La solitudine dei numeri primi

Credo che questo film sia stato ingiustamente sottovalutato dalla critica. E' un grande film: gli attori, la fotografia, la scelta di scenografia e costumi. Tutto è unico e suggestivo, tutto è coerente, compatto, si viene trascinati in una fiaba horror fatta di piccoli sussurri, sguardi, respiri, emozioni minime e fortissime. Sono stata molto delusa dalla critica italiana per come ha reagito ad un film che ha in sé sequenze uniche, degne di un cinema extraeuropeo. Tutti si lamentano del cinema italiano, che lavora sempre allo stesso modo, con le stesse storie scontate, le stesse dinamiche. Ma quando finalmente qualcuno esce dal coro e crea un film nuovo, diverso, pieno di ironia e poesia, subito viene attaccato di presunzione! Secondo me è imparagonabile con gli altri film italiani, è decisamente un altro livello. Il pubblico si lamenta della storia: eppure è proprio la storia di paolo giordano, non è cambiata! una storia difficile da rendere cinematograficamente profonda e interessante, perché poteva essere banalizzata e resa più fruibile a tutti ma certamente svuotata della sua complessità. Costanzo è riuscito a mantenere la complessità e ci ha regalato il suo sguardo su questa storia, e secondo me dovremmo tutti fare da parte i pregiudizi e riconoscere il valore l'opera davanti a cui ci troviamo.