ratman
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lunedì 11 gennaio 2010
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ottimi effetti speciali, ma la storia???
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Il mio giudizio nasce dal confronto con il film "Scrooge", con Albert Finney (del 1970). Gli effetti speciali del nuovo film sono fantastici, soprattutto grazie al 3D e al modo "moderno" con cui si muove la telecamera, per esempio durante i voli di Scrooge.
Rispetto al film con A. Finney i personaggi e la storia sono sviluppati in maniera più superficiale e sono molto meno convincenti. I momenti di humor sembrano appiccicati qui e là quasi come se fossero corpi estranei al film e non parte integrante di esso.
In sostanza se nel 2020 qualcuno vedesse per la prima volta il film con A. Finney penso che lo apprezzerebbe, ma rimarrebbe deluso dal film di Robert Zemeckis, perchè nel 2020 questi effetti speciali saranno diventati routine e pertanto non saranno così interessanti come lo sono oggi.
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giaki87
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giovedì 7 gennaio 2010
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film capolavoro
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La Disney 'sta volta ha superato se stessa...5 stelline non bastano...grande Jim....come sempre.
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dr love
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mercoledì 6 gennaio 2010
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ritorno al natale
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Per chi ama i film di animazione barocchi, ricchissimi di dettagli e minuzie l’ultimo lavoro di Zemeckis è un piccolo gioiello. La storia è già stata ampiamente esplorata dal mondo del cinema, con spesso rivisitazioni e imbellettamenti per lo più tesi ad addolcirla e renderla più infantile e giocosa; il primo merito dell’autore è quello della rigorosa fedeltà al testo dickensiano, anche a costo di sacrificare in parte la “favola” in favore dei risvolti più didascalici e moralistici, forse più indigesti al pubblico dei bambini ma più vicini al cuore del racconto. Le intenzioni dello scrittore erano infatti orientate ad un messaggio formativo, evidenziando la conversione dell’avaro protagonista dopo aver riflettuto sulla sua condizione ed aver constatato il suo infelice destino di solitudine.
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Per chi ama i film di animazione barocchi, ricchissimi di dettagli e minuzie l’ultimo lavoro di Zemeckis è un piccolo gioiello. La storia è già stata ampiamente esplorata dal mondo del cinema, con spesso rivisitazioni e imbellettamenti per lo più tesi ad addolcirla e renderla più infantile e giocosa; il primo merito dell’autore è quello della rigorosa fedeltà al testo dickensiano, anche a costo di sacrificare in parte la “favola” in favore dei risvolti più didascalici e moralistici, forse più indigesti al pubblico dei bambini ma più vicini al cuore del racconto. Le intenzioni dello scrittore erano infatti orientate ad un messaggio formativo, evidenziando la conversione dell’avaro protagonista dopo aver riflettuto sulla sua condizione ed aver constatato il suo infelice destino di solitudine. È superfluo sottolineare come la storia sia attuale, incarnando Scrooge l’avarizia e l’egoismo portati all’estremo, caratteri diffusi e dominanti anche al giorno d’oggi, anche se in termini più subdoli e integrati nella buona società. Ebenezer Scrooge al contrario è un emarginato, autocondannatosi alla solitudine e all’astio verso tutto ciò che è gioia e condivisione, dei quali il Natale rappresenta il simbolo; non è il mondo che lo rifiuta, ma è lui stesso a chiudere la porta in faccia alle richieste di beneficenza, agli inviti del nipote e ancora prima all’amore della fidanzata.
In lui è rappresentata la vittoria del dio denaro, che ha soffocato ogni affetto e sentimento umano impossessandosi della sua vita, rendendolo una marionetta arida piena di livore nei confronti della sua controparte, l’umile Cratchitt, che incarna i valori della famiglia e della solidarietà nonostante le ristrettezze economiche. Tutti sappiamo come l’incontro con i tre spiriti lo cambierà profondamente.
Dal punto di vista estetico le carrellate sugli interni londinesi, le scene di vita per strada e le immagini oniriche e fantastiche sono estremamente curate e piacevoli, così come le lugubri ambientazioni notturne e le sequenze oniriche al limite del macabro sono efficaci e coinvolgenti. La realizzazione in 3D, ampiamente ed esageratamente decantata da critica e pubblico, risulta effettivamente gradevole e interessante senza nel complesso essere determinante nel giudizio complessivo. Dopo le prime scene la visuale profonda infatti smette di essere protagonista, anche se a tratti, in particolare nei voli vertiginosi e nei panorami della città, regala momenti davvero spettacolari.
Più interessante sarebbe stato non cancellare con il doppiaggio gli sforzi degli attori nell’interpretare più personaggi donandogli anche le diverse voci, in una realizzazione davvero innovativa. Ma forse è ingeneroso perdersi in un analisi approfondita degli aspetti tecnici, tenendo conto della fase sperimentale della “motion capture” di cui tanto si è parlato; meglio ricordare questo lavoro come una innovativa sintesi fra una favola classica e un dramma interpretato da personaggi moderni. voto 7
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packmen
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martedì 5 gennaio 2010
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non è canto di natale
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Dickens si starà rivoltando nella tomba per questo pessimo film che non ha nulla a che fare con il vero canto di natale.Scene senza senso,grossi buchi nella trama e del tempo,e i tre spiriti che visitano scrooge fanno schifo,sopratutto il secondo che ride troppo.il voto originale e una stella e mezzo solo per il buon inizio e la discreta interpretazione di Carrey
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mrdry
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lunedì 4 gennaio 2010
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il 3d più noioso
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Storia trita e ritrica, effetti speciali fini a se stessi e non c'è nessun coinvolgimento. Uno dei film più noiosi dell'anno!!
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francesco2
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domenica 3 gennaio 2010
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belli gli effetti digitali
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Non ho visto, beninteso, tutti i film di Zeemeckis,ma forse c'è un motivo se l'unico film di cui mi ricordo bene è "Forrest Gump".E infatti, come nel troppo bistrattato "Polar Express", lui non è Burton, ma soltanto una persona brava(e nella seconda parte, non tanto nella prima)a giocare con gli effetti digtali senza aver dentro la magia del cinema che invece l'autore di "Big Fish" ha nel sangue. Per illustrare la mia tesi, basta vedere quanto(Poco) valgano e il protagonista principale e altr figure appen accennate,come l'"Impiegato" e il nipote del protagonista:figure previste e prevedibili, dipinte(?)senza
fantasia, affidandosi a dialoghi a volte dilatati e a trovate di dubbio gusto(?) come Marley che parla con quella voce da oltretomba(Certo,viene dall'oltrtomba, ma c'erano altri modi di suggerirlo).
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Non ho visto, beninteso, tutti i film di Zeemeckis,ma forse c'è un motivo se l'unico film di cui mi ricordo bene è "Forrest Gump".E infatti, come nel troppo bistrattato "Polar Express", lui non è Burton, ma soltanto una persona brava(e nella seconda parte, non tanto nella prima)a giocare con gli effetti digtali senza aver dentro la magia del cinema che invece l'autore di "Big Fish" ha nel sangue. Per illustrare la mia tesi, basta vedere quanto(Poco) valgano e il protagonista principale e altr figure appen accennate,come l'"Impiegato" e il nipote del protagonista:figure previste e prevedibili, dipinte(?)senza
fantasia, affidandosi a dialoghi a volte dilatati e a trovate di dubbio gusto(?) come Marley che parla con quella voce da oltretomba(Certo,viene dall'oltrtomba, ma c'erano altri modi di suggerirlo).
Se però non si rimpiange (totalmente) il prezzo del biglietto,è per l'abilità del regista a giocare col digitale, regalandoci, in un film che a comunque un significato, scene che commuovono e divertono, come la riunioni di famiglia(Quella del commesso) e quella dei parenti del protagonista. Anche il finale è ben realizzato, perché il personaggio da OGGETTO delle parole di Scrooge diventa un SOGGETTO che si rivolge agli spettatori, e perché la carrellata finale rende abbastanza bene il senso del film.
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talktv
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domenica 3 gennaio 2010
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bellisimo
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bellisima reinterpretazione di un classico del Natale, bellissima esperienza 3d
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jennyx
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sabato 2 gennaio 2010
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bello bello!
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forse un po' banale come dialoghi per restar fedele alla storia ma come scene e trovate di azione niente affatto... Rivisitato in maniera ottima e originale soprattutto grazie al 3 D, grafica all'avangardia eccezionale come mai vista prima d'ora in nessun film di animazione (i più piccoli particolari e difetti fisici così perfettamente realizzati da far sembrare reali le immagini). Bel lavoro sicuramente. Unico neo già denunciato: scene a volte troppo buie che rendono difficile la visione. Voto 7 e mezzo/ 8
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succubus
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venerdì 1 gennaio 2010
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personalissimo giudizio....
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Che dire una storia sicuramente non originale, vista e rivista, ma in quest'occasione è un bellissimo rivedere.
Non proprio film adatto ai bambini, essendo leggermente "noir", ma sicuramente molto adatto a molti adulti di questi giorni...
Saluti Succubus
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alesya
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mercoledì 30 dicembre 2009
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charles dickens forever
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Che Natale sarebbe stato se Charles Dickens non ci avesse mai lasciato la sua"Christmas Carol"?Di certo molti cuori sarebbero rimasti freddi e incapaci di redimersi,perchè la magia incredibile di questo racconto,la sua capacità di viaggiare attraverso la crudeltà di un animo indurito dalla cupidigia verso la redenzione,è unica al mondo e incapace di "passare di moda" , più che mai nella nostra realtà dove denaro e tecnologie rendono freddi i cuori e ci allontanano dal calore degli affetti.Ben venga dunque,un'ennesima versione del capolavoro di Dickens;e Zemeckis,regista di grande talento e precursore di tecniche cinematografiche innovative,ci regala l'adattamento più visionario ma allo stesso tempo più fedele all'originale di quanto non lo sia stata ogni altro.
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Che Natale sarebbe stato se Charles Dickens non ci avesse mai lasciato la sua"Christmas Carol"?Di certo molti cuori sarebbero rimasti freddi e incapaci di redimersi,perchè la magia incredibile di questo racconto,la sua capacità di viaggiare attraverso la crudeltà di un animo indurito dalla cupidigia verso la redenzione,è unica al mondo e incapace di "passare di moda" , più che mai nella nostra realtà dove denaro e tecnologie rendono freddi i cuori e ci allontanano dal calore degli affetti.Ben venga dunque,un'ennesima versione del capolavoro di Dickens;e Zemeckis,regista di grande talento e precursore di tecniche cinematografiche innovative,ci regala l'adattamento più visionario ma allo stesso tempo più fedele all'originale di quanto non lo sia stata ogni altro.Armati di occhialini 3D veniamo introdotti nell' universo della storia attraverso l'apertura di un libro(che oltre a essere un canonico espediente Disney è più che mai un richiamo alla voluta fedeltà al testo originale),in una Londra ottocentesca dove nevica tutto intorno a noi per finire dritti dritti sul rude faccione di Jim Carrey,intento a riconoscere il cadavere del socio Marley:tutti i genitori che vogliano portare via i figli piccoli impressionati dalla scena lo facciano ora,perchè se pur presentato con le fattezze di un cartone prodotto dalla Disney,il film spaventerà anche gli adulti più temerari e in perfetto stile Dickenisiano si rivelerà una favola cupa dalle sfumature quasi horrorifiche.Con voli di macchina mirabolanti e panoramiche da sogno seguiamo il vecchio Scrooge nel suo viaggio di redenzione con i 3 spiriti,rappresentanti di coscienza,non a caso tutti interpretati magistralmente dallo stesso Carrey:la flebile fiamma del Natale passato(alla quale sembra piaccia ondeggiare scherzosamente la testolina di fiammella),l'abbondanza del Natale presente,l'oscurità e il terrore del Natale futuro,che ci lancia in una corsa perdifiato per le strade fra lastre di ghiaccio e oscuri baratri cimiteriali.come in tutte le migliori storie di Dickens il lieto fine è assicurato,ma il silenzio che regna in sala dimostra che il ritmo della pellicola è tale da non renderlo affatto prevedibile.il 3D rende la visione assolutamente indimenticabile:probabilmente in dvd buon parte della magia andrà perduta,ma da spettatrice che vedeva per la prima volta un film in 3D voglio essere disgustosamente di parte e dichiararmene pazzamente innamorata, indipendentemente dalle sue controindicazioni!Ancora una volta la vera nota dolente resta il motion capture:molto più vivido e meno plastificato che in passato,non è però ancora in grado di abbattere quel filtro di freddezza che avvolge attori del calibro di Carrey,Colin Firth e Gary Olman,ingessati anche dal fatto che in Italia non ci è consentito sentire le voci originali in sala (fattore che qui sarebbe stato ancora più interessante visto che Carrey avrà fatto un lavoro pazzesco sulle voci per poter interpretare non solo i 3 spiriti ma anche lo Scrooge bambino e adolescente,e lo stesso Oldman che oltre a interpretare Cratchit si presta anche al piccolo Tim e a Marley).In ogni caso , questa pellicola resta un favoloso spettacolo per gli occhi , portatore di un messaggio universale di pentimento e rivoluzione di cui tutti noi ,dopo un anno frenetico passato a correre dietro a impegni di ogni sorta trascurando spesso occasioni che potrebbero non tornare , abbiamo bisogno per sentirci di nuovo liberi.liberi di sperare.
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