renato volpone
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martedì 14 settembre 2010
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veramente bello
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Il film merita 5 stelle perchè emoziona fortemente e lascia una profonda impronta nel cuore. E' un film sulle donne, sul loro coraggio, sulla loro fragilità, sulla loro capacità di amare. Ognuna delle donne presenti nel film penetra nell'animo come un coltello affilato e la morte di alcune di esse viene percepita come una privazione dolorosa. La sensazione è la sofferenza del conflitto, della guerra, dei soprusi, e le donne ne sono le vittime sacrificali. Il riscatto avviene attraverso la lotta, la capacità di mettersi in gioco, il sapersi dare senza chiedere nulla in cambio, anzi dando tutto se stesse per un mondo migliore. E questo film è dedicato a tutte le persone che vogliono un mondo migliore
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francesca50
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martedì 7 settembre 2010
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un documento da non perdere
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il film di J. Schnabel e della Jebreal mi ha molto interessata e "presa" oltre che commossa.
Finalmente un film che guarda con occhio attento, ma senza violenza la QUESTIONE PALESTINESE e che non vede gli israeliani tutti solo come brutti e cattivi. In esso non si sottovalutano, però, le condizioni degli arabi palestinesi, pur cercando di lanciare un messaggio di speranza. Non si tralascia poi di spiegare le colpe della situazione creatasi.
Per questo, però, il film non è piaciuto a certi intellettuali di sinistra, che lo hanno definito troppo didattico non capendo nemmeno il carattere delle inquadrature iniziali, a volte sfocate a volere, a mio parere, sottolineare la complessità dei ricordi e la difficoltà a inquadrare la situazione, da parte di chi guardi con occhio attento e obiettivo.
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il film di J. Schnabel e della Jebreal mi ha molto interessata e "presa" oltre che commossa.
Finalmente un film che guarda con occhio attento, ma senza violenza la QUESTIONE PALESTINESE e che non vede gli israeliani tutti solo come brutti e cattivi. In esso non si sottovalutano, però, le condizioni degli arabi palestinesi, pur cercando di lanciare un messaggio di speranza. Non si tralascia poi di spiegare le colpe della situazione creatasi.
Per questo, però, il film non è piaciuto a certi intellettuali di sinistra, che lo hanno definito troppo didattico non capendo nemmeno il carattere delle inquadrature iniziali, a volte sfocate a volere, a mio parere, sottolineare la complessità dei ricordi e la difficoltà a inquadrare la situazione, da parte di chi guardi con occhio attento e obiettivo.
Sto rivalutando Rula Jebreal che sulla Sette mi era apparsa a volte un po' troppo schierata e poco incline a capire le ragioni degli altri. Non si può essere troppo calmi dopo aver vissuto certe esperienze! L'opera però riconosce pure il dramma di Israele.
Non sarà forse possibile risolvere "per ora" la situazione ma è chiaro che la via perseguibile è quella indicata nel film di un accordo. Perciò ben venga qualsiasi lavoro che indirettamente lo favorisca!
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marezia
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giovedì 2 settembre 2010
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2 stelle e 1/2...
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2 stelle e 1/2... Perché? Perché è troppo fedele al libro (dell'attuale compagna, un po' di gossip non fa mai male) o perché poco visionario? Zappoli, alle volte bisogna cambiare per essere se stessi. Soprattutto per gli artisti e Schnabel è UN ARTISTA. E come artista INTELLIGENTE si adegua alla materia spiazzando chi si aspetta sempre la solita minestra. Bah!
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(di francesco2)
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