davidestanzione
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venerdì 25 dicembre 2009
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godibilissimo il pieraccioni fantasy
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Ancora una volta in coppia col fidato soggettista e co-sceneggiatore Giovanni Veronesi, Pieraccioni, dopo le stantie seppur fortunate fatiche registiche degli ultimi anni, confeziona una godibilissima commedia vien da dire farcita, data la metafora pieraccioniana tra un film e un bignè al cioccolato, da un'inedita venatura fantasy. La definisco "godibilissima" in assenza di definizioni migliori, alla luce del fatto che il film non brilla certo per originalità (l'evocazione del fantasma di Marylin Monroe, idea in sé assai stimolante, è tuttavia sviluppata con il topos fin troppo classico del "tu mi vedi-gli altri no") e i toscanismi pieraccioniani, qui talvolta anche in succulento antagonismo con la napoletanità di biagio izzo, sono ormai cosa ben nota agli aficionados del comico toscano.
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Ancora una volta in coppia col fidato soggettista e co-sceneggiatore Giovanni Veronesi, Pieraccioni, dopo le stantie seppur fortunate fatiche registiche degli ultimi anni, confeziona una godibilissima commedia vien da dire farcita, data la metafora pieraccioniana tra un film e un bignè al cioccolato, da un'inedita venatura fantasy. La definisco "godibilissima" in assenza di definizioni migliori, alla luce del fatto che il film non brilla certo per originalità (l'evocazione del fantasma di Marylin Monroe, idea in sé assai stimolante, è tuttavia sviluppata con il topos fin troppo classico del "tu mi vedi-gli altri no") e i toscanismi pieraccioniani, qui talvolta anche in succulento antagonismo con la napoletanità di biagio izzo, sono ormai cosa ben nota agli aficionados del comico toscano. Però sta di fatto che la formula canonica (e diciamo pure stereotipata) del cinema di Pieraccioni, quella tanto bistrattata del "40enne belloccio dal capello scomposto e dal cuore d'oro", continua a funzionare, e bando a facili snobbismi, si continua a ridere e, data l'ormai immancabile maliconia che Pieraccioni distilla nelle sue pellicone, a tratti anche a riflettere con disarmante naturalezza e a partire da situazioni e contesti peraltro molto "personali".Già perchè l'universo pieraccioniano è ormai diventuto, seppur immerso nella sua comicità spicciola e nella sua fin troppo rimarcata ripetitività, quasi autoriale(eh sì) e in esso si configurano di volta in volta nuovi "figuri", intelligentemente ricamati addosso a ottimi caratteristi comici(qui abbiamo un Massimo Ceccherini dall'improbabile chioma bionda e un Rocco Papaleo in formissima che sempra la risposta "stalking" al David Carradine di Kill Bill)..insomma se c'è qualcuno da bistrattare nella commedia all'italiana nostrana (e dei giorni nostri) questi non risponde certo al nome di Leonardo Pieraccioni.
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mariac
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martedì 5 gennaio 2010
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volare basso senza decollo
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E' il solito, delizioso film d'amore di Pieraccioni. Stupì certamente di più con "la moglie Bellissima" che non con questa commedia che pur presenta delle novità: l'elemento fantasy e la duplicazione dell'elemento femminile ma c'è qualcosa che lo mantiene a terre, che non lo fa decollare come commedia brillante. Se da un lato ci stupiamo davanti ad una Marilyn più vecchia e meno luminosa dell'originale, richiamata dall'aldilà, dall'altro il protagonista è ancora una volta alle prese con una donna bellissima su cui concrentrare tutte le forze per conquistarla. Se per un verso troviamo moltiplicato per due le donne del film, dall'altro non stupisce l'attribuzione dei personaggi principali. Dopo questa demonizzazione devo dire che è un film che merita di essere visto comunque, diverte, fa sorridere senza aver bisogno di mettere fuori parolacce.
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E' il solito, delizioso film d'amore di Pieraccioni. Stupì certamente di più con "la moglie Bellissima" che non con questa commedia che pur presenta delle novità: l'elemento fantasy e la duplicazione dell'elemento femminile ma c'è qualcosa che lo mantiene a terre, che non lo fa decollare come commedia brillante. Se da un lato ci stupiamo davanti ad una Marilyn più vecchia e meno luminosa dell'originale, richiamata dall'aldilà, dall'altro il protagonista è ancora una volta alle prese con una donna bellissima su cui concrentrare tutte le forze per conquistarla. Se per un verso troviamo moltiplicato per due le donne del film, dall'altro non stupisce l'attribuzione dei personaggi principali. Dopo questa demonizzazione devo dire che è un film che merita di essere visto comunque, diverte, fa sorridere senza aver bisogno di mettere fuori parolacce. La distribuzione dei ruoli è molto divertente e accanto a comprovati Ceccerini e Papaleo gli esperimanti con de Laurenti e Izzo riescono. E' un film per chi non ha troppe pretese, per chi vuole trascorrere 2 ore in compagnia di una sana commedia in cui trionfano sempre i buoni sentimenti. Pieraccioni poi, che lascia sempre un amaro retrogusto di sconfitta alla fine dei suoi film ha calcato di più la mano in questo ultimo lavoro...
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bella earl!
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sabato 30 luglio 2011
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leonardo è sempre leonardo.
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- Siamo nelle mani di Dio -
- Speriamo che non applauda -
Gualtiero è un uomo con una vita complicata: un lavoretto che gli fa guadagnare poco, è divorziato e la moglie si sta risposando. In questo clima l'uomo fa una seduta spiritica e invoca Marylin Monroe, che gli darà un aiuto particolare. La comicità all'italiana targata "Leonardo Pieraccioni" trova anche qui la sua genialità e la sua intelligenza con un film dall'alto carico di comicità e con un ospite d'eccezzione: Suzie Kennedy alias Marylin Monroe. Una commedia leggera da godersi in famiglia.
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scarlett
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giovedì 13 gennaio 2011
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marilyn da pieraccioni
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Gualtiero è un brav'uomo, buon padre di famiglia, gran lavoratore. Peccato che sua moglie, Ramona, lo abbia lasciato dopo 8 anni di matrimonio per mettersi con Pasquale,"magnetico" uomo proprietario di un circo, portando con sé la figlia, Martina. Gualtiero, membro di una classica famiglia allargata, trascorre il suo tempo lavorando e frequentando il cugino Massimo e il partner di costui, Petronio(un inimitabile Luca Laurenti).
Una sera i 3 uomini, assieme ad una vicina di casa, decidono di fare una seduta spiritica tanto per svagarsi ed evocano la bellissima Marilyn Monroe. Ma questo genere di cose - come si scopre più in là - funzionano solo con una grande concentrazione. Giunge così la diva a casa di Gualtiero, l'unico ad averla pensata "col cuore".
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Gualtiero è un brav'uomo, buon padre di famiglia, gran lavoratore. Peccato che sua moglie, Ramona, lo abbia lasciato dopo 8 anni di matrimonio per mettersi con Pasquale,"magnetico" uomo proprietario di un circo, portando con sé la figlia, Martina. Gualtiero, membro di una classica famiglia allargata, trascorre il suo tempo lavorando e frequentando il cugino Massimo e il partner di costui, Petronio(un inimitabile Luca Laurenti).
Una sera i 3 uomini, assieme ad una vicina di casa, decidono di fare una seduta spiritica tanto per svagarsi ed evocano la bellissima Marilyn Monroe. Ma questo genere di cose - come si scopre più in là - funzionano solo con una grande concentrazione. Giunge così la diva a casa di Gualtiero, l'unico ad averla pensata "col cuore". E si rivela più loquace di quanto ci possa aspettare, tanto che l'uomo la crede inizialmente una ladra e perciò chiama immediatamente la polizia. Ma la denuncia si rivela inutile, perché la cara Marilyn è visibile solo a colui che l'ha interpellata. Credendo di essere pazzo, decide di andare da uno psichiatra che lo rende partecipe in una terapia di gruppo. E' qui che entra in scena il grande Rocco Papaleo nei panni di Arnolfo, un paziente che aveva la fissa di seguire le personne. Ed è proprio Arnolfo l'unico a non deridere Gualtiero, l'unico a prenderlo sul serio. Anche lui aveva vissuto questa esperienza... con Adolf Hitler che lo aveva fatto litigare con tutto il condominio perché intenzionato a bombardare il palazzo!Dopo, Arnolfo aveva iniziato a seguire la gente per trovare altre persone in una situazione analoga e in ben 10 anni aveva raccolto una ventina di testimonianze. Ma Arnolfo può anche fare qualcosa di più: può fotografare il fantasma! Grazie alla pellicola dell'autovelox, andando a 120kmh a retromarcia. Certamanete, una delle scene più comiche di tutto il film. Peccato che vengano scoperti da una pattuglia della polizia e portati di fronte al maresciallo con cui Gualtiero aveva già avuto a che vedere a causa della denuncia. Rimediano così una multa salata, venendo considerati pazzi.
Intanto la cara Marylin non molla Gualtiero, ma anzi gli da dei consigli su come riconquistare sua moglie e l'ammirazione della figlia, ma Pasquale è un vero osso duro...
Questo film di Leonardo Pieraccioni (attore e regista) inizialmente monotono, diventa ben presto esilarante a partire dall'entrata in scena di S. Kennedy la cui somiglianza con la grande Marilyn Monroe è davvero stupefacente. Mette insieme temi attuali come le difficoltà interne ad una famiglia allargata e situazioni paraddossali come la vita all'interno di un circo: da ricordare una delle scene più comiche è quella che vede l'esplosione della bombola di elio che finisce per sfondare il tetto della macchina di Gualtiero! Cast sensazionale: un Luca Laurenti gay, un esubernte Biagio Izzo, sprezzante nei panni di Pasquale. Ma l'applauso più clamoroso va al grande Rocco Papaleo, la cui interpretazione rende Arnolfo un personaggio eccezionale, il milgiore di tutto il film protagonista di quel finale mozzafiato come non avrebbero potuto fare di meglio.
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luca scialò
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sabato 27 novembre 2010
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solito canovaccio con l'aggiunta di marilyn
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Gualtiero Marchesi è un riparatore di piscine, abbandonato dalla moglie (Barbara Tapita) per un verace domatore di circo (Biagio Izzo). Ha una figlia adolescente, che cerca in modo imbranato di accudire.
Durante una delle tante sere trascorse con una coppia di amici gay, rievoca in una seduta spiritica Marilyn Monroe, il cui spirito si materializza. Ma c'è un inconventiente: avendola rievocata col cuore, lo spirito della stupenda attrice non va più via. Si convince di avere delle allucinazioni e viene anche fermato dai carabinieri, i quali lo indirizzano da uno psicologo (un divertente Francesco Guccini). Nella prima seduta conosce il bislacco Arnolfo (il fido Rocco Papaleo), che ha come problema quello di inseguire la gente.
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Gualtiero Marchesi è un riparatore di piscine, abbandonato dalla moglie (Barbara Tapita) per un verace domatore di circo (Biagio Izzo). Ha una figlia adolescente, che cerca in modo imbranato di accudire.
Durante una delle tante sere trascorse con una coppia di amici gay, rievoca in una seduta spiritica Marilyn Monroe, il cui spirito si materializza. Ma c'è un inconventiente: avendola rievocata col cuore, lo spirito della stupenda attrice non va più via. Si convince di avere delle allucinazioni e viene anche fermato dai carabinieri, i quali lo indirizzano da uno psicologo (un divertente Francesco Guccini). Nella prima seduta conosce il bislacco Arnolfo (il fido Rocco Papaleo), che ha come problema quello di inseguire la gente. Di fatto insegue anche Gualtiero, mettendo così altro sale ad una vita già alquanto complicata...
Pieraccioni cerca nuovi elementi per la sua storia, affidandosi alla figura metafisica di un'attrice rievocata: una Marilyn ben interpretata da Suzie kennedy; la quale non è però altrettanto ben doppiata, giacché il doppiaggio è sovente fuori tempo.
Insomma, Pieraccioni propone qualcosa di nuovo, ma forse per dare una reale parvenza di cambiamento, dovrebbe lasciare a qualche altro attore la figura del personaggio principale, limitandosi al ruolo di regista e sceneggiatore. E magari fare a meno ogni tanto del pur bravo Rocco Papaleo, ormai ospite fisso dei suoi film da quasi vent'anni. Ma si sa, ogni regista ha il suo fido Sancho Panza.
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great steven
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sabato 13 dicembre 2014
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la monroe in casa di pieraccioni: convivenza a due
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IO & MARILYN (IT, 2009) diretto da LEONARDO PIERACCIONI. Interpretato da LEONARDO PIERACCIONI – SUZIE KENNEDY – BIAGIO IZZO – BARBARA TABITA – ROCCO PAPALEO – FRANCESCO PANNOFINO – MASSIMO CECCHERINI – LUCA LAURENTI – MARTA GASTINI – FRANCESCO GUCCINI – LUIS MOLTENI – GIANNA GIACHETTI § Gualtiero Marchesi (come il cuoco, ma non è il cuoco!) è un idraulico riparatore di piscine quarantacinquenne separato dalla moglie Ramona, che ha preferito a lui il magnetico napoletano Pasquale, impavido lanciatore di coltelli e domatore di una tigre mansueta. I due hanno anche una figlia ventenne, Martina, affidata al patrigno, e che può vedere il padre solo dietro esplicita richiesta alla nuova coppia di fatto.
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IO & MARILYN (IT, 2009) diretto da LEONARDO PIERACCIONI. Interpretato da LEONARDO PIERACCIONI – SUZIE KENNEDY – BIAGIO IZZO – BARBARA TABITA – ROCCO PAPALEO – FRANCESCO PANNOFINO – MASSIMO CECCHERINI – LUCA LAURENTI – MARTA GASTINI – FRANCESCO GUCCINI – LUIS MOLTENI – GIANNA GIACHETTI § Gualtiero Marchesi (come il cuoco, ma non è il cuoco!) è un idraulico riparatore di piscine quarantacinquenne separato dalla moglie Ramona, che ha preferito a lui il magnetico napoletano Pasquale, impavido lanciatore di coltelli e domatore di una tigre mansueta. I due hanno anche una figlia ventenne, Martina, affidata al patrigno, e che può vedere il padre solo dietro esplicita richiesta alla nuova coppia di fatto. Durante una seduta spiritica con i due amici pasticceri gay e la signora più anziana del condominio, Gualtiero evoca lo spirito di quella che, secondo lui, è stata la donna più bella del mondo: Marilyn Monroe. E, guarda caso, se la troverà catapultata in casa sottoforma di fantasma, per lui solo visibile e udibile, con la sua smania di snocciolare perle di filosofica saggezza e consigli amorosi. Ispirato dal suo fascino e dalla sua malia, Gualtiero si impegnerà per riconquistare il cuore dell’ex moglie, riscoprendo anche l’amore per il lavoro e per la figlia che non ha mai smesso di essergli fedele, nonostante qualche preambolo contrario. Il punto debole del film è proprio M. M.: Pieraccioni ha reclutato questa sua sosia perfetta, S. Kennedy (che da sette anni campa come clone vivente della nota star hollywoodiana scomparsa nel 1962), e l’ha eletta co-protagonista di un’opera comica in pieno stile pieraccioniano, dove tuttavia questa erotica e sensuale figura femminile appare molto a disagio e come spaesata, nonostante l’ottimo doppiaggio italiano di Monica Ward. Molto apprezzabili e divertenti, invece, i comprimari di contorno, neanche troppo secondari: convince molto Izzo come artista circense senza paura e con un’audacia da far invidia al più virile degli uomini narcisisti, e anche l’inossidabile Papaleo è perfetto nel ruolo del paziente schizofrenico che in casa sua, similmente a quanto capitato al protagonista, aveva in casa nientemeno che Hitler, confermando ancora una volta le sue corde spassose e la sua mimica spassosa ed esasperata. Bravo anche Pannofino nella piccola ma memorabile parte del carabiniere assonnato che si deve sorbire quelle che lui crede fanfaronate di seconda categoria prima da uno stralunato Pieraccioni e poi da un mitomane del calibro di Papaleo (che nella scena della fotografia all’autovelox dà il meglio del suo vasto repertorio stravolto e indimenticabile). C’è da ammettere che Pieraccioni e Giovanni Veronesi (che ha scritto con lui la sceneggiatura) non sanno utilizzare le donne come fonte di comicità, eppure risulta azzeccata tanto la Tabita come consorte indifferente e compagna di pericolosi numeri di Izzo al circo quanto la Gastini come figlia sostenitrice e appassionata. Infine, non manca neppure una coppia ricorrente, al pari di un tormentone-cataclisma che riappare fugacemente ma lasciando un segno indelebile, della stazza di Ceccherini e Laurenti, in cui il secondo fa da spalla al toscano, pasticceri pasticcioni e uniti da un fermo rapporto omosessuale che li fa pure partecipare a feste appositamente preparate, mentre durante il lavoro discutono aspramente e maltrattano i clienti senza un motivo apparente. Lodevole anche l’articolata gag del parrucchino di Molteni, diviso fra la piscina riempita e il cane che assomiglia a un ferro da stiro. Funziona anche l’inedita contaminazione fra fiorentino e napoletano, alla quale assistiamo in un sottofinale moderatamente epico e soffuso di luci rossastre come in un tramonto occidentale. Uno dei film di Pieraccioni meglio costruiti e più ricchi di gustosi e sfiziosi particolari, ben lungi dall’assurgere a rango di capolavoro ma senza dubbio pensato, scritto e girato con sapiente mestiere, che non eccede in nessun ambito e centra il bersaglio almeno sette volte su dieci. Non è malaccio.
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