liuk©
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martedì 20 settembre 2011
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due battute
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Il film in sè e per sè è poca cosa, ma presenta due o tre battute dirompenti ed intelligenti, di quelle che ti fanno ridere a crepapelle. In un mondo dove si ride sempre meno, questo è un pregio incredibile. Film da vedere.
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ultimoboyscout
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venerdì 12 agosto 2011
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il durissimo mondo del cinema...
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Nel nostro paese, ormai, la fiction ha superato la realtà e partendo da questo spunto si sviluppa la storia della troupe più grottesca, approssimativa, assurda , sconclusionata e improbabile della televisione italiana che decide di darsi al cinema. Quello d'autore...Ne esce una satira abbastanza spassosa e irriverente del suddetto cinema, inteso come metafora dell'attuale società. Tratto dall'omonima serie diventata un cult vero e proprio, il film è un progetto tanto semplice quanto ambizioso e coraggioso, amio avviso riuscito solo in parte. In parte perchè la satira colpisce, la filosofia del fare le cose a cazzo di cane, dell'accontentarsi e del rassegnarsi al brutto se non al peggio è ben rappresentata, il mettere a nudo vizi, difetti e malefatte del cinema nostrano è sotto gli occhi di tutti, squali, eroinomani, attori senza arte ne parte, produttori incapaci, raccomandati di ogni genere e sceneggiatori fashion e snob non si risparmia nessuno e tutti vengono messi alla berlina.
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Nel nostro paese, ormai, la fiction ha superato la realtà e partendo da questo spunto si sviluppa la storia della troupe più grottesca, approssimativa, assurda , sconclusionata e improbabile della televisione italiana che decide di darsi al cinema. Quello d'autore...Ne esce una satira abbastanza spassosa e irriverente del suddetto cinema, inteso come metafora dell'attuale società. Tratto dall'omonima serie diventata un cult vero e proprio, il film è un progetto tanto semplice quanto ambizioso e coraggioso, amio avviso riuscito solo in parte. In parte perchè la satira colpisce, la filosofia del fare le cose a cazzo di cane, dell'accontentarsi e del rassegnarsi al brutto se non al peggio è ben rappresentata, il mettere a nudo vizi, difetti e malefatte del cinema nostrano è sotto gli occhi di tutti, squali, eroinomani, attori senza arte ne parte, produttori incapaci, raccomandati di ogni genere e sceneggiatori fashion e snob non si risparmia nessuno e tutti vengono messi alla berlina. Sta di fatto però che strappa qualche sorriso, sa di retorico e il contesto narrativo è lento e macchinoso e il passaggio televisione-cinema non convince. Ottimo Pannofino, divertono i vari cammeo e le irresistibili follie che mostra vanno più viste che descritte, mescola vero e falso, un set nel set, un film nel film sbilenco e irriverente. Satira sul cinema si ma non solo, a me "Boris - Il film -" sembra concepito come documentario che usa il cinema per raccontare il alto grottesco della nostra Italia, il suo è un taglio solo apparentemente leggero. In realtà, se si ascolta bene, il grido è amaro, doloroso, straziante. Stesso cast e stessi autori, ma la (fuori) serie è ben altra cosa.
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er senior
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domenica 22 maggio 2011
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cinico, dissacrante...
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Ahinoi, l'avventura di Boris sembra giunta alla fine: l'ecosistema di mostri che gravita attorno al nostro pesce rosso si congeda (dopo 3 stagioni di televisione e meta-televisione) con quasi 2 ore di cinema e metacinema. Inutile dire che molti riferimenti alla serie saranno di difficile comprensione per i neofiti o che, in funzione della storia, molti dei nostri beniamini abbiano subito un ridimensionamento: "Boris - Il Film" resta un finale di serie più che soddisfacente (per chi lo segue da sempre) e un ottimo biglietto da visita per chi deciderà di approfondire la conoscenza della troupe di "Occhi del cuore 2".
Fatte le dovute premesse, il lavoro a 6 mani sulla regia di Boris è davvero encomiabile, ma l'impressione è che manchi qualcosa (si vocifera di oltre 90 minuti di scene tagliate) e che si sia insistito troppo su alcuni aspetti: ad esempio, su quanto siano beceri i cinepanettoni (all'ennesima scoreggia si rischia di rendere triviale anche un film che si schiera apertamente contro quel genere).
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Ahinoi, l'avventura di Boris sembra giunta alla fine: l'ecosistema di mostri che gravita attorno al nostro pesce rosso si congeda (dopo 3 stagioni di televisione e meta-televisione) con quasi 2 ore di cinema e metacinema. Inutile dire che molti riferimenti alla serie saranno di difficile comprensione per i neofiti o che, in funzione della storia, molti dei nostri beniamini abbiano subito un ridimensionamento: "Boris - Il Film" resta un finale di serie più che soddisfacente (per chi lo segue da sempre) e un ottimo biglietto da visita per chi deciderà di approfondire la conoscenza della troupe di "Occhi del cuore 2".
Fatte le dovute premesse, il lavoro a 6 mani sulla regia di Boris è davvero encomiabile, ma l'impressione è che manchi qualcosa (si vocifera di oltre 90 minuti di scene tagliate) e che si sia insistito troppo su alcuni aspetti: ad esempio, su quanto siano beceri i cinepanettoni (all'ennesima scoreggia si rischia di rendere triviale anche un film che si schiera apertamente contro quel genere). Peccato per il flop al botteghino, perché la nicchia di pubblico che si era ritagliata la serie è sempre meno nicchia e sempre più appassionata! Pannofino punta il dito sulla distribuzione e sull'ufficio stampa (e probabilmente non ha torto). Non è da comunque da escludere una rivalutazione da mercato dell'home video (com'è successo a molti cult movie, del resto).
Aspettando con ansia il director's cut, anzi, il directors' cut.
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mr cinefilo
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mercoledì 18 maggio 2011
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boris
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Il film italiano che non ti aspetti, che mette alla berlina tutto un mondo ormai in decadenza e che si trascina copiando se stesso, tra professionisti prime donne e raccomandati da strapazzo. Una critica ad un sistema, con accenni alla tematica dei ghost writer. Boris riesce a replicare la formula che ne aveva sancito il successo in versione serie tv, adattandosi perfettamente al cinema.
Eccellente
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*elche*
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mercoledì 20 aprile 2011
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capolavoro
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gran film,divertente,originale ed utile a mostrare i difetti del cinema dei nostri giorni,sempre più orientato a "fa' soldi" a scapito della qualità..la colpa è anche del pubblico che gradisce spettacoli di martellone:un circolo vizioso nel quale viene prodotta spazzatura che però incassa e dunque continua ad essere prodotta.Buona!!!
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stevesteve
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martedì 19 aprile 2011
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ho riso proprio tanto
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... ma tanto tanto tanto. Ero preoccupato dell'effetto "Cetto laqualunque" (grande delusione per chi come me ama Albanese), invece un film azzeccato in tutto. Grande divertimento. Mi sa che torno a vederlo domani.
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oldboyoungman
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giovedì 14 aprile 2011
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comicità di alta qualità e grande originalità !
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Da 10 e lode è l'idea di Boris in generale, prima in tv e adesso al cinema, di una critica severa ai compromessi del nostro paese, senza mai essere "pesante" come potrebbe esserlo un documentario impegnato, ma che con un'ironia spumeggiante riesce a far rifletttere sul mondo della tv e del cinema spazzatura e dell'Italia in generale, forse meglio di un documentario, il tutto condito dalle caratteristiche uniche dei vari personaggi, tutti interpretati egregiamente, il che è una novità perchè troppo spesso ultimamente al termine "commedia" non corrispondeva una certa "qualità" (per dirla alla Renè);infatti in Boris recitano attori emergenti di grande spessore, tra cui un grande Francesco Pannofino ("Dai dai dai"), Antonio Catania nella parte del dirigente di cui è sempre meglio non fidarsi, un favoloso Ninni Bruschetta che riesce a essere uno dei personaggi più comici e riusciti di Boris, per via della sua pigrizia e dipendenza dalla cocaina, inoltre Giorgio Tirabassi, lo stagista interpretato divinamente dal giovane Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti sorella minore di Sabina e Corrado(che tra l'altro ha partecipato ad alcune puntate di Boris versione tv e onestamente ci aspettavamo di vederlo anche solo per qualche minuto anche al cinema), e la bellissima Carolina Crescentini che si dimostra molto brava nell'interpretazione di un'attrice "cagna" Corinna, così come Pietro Sermonti egregio nell'interpretazione di Stanis, attore che si crede il migliore pur non essendolo per nulla,e che in questo film si interstartisce di voler fare "Gianfranco Fini" e cerca di ottenerlo in tutti i modi.
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Da 10 e lode è l'idea di Boris in generale, prima in tv e adesso al cinema, di una critica severa ai compromessi del nostro paese, senza mai essere "pesante" come potrebbe esserlo un documentario impegnato, ma che con un'ironia spumeggiante riesce a far rifletttere sul mondo della tv e del cinema spazzatura e dell'Italia in generale, forse meglio di un documentario, il tutto condito dalle caratteristiche uniche dei vari personaggi, tutti interpretati egregiamente, il che è una novità perchè troppo spesso ultimamente al termine "commedia" non corrispondeva una certa "qualità" (per dirla alla Renè);infatti in Boris recitano attori emergenti di grande spessore, tra cui un grande Francesco Pannofino ("Dai dai dai"), Antonio Catania nella parte del dirigente di cui è sempre meglio non fidarsi, un favoloso Ninni Bruschetta che riesce a essere uno dei personaggi più comici e riusciti di Boris, per via della sua pigrizia e dipendenza dalla cocaina, inoltre Giorgio Tirabassi, lo stagista interpretato divinamente dal giovane Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti sorella minore di Sabina e Corrado(che tra l'altro ha partecipato ad alcune puntate di Boris versione tv e onestamente ci aspettavamo di vederlo anche solo per qualche minuto anche al cinema), e la bellissima Carolina Crescentini che si dimostra molto brava nell'interpretazione di un'attrice "cagna" Corinna, così come Pietro Sermonti egregio nell'interpretazione di Stanis, attore che si crede il migliore pur non essendolo per nulla,e che in questo film si interstartisce di voler fare "Gianfranco Fini" e cerca di ottenerlo in tutti i modi.. (epico in una scena al funerale di un attore morto), più tanti altri tra cui la solita Itala,lo schiavo, e i fantastici 3 sceneggiatori. Insomma, i fedeli di Boris, non hanno nulla da temere, anche al cinema ci saranno tutti i protagonisti della fortunata serie televisiva, senza mai annoiare, in quanto è presenta la solita grande energia e dose di risate, dall'umorismo pungente, es. si vedono scene di fiction in cui si mostra un giovane Ratzinger, o una telenovela girata in Calabria dove si deve elogiare la costruzione del ponte sullo Stretto con tutti i suoi benefici, o nelle battute finali ci sono delle frasi "rubate" al primo discorso di Berlusconi quando scese in campo nel '94.. quando un film, riesce a divertire per quasi tutto il tempo della visione, e inoltre riesce a far riflettere sulle contraddizioni del nostro paese (altro es. il dirigente Lopes dice che la casa madre, spende 300 milioni x la fiction, e 40 x il cinema...) e che suscita una certa presa di coscienza, per me merita il massimo dei voti, soprattutto in quanto appassionato e assiduo telespettatore di ogni episodio delle tre serie televisive.
Anche chi non ha mai visto il film, riesce ad apprezzarlo a mio avviso, ma inevitabilmente conoscendo tutte le varie vicissitudini di ogni personaggio già prima del film, si ride anche solo per un'espressione romanesca di Biascica,per le facce di Stanis,Renè e Duccio... ad ogni modo, chi non avesse mai visto la serie tv, la consiglio vivamente, uno dei pochi prodotti di qualità!
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dariothebig
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giovedì 14 aprile 2011
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ottima critica
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Riesce ad essere indipendente dalla serie tv, pur non perdendone la sagacia e la feroce e puntuale critica verso la società italiana.
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martixx
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giovedì 7 aprile 2011
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un film "non per tutti"
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Signori, qualcosa di diverso, un lavoro di intelligente. Perchè è proprio questa la parola chiave, l'intelligenza. E' molto semplice capire il motivo delle varie avversità al film: non è stata compresa la fine ironia, la genialità del lavoro alle spalle del pesce rosso. Chi non comprende cosa si cela dietro all'apparente ironia da operetta probabilmente non ha capito nulla dello spirito degli sceneggiatori e dei registi. Il loro lavoro è stato eccellente, hanno saputo trasferire sul grande schermo lo stesso spirito della serie, con il risultato di un episodio lungo e nulla più. Inutile prendersi troppo sul serio, sarebbe stato un controsenso. Perchè un film non per tutti? Il punto è che la satira è così finemente celata da personaggi caricaturati, apparentemente mascherata da situazioni grossolane, che farà sghignazzare o indignare i meno attenti, ma certamente ridere di gusto coloro i quali hanno compreso a pieno il messaggio che Boris vuol trasmettere.
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Signori, qualcosa di diverso, un lavoro di intelligente. Perchè è proprio questa la parola chiave, l'intelligenza. E' molto semplice capire il motivo delle varie avversità al film: non è stata compresa la fine ironia, la genialità del lavoro alle spalle del pesce rosso. Chi non comprende cosa si cela dietro all'apparente ironia da operetta probabilmente non ha capito nulla dello spirito degli sceneggiatori e dei registi. Il loro lavoro è stato eccellente, hanno saputo trasferire sul grande schermo lo stesso spirito della serie, con il risultato di un episodio lungo e nulla più. Inutile prendersi troppo sul serio, sarebbe stato un controsenso. Perchè un film non per tutti? Il punto è che la satira è così finemente celata da personaggi caricaturati, apparentemente mascherata da situazioni grossolane, che farà sghignazzare o indignare i meno attenti, ma certamente ridere di gusto coloro i quali hanno compreso a pieno il messaggio che Boris vuol trasmettere.
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renato volpone
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giovedì 7 aprile 2011
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esperimento di metacinema
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Il film racconta il backstage di una produzione cinematografica, gli interessi di mercato, gli interessi personali e i compromessi a cui sottoporsi per poter lavorare, il tutto visto da un lato comico. L'esito è disastroso, troppo grossolano per essere grottesco, a tratti lento e noioso, le battute spiritose non servono a salvare il film. Gli attori sono davvero poco convincenti e la caricatura dei personaggi è forzatamente ironica.
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(di lorry)
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