felicity
|
giovedì 20 ottobre 2022
|
film torbido sui temi dell’eros e della morte
|
|
|
|
After.Life è un film, genere horror/thriller, torbido e morboso sui temi dell’eros e della morte, ma la storia è raccontata in modo dilungato e noioso, con la complicità di un montaggio alternato estremamente discontinuo.
L’atmosfera generale del film è poi rappresentata dalla legnosità assoluta del volto di un Neeson spentissimo e monocorde, che si rivolge all’anima-nomade di Anna come potrebbe fare un qualsiasi assicuratore di provincia, venuto a riscuotere la polizza.
Una pellicola vuota e superficiale nel trattare il fondamentale tema horror del confine tra vita e morte, ma anche un'opera la cui supponenza è irritante, visto che non si pone lontanamente neppure l’obiettivo di rielaborare qualche stereotipo del genere ghost story o del genere "serial killer".
[+]
After.Life è un film, genere horror/thriller, torbido e morboso sui temi dell’eros e della morte, ma la storia è raccontata in modo dilungato e noioso, con la complicità di un montaggio alternato estremamente discontinuo.
L’atmosfera generale del film è poi rappresentata dalla legnosità assoluta del volto di un Neeson spentissimo e monocorde, che si rivolge all’anima-nomade di Anna come potrebbe fare un qualsiasi assicuratore di provincia, venuto a riscuotere la polizza.
Una pellicola vuota e superficiale nel trattare il fondamentale tema horror del confine tra vita e morte, ma anche un'opera la cui supponenza è irritante, visto che non si pone lontanamente neppure l’obiettivo di rielaborare qualche stereotipo del genere ghost story o del genere "serial killer".
After.Life vuole volare come Icaro al di sopra di tutto, supponendo altezzosamente di dire qualcosa di nuovo, che in verità non dice mai: vola vicino al sole e poi si perde nel cielo come un palloncino da fiera.
Di ragioni per apprezzarlo, After.Life, ne ha sostanzialmente due, una di carattere bassamente sensuale, perché la regista inquadra il corpo nudo di Christina Ricci come se lo stesse carezzando e perché si vede e sente che questa regista è interessata alle zone morbide e morbose dell’eros, oltre a essere chiaramente una feticista, con buona sensitività coloristica.
L’altra ragione è più alta e riguarda il momento di dialogo tra Neeson e la Ricci, in cui lui le domanda che cos’è, cos’era, la sua esistenza, perché le dispiaccia tanto morire e cosa voleva dalla vita.
In sintesi c’è traccia di qualcosa che si eleva di molto dalla media delle cretinate filosofiche che si ascoltano in film del genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
giovedì 20 ottobre 2022
|
film torbido sui temi dell’eros e della morte
|
|
|
|
After.Life è un film, genere horror/thriller, torbido e morboso sui temi dell’eros e della morte, ma la storia è raccontata in modo dilungato e noioso, con la complicità di un montaggio alternato estremamente discontinuo.
L’atmosfera generale del film è poi rappresentata dalla legnosità assoluta del volto di un Neeson spentissimo e monocorde, che si rivolge all’anima-nomade di Anna come potrebbe fare un qualsiasi assicuratore di provincia, venuto a riscuotere la polizza.
Una pellicola vuota e superficiale nel trattare il fondamentale tema horror del confine tra vita e morte, ma anche un'opera la cui supponenza è irritante, visto che non si pone lontanamente neppure l’obiettivo di rielaborare qualche stereotipo del genere ghost story o del genere "serial killer".
[+]
After.Life è un film, genere horror/thriller, torbido e morboso sui temi dell’eros e della morte, ma la storia è raccontata in modo dilungato e noioso, con la complicità di un montaggio alternato estremamente discontinuo.
L’atmosfera generale del film è poi rappresentata dalla legnosità assoluta del volto di un Neeson spentissimo e monocorde, che si rivolge all’anima-nomade di Anna come potrebbe fare un qualsiasi assicuratore di provincia, venuto a riscuotere la polizza.
Una pellicola vuota e superficiale nel trattare il fondamentale tema horror del confine tra vita e morte, ma anche un'opera la cui supponenza è irritante, visto che non si pone lontanamente neppure l’obiettivo di rielaborare qualche stereotipo del genere ghost story o del genere "serial killer".
After.Life vuole volare come Icaro al di sopra di tutto, supponendo altezzosamente di dire qualcosa di nuovo, che in verità non dice mai: vola vicino al sole e poi si perde nel cielo come un palloncino da fiera.
Di ragioni per apprezzarlo, After.Life, ne ha sostanzialmente due, una di carattere bassamente sensuale, perché la regista inquadra il corpo nudo di Christina Ricci come se lo stesse carezzando e perché si vede e sente che questa regista è interessata alle zone morbide e morbose dell’eros, oltre a essere chiaramente una feticista, con buona sensitività coloristica.
L’altra ragione è più alta e riguarda il momento di dialogo tra Neeson e la Ricci, in cui lui le domanda che cos’è, cos’era, la sua esistenza, perché le dispiaccia tanto morire e cosa voleva dalla vita.
In sintesi c’è traccia di qualcosa che si eleva di molto dalla media delle cretinate filosofiche che si ascoltano in film del genere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
statuette
|
sabato 12 febbraio 2022
|
terribile non mi è piaciuto
|
|
|
|
Devo dire che è parecchio angosciante per non dire penoso. Inizialmente avevo dubbi sul fatto se Anna fosse viva o morta. Ma poi ci sono piccoli dettagli del film che se si fa attenzione si capisce chiaramente che lei era viva. Quindi a parere mio lui era semplicemente un pazzo psicopatico che seppelliva le sue vittime se così lo vogliamo chiamare. Tanto è vero che lui al bambino ha un certo punto gli dice che "in lei non c'era rimasta vita e che era l'unico a vedere tutti questi cadaveri vagare senza scopo tutto quello che fanno e urinare e defecare soffocarci con il loro fetore, non fare niente delle loro vite,togliere l'aria a coloro che vogliono vivere, IO DEVO SEPPELLIRLI TUTTI NON HO ALTRA SCELTA " questa fra e tutta una metafora.
[+]
Devo dire che è parecchio angosciante per non dire penoso. Inizialmente avevo dubbi sul fatto se Anna fosse viva o morta. Ma poi ci sono piccoli dettagli del film che se si fa attenzione si capisce chiaramente che lei era viva. Quindi a parere mio lui era semplicemente un pazzo psicopatico che seppelliva le sue vittime se così lo vogliamo chiamare. Tanto è vero che lui al bambino ha un certo punto gli dice che "in lei non c'era rimasta vita e che era l'unico a vedere tutti questi cadaveri vagare senza scopo tutto quello che fanno e urinare e defecare soffocarci con il loro fetore, non fare niente delle loro vite,togliere l'aria a coloro che vogliono vivere, IO DEVO SEPPELLIRLI TUTTI NON HO ALTRA SCELTA " questa fra e tutta una metafora. È palese che è un serial killer psicopatico. Questa è la prima è l'ultima volta che ho guardato questo film. Mai più
[-]
|
|
[+] lascia un commento a statuette »
[ - ] lascia un commento a statuette »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro bracaglia
|
domenica 21 giugno 2020
|
frustrante
|
|
|
|
A Kondrick volevo aggiungere un mio contributo il film non ha niente di sovranaturale e non vuole descrivere nessun trapasso è un giallo che parla di un serial killer, può lasciare inizialmente un qualche dubbio ma attente osservazioni dirimono immediatamente qualsiasi perplessità agli 8 punti aggiungerei il nono ovvero quando il killer all'ultimo inietta il farmaco (non ricordo in nome Idroclorito di bromuro?) che simula uno stato mortale e che viene nominato precedentemente da un poliziotto al commissariato quando il fidanzato vi si reca per convincere l'ispettore suo amico ad andare all'obitorio con lui! Uno dei tanti films di serial killer fatto molto bene ma che lascia il mio voto sul discreto perchè la sensazione di rabbia e frustrazione è troppo forte in molti punti tra cui quando lei disteso nuda non reagisce minimamente sentendo il fidanzato alla porta chiusa a chiave che urla, ingenuità, come sono frustranti tutte quelle coincidenze che fanno credere ad allucinazioni uditive, la telefonata e visive quando il bambino vede lei alla finestra.
[+]
A Kondrick volevo aggiungere un mio contributo il film non ha niente di sovranaturale e non vuole descrivere nessun trapasso è un giallo che parla di un serial killer, può lasciare inizialmente un qualche dubbio ma attente osservazioni dirimono immediatamente qualsiasi perplessità agli 8 punti aggiungerei il nono ovvero quando il killer all'ultimo inietta il farmaco (non ricordo in nome Idroclorito di bromuro?) che simula uno stato mortale e che viene nominato precedentemente da un poliziotto al commissariato quando il fidanzato vi si reca per convincere l'ispettore suo amico ad andare all'obitorio con lui! Uno dei tanti films di serial killer fatto molto bene ma che lascia il mio voto sul discreto perchè la sensazione di rabbia e frustrazione è troppo forte in molti punti tra cui quando lei disteso nuda non reagisce minimamente sentendo il fidanzato alla porta chiusa a chiave che urla, ingenuità, come sono frustranti tutte quelle coincidenze che fanno credere ad allucinazioni uditive, la telefonata e visive quando il bambino vede lei alla finestra. Discreto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro bracaglia »
[ - ] lascia un commento a alessandro bracaglia »
|
|
d'accordo? |
|
planets67
|
venerdì 20 aprile 2018
|
mediocre
|
|
|
|
Mdiocre. A parer mio non è un film che fa riflettere sulla vita e sulla morte: risposte che tutti vorremmo ma che nessuno può darci. Sembra piuttosto un giallo con la sinistra figura di Elliot. Ma poi alla fine era morta davvero o l'ha uccisa Elliot?
|
|
[+] lascia un commento a planets67 »
[ - ] lascia un commento a planets67 »
|
|
d'accordo? |
|
toty bottalla
|
venerdì 3 giugno 2016
|
la morte spremuta in un film ambiguo!
|
|
|
|
Una giovane donna muore in un incidente d'auto, giunta all'obitorio crede di svegliarsi parlando col preparatore di cadaveri che ha il dono di vedere e parlare con i morti...Un film curioso dalla sceneggiatura lenta e in qualche caso un pò incongruente specie quando i morti sfasciano un laboratorio, ed è qui che forse andava inserita una fase horror che con un poltergeist giustificasse l'impatto fisico di Anna, c'è una buona dose di suspense durante alcune sequenze che rendono il ruolo del bravo Neeson ambiguo fino in fondo, credo però che l'argomento assai delicato e inafferrabile sia stato trattato in maniera superficiale, buone le prove di Neeson, Ricci e del piccolo Conterbury.
[+]
Una giovane donna muore in un incidente d'auto, giunta all'obitorio crede di svegliarsi parlando col preparatore di cadaveri che ha il dono di vedere e parlare con i morti...Un film curioso dalla sceneggiatura lenta e in qualche caso un pò incongruente specie quando i morti sfasciano un laboratorio, ed è qui che forse andava inserita una fase horror che con un poltergeist giustificasse l'impatto fisico di Anna, c'è una buona dose di suspense durante alcune sequenze che rendono il ruolo del bravo Neeson ambiguo fino in fondo, credo però che l'argomento assai delicato e inafferrabile sia stato trattato in maniera superficiale, buone le prove di Neeson, Ricci e del piccolo Conterbury. Saluti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
fabal
|
martedì 23 febbraio 2016
|
sottovalutato
|
|
|
|
La giovane Anna (Christina Ricci) muore in un incidente d’auto a seguito di un litigio con il fidanzato. Si risveglia su un letto guardando negli occhi Eliot Deacon, proprietario di un’impresa di pompe funebri. Presa dal panico, la ragazza si chiede se sia davvero morta, e l’uomo, senza scomporsi minimamente, le rivela che si tratta solo di una fase di transizione. Egli ha infatti il dono di comunicare con le anime appena defunte che si preparano ad approdare nell’aldilà. Anna ripercorre le ultime tappe delle sua vita, soffocata dai rimpianti.
Inizialmente banale, l’idea di affrontare l’immediato post mortem (già visto in Linea mortale) è ben sviluppata in un film che non cede alla solite suggestioni dell’horror.
[+]
La giovane Anna (Christina Ricci) muore in un incidente d’auto a seguito di un litigio con il fidanzato. Si risveglia su un letto guardando negli occhi Eliot Deacon, proprietario di un’impresa di pompe funebri. Presa dal panico, la ragazza si chiede se sia davvero morta, e l’uomo, senza scomporsi minimamente, le rivela che si tratta solo di una fase di transizione. Egli ha infatti il dono di comunicare con le anime appena defunte che si preparano ad approdare nell’aldilà. Anna ripercorre le ultime tappe delle sua vita, soffocata dai rimpianti.
Inizialmente banale, l’idea di affrontare l’immediato post mortem (già visto in Linea mortale) è ben sviluppata in un film che non cede alla solite suggestioni dell’horror. Invece di affidarsi ai salti dalla sedia e alle apparizioni improvvise, After.life, dopo un inizio non troppo promettente, affronta il tema della “sospensione” tra vita e morte con una profondità inedita. E con una certa eleganza, se vogliamo. Il primo lavoro della Agnieszka Wojtowicz-Vosloo riesce ad essere una riflessione non elementare e nemmeno prevedibile sull’angoscia del defunto che non accetta la propria condizione. Il tutto dominato dall’ambiguità dell’ottimo Liam Neeson, possente e pacato, molto più in parte nei panni del beccamorto che nei vari action movie in cui invece spopola. Brava, bella e inquietante anche la Ricci, una sorta di sposa cadavere burtoniana perfettamente sospesa tra anima e corpo. La brusca sterzata del finale consacra un’ambiguità che si intuisce già dalla prime battute, ma che non intacca il fascino complessivo del film. Inspiegabilmente sottovalutato, After.life non è certo un capolavoro, ma è decisamente superiore a gran parte della cinematografia horror che affronta la medesima tematica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabal »
[ - ] lascia un commento a fabal »
|
|
d'accordo? |
|
nerazzurro
|
giovedì 3 dicembre 2015
|
thriller con voragine finale
|
|
|
|
Si e rivelata una delusione. Un cast davvero ottimo in questo film. la trama regge ma la sceneggiatura inizia a vacillare dalla parte centrale sino a saltare nel finale. Peccato
|
|
[+] lascia un commento a nerazzurro »
[ - ] lascia un commento a nerazzurro »
|
|
d'accordo? |
|
fufa78
|
sabato 16 maggio 2015
|
accettabile nel suo genere
|
|
|
|
Accettabile nel suo genere perchè questo film, sebbene non spicchi mai completamente il volo, non si abbassa neanche mai sotto il limite della sufficienza, grazie all'intrigo della storia e alla perfetta recitazione dei due protagonisti, in particolare Liam Neeson, talmente abile a ostentare ambiguità che, fino alla fine, non si riesce a capire come stiano veramente le cose. Inizialmente convince nel suo ruolo di "traghettatore di anime" sensitivo, per poi, a poco a poco, insinuare nello spettatore l'orrido dubbio che tutto sia un parto della sua mente malata.
Il finale lo trovo adatto al tono del film: niente di banale, niente di scontato, niente lieto fine.
[+]
Accettabile nel suo genere perchè questo film, sebbene non spicchi mai completamente il volo, non si abbassa neanche mai sotto il limite della sufficienza, grazie all'intrigo della storia e alla perfetta recitazione dei due protagonisti, in particolare Liam Neeson, talmente abile a ostentare ambiguità che, fino alla fine, non si riesce a capire come stiano veramente le cose. Inizialmente convince nel suo ruolo di "traghettatore di anime" sensitivo, per poi, a poco a poco, insinuare nello spettatore l'orrido dubbio che tutto sia un parto della sua mente malata.
Il finale lo trovo adatto al tono del film: niente di banale, niente di scontato, niente lieto fine. ci si aspetta che Anna venga salvata in qualche modo, dal momento che finalmente si è capito che è solo la vittima malcapitata di uno psicopatico e invece non succede e pure il suo fidanzato, nella folle corsa per salvarle la vita, finisce per rimetterci la propria. Più che un film basato sull'impatto visivo, è un film che vuole portare a riflettere sui grandi temi che da sempre occupano l'uomo: il valore da dare alla propria esistenza, vivere pienamente, l'al di là.... L'unico elemento che mi sembra inutile è la presenza del bambino; chissà perchè infilare sempre dei bambini in questo genere di film? Questo mi pare l'unico tocco un po' troppo ovvio dato alla pellicola che, per il resto, si mantiene abbastanza originale. Piuttosto inverosimile infatti che un bambino di quell'età si trasformi così velocemente in un killer psicopatico. Questa cosa l'avrei proprio evitata e magari avrei portato un po' più di luce sulla figura del becchino.
Tuttosommato lo trovvo un film coerente con sè stesso dall'inizio alla fine, che tuttavia non so se rivedrei.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fufa78 »
[ - ] lascia un commento a fufa78 »
|
|
d'accordo? |
|
kondrick
|
giovedì 15 gennaio 2015
|
non mi è piaciuto. a mio avviso progettato male.
|
|
|
|
Il film non mi è piaciuto poichè si basa su fatti che nella loro irrazionalità sono progettati male. Di sicuro la storia poteva essere più avvincente.
Tra i diversi episodi c'è il primo fondamentale dal quale poi nascerà l'incidente stradale da parte di lei. Mentre il fidanzato sta per dirgli che si trasferiscono e che vuole sposarla, lei lo interrompe credendo che stia per lasciarla e se ne va via. Lui non fa nulla per fermala.
E già qui mi sembra un film OMISSIVO. Cioè che omette ciò che succede realmente nella vita quotidiana poichè quella scena è di sicuro irrazionale. Anche perchè quando il ragazzo parla, lo sta facendo in maniera tranquilla e felice, è lei che interpreta male. (Errore a mio avviso da parte del regista nello studiare bene la scena).
[+]
Il film non mi è piaciuto poichè si basa su fatti che nella loro irrazionalità sono progettati male. Di sicuro la storia poteva essere più avvincente.
Tra i diversi episodi c'è il primo fondamentale dal quale poi nascerà l'incidente stradale da parte di lei. Mentre il fidanzato sta per dirgli che si trasferiscono e che vuole sposarla, lei lo interrompe credendo che stia per lasciarla e se ne va via. Lui non fa nulla per fermala.
E già qui mi sembra un film OMISSIVO. Cioè che omette ciò che succede realmente nella vita quotidiana poichè quella scena è di sicuro irrazionale. Anche perchè quando il ragazzo parla, lo sta facendo in maniera tranquilla e felice, è lei che interpreta male. (Errore a mio avviso da parte del regista nello studiare bene la scena).
Il messaggio è quello di vivere la vita in maniera piena senza farci prendere dallo sconforto o dalla depressione cercando di vivere in maniera bella ogni momento della vita, ma questo messaggio se pur bello, a mio avviso, non è valorizzato dal film che termina lasciando l'amaro in bocca e insoddisfazione.
Poi a mio avviso, non c'è alcun dubbio sul fatto che lei sia viva o meno. Lei è sicuramente viva ed è vittima di uno psicopatico a dimostrarlo ci sono diversi fatti:
(leggete i punti solamente se avete visto il film altrimenti già vi direi come va a finire)
1) Mentre gli altri morti che si vedono nell' obitorio sono immobili, lei si muove, e in una scena butta anche per terra cose.
2) L'uomo delle pompe funebri, chiude sempre la porta a chiave e abbassa e alza la temperatura della stanza;
3) quando per sbaglio lascia le chiavi nell'obitorio, corre subito indietro per paura che lei possa uscire;
4) Lei riesce a chiamare quando prova a fuggire e il fidanzato la sente;
5) Quando alita nel vetro al piano superiore, l'uomo delle pompe funebri si sbriga a pulire la condensa formata dall'alito prima che lei si accorga;
6) Alla fine l'uomo propone alla ragazza di uscire dall'obitorio, ma lei si ferma, ormai rassegnata che sia veramente morta e lui dice testualmente :"credevo fossi diversa". In pratica gli sta dando la chance di salvarsi;
7) Alla fine sempre l'uomo delle pompe funebri risponde al bambino dicendo che lei morirà non perchè è morta ma perchè non c'è più vita in lei. Ciò si è rassegnata a vivere veramente e toglie spazio alle altre persone che per starle dietro si sentono frenate "vedi il fidanzato".
8) Alla fine quando l'uomo delle pompe funebri capisce che Lei e il fidanzato si amavano veramente, si avvicina al fidanzato dicendo di correre e vedere se sia ancora viva e che gli sarebbe rimasto poco tempo. (questa è una prova lampante).
9) Quando succede l'incidente al ragazzo, lui e il bambino jack ormai fatto contagiare psicologicamente dall'uomo delle pompe funebri, stanno già nella strada. Questo lascia presagire che correranno nel luogo del delitto ad iniettare la sostanza che simula la morte anche al ragazzo.
10) Alla fine poichè il ragazzo è nell'obitorio e presumo che l'uomo delle pompe funebri abbia paura di una sua ribellione capendo cosa stava succedendo, anzichè fargli il lavaggio del cervello per fargli credere di essere veramente morto, lo uccide direttamente con un arma metallica.
Tra l'altro il fidanzato va nelle pompe funebri e bussa alla porta dell'obitorio dicendo che la ama e che non può vivere senza di lei, ma lei ormai rassegnata fa finta di niente e non risponde (una vera cavolata).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondrick »
[ - ] lascia un commento a kondrick »
|
|
d'accordo? |
|
|