Cosa voglio di più

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Un film di Silvio Soldini. Con Alba Rohrwacher, Pierfrancesco Favino, Giuseppe Battiston, Teresa Saponangelo, Monica Nappo.
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Commedia, durata 126 min. - Italia, Svizzera 2010. - Warner Bros Italia uscita venerdì 30 aprile 2010. MYMONETRO Cosa voglio di più * * 1/2 - - valutazione media: 2,95 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
domenico a sabato 15 maggio 2010
gli amori al tempo della crisi Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

E’ sempre un piacere andare a vedere un film di Soldini, autore rigoroso, originale e raffinato. Poco ascrivibile al cinema italiano, probabilmente è il regista più ‘ europeo ‘ che abbiamo; un autore non collocabile nella Commedia all’italiana nonostante film come “ Pani e tulipani “ e “ Agata e la tempesta “ ma allo stesso tempo non riesce a diventare un autore profondo come Antonioni nonostante sia simile per asciuttezza e “ razionalità “, tantomeno come Keislowsky di cui si può dire debitore della sua estetica. Tuttavia riesce a trovare una collocazione del tutto personale e a costruire uno stile riconoscibile. Anche in quest’ultimo film si ritrovano le sue tematiche centrali anche se – e ci dispiace dirlo – è un film poco riuscito nella scrittura, sembra indeciso se scegliere il taglio sociale o una storia d’amore piuttosto semplice e banale. [+]

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terry giovedì 13 maggio 2010
da non vedere Valutazione 1 stelle su cinque
33%
No
67%

Dopo il bellissimo PANE E TULIPANI,Soldini ha perso l'ispirazione.Perche' vederlo?Perche' ogni volta(giorni e nuvole)credo che il film possa essere migliore dell'ultimo.Prometto che sara' l'ultima volta....Gli italiani non sanno fare le scene di sesso ,perche' non desistono?

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zanzara martedì 11 maggio 2010
eros Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Il vero protagonista è proprio lui: l'Eros! Poi c'è una frase che mi ha colpito, e fatto pensare, molto, è quando Alessio dice: "sapevo che prima o poi saresti tornata". In questo film c'è tutto: il solito "tran tran quotidiano" e il "vento della passione". Ma il vento della passione non ti fa fare un figlio a comando, anche se non fai l'amore con il tuo compagno, non ti fa fare l'amore con la moglie, che non desideri più. Il vento ama la libertà e rompe gli schemi, non si accontenta delle briciole, vuole tutto e .... "tutto" ha un prezzo. Ci sono gli "schemi" e c'è la "libertà".... il gioco è aperto.

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serves lunedì 10 maggio 2010
ancora non ci siamo... Valutazione 2 stelle su cinque
63%
No
38%

Lo schema drammatico mi pare molto lineare, nulla da ridire se non il fatto che risulta un pò banale, in ogni caso le scelte delle azioni dei due protagonisti non sono errate o insulse, semplicemente poco interessanti. Infatti proprio qui che credo si sommi la pecca più grande. Le scene di sesso dovevano essere il punto di svolta del film, ci dovevano raccontare qualcosa che ci faceva arricchire, qualcosa che Anna doveva mostrare per capire il personaggio di lei. Invece sono messe lì in modo estetico, e lì si capisce che Soldini non ha fatto un passo avanti rispetto alla bassa media dei registi italiani. Oppure se Soldini aveva paura di toccare un tema così difficile nella cattolica italia (vi ricordate il morso della protagonista al suo amante nel film "Soffio" di Kim Ki Duk? Quello significa fare cinema!) doveva almeno presentarci due caratteri più interessanti e originali per il cinema, invece bieca letteratura da supermercato. [+]

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venere lunedì 10 maggio 2010
tradizionale tradimento Valutazione 2 stelle su cinque
35%
No
65%

Film piatto....mi aspettavo di più. L'idagine circa la natura del tradimento dava la possiblità di spaziare attraverso diversi e meno banali punti di vista. La mia impressione è che il regista sia un uomo e questo ha condizzionato molto la prospettiva dell'indagine e l'impostazione del film. In un film dove tutto si scatena da una forte attrazione fisica, dove non si dà spazio alla relazione ( e non è detto che la bebbba avere...), improvvisamente, quasi inaspettato esce la donnina arrabbiata che fa una misera figura, che non accetta che il suo amante possa avere un impegno e la bidoni; peccato però che si era dimenticata, la donnina, che il suo amrnte teneva famiglia...Una donna può, esattamente come un uomo, costruire una relazine puramente sessuale, di piacere. [+]

[+] bene e male (di misesjunior)
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angelo83 lunedì 10 maggio 2010
orribile Valutazione 1 stelle su cinque
41%
No
59%

E ci lamentiamo se il cinema italiano fa schifo?Recitazione pessima,silenzi imbarazzanti svolgimento stucchevole e originalità del tutto assente!Un film inutile dall'inizio alla (terribile) fine.

[+] per favore.... (di silvana82)
[+] condivido (di misesjunior)
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estrellaroja lunedì 10 maggio 2010
la vita vera non si può chiudere dietro la porta. Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

Anna (Rohrwacher) incontra Domenico (Favino) e questo incontro travolge le loro esistenze, sin lì fatte di una moglie e due figlie per lui e di un -forse anche troppo- amorevole e comprensivo compagno (Battiston) per lei. Per fortuna Soldini non si limita a raccontarci una classica storia di tradimenti, bugie, sotterfugi… ma la arricchisce di considerazioni sulla precarietà, la difficoltà ad arrivare a fine mese, l’integrazione di chi si è trasferito al nord dal sud. I due amanti cercano di chiudere tutto questo fuori dalla porta del motel a ore dove ogni settimana si ritrovano, ma la realtà sarà più forte e tornerà a bussare a quella porta. Al solito bravissimi la Rohrwacher e Battiston, ho trovato sottotono Favino, forse un po’ ingessato. [+]

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ggianni domenica 9 maggio 2010
pesaggio umano Valutazione 0 stelle su cinque
75%
No
25%

Soldini non racconta solo la realtà ma scava dentro i nostri pensieri, i nostri amori, i nostri comportamenti, le nostre relazioni, sovente determinate dal livello del consumo che ognuno di noi può permettersi. I soldi non sono tutto, è una banalità che ci ripetiamo da tempo, ma sappiamo che aiutano. Domenico poteva tornare a casa sua la sera e trovare la Saponangelo tranquilla, affaticata perchè crescere i figli non è facile e non sempre appagante, ma almeno senza l'ansia e lo sgomento di non riuscire ad arrivare alla fine del mese o impossibilitata ad iscrivere la figlia ad un corso di danza. Il tutto risolto all'origine dallo stipendio del marito/moglie. Certo che la passione di Domenico per Anna poteva comunque nascere perchè l'amare una donna o un uomo non ci anestetizza e non ci vaccina difronte alla cosa più bella che può scuotere tutti noi indipendentemente da quanti soldi abbiamo nel portafoglio: l'imprevidibilità dell'innamoramneto e della pulsione erotica. [+]

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mr wolf sabato 8 maggio 2010
storia di alienante normalità Valutazione 3 stelle su cinque
78%
No
22%

un film che si cala pesantemente nella contemporaneità, fatta di non luoghi, economia ristretta, alloggi angusti, condomini formali, periferie alienanti, la crisi  aleggiante, i due protagonisti si muovono, forse a loro insaputa, alla ricerca di un'evasione che possa far credere e sperare nel domani, per sentirsi ancora vivi, per avere ancora la possibilità di uscire dall'autostrada segnata che sembra essere la loro vita, per muoversi su sentieri in cui è ancora possibile stupirsi, per non appiattirsi su di una vita subita e non vissuta, in cui gli unici ad avere qualche chance sono coloro i quali possono  permetterselo economicamente (....si risposa per la terza volta. [+]

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vince mas venerdì 7 maggio 2010
vita liquida e precaria Valutazione 3 stelle su cinque
59%
No
41%

Periferia di Milano, periferia dell'anima. Questi i contorni del paesaggio dove si muove il sentimento clandestino di un'assicuratrice annoiata per un addetto al catering incapace di spogliarsi dei panni e dei doveri di marito. La momentanea e forse casuale leggerezza dell'uomo (sempre leggero quando ha poco da perdere) cattura l'attenzione della donna, asfissiata dalla dolcezza da bradipo del suo ingenuo compagno. Mani di fata nel ridar vita agli oggetti rotti, materasso emotivo che anestetizza la vita della compagna. Vita precaria, tenuta a galla da piccoli riti fatti di cene con amici, pranzi domenicali e immersioni nel liquido amniotico dell’evasione. Bravissima Alba Rhorwacher nella morbida interpretazione di tutte le facce (con un po' di doppio mento da schiscetta pesante) del tran tran quotidiano, che si deformano e si affilano sotto i colpi possenti del desiderio di un Favino angoloso. [+]

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