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lunedì 11 gennaio 2010
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prospettiva second life.
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Superato l’impatto violento col caschetto biondo di Bruce Willis, che appare sin dal primo minuto destinato a fare una fine giustamente orrenda, Surrogates, adattamento dell’omonima graphic novel di Venditti e Weldele, propone immediatamente un mondo costruito come la versione concreta di Second Life. Con l’inevitabile eccezione dello sparuto gruppo di irriducibili, il genere umano s’è chiuso in casa: all’esterno circolano solo gli avatar robotici, sincronizzati nei cinque sensi al proprio padrone, che percepisce le rielaborazioni degli stimoli esterni in maniera così nitida da fornire un comodo surrogato alla vita in prima persona.
Il soggetto, che ricorda alcuni dei temi di Matrix, ma li tratta in maniera infinitamente più diretta, sintetica e terrena, è interessante nel suo allontanarsi dall’argomento forte e più volte declinato della nascita e consistenza della coscienza e della personalità, che è poi il tema classico di Asimov, che sarà di Dick, e al cinema di Blade Runner, di Ghost in the Shell e molti altri.
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Superato l’impatto violento col caschetto biondo di Bruce Willis, che appare sin dal primo minuto destinato a fare una fine giustamente orrenda, Surrogates, adattamento dell’omonima graphic novel di Venditti e Weldele, propone immediatamente un mondo costruito come la versione concreta di Second Life. Con l’inevitabile eccezione dello sparuto gruppo di irriducibili, il genere umano s’è chiuso in casa: all’esterno circolano solo gli avatar robotici, sincronizzati nei cinque sensi al proprio padrone, che percepisce le rielaborazioni degli stimoli esterni in maniera così nitida da fornire un comodo surrogato alla vita in prima persona.
Il soggetto, che ricorda alcuni dei temi di Matrix, ma li tratta in maniera infinitamente più diretta, sintetica e terrena, è interessante nel suo allontanarsi dall’argomento forte e più volte declinato della nascita e consistenza della coscienza e della personalità, che è poi il tema classico di Asimov, che sarà di Dick, e al cinema di Blade Runner, di Ghost in the Shell e molti altri. I quesiti di Surrogates si trasferiscono dall’interno all’esterno, sono rivolti al valore delle sensazioni, alla possibilità di mediare le stesse e quindi di mediare il mondo, nonché al conflitto fra l’istinto alla socializzazione e la tendenza all’isolamento, dettata da una voglia di sicurezza indotta dall’allarmismo della comunicazione di massa, che si fa percezione di massa. Oltre al vantaggio narcisistico che danno i replicanti, tutti indefinitamente giovani e affascinati, perfetto supporto per un’evoluzione dell’ossessione per l’immagine.
Insomma, ce ne sarebbe tanta di carne da cuocere, ma in realtà il film di Mostow (già autore del tutt’altro che epocale Terminator 3, episodio meno riuscito di una serie da cui il regista mutua buona parte dell’iconografia), non vuole essere un film speculativo, ma non riesce neanche ad essere un buon film d’azione. Privo com’è di un’atmosfera e un’identità particolare, si accontenta di seguire un plot investigativo fin troppo scarno e ingenuo, spesso forzato nei passaggi chiave. Nella sua breve durata (poco più di 80 minuti) Il Mondo dei Replicanti non ha il tempo di annoiare, ma neanche le qualità per farsi ricordare.
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andre.inter 4 ever
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domenica 10 gennaio 2010
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più che decente!!
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la storia c'è,l'azione a tratti l'unica cosa che manca è il finale scontato, lo consiglio a chi vuol vedere un film senza nessuna pretesa!!!!
voto 6+
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forta85
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domenica 10 gennaio 2010
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bell'idea, peccato per l'azione
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Questo film è bello sia come idea che come film in se, peccato che non ci sono molte scene d'azione nonostante sia con Bruce Willis che ci ha abituato a film adrenalinici senza un attimo di tregua.
In conclusione vi consiglio di andarlo a vedere solo se siete fan del mitico Bruce altrimenti no
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rubens
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domenica 10 gennaio 2010
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film da evitare
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rubens
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domenica 10 gennaio 2010
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film da evitare
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FILM MOLTO LENTO,CON TRAMA E FINALE SCONTATO.
NON CONSIGLIATO.
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ferreri11
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domenica 10 gennaio 2010
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mmmmah'
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PERSONALMENTE: Film per la maggior parte del seguito SCONTATO...la curiosità che ho notato è che tutti i banner pubblicitari di questo film,dove ci sono raffigurati i "surrogati", praticamente nel film neanke si vedono...cioè i loro volti non esistono in nessuna scena...e poi quell'immagine dove si vede la colonna vertebrale meccanica...nel film è assolutamente inesistente anche solo il particolare...(SPERO DI NON ESSERMI PERSO "QUALKE" scena)
...MYMOVIES siete stati molto generosi con il voto. (ho messo 2 stelle ma merita -SEMPRE A MIO AVVISO- 1emmezzo a stento)
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jhoexp
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sabato 9 gennaio 2010
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un buon film di fantascienza vecchia maniera...
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Ci risiamo. Dimenticate le recensioni dei critici idioti che si limitano a citare i precedenti lavori di Mostow o le due notizie che hanno letto dalle cartelle stampa senza neppure accendere il cervello.
Questo "Surrogates", al solito bestialmente tradotto "il mondo dei replicanti" è un bel film di fantascienza vecchia maniera.
Sicuramente di budget "medio" qui c'è poco (il giusto) CGI e molto girato, effetti alle volte un po' ingenui ma efficaci e divertenti. Poche concessioni alle lunghe e inutili scene d'azione fini a se stesse che tanto spopolano in questi anni e invece (e finalmente!!) una bella storia (non certo originalissima ma comunque brillante) che guida il film e che trasmette un preciso messaggio.
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Ci risiamo. Dimenticate le recensioni dei critici idioti che si limitano a citare i precedenti lavori di Mostow o le due notizie che hanno letto dalle cartelle stampa senza neppure accendere il cervello.
Questo "Surrogates", al solito bestialmente tradotto "il mondo dei replicanti" è un bel film di fantascienza vecchia maniera.
Sicuramente di budget "medio" qui c'è poco (il giusto) CGI e molto girato, effetti alle volte un po' ingenui ma efficaci e divertenti. Poche concessioni alle lunghe e inutili scene d'azione fini a se stesse che tanto spopolano in questi anni e invece (e finalmente!!) una bella storia (non certo originalissima ma comunque brillante) che guida il film e che trasmette un preciso messaggio.
Trama incredibilmente Azimoviana, prende a piene mani (al limite del plagio in certi casi) dai romanzi brevi e dai racconti di fantascienza del maestro assoluto del genere, rivedendo e adattando il concetto di Robot/Surrogato a questa intelligente visione della vita e della morale umana.
Una buona prova del bravo Jonathan Mostow, incompreso regista del grande T3 Rise of the Machines, che anche stavolta ha fatto il suo sporco lavoro egregiamente: veloce ma non troppo frenetico, mai banale, diverte e fa riflettere!
Andate a vederlo! Per molti aspetti mi ha soddisfatto più di Avatar che, nonostante sia un film più che godibile, è estremamente carente sotto il profilo della trama e dell'intreccio.
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cento1907
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sabato 9 gennaio 2010
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accettabile ma niente di che
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film con discreta scenografia che fa riflettere sl cambiamento che potrebbe subire l'umanità..
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mr pink
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sabato 9 gennaio 2010
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willis come cage!
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Film pessimo. La recitazione è scarsa, la sceneggiatura di bassa qualità. Non riesce nemmeno ad essere divertente, come altri film dello stesso genere. Willis ha sempre la stessa espressione, da umano e da surrogato. Very boring!! Per non parlare della canzone dei titoli di coda, all'altezza di tutto il resto!
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jackygreco
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venerdì 8 gennaio 2010
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carino
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Bel film,non certo un cult ma molto carino.
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