Post Mortem |
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Un film di Pablo Larraín.
Con Alfredo Castro, Antonia Zegers, Jaime Vadell, Amparo Noguera, Marcelo Alonso.
continua»
Drammatico,
durata 98 min.
- Cile, Messico, Germania 2010.
- Archibald Enterprise Film
uscita venerdì 29 ottobre 2010.
MYMONETRO
Post Mortem
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La crisi di un popolo nell'intimità umanadi EugenioFeedback: 34560 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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martedì 20 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Post Mortem tratteggia il periodo storico del colpo di stato a danno del socialista Allende in Cile nel 1973 attraverso il punto di vista di un impiegato all' obitorio (che redige le autopsie dei deceduti) quasi specchio della morte da lui "amministrata" con precisa maniacalità. Innamorato segretamente di una reginetta del cabaret, una smagrita e consumata giovinetta sua vicina di casa, il freddo funzionario rimarrà invischiato nei tumulti repressivi propri del delicato contesto storico vissuto: il golpe militare di Pinochet,la morte di Allende e la sanguinosa repressione contro il comunismo. Dalla contigenza particolare di un uomo dinanzi ad una vicenda apparentemente banale che esploderà in tutta la sua vena drammatica nella forte scena dell'esplosione e nel cranio fracassato di Allende mostrato cadavere sul tavolo dell'autopsia dinanzi ai militari, Larrain, già regista di Tony Manero descrive la caduta di uno dei più importanti leader cileno effettuando un confronto "forzato" tra la sua figura e quella del solitario redattore . Come il primo appare ora un corpo morto che per la libertà di un popolo ha sacrificato ogni cosa, cosi' Mario, il protagonista, è dilaniato dai tormenti interiori che gli impongono una difficile scelta ideologica tra realtà e ideali,in bilico tra obbedienza al potere e riscatto. L'intera pellicola che sovrappone tre differenti registri cinematografici, quello testimoniale, storico e narrativo con la crudezza realistica di alcune scene scarne e prive di dialoghi (ma non per questo meno intense), è incentrata sull'ossimoro: vita/morte entro cui l'esistenza di Mario sembra intrappolata,una morte dell'anima contrapposta all'ideale della giovane ballerina che verrà nascosta nel cortile del redattore autoptico; libertà e oppressione dinanzi al regime militare, solipsismo forzato e straniamento contro la lucida consapevolezza della violenza. Un incubo di un paese sofferente e immerso nel dolore, l'autopsia di un tumore che non lascia scampo.
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