Dopo un'avventura da cardiopalma alla Gringott (la banca di massima sicurezza dei maghi), Harry, tramite il suo collegamento mentale con Voldemort, scopre che un Horcrux si trova proprio alla sua vecchia e adorata scuola, Hogwarts, che ora vede come preside il tanto odiato Severus Piton, uccisore di Silente.
Una volta a Hogwarts la caccia all'Horcrux inizia mentre Voldemort decide di scagliare la sua intera armata di Mangiamorte contro il castello: la guerra più spettacolare di sempre ha inizio...
Troppo bello per esser descritto solo a parole; come ho scritto nel titolo questo è e resterà un film ETERNO, inimitabile ed ineguagliabile. Oltre agli effetti speciali che rendono il tutto molto sensazionale, quello che conta davvero è il carico di emozioni che ci vengono trasmesse guardandolo: amore, rabbia, gioia, odio, felicità.
Inoltre, a parte questo, anche la storia è fantastica: alla fine vengono svelata tutti i segreti ed il finale è da Oscar.
Bravissimi gli attori Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, ma ancor di più il regista David Yates, ma soprattutto, un grandissimo GRAZIE va a J.K. Rowling, senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile.
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enigmista12
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domenica 20 settembre 2015
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se non fosse per gli effetti speciali...
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Finalmente (e purtroppo) siamo giunti al The Ende: è il momento di farla finita una volta per tutte, e la battaglia si concluderà proprio dove era iniziata: a Hogwarts. La saga si è conclusa splendidamente, con molti colpi di scena e scoperte sconvolgenti; tuttavia non posso fare a meno di notare come il film si sia non solo basato ma addirittura aggrappato agli effetti speciali. Lo so che per i combattimenti con la magia e tutto il resto si dovevano usare ma speravo che si facesse un po' come nei primi tre film, quando, più che la magia, ad attirare l'attenzione era la voglia di risolvere i misteri che avviluppavano le trame: infatti, chi non moriva dalla voglia di sapere chi voleva rubare la Pietra Filosofale? Qual era il mostro della Camera dei Segreti? Come sarebbe finita con Sirius Black? E in fondo anche gli altri film hanno il loro mistero.
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Finalmente (e purtroppo) siamo giunti al The Ende: è il momento di farla finita una volta per tutte, e la battaglia si concluderà proprio dove era iniziata: a Hogwarts. La saga si è conclusa splendidamente, con molti colpi di scena e scoperte sconvolgenti; tuttavia non posso fare a meno di notare come il film si sia non solo basato ma addirittura aggrappato agli effetti speciali. Lo so che per i combattimenti con la magia e tutto il resto si dovevano usare ma speravo che si facesse un po' come nei primi tre film, quando, più che la magia, ad attirare l'attenzione era la voglia di risolvere i misteri che avviluppavano le trame: infatti, chi non moriva dalla voglia di sapere chi voleva rubare la Pietra Filosofale? Qual era il mostro della Camera dei Segreti? Come sarebbe finita con Sirius Black? E in fondo anche gli altri film hanno il loro mistero. Qui forse gli unici veri e propri sono se Piton è buono o cattivo (quella di chi sarebbe sopravvissuto tra Harry e Voldemort è scontata: tutti sanno qual è il vincitore) e che fine avrebbero fatto i tre Doni della Morte; mio papà quando lo ha visto mi ha detto che si aspettava che Draco partecipasse alla battaglia con i buoni, e non che scappasse via con i suoi genitori. Per me in fondo, a parte questo la storia regge, così come gli attori (il grande Neville, per me la parte forte del film; ma neanche Ralph Finnes è da escludere). Il finale è il migliore e ho provato gioia e disperazione insieme a vedere i protagonisti ormai adulti che salutano i loro figlioletti alla stazione di King's Kross, facendomi venire in mente loro da piccoli che partivano per la prima volta verso una grande avventura.
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great steven
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lunedì 25 gennaio 2021
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il sollievo di un finale epico e magico.
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HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE II (USA/UK, 2011) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, HELENA BONHAM CARTER, MATTHEW LEWIS, ALAN RICKMAN, RALPH FIENNES, ROBBIE COLTRANE, JULIE WALTERS, MARK WILLIAMS, TOM FELTON, BONNIE WRIGHT, JASON ISAACS, EVANNA LYNCH, NATALIA TENA, WARWICK DAVIS, CIARáN HINDS, KELLY MACDONALD, JOHN HURT ● Con tre Horcrux ancora da distruggere, Harry, assieme agli inseparabili Ron e Hermione, chiede aiuto al folletto Unci-Unci affinché li introduca nella camera blindata di Bellatrix Lestrange, dove presumono sia nascosta la coppa di Tassorosso. Grazie alla Pozione Polisucco e alla spada di Grifondoro pretesa in cambio da Unci-Unci, mettono mano sul quarto oggetto che racchiude un frammento dell’anima di Voldemort, ma il folletto li tradisce e i tre, dopo essere scappati sulla groppa di un drago, raggiungono una scogliera in seguito a un naufragio.
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HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE – PARTE II (USA/UK, 2011) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, HELENA BONHAM CARTER, MATTHEW LEWIS, ALAN RICKMAN, RALPH FIENNES, ROBBIE COLTRANE, JULIE WALTERS, MARK WILLIAMS, TOM FELTON, BONNIE WRIGHT, JASON ISAACS, EVANNA LYNCH, NATALIA TENA, WARWICK DAVIS, CIARáN HINDS, KELLY MACDONALD, JOHN HURT ● Con tre Horcrux ancora da distruggere, Harry, assieme agli inseparabili Ron e Hermione, chiede aiuto al folletto Unci-Unci affinché li introduca nella camera blindata di Bellatrix Lestrange, dove presumono sia nascosta la coppa di Tassorosso. Grazie alla Pozione Polisucco e alla spada di Grifondoro pretesa in cambio da Unci-Unci, mettono mano sul quarto oggetto che racchiude un frammento dell’anima di Voldemort, ma il folletto li tradisce e i tre, dopo essere scappati sulla groppa di un drago, raggiungono una scogliera in seguito a un naufragio. Materializzatisi a Hogsmeade – non possono accedere dal cancello principale di Hogwarts perché il suo nuovo preside Piton fa sorvegliare tutte le uscite per catturare Harry –, trovano un passaggio segreto per accedere alla loro ex scuola grazie ad Aberforth Silente, fratello di Albus, che ormai ha adattato la propria vita a vivere sottomesso a Voldemort e ai Mangiamorte. Tramite il passaggio, Neville Paciock conduce il terzetto dal piccolo esercito di studenti che ancora si oppongono al potere di Voldemort; organizzando una rivolta contro Piton, scatenano una furiosa battaglia contro i Mangiamorte, la quale vede scendere in campo tanto i docenti quanto gli studenti. Hermione distrugge con la zanna del basilisco la coppa di Tassorosso, mentre il quinto Horcrux, di cui Harry riceve informazione certa dal fantasma della Dama di Corvonero, il diadema di Corvonero appunto, viene distrutto accidentalmente dall’Ardemonio sprigionato da Goyle, che muore nell’incendio. La battaglia di Hogwarts vede inoltre cadere Fred Weasley, Remus Lupin e Ninfadora Tonks. Ma ecco che Voldemort, avendo notato che la Bacchetta di Sambuco non risponde ai suoi ordini, e sapendo che il suo ultimo proprietario era Albus Silente (ucciso nel 6° film da Piton), fa uccidere Piton da Nagini. Prima di morire, Harry riesce a raccogliere una lacrima del suo ex professore di Pozioni e la versa nel Pensatoio. Scopre un segreto straziante: Piton, innamorato della madre di Lily e sconcertato dopo la sua morte per mano di Lord Voldemort, chiese a Silente di poter insegnare alla sua scuola per poterne proteggere il figlio, manifestando esteriormente una spudorata antipatia nei suoi confronti, finché Silente non lo avvertì che Harry Potter è egli stesso un Horcrux, creato senza volerlo da Voldemort in quanto l’Anatema che Uccide rimbalzatogli addosso dopo che aveva provato a uccidere Harry trasferì su quest’ultimo un altro brandello della sua anima corrotta. Conscio di doversi sacrificare per non far più morire altre persone per lui, il nostro protagonista si consegna a Voldemort che, una seconda volta, gli scaglia contro l’Anatema che Uccide. Ma Harry sopravvive anche questa volta, perché il suo nemico è ignaro di un fatto importante: la Bacchetta di Sambuco non apparteneva a Piton, ma a Draco Malfoy, che aveva disarmato Silente prima di provare senza successo a farlo fuori, dunque in teoria sarebbe stato lui il suo proprietario, senonché a Villa Malfoy, nell’episodio visto nel 7° film, Harry lo aveva disarmato e dunque la Bacchetta adesso appartiene a lui. Voldemort è ancora vivo e il solo Horcrux rimasto in vita è il serpente, Nagini. Tenendo impegnato Voldemort in duello, Harry dà il tempo a Neville, armato della spada di Grifondoro, di decapitare il rettile. Ciò determina la fine di Lord Voldemort e un nuovo inizio in un mondo magico ora popolato dalla pace. L’8° episodio della fortunata saga si chiude alla stazione di King’s Cross, al binario 9 e ¾ (ovviamente!), dove un Harry Potter ormai adulto e padre di una bambina avuta da Ginny Weasley, insieme ai due migliori amici Ronald Weasley ed Hermione Granger, felicemente sposati e genitori di una bambina, assistono alla partenza del treno che condurrà i loro figli a Hogwarts. Oltre a quella sopra descritta, la saga si era già aggiudicata tre battaglie: in libreria, al botteghino e nell’immaginario collettivo della cultura popolare mondiale. Con 7,7 miliardi di dollari incassati per merito degli otto lungometraggi, ha superato 007/James Bond ed è al terzo posto nella classifica delle saghe più redditizie di tutti i tempi. Per la Warner, David Heyman ha prodotto tutti i film e prenotato nel 1997 il 1° romanzo non ancora pubblicato di J. K. Rowling, la quale, con una vendita complessiva di 500 milioni di copie dei suoi libri, tradotti in ottantotto lingue e distribuiti in 200 paesi, è la creatrice della seconda serie letteraria di maggior successo di ogni epoca, dietro soltanto al Maigret di Simenon. Steve Kloves ha scritto le sceneggiature di 7 film su 8 (il 5°, l’Ordine della Fenice, è stato sceneggiato da Michael Goldenberg) e Stuart Craig ha disegnato le scenografie di tutti, mentre Yates ha diretto gli ultimi quattro. Quanto ai responsabili di effetti speciali, trucchi, montaggio, fotografia e creature animatroniche, non resta che inchinarsi e render onore al merito: qui si toccano vette formidabili. La diffusione aggressiva del fuoco è memorabile; le ambientazioni (in esterno e in interno), sempre più cupe e permeate di morte, minaccia e dolore, sono di notevole efficacia; lo scontro finale è altrettanto straordinario, benché tutti i fan della saga non l’abbiano apprezzato, e io con loro (la morte di Voldemort sulla pagina scritta ne ritrae il lato umano, mentre quella spettacolare vista sul grande schermo sembra ricercare il sensazionalismo e nulla più). Che dire di tutto il resto? Visti i precedenti – il 6° adattato malissimo per via di modifiche inutili, il 7° raffazzonato in fretta potando tutto il potabile –, questo episodio conclusivo tira le somme dell’intero ciclo, e decreta in particolar modo Yates come il regista meno idoneo a dirigere un Harry Potter fra i quattro (lui, Columbus, Cuáron e Newell) che vi si sono cimentati. Considerato quanto viene esposto all’attenzione degli esaminatori, qualche personaggio ha visto riconfermarsi (o ridisegnarsi) un posto nella giusta maniera, e ciò è merito indubbio della sceneggiatura che, pur potando anche laddove c’erano passaggi rilevanti, fa del suo meglio per non rovinare troppo la materia. Un elogio immancabile e doveroso al trio dei personaggi principali: al termine di una simile avventura, è possibile non sentirsi grati e soddisfatti quando si esce a rivedere le stelle?
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jackpug
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domenica 16 agosto 2015
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finale epico per una grande saga ma ...
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Eccoci giunti all'ultimo film ( anche se si tratta della seconda parte ) di una bella saga come quella di Harry Potter.
Vedendo questa pellicola molti si emozioneranno a vedere i personaggi da loro amati cresciuti e maturi e anche vedere le avventure di Harry Potter chiudersi emozionerà molto.
"I doni della morte - parte 2" è un bel film d'azione e un degno finale per questa fantastica saga, con la quale sono cresciuto e della quale mi sono davvero emozionato tanto : bello rivedere Hogwarts ma cambiata e metterla a confronto con la prima Hogwarts che vedemmo ne "La pietra filosofale", bello vedere Dan Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint adulti e maturi e confrontarli con i bambini e ragazzini dei primissimi film, bello vedere lo scontro finale tra il Bene e il Male che tanto abbiamo atteso.
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Eccoci giunti all'ultimo film ( anche se si tratta della seconda parte ) di una bella saga come quella di Harry Potter.
Vedendo questa pellicola molti si emozioneranno a vedere i personaggi da loro amati cresciuti e maturi e anche vedere le avventure di Harry Potter chiudersi emozionerà molto.
"I doni della morte - parte 2" è un bel film d'azione e un degno finale per questa fantastica saga, con la quale sono cresciuto e della quale mi sono davvero emozionato tanto : bello rivedere Hogwarts ma cambiata e metterla a confronto con la prima Hogwarts che vedemmo ne "La pietra filosofale", bello vedere Dan Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint adulti e maturi e confrontarli con i bambini e ragazzini dei primissimi film, bello vedere lo scontro finale tra il Bene e il Male che tanto abbiamo atteso.
Ecco, per le emozioni e per i ricordi il film funziona alla perfezione eppure, una volta rivisto, si nota che il film è molto incentrato sulle scene d'azione, sulla battaglia di Hogwarts, sullo scontro tra Harry e Voldemort ma tende a trascurare i momenti dei ricordi di Snape con la mamma di Harry, Lily, fino al discorso di Dumbledore.
"I doni della morte - parte 2", dal punto di vista dell'azione e degli effetti speciali ( ben fatti ), supera di gran lunga "I doni della morte - parte 1" ma manca un pò dell'intensità vista in quella prima parte e che, invece, qui viene un pò meno.
L'interpretazione degli attori principali è migliorata e si vede; infatti è davvero un fantastico film per chiudere la serie incentrata sul personaggio di Harry Potter ma non proprio eccellente da altri punti di vista.
Ovviamente mi è piaciuto per alcune cose come per altre meno : ciò che ho scritto è solo basandomi sulle mie personali opinioni ... ma per il resto è un bel film del genere fantasy ma non il mio preferito dell'intera saga del mago creato dalla Rowling ( il cui romanzo finale è più intenso ).
Da non perdere se volete vedere tutta la saga di film di Potter.
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renato c.
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sabato 16 aprile 2016
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ciao harry!!
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A parte che è tutta un'unica saga, specialmente l'ultimo episodio che è diviso in due parti, meriterebbe una recensione unica! Tuttavia mi limito a dare il voto unico come stellette (****) ed a fare due recensioni diverse. Siamo dunque al saluto ai nostri amici che per nove anni ci hanno fatto compagnia; e trovo un affinità che non so se era veramente nella testa di J.K. Rowling: un'affinità con Gesù Cristo! Harry Potter decide di offrire la sua vita per la salvezza dei propri amici e di tutta la gente che era a Hogwarts in quanto Voldemort gli aveva detto chiaramente che se non si fosse presentato a d affrontare il suo destino tutti i suoi amici avrebbero fatto una fine orribile!
E così quando lo vediamo nella foresta con i fantasmi dei suoi genitori e degli altri suoi amici e chiede a Sirius Black se fa male morire ricorda molto Gesù nei Getsemani quando dice:"Allontana da me questo amaro "calice!"!
Quindi viene ucciso e "sale al "Padre"; non al padre biologico ma a quello che stato il suo padre spirituale "Silente" e poi "risorge" (tramite la pietra della risurrezione) e distrugge Voldemort, cioè "il male"! Torniamo quindi ad Harry Potter ragazzo ed essere umano! Innazitutto viene chiarita una volta per tutte la figura di Piton, che prima non si capiva bene se fosse un buono o un cattivo; poi lo si giudica traditore ed assassino: quando uccide Silente! Ma poi si viene sapere la verità ed il perchè del suo comportamento, quando si scopre che era innamorato della madre di Harry e che tutto ciò che ha fatto è stato per proteggere il ragazzo! (A volte fa perfino sorgere il dubbio che Harry sia in realtà suo figlio!).
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A parte che è tutta un'unica saga, specialmente l'ultimo episodio che è diviso in due parti, meriterebbe una recensione unica! Tuttavia mi limito a dare il voto unico come stellette (****) ed a fare due recensioni diverse. Siamo dunque al saluto ai nostri amici che per nove anni ci hanno fatto compagnia; e trovo un affinità che non so se era veramente nella testa di J.K. Rowling: un'affinità con Gesù Cristo! Harry Potter decide di offrire la sua vita per la salvezza dei propri amici e di tutta la gente che era a Hogwarts in quanto Voldemort gli aveva detto chiaramente che se non si fosse presentato a d affrontare il suo destino tutti i suoi amici avrebbero fatto una fine orribile!
E così quando lo vediamo nella foresta con i fantasmi dei suoi genitori e degli altri suoi amici e chiede a Sirius Black se fa male morire ricorda molto Gesù nei Getsemani quando dice:"Allontana da me questo amaro "calice!"!
Quindi viene ucciso e "sale al "Padre"; non al padre biologico ma a quello che stato il suo padre spirituale "Silente" e poi "risorge" (tramite la pietra della risurrezione) e distrugge Voldemort, cioè "il male"! Torniamo quindi ad Harry Potter ragazzo ed essere umano! Innazitutto viene chiarita una volta per tutte la figura di Piton, che prima non si capiva bene se fosse un buono o un cattivo; poi lo si giudica traditore ed assassino: quando uccide Silente! Ma poi si viene sapere la verità ed il perchè del suo comportamento, quando si scopre che era innamorato della madre di Harry e che tutto ciò che ha fatto è stato per proteggere il ragazzo! (A volte fa perfino sorgere il dubbio che Harry sia in realtà suo figlio!). Sconfitto il male si arriva a diciannove anni dopo dove i protagonisti sono sposati con prole e diventati cognati dal momento che Harry ha sposato la sorella di Ron! E qui rimane sempre il punto interrogativo: perchè Ginny e non Hermione? Vero amore o ripiego? L'ultimo film fa vedere senza dubbio che Hermione è innamorata di Ron! Ma Ginny viene trattata un po' come personaggio marginale, la si vede molto poco nei films ed anche nella scena finale nè lei nè Hermione ne Ron hanno la faccia felice! Solo Harry, però non di fronte alla moglie, ma di fronte al figlioletto che ha chiamato Albus Severus Potter in onore di Silente e di Piton! E l'ultima inquadrature esclude lentamente Ginny per inquatrare i tre veri protagonisti di otto films: Harry Potter, Hermione Granger e Ron Weasley! Grazie comunque la vostra è stata veramente una compagnia piacevole!!
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