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Cosa voglio di più: una riflessione approfondita dopo Giorni e nuvole

Il film di Soldini alla Berlinale.
di Giancarlo Zappoli

Un contesto di crisi economica
Alba Rohrwacher (45 anni) 27 febbraio 1979, Firenze (Italia) - Pesci. Interpreta Anna nel film di Silvio Soldini Cosa voglio di più.

lunedì 15 febbraio 2010 - Approfondimenti

Un contesto di crisi economica
È una conferenza stampa ricca di presenze quella di Cosa voglio di più, il film di Silvio Soldini presentato nella sezione Berlinale Special Gala. Sono infatti presenti, oltre al regista, il produttore Lionello Cerri, la co-produttrice Ruth Waldburger, gli sceneggiatori Doriana Leondeff e Angelo Carbone e gli attori Alba Rohrwacher, Pier Francesco Favino e Teresa Saponangelo.
È un Soldini decisamente rilassato e disponibile quello che apre l'incontro affermando che questo film nasce da una riflessione approfondita scaturita dopo Giorni e nuvole osservando le reazioni del pubblico. Ciò che gli interessava era tornare a raccontare una storia vicina alle vicende che le persone vivono quotidianamente nella realtà. Tanto che la fonte di ispirazione sono state in questo caso le confidenze di un'amica che stava vivendo una storia simile a quella dei protagonisti. Il desiderio era anche quello di non dimenticare un contesto di crisi economica che rende sempre più complesse le scelte di relazione. Dichiara di non aver voluto giudicare i personaggi anche se confessa una certa propensione per Domenico, ritenendo Anna non in grado di saper aspettare la maturazione di una scelta da parte dell'uomo. Chiarisce poi che la scelta di passare da una situazione all'altra con dei secondi di schermo nero è nata in sede di montaggio e non è stata solo finalizzata al voler fornire allo spettatore il senso del trascorrere del tempo. In realtà gli si vuole consentire una sorta di respiro che gli lasci lo spazio per riflettere.
Soldini è tornato a girare a Milano (una Milano peraltro poco riconoscibile) e dichiara di averlo fatto dopo lungo tempo quasi per costrizione. Potendo avrebbe scelto un altro luogo.

Doriana Leondeff e Angelo Carbone dichiarano di aver voluto mostrare fino a che punto si possa vivere una storia in cui la sensualità prende il sopravvento stando però attenti a descrivere le scene di sesso in modo tale da non mettere a disagio lo spettatore. Leondeff afferma che è quanto accade nel film dove i due protagonisti compiono gesti che la macchina da presa riprende quasi fossero carpit a una coppia reale. Se Alba Rohrwacher sottolinea come le scelte dei due personaggi richiedano del coraggio Pier Francesco Favino si lancia in una acuta analisi della situazione del cinema italiano. Dichiara che gli attori quarantenni non possono essere considerati degli esordienti a vita e che purtroppo nel nostro Paese manca la generazione dei padri. Ci sono nonni che si spacciano per padri a partire dal Presidente del Consiglio in giù, restringendo così lo spazio alla generazione a cui lui appartiene. Chiarisce subito di non avercela specificatamente con Berlusconi che costituisce solo uno dei tanti esempi e ricorda che ogni sua scelta di partecipazione a un film nasce da una riflessione e pertanto si dichiara interamente responsabile dei ruoli sin qui interpretati e che interpreterà nel futuro. Lionello Cerri sottolinea, in seguito a una domanda, che questo tipo di cinema va in cerca di un pubblico diverso da quello dei cinepanettoni perché ritiene che questo pubblico esista. Anche se, aggiunge, anche per realizzare i cinepanettoni una certa abilità è necessaria.

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