Butterfly Zone - Il senso della farfalla |
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Un film di Luciano Capponi.
Con Pietro Ragusa, Francesco Martino, Francesco Salvi, Barbara Bouchet, Alessandra Rambaldi.
continua»
Thriller,
durata 100 min.
- Italia 2009.
- Borgo dello Spettacolo
uscita venerdì 2 luglio 2010.
MYMONETRO
Butterfly Zone - Il senso della farfalla
valutazione media:
2,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Attenti, è solo merito di un buon bicchiere
di Roberto Nepoti La Repubblica
Le intenzioni del primo lungometraggio per il grande schermo di Luciano Capponi sono senz' altro buone. Veterano del teatro e della televisione, compositore di colonne sonore, attore, con Butterfly zone-Il senso della farfalla l' eclettico Capponi si è proposto di realizzare un film controcorrente, molto diverso dai prodotti nazionali circolanti, prevedibili e di modeste ambizioni. Detto ciò, è difficile immaginare come gli sia venuto in mente un soggetto del genere e come abbia pensato di poterlo portare sullo schermo senza danni collaterali. Dunque, il giovane Vladimiro torna alla casa del padre defunto. Tra i lasciti del quale, il professor Chenier, ritrova uno strano vino, il "Caresse de roi", che non solo è di gusto eccellente, ma ha la proprietà di aprire ai mortali le porte della dimensione ultraterrena. Vladimiro vi si inoltra assieme all' amico Amilcare: comincia un andirivieni tra i due mondi, durante il quale i due riportano in vita un serial-killer di nome Nicolaj Savicevich, terrorizzato dai lupi e autore di misteriosi omicidi. Nella sempre più intricata faccenda sono coinvolti membri corrotti del Dipartimento della Sicurezza Nazionale e una setta occulta, che vuole non solo controllare la vita e la morte degli umani, ma anche impadronirsi delle loro coscienze. Li contrastano i due amici, affiancati da una agente di polizia e protetti dall' ombra del professor Chenier. Non è facile immaginare neppure perché la giuria del Fantafestival abbia assegnato a Butterfly Zone il Premio Méliès. La motivazione definisce il film «una favola surreale e poetica ma anche un racconto a metà strada tra la spy-stoy e la fantascienza», lodandone «la capacità di toccare più generi cinematografici in un' ottica di qualità». Sarà, ma anche la scelta di condurre un film come un pastiche (di generi, stili, citazioni) necessita di molta attenzione nel dosarne e coordinarne gli elementi. È già difficile manovrare un unico genere: figurarsi un mix di "fantasy, thriller, commedia surreale" e quant' altro. Capponi invece segue una sceneggiatura (di cui è anche autore) piena di personaggi e situazioni ai limiti dell' incomprensibilità, alternando toni seri e grotteschi che non favoriscono l' identificazione. I vari passaggi dall' Aldiqua all' Aldilà sono marcati da differenze cromatiche: a colori la dimensione terrena, sull' azzurro quella oltremondana, dove si muovono tipi ai limiti della "fellinade", ma che del cinema di Fellini intercettano soltanto una vaga eco grottesca: un complessino musicale in costume, una delle componenti del quale vorrebbe fare l' amore col vivente Amilcare; un senatore romano in lite con un cowboy, che gli spara ripetutamente senza ottenere alcun effetto. Cammei di Barbara Bouchet e Armando De Razza, a sottolineare il carattere ibrido di un film pieno ci cose arcane e intriganti nelle intenzioni, ma che finisce per confondersi e perdere il contatto con lo spettatore.
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