fabio57
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venerdì 22 aprile 2016
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non del tutto riuscito
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Miniserie in due puntate sulla vita di Moana Pozzi,la prima pornostar sdoganata dai media e dal pubblico, che in lei non vedevano un oltraggio al comune senso del pudore, bensì una donna indipendente,intraprendente e tenace che aveva fatto una scelta coraggiosa anche se discutibile.Violante Placido è brava,tuttavia la sceneggiatura mi sembra zoppicante,d'altronde fare un film biografico su un personaggio così complesso è difficile. Nell'autobiografia di Moana, libro a cui s'ispira il film, troviamo una serie di aneddoti e aforismi,che ci fanno intuire che dietro la bellissima e audacissima , attrice ci fosse una persona intelligente e sensibile.
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henryk
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giovedì 9 settembre 2010
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che occasione sprecata!
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Si è visto di peggio sulla Tv italiana, ma questo film è decisamente un'occasione sprecata. Il film poteva aiutare a capire una psicologia quantomai originale, quella di una ragazza borghese che accede al mondo proibito dell'hard, e poteva descrivere attraverso la parabola di Moana uno (pseudo?) mutamento della percezione della sessualità nell'italia degli ultimi 30 anni. Invece il perché della scelta di Moana di darsi all'hard è praticamente taciuto e dato per scontato. L'evoluzione della sua parabola verso l'alto è descritta a prazzi e saltando molti passaggi. Il regista sembra aver messo poco sforzo nella ricerca documentaria sulla vita di Moana e le sue relazioni familiari e personali (a molte delle quali è dato uno spazio troppo scarso), e dà la priorità alla scelta delle musiche (molto belle), alla prestazione di Violante Placido (brava) e di qualche altro attore, e cerca di distrarre lo spettatore (soprattutto maschio) con la frequente visione di fondoschiena, soprattutto femminili, e seni al vento.
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Si è visto di peggio sulla Tv italiana, ma questo film è decisamente un'occasione sprecata. Il film poteva aiutare a capire una psicologia quantomai originale, quella di una ragazza borghese che accede al mondo proibito dell'hard, e poteva descrivere attraverso la parabola di Moana uno (pseudo?) mutamento della percezione della sessualità nell'italia degli ultimi 30 anni. Invece il perché della scelta di Moana di darsi all'hard è praticamente taciuto e dato per scontato. L'evoluzione della sua parabola verso l'alto è descritta a prazzi e saltando molti passaggi. Il regista sembra aver messo poco sforzo nella ricerca documentaria sulla vita di Moana e le sue relazioni familiari e personali (a molte delle quali è dato uno spazio troppo scarso), e dà la priorità alla scelta delle musiche (molto belle), alla prestazione di Violante Placido (brava) e di qualche altro attore, e cerca di distrarre lo spettatore (soprattutto maschio) con la frequente visione di fondoschiena, soprattutto femminili, e seni al vento. Questo non basta a compensare l'impressione di superficialità data dal film. Fra le chicche (in negativo) del film ci sono: il fatto che l'incredibile vicenda dell'elezione della Staller al Parlamento (evento ancora ricordato, se non in Italia, all'estero, come esempio della comicità della vita politica italiana) è praticamente taciuto e la confusione cronologica degli eventi narrati. inoltre un dettaglio che dà la netta impressione di uno scarso impegno messo dal regista nel fare un film, c'è la comparsa del fidanzato americano di Moana, che fu il primo a convincerla a fare un film hard: non hanno preso un attore americano; non hanno preso nemmeno uno che provasse a fare l'accento americano... Roba da film di serie C!
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