Kanemi Sanzaemon, un famoso samurai, ha ucciso senza un motivo evidente la concubina preferita del daimyo. La condanna a morte sembra inevitabile, ma inaspettatamente gli viene risparmiata la vita. Dopo un solo anno di prigionia, Kanemi è richiamato a sorpresa in servizio, ma imparerà presto che l'apparenza puo' essere un'arma ben più affilata della sua spada..
Una storia di vendetta e di riscatto con protagonista un samurai, cattura immediatamente l'immaginario collettivo con l'aspettativa di un immancabile bagno di sangue, duelli memorabili e combattimenti a non finire(un film alla 13 assassins di takashi Miike per intenderci). Il taglio registico di Hirayama è invece decisamente più introspettivo, tanto da fare della psicologia dei personaggi il suo punto di forza.
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Kanemi Sanzaemon, un famoso samurai, ha ucciso senza un motivo evidente la concubina preferita del daimyo. La condanna a morte sembra inevitabile, ma inaspettatamente gli viene risparmiata la vita. Dopo un solo anno di prigionia, Kanemi è richiamato a sorpresa in servizio, ma imparerà presto che l'apparenza puo' essere un'arma ben più affilata della sua spada..
Una storia di vendetta e di riscatto con protagonista un samurai, cattura immediatamente l'immaginario collettivo con l'aspettativa di un immancabile bagno di sangue, duelli memorabili e combattimenti a non finire(un film alla 13 assassins di takashi Miike per intenderci). Il taglio registico di Hirayama è invece decisamente più introspettivo, tanto da fare della psicologia dei personaggi il suo punto di forza. Il regista infatti focalizza l'attenzione dello spettatore sullo sviluppo interiore del protagonista, preferendo relegare l'azione vera e propria unicamente allo spettacolare duello dei minuti finali. Nella sostanza: poca lotta e tanti dialoghi. Questo non sarebbe un male di per sè, non c'è alcuna pretesa di essere etichettato come film d'azione(semmai drammatico), se non fosse che diverse volte il ritmo cali troppo, lasciando la sensazione che il regista abbia indugiato forse eccessivamente sull'aspetto psicologico della trama. Un lato sicuramente positivo di questa scelta riguarda la figura di Sanzaemon, che sfugge agli stereotipi classici del samurai vendicativo soprattutto grazie alla complessità di stati d'animo dettagliati così in profondità. Dal velo di menzogne iniziale emerge progressivamente un realtà molto diversa, che plasma e modella la vita con tutta la sua brutalità. Il film stesso puo' essere letto come un percorso che vede alla partenza un servitore talmente fedele da sacrificare il proprio onore per salvare quello del clan, ma che ritroveremo alla fine nelle vesti di un uomo differente che dovrà scontrarsi con gli ideali di un tempo, cancellati e inquinati dalla sete di potere di un mondo a cui sente di non appartenere più. Lo sguardo del samurai di Hirayama, non è uno sguardo assetato del sangue dei nemici, ma lo sguardo carico di malinconia di una vittima dell'apparenza ingannatrice del mondo. Film veramente godibile nonostante qualche punto morto, trama per nulla banale e la mia personale sete di sangue è stata comunque soddisfatta dal combattimento finale.
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