etto76
|
mercoledì 12 maggio 2010
|
bellissimo
|
|
|
|
Film bellissimo che solo un Maestro come Coppola ci poteva regalare!Storia appassionante, romantica ma vivace con locations bellissime (Buenos Aires e la Patagonia)e una fotografia perfetta.film anticonvenzionale per eccellenza.Grande Coppola...
|
|
[+] lascia un commento a etto76 »
[ - ] lascia un commento a etto76 »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
domenica 9 maggio 2010
|
suggestivo
|
|
|
|
Coppola torna al cinema con un melodramma familiare a tinte cupe e pieno di accenni poetici e visionari. L'unica pecca di questo film, non piccola purtroppo, è di rimanere freddo e poco coinvolgente proprio nelle parti salienti della storia, ovvero quelle in cui la vicenda si dipana definitivamente.
Rimane comunque un buon film diretto con eleganza e maestria, senza una sbavatura.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
movstud
|
mercoledì 9 dicembre 2009
|
bravo coppola!!
|
|
|
|
bravo coppola buon bianco e nero
|
|
[+] lascia un commento a movstud »
[ - ] lascia un commento a movstud »
|
|
d'accordo? |
|
paul reds
|
lunedì 7 dicembre 2009
|
ancora con un film molto personale
|
|
|
|
Se con “un’altra giovinezza” Francis Ford Coppola aveva proposto un film per un pubblico molto ristretto, con questo film riconferma questa scelta e ritorna sul grande schermo con una pellicola bella e molto personale di vero cinema indipendente.
Intanto cominciamo a dire che la scelta del bianco e nero per la storia che si svolge al presente e il colore per i flashback non è tanto una scelta stilistica del regista quanto un’ affermazione che tutto quello che siamo nel presente è frutto di quello che abbiamo vissuto in passato. Questo spiega il capovolgimento dei colori.
Infatti la storia ci propone Bennie, che dopo tanti di assenza, raggiunge suo fratello Tetro che si è rifatto una vita a Buenos Aires.
[+]
Se con “un’altra giovinezza” Francis Ford Coppola aveva proposto un film per un pubblico molto ristretto, con questo film riconferma questa scelta e ritorna sul grande schermo con una pellicola bella e molto personale di vero cinema indipendente.
Intanto cominciamo a dire che la scelta del bianco e nero per la storia che si svolge al presente e il colore per i flashback non è tanto una scelta stilistica del regista quanto un’ affermazione che tutto quello che siamo nel presente è frutto di quello che abbiamo vissuto in passato. Questo spiega il capovolgimento dei colori.
Infatti la storia ci propone Bennie, che dopo tanti di assenza, raggiunge suo fratello Tetro che si è rifatto una vita a Buenos Aires.
Durante la convivenza con Tetro e la sua compagna Miranda, Bennie cerca di recuperare il tempo perduto con il fratello maggiore e di capire i veri motivi dell’abbandono.
Scopre un suo manoscritto in codice e comincia un lungo percorso per scoprire perchè il fratello è fuggito via. Sulllo sfondo di una decadente Buenos Aires e una famiglia di artisti
(il padre era un famosissimo direttore d’orchestra e la madre un’ importante cantante d’opera), la storia, tanto personale ma anche universale, riprone il percorso conflittuale di ciascuno individuo per trovare, fuori dalla sfera familiare,la propria identità senza condizionamenti economici ma soprattutto psicologici.In questo racconto si intravedono le rivalità artistiche e sentimentali che si innescano nelle famiglie dove esistono personalità forti e molto ben inserite nel tessuto dell’alta società. Sopra a tutti c’è la figura del padre, uomo di successo, che per la sua posizione prevarica sui componenti della famiglia. Tetro cerca di fuggire da tutto questo ritrovando le proprie radici (Buenos Aires) mediante la scrittura (l’autoanalisi) e l’amore della sua compagna, senza però riuscire a trovare il bandolo della matassa. Sarà proprio l’intervento del giovane Bennie a rompere questo corto circuito e far capire a Tetro le cose che ama davvero.Quel che sorprende di più del film è la capacità di Coppola di raccontare attraverso le immagini (anche quando realmente non succede niente) e di proporre il tema dei legami di sangue che spesso sono confittuali ma non per questo indissolubili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paul reds »
[ - ] lascia un commento a paul reds »
|
|
d'accordo? |
|
vipera gentile
|
giovedì 3 dicembre 2009
|
dramma e poesia
|
|
|
|
Il diciassettenne Bernie arriva a Buenos Aires per ritrovare suo fratello Angelo che dieci anni prima ha abbandonato New York deciso a non avere più niente a che fare con la sua famiglia a causa del rapporto infelice con il padre Carlo, acclamato direttore d'orchestra.
Ora è uno scrittore frustrato, ferito da un passato troppo doloroso da sopportare. Nella scena iniziale Bernie bussa alla porta dell’appartamento del fratello; gli apre la sua compagna, Miranda, una ragazza bruna dal sorriso radioso che lo accoglie festosamente; invece Tetro ha un atteggiamento completamente diverso e rifiuta di salutarlo. Nella stanza c’è uno specchio appoggiato alla parete che riflette i personaggi quando sono di spalle, come se il regista volesse mostrare ogni loro espressione e stato d’animo; apparirà in molte scene.
[+]
Il diciassettenne Bernie arriva a Buenos Aires per ritrovare suo fratello Angelo che dieci anni prima ha abbandonato New York deciso a non avere più niente a che fare con la sua famiglia a causa del rapporto infelice con il padre Carlo, acclamato direttore d'orchestra.
Ora è uno scrittore frustrato, ferito da un passato troppo doloroso da sopportare. Nella scena iniziale Bernie bussa alla porta dell’appartamento del fratello; gli apre la sua compagna, Miranda, una ragazza bruna dal sorriso radioso che lo accoglie festosamente; invece Tetro ha un atteggiamento completamente diverso e rifiuta di salutarlo. Nella stanza c’è uno specchio appoggiato alla parete che riflette i personaggi quando sono di spalle, come se il regista volesse mostrare ogni loro espressione e stato d’animo; apparirà in molte scene.
Il rapporto tra i due fratelli riprenderà faticosamente tra alti e bassi grazie alla determinazione di Bernie che conserva un bellissimo ricordo di Tetro e a Miranda, ben decisa a guarirlo dal suo nevrotico isolamento.
Il film è girato quasi completamente in bianco e nero; così Coppola trasmette agli spettatori il senso di vuoto di Tetro, il suo doloroso ritrarsi dinnanzi al fratello e ai ricordi che gli sono associati; poi li fa trasalire introducendo di colpo le scene del passato in cui colori e suoni sono esasperati e le ambientazioni suggestive, talvolta fantastiche.
I personaggi principali sono felicemente interpretati da Vincent Gallo (Tetro),Klaus Maria Brandauer (il padre) e Carmen Maura (agente letterario); bravissimi anche gli altri attori che hanno ruoli originali, divertenti o psicologici come Maribel Verdù (Mioranda).
Mi sarei aspettata un finale a colori; ma Coppola non si tradisce con il lieto fine e suggerisce che il percorso che porta all’equilibrio e alla serenità è appena cominciato.
Per chi ama i film drammatici e impegnativi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vipera gentile »
[ - ] lascia un commento a vipera gentile »
|
|
d'accordo? |
|
roberto simeoni
|
sabato 28 novembre 2009
|
da vedere anche se ...
|
|
|
|
Francis Ford Coppola è sempre stato un cineasta eccessivo, barocco e geniale; in questo suo nuovo lavoro non ci risparmia nulla di se stesso: pregi e difetti, momenti di grandissimo cinema con inquadrature incantevoli e attori ispirati e cadute di tono con episodi mal riusciti e una sceneggiatura che sovente inciampa su se stessa. Ma il film, nonostante tutto, coinvolge fino alla fine, perchè si sente che è fatto con passione, coraggio e talento e gli si perdonano tutti gli sbagli e le promesse non mantenute.
|
|
[+] lascia un commento a roberto simeoni »
[ - ] lascia un commento a roberto simeoni »
|
|
d'accordo? |
|
goldy
|
mercoledì 25 novembre 2009
|
film di maniera
|
|
|
|
Questo è un film dove tutto è alla maniera di... La trama è alla maniera dei drammoni di Tennesse Williams, le inquadrature del fratello maggiore o padre sono alla maniera di Marlon Brando (Fronte del Porto, un Tram che si chiama desiderio) o a James Dean di Gioventù Bruciata)Il bianco e nero alla maniera di Orson Wells (Il Terzo Uomo). Un film che sembra fatto solo per autoesaltare la bravura (indubbia) del regista che vuole sentirsi dire "£Oh quanto sei bravo.!!.." "Ah il bianco e nero!!". Inesistente il benchè minimo tentaivo di comunicare qualcosa al pubblico che rimane fuori dalla storia. Il solito problema di una forma che rimane sterilmente bella se non è motivata da un contenuto significativo.
[+] nessuna comunicazione?
(di nicola1)
[ - ] nessuna comunicazione?
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
lunetta
|
martedì 24 novembre 2009
|
baciamo le mani..
|
|
|
|
Coppola rivisita il padrino. L'argomento è diverso. Non ci sono gangesters, ma c'è un Padre padrone, capofamiglia indiscusso, genio della musica, egocentrico, sembra sacrificare alla sua gloria le persone che gli stanno accanto: il fratello maggiore, musicista anche lui, ma meno dotato e per questo disprezzato, il figlio Angelo, alla ricerca di un suo successo personale lontano dalla musica, come scrittore. Ma il Destino è avverso: Angelo provoca la morte della madre in un incidente, e questa tragedia segna il suo futuro. La perdita della sua ragazza, l'accresciuto disprezzo del padre, la sua fuga in un mondo distante, in perfetto bianco e nero, a Buenos Aires, il cambiamento del nome in Tetro, anni a vagare nei meandri di una mente malata.
[+]
Coppola rivisita il padrino. L'argomento è diverso. Non ci sono gangesters, ma c'è un Padre padrone, capofamiglia indiscusso, genio della musica, egocentrico, sembra sacrificare alla sua gloria le persone che gli stanno accanto: il fratello maggiore, musicista anche lui, ma meno dotato e per questo disprezzato, il figlio Angelo, alla ricerca di un suo successo personale lontano dalla musica, come scrittore. Ma il Destino è avverso: Angelo provoca la morte della madre in un incidente, e questa tragedia segna il suo futuro. La perdita della sua ragazza, l'accresciuto disprezzo del padre, la sua fuga in un mondo distante, in perfetto bianco e nero, a Buenos Aires, il cambiamento del nome in Tetro, anni a vagare nei meandri di una mente malata. Il fratello benny, adolescente, lo raggiunge in argentina, in fuga anche lui dal padre, e alla ricerca di un fratello maggiore idealizzato. Scava nel "suo" passato, sopito e nascosto in una valigia, e porta alla luce le tessere di un puzzle familiare complesso e doloroso. Il film ha un ritmo continuo, avvincente. Un bel bianco e nero costruito perfettamente sugli attori, si alterna ad un colore che appare sgargiante e rosso nei momenti più drammatici; le musiche liriche di puccini, tanto amate dagli italo-americani, non mancano. Un difetto? Forse troppo studiato a tavolino, e una fine troppo da soap (coppola mi perdoni!)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lunetta »
[ - ] lascia un commento a lunetta »
|
|
d'accordo? |
|
edward teach
|
martedì 24 novembre 2009
|
vale la pena
|
|
|
|
Magari verso la fine si intorcina un po' ma e' un bel film.
[+] ?
(di sofia due)
[ - ] ?
[+] ma lo faccio per il loro bene
(di edward teach)
[ - ] ma lo faccio per il loro bene
[+] il loro bene? sicuro?
(di sofia due)
[ - ] il loro bene? sicuro?
|
|
[+] lascia un commento a edward teach »
[ - ] lascia un commento a edward teach »
|
|
d'accordo? |
|
pipay
|
lunedì 23 novembre 2009
|
ottimo. ma rovinato da un finale grottesco
|
|
|
|
Un film sulla vita e sui segreti, nominabili e innominabili, che accompagnano l'esistenza di due fratelli che si ritrovano dopo tanto tempo. Ottima la fotografia, con un bianconero davvero affascinante e flash-back a colori, ora tragici, ora sorprendentemente surreali. Coppola assembla un puzzle affascinante, amaro e misterioso, con abilità da vero prestigiatore. Su un piano non certo secondario fa capolino il fascino della creazione artistica e dell'interpretazione: il padre, famoso direttore d'orchestra e un manoscritto che viene ritrovato dal fratello più piccolo e sarà completato fino a realizzare concretamente un lavoro teatrale che sarà premiato e andrà in scena. Molte inquadrature, nel film, lasciano incantati.
[+]
Un film sulla vita e sui segreti, nominabili e innominabili, che accompagnano l'esistenza di due fratelli che si ritrovano dopo tanto tempo. Ottima la fotografia, con un bianconero davvero affascinante e flash-back a colori, ora tragici, ora sorprendentemente surreali. Coppola assembla un puzzle affascinante, amaro e misterioso, con abilità da vero prestigiatore. Su un piano non certo secondario fa capolino il fascino della creazione artistica e dell'interpretazione: il padre, famoso direttore d'orchestra e un manoscritto che viene ritrovato dal fratello più piccolo e sarà completato fino a realizzare concretamente un lavoro teatrale che sarà premiato e andrà in scena. Molte inquadrature, nel film, lasciano incantati. Recitazione al limite dell'impeccabile. Echi e suggestioni da grande cinema. Peccato che questo lavoro, davvero originale, sia rovinato da un finale (che "non posso" svelare) troppo forzato, tanto da diventare persino grottesco. Forse Coppola ha voluto strafare. Doveva "controllare" di più la chiusura della storia. Ma lascio quattro stelle perché maestria e originalità, in questa pellicola, ci sono, e come.
[-]
[+] ok
(di lunetta)
[ - ] ok
|
|
[+] lascia un commento a pipay »
[ - ] lascia un commento a pipay »
|
|
d'accordo? |
|
|