panee
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venerdì 5 aprile 2013
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commovente
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Sono rimasta davvero toccata da questo film. Bello, commovente e attori incredibili. La meno brava è la Morante...tutto dire!
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nina-a
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lunedì 25 marzo 2013
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delicato e commovente
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Fotografia impeccabile e appassionata, musiche coinvolgenti e a tratti inquietanti fanno di questo piccolo film un film da vedere e da ricordare: atmosfere angoscianti, personaggi ben tratteggiati e ben interpretati. La storia non è originale ma è affrontata da un punto di vista nuovo: il rapporto tra capitano nazista e famiglia greca occupata sfuma i suoi contorni per innalzarsi ad archetipo del gioco di forza tra lo sfruttatore e lo sfruttato, tra il servo e il padrone di loseyana memoria. Interessante soprattutto dopo aver scoperto che il film è un'opera prima. Una perla rara nel cinema italiano.
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vooodoo
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lunedì 25 marzo 2013
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il nazismo visto di spalle
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Capita raramente di imbattersi in film ben fatti rigorosi, che non si lasciano andare al sentimentalismo facile e banale pur riuscendo a trasmettere emozioni forti. Un caso è questo primo lungometraggio di Dipaola, piccolo film uscito in sordina ma caratterizzato da un cast e una troupe d'eccellenza. Una storia di guerra in cui la guerra si sente ma non si vede mai, un grande kammerspiele in cui le tensioni tendono costantemente al limite del sopportabile senza raggiungerlo mai grazie a piccoli intermezzi divertenti, in cui una risata dolce e genuina permette allo spettatore di riprendere fiato. Straordinaria prova d'attore dei due protagonisti maschili e grande scoperta il giovane Vincenzo Crea.
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Capita raramente di imbattersi in film ben fatti rigorosi, che non si lasciano andare al sentimentalismo facile e banale pur riuscendo a trasmettere emozioni forti. Un caso è questo primo lungometraggio di Dipaola, piccolo film uscito in sordina ma caratterizzato da un cast e una troupe d'eccellenza. Una storia di guerra in cui la guerra si sente ma non si vede mai, un grande kammerspiele in cui le tensioni tendono costantemente al limite del sopportabile senza raggiungerlo mai grazie a piccoli intermezzi divertenti, in cui una risata dolce e genuina permette allo spettatore di riprendere fiato. Straordinaria prova d'attore dei due protagonisti maschili e grande scoperta il giovane Vincenzo Crea. Da vedere!
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no_data
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giovedì 20 dicembre 2012
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un film da artigiano eccelso.
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interessante e intelligente. DA NON PERDERE
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retlaw89
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giovedì 20 dicembre 2012
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l'amore familiare contro l'odio di un soldato
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Nella ormai lunga filmografia riguardante il disastroso periodo nazista, affrontare l'argomento in una città come Atene, sicuramente più distante dall'occhio del ciclone dell'Europa centrale, aggiunge aggiunge un sapore particolare alla narrazione. Narrazione che racconta senza troppa spettacolarità, senza troppa azione, il male insito nelle radici stesse del nazismo, nel suo pensiero. L'esordio di Dipaola offre due diversi mondi che ruotano attorno all'invasione privata del nemico, il maggiore Kalter. C'è il mondo dei bambini, Alex e Leda, istintivo e innocente, dove Kalter o lo si ama o lo si odia. Poi c'è il mondo dei genitori, Zoe e Nikolas, fatto più di silenzi che di parole, dove la lotta con il nazista è giocata su un livello interiore e psicologico e dove i sentimenti nei confronti del maggiore si sciolgono in varie sfumature di grigio.
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Nella ormai lunga filmografia riguardante il disastroso periodo nazista, affrontare l'argomento in una città come Atene, sicuramente più distante dall'occhio del ciclone dell'Europa centrale, aggiunge aggiunge un sapore particolare alla narrazione. Narrazione che racconta senza troppa spettacolarità, senza troppa azione, il male insito nelle radici stesse del nazismo, nel suo pensiero. L'esordio di Dipaola offre due diversi mondi che ruotano attorno all'invasione privata del nemico, il maggiore Kalter. C'è il mondo dei bambini, Alex e Leda, istintivo e innocente, dove Kalter o lo si ama o lo si odia. Poi c'è il mondo dei genitori, Zoe e Nikolas, fatto più di silenzi che di parole, dove la lotta con il nazista è giocata su un livello interiore e psicologico e dove i sentimenti nei confronti del maggiore si sciolgono in varie sfumature di grigio. Infine c'è l'elemento estraneo, l'elemento che turba la normalità della famiglia Helianos, il maggiore Kalter, la cui umanità sembra riemergere dall'abisso per via dei traumi subiti, ma che poi lascia spazio all'inevitabile odio che la guerra può lasciare nell'animo di ognuno.
Film poetico e composto, mostra come muore l'odio e come sopravvive l'amore per i propri cari, anche oltre questa vita.
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archipic
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martedì 27 novembre 2012
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l'ospite che divide
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Mi è piaciuto questo film dell'esordiente Dipaola. Tema molto complicato, anzi, doppiamente complicato; non solo la guerra, terribile, dei nazisti ma anche l'invadenza di un "ospite" che forzatamente invade la vita di una famiglia già provata da una perdita e che ne aumenta il disagio creando separazione, contrasti e altre perdite. Quando il male si pensa scalfito e più avvicinabile, ecco che nuovamente si sprigiona improvviso e più forte di prima, sorprendendo la buona fede e la bontà d'animo di chi si illude di un cambio di registro. Il film non si basa su una sceneggiatura molto solida ma sulla recitazione, intensa ma leggera di tutti i protagonisti.
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Mi è piaciuto questo film dell'esordiente Dipaola. Tema molto complicato, anzi, doppiamente complicato; non solo la guerra, terribile, dei nazisti ma anche l'invadenza di un "ospite" che forzatamente invade la vita di una famiglia già provata da una perdita e che ne aumenta il disagio creando separazione, contrasti e altre perdite. Quando il male si pensa scalfito e più avvicinabile, ecco che nuovamente si sprigiona improvviso e più forte di prima, sorprendendo la buona fede e la bontà d'animo di chi si illude di un cambio di registro. Il film non si basa su una sceneggiatura molto solida ma sulla recitazione, intensa ma leggera di tutti i protagonisti. Con piacere ho ritrovato una Laura Morante che, lontana dalle esagerazioni nevrotiche del suo Ciliegine, torna ad un'interpretazione tenue e misurata, molto in linea col personaggio. Notevole anche Richard Sammel, molto bravo a calibrare l'alternanza di umore del gerarca nazista che interpreta. Nel complesso un film molto godibile che avrebbe meritato maggior visibilità.
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foffola40
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martedì 2 ottobre 2012
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il dolore non migliora nessuno
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buona analisi psicologica dei sottomessi per una ragione di vita e della ferocia di chi opprime perchè più forte usando prima l'arma della umiliazione e poi quella finale. La guerra non entra nella quotidianità di questa famiglia se non per le circostanze evidenti: le ristrettezze ecinomiche e il sangue sparso attorno (mercato).
Ingenuo e umano il padre, Elianos, uomo di cultura, il quale crede che il grande dolore subito dal suo oppressore per la guerra (perdita di tutta la famiglia) lo abbia reso una persona meno arrogante e padrone. Non è così: appena dichara, quasi in confidenza, che l'orrore della guerra è stato deciso soltanto da due uomini scatena l'odio e la ferocia del tedesco che sta per ucciderlo con le sue mani poi lo manda in carcere come sovversivo dove viene ucciso.
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buona analisi psicologica dei sottomessi per una ragione di vita e della ferocia di chi opprime perchè più forte usando prima l'arma della umiliazione e poi quella finale. La guerra non entra nella quotidianità di questa famiglia se non per le circostanze evidenti: le ristrettezze ecinomiche e il sangue sparso attorno (mercato).
Ingenuo e umano il padre, Elianos, uomo di cultura, il quale crede che il grande dolore subito dal suo oppressore per la guerra (perdita di tutta la famiglia) lo abbia reso una persona meno arrogante e padrone. Non è così: appena dichara, quasi in confidenza, che l'orrore della guerra è stato deciso soltanto da due uomini scatena l'odio e la ferocia del tedesco che sta per ucciderlo con le sue mani poi lo manda in carcere come sovversivo dove viene ucciso. Neppure la cultura e la musica di cui il tedesco fa sfoggio possono salvare un soggetto di tal fatta. FRancesca saveria
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lilith_rm
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martedì 2 ottobre 2012
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una vera sorpresa...
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Bellissime le dinamiche tra l'aguzzino e i servitori e strepitosa la Morante, una moderna Irene Papas. Complimenti al regista.
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mariangela20012012
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martedì 2 ottobre 2012
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eccezionale
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Eccezionale, film molto bello, cast incredibile.
Ci si emoziona e si ride.
Sono andata al cinema con un mio amico e non sapevo cosa sarei andata a vedere.
Sono rimasta stupita e colpita.
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paolo caruso
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lunedì 1 ottobre 2012
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film bellissimo
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Gran bel film. Ottima fotografia, ottimi attori, ottima regia (non sembra un'opera prima)...alcune scene mi hanno fatto riaffiorare, nel groviglio dei ricordi, i racconti dei miei genitori sulla quotidianità durante l'occupazione nazista.
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