archi89
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lunedì 7 dicembre 2009
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hai voglia di riscattare la tua vita?
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Ebenezer Scrooge é una persona egoista, chiusa e legata oltremodo ai suoi averi. Morto il suo socio d'affari Jacob Marley, diventa l'unico proprietario dell'attività: lavora con il suo contabile Bob Cratchitt, padre di famiglia, il cui stipendio gli permette a malapena di mantenere moglie e figli. L'unico giorno di ferie concesso al suo dipendente é quello di Natale. Eh già, Natale... se provaste ad augurare un Buon Natale al signor Scrooge, percepireste immediatamente il suo totale odio nei confronti di questa festività. Natale non significa pace, amore, gioia, no! Natale é sinonimo di improduttività, di nullafacenza e di spreco. E proprio nella notte di Natale, confortato dalla sicurezza della sua lussureggiante dimora, Scrooge riceve una visita inaspettata e assolutamente indesiderata, che lo porterà a decidere della propria vita.
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Ebenezer Scrooge é una persona egoista, chiusa e legata oltremodo ai suoi averi. Morto il suo socio d'affari Jacob Marley, diventa l'unico proprietario dell'attività: lavora con il suo contabile Bob Cratchitt, padre di famiglia, il cui stipendio gli permette a malapena di mantenere moglie e figli. L'unico giorno di ferie concesso al suo dipendente é quello di Natale. Eh già, Natale... se provaste ad augurare un Buon Natale al signor Scrooge, percepireste immediatamente il suo totale odio nei confronti di questa festività. Natale non significa pace, amore, gioia, no! Natale é sinonimo di improduttività, di nullafacenza e di spreco. E proprio nella notte di Natale, confortato dalla sicurezza della sua lussureggiante dimora, Scrooge riceve una visita inaspettata e assolutamente indesiderata, che lo porterà a decidere della propria vita.
Stupenda questa seconda trasposizione disneyana del racconto di Dickens: dico seconda perché questo esperimento era giá riuscito, e brillantemente. Nel 1983 infatti uscì il "Canto di Natale di Topolino", un cortometraggio della durata di 24 minuti che riproponeva l'opera del famigerato autore inglese con i classici personaggi della Disney. Zio Paperone era Scrooge (tra l'altro Carl Barks si era proprio ispirato al protagonista del Canto per creare lo "zione", che in madrelingua é stato battezzato appunto "Scrooge McDuck"), Pippo era Marley, Topolino era Cratchitt, Paperino il nipote di Scrooge (non sembra strano, vero?), e poi i tre Spiriti, del Natale passato, di quello presente e dei quello futuro, che, in ordine, erano il Grillo Parlante, Willie il Gigante e Gambadilegno. Un'opera di animazione magistrale e molto fedele all'originale. Tuttavia ora dobbiamo parlare del nuovo film della casa di produzione californiana: e anche in questo caso parlerei tranquillamente di capolavoro. Possiamo osservare un protagonista dalle fattezze prese in prestito dal mitico Jim Carrey (il quale ha recitato anche il ruolo degli Spiriti) e un commuovente Gary Oldman nei panni di Bob e Tim Cratchitt (nonché di Marley). Inoltre, avendo visto la versione 3D presso il sublime cinema Arcadia a Melzo (lo Schermo della sala principale, la sala Energia, raggiunge le enormi dimensioni di 30 metri x 16.5 e ha un'acustica impressionante), posso confermare che l'effetto é davvero ottimo: pare di volare in questa Londra persa nel tempo, al seguito di Scrooge e degli Spiriti, sulle note del nuovo capolavoro di Andrea Bocelli "Dio ci benedirà"... é veramente una manna per i sensi. Posso quindi riassumere il tutto con un consiglio: guardatelo, guardatelo, guardatelo! Vi assicuro che non rimarrete delusi.
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alby77
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domenica 27 dicembre 2009
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meraviglia
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Un film stupendo,Jim Carey strepitoso, questo e' un attor;riempie il cuore vedere tanta bellezza espressa attraverso la professionalita'. Grafica eccezionale, una fluidita' delle immagini naturalissima. Regia impeccabile, fedelta' al messaggio che il film riesce a trasmettere benissimo e che solo i piu' aridi di cuore, mi spiace per loro non riescono a cogliere.Bellissimo, fa tanto riflettere e fa vibrare il cuore.Per i bambini, per gli adulti e anche per gli anziani, questo film va bene per tutti, perche' umilmente vi dico che a me a scaldato il cuore
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matteo
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lunedì 7 dicembre 2009
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bellissimo!
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Di Canti di Natale ne sono stati fatti molti, ma credo che questo sia il migliore di tutti (molto bella era anche la trasposizione con protagonista Topolino realizzata negli anni 80).
Zemeckis non poteva fare un lavoro migliore col racconto di Dickens, perché come aveva già annunciato il regista, il film è fedelissimo al racconto, tranne forse per uno o due particolari che comunque non compromettono nulla al racconto dello scrittore britannico.
Ci sono momenti malinconici dove ci si commuove davvero(tutta la parte incentrata sul passato di Scrooge direi, e nello spirito del Natale futuro, quando Cratchit e la sua famiglia piangono la morte del piccolo Timmy), e momenti inquietanti che iniziano con l'incontro dello spirito dei Natali avvenire,
Poi, moltissime frasi ti fanno riflettere (molto bella e poetica la parte deove lo spirito del Natale presente se ne sta andando e mostra a Scrooge i figli degli uomini, ovvero Ignoranza e Povertà), su chi siamo veramente e su cosa possiamo fare per gli altri.
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Di Canti di Natale ne sono stati fatti molti, ma credo che questo sia il migliore di tutti (molto bella era anche la trasposizione con protagonista Topolino realizzata negli anni 80).
Zemeckis non poteva fare un lavoro migliore col racconto di Dickens, perché come aveva già annunciato il regista, il film è fedelissimo al racconto, tranne forse per uno o due particolari che comunque non compromettono nulla al racconto dello scrittore britannico.
Ci sono momenti malinconici dove ci si commuove davvero(tutta la parte incentrata sul passato di Scrooge direi, e nello spirito del Natale futuro, quando Cratchit e la sua famiglia piangono la morte del piccolo Timmy), e momenti inquietanti che iniziano con l'incontro dello spirito dei Natali avvenire,
Poi, moltissime frasi ti fanno riflettere (molto bella e poetica la parte deove lo spirito del Natale presente se ne sta andando e mostra a Scrooge i figli degli uomini, ovvero Ignoranza e Povertà), su chi siamo veramente e su cosa possiamo fare per gli altri.
Tutto questo, unito al 3d realizzato molto bene (sembrava che nevicasse in sala!!) fanno di questo film uno dei migliori di animazione mai girati.
Un grazie speciale a Zemeckis, Jim Carrey e il grande Charles Dickens, la mente che centosessanta anni fa scrisse questa bellissima storia.
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alesya
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mercoledì 30 dicembre 2009
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charles dickens forever
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Che Natale sarebbe stato se Charles Dickens non ci avesse mai lasciato la sua"Christmas Carol"?Di certo molti cuori sarebbero rimasti freddi e incapaci di redimersi,perchè la magia incredibile di questo racconto,la sua capacità di viaggiare attraverso la crudeltà di un animo indurito dalla cupidigia verso la redenzione,è unica al mondo e incapace di "passare di moda" , più che mai nella nostra realtà dove denaro e tecnologie rendono freddi i cuori e ci allontanano dal calore degli affetti.Ben venga dunque,un'ennesima versione del capolavoro di Dickens;e Zemeckis,regista di grande talento e precursore di tecniche cinematografiche innovative,ci regala l'adattamento più visionario ma allo stesso tempo più fedele all'originale di quanto non lo sia stata ogni altro.
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Che Natale sarebbe stato se Charles Dickens non ci avesse mai lasciato la sua"Christmas Carol"?Di certo molti cuori sarebbero rimasti freddi e incapaci di redimersi,perchè la magia incredibile di questo racconto,la sua capacità di viaggiare attraverso la crudeltà di un animo indurito dalla cupidigia verso la redenzione,è unica al mondo e incapace di "passare di moda" , più che mai nella nostra realtà dove denaro e tecnologie rendono freddi i cuori e ci allontanano dal calore degli affetti.Ben venga dunque,un'ennesima versione del capolavoro di Dickens;e Zemeckis,regista di grande talento e precursore di tecniche cinematografiche innovative,ci regala l'adattamento più visionario ma allo stesso tempo più fedele all'originale di quanto non lo sia stata ogni altro.Armati di occhialini 3D veniamo introdotti nell' universo della storia attraverso l'apertura di un libro(che oltre a essere un canonico espediente Disney è più che mai un richiamo alla voluta fedeltà al testo originale),in una Londra ottocentesca dove nevica tutto intorno a noi per finire dritti dritti sul rude faccione di Jim Carrey,intento a riconoscere il cadavere del socio Marley:tutti i genitori che vogliano portare via i figli piccoli impressionati dalla scena lo facciano ora,perchè se pur presentato con le fattezze di un cartone prodotto dalla Disney,il film spaventerà anche gli adulti più temerari e in perfetto stile Dickenisiano si rivelerà una favola cupa dalle sfumature quasi horrorifiche.Con voli di macchina mirabolanti e panoramiche da sogno seguiamo il vecchio Scrooge nel suo viaggio di redenzione con i 3 spiriti,rappresentanti di coscienza,non a caso tutti interpretati magistralmente dallo stesso Carrey:la flebile fiamma del Natale passato(alla quale sembra piaccia ondeggiare scherzosamente la testolina di fiammella),l'abbondanza del Natale presente,l'oscurità e il terrore del Natale futuro,che ci lancia in una corsa perdifiato per le strade fra lastre di ghiaccio e oscuri baratri cimiteriali.come in tutte le migliori storie di Dickens il lieto fine è assicurato,ma il silenzio che regna in sala dimostra che il ritmo della pellicola è tale da non renderlo affatto prevedibile.il 3D rende la visione assolutamente indimenticabile:probabilmente in dvd buon parte della magia andrà perduta,ma da spettatrice che vedeva per la prima volta un film in 3D voglio essere disgustosamente di parte e dichiararmene pazzamente innamorata, indipendentemente dalle sue controindicazioni!Ancora una volta la vera nota dolente resta il motion capture:molto più vivido e meno plastificato che in passato,non è però ancora in grado di abbattere quel filtro di freddezza che avvolge attori del calibro di Carrey,Colin Firth e Gary Olman,ingessati anche dal fatto che in Italia non ci è consentito sentire le voci originali in sala (fattore che qui sarebbe stato ancora più interessante visto che Carrey avrà fatto un lavoro pazzesco sulle voci per poter interpretare non solo i 3 spiriti ma anche lo Scrooge bambino e adolescente,e lo stesso Oldman che oltre a interpretare Cratchit si presta anche al piccolo Tim e a Marley).In ogni caso , questa pellicola resta un favoloso spettacolo per gli occhi , portatore di un messaggio universale di pentimento e rivoluzione di cui tutti noi ,dopo un anno frenetico passato a correre dietro a impegni di ogni sorta trascurando spesso occasioni che potrebbero non tornare , abbiamo bisogno per sentirci di nuovo liberi.liberi di sperare.
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alessandro f.
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sabato 16 gennaio 2010
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attenzione al canto di natale in 3d
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Incontro davvero interessante tra due mondi, la tradizione letteraria e l’innovazione tecnologica cinematografica che questa volta rilegge il più famoso dei racconti natalizi.
L’ennesimo adattamento del Canto di Natale di Charles Dickens si deve ad un regista modernista quale Robert Zemeckis, già avvezzo ad impiegare romanzi come soggetto dei suoi film. Nella sua lunga carriera si è dimostrato abile innovatore fin dai tempi di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, combinando l’animazione con il live action, di cui ritroviamo il bravo Bob Hoskins, l’allora detective Eddie Valiant, qui nel ruolo del Sig. Fezziwig; e confermandosi poi con Forrest Gump, epopea americana scandita dall’avanguardia nel campo degli effetti digitali.
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Incontro davvero interessante tra due mondi, la tradizione letteraria e l’innovazione tecnologica cinematografica che questa volta rilegge il più famoso dei racconti natalizi.
L’ennesimo adattamento del Canto di Natale di Charles Dickens si deve ad un regista modernista quale Robert Zemeckis, già avvezzo ad impiegare romanzi come soggetto dei suoi film. Nella sua lunga carriera si è dimostrato abile innovatore fin dai tempi di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, combinando l’animazione con il live action, di cui ritroviamo il bravo Bob Hoskins, l’allora detective Eddie Valiant, qui nel ruolo del Sig. Fezziwig; e confermandosi poi con Forrest Gump, epopea americana scandita dall’avanguardia nel campo degli effetti digitali.
Indubbiamente l’aspetto tecnico prevale su ogni altra considerazione. La tecnologia motion capture CGI con cui è realizzata la pellicola consente ai singoli attori di interpretare più ruoli, indipendentemente da aspetti contingenti quali dimensioni fisiche e età. La terza fatica registica nell’utilizzo di questa tecnica ancora perfettibile, dopo Polar Express e Beowulf, rappresenta il miglior risultato sinora conseguito, anche per la presenza nel cast d’artisti del calibro di Gary Oldman, Colin Firth, Robin Wright Penn e soprattutto Jim Carrey perfettamente a loro agio con il performance capture che ne coglie la notevole espressività e gestualità.
In un’ambientazione un po’ edulcorata, rispetto alla fumosa Londra dickensiana profondamente segnata dalla miseria e dallo sfruttamento del lavoro minorile, si ritrova l’avido Scrooge, pratico uomo d’affari, ma insensibile ai veri valori e agli affetti umani.
Nonostante la produzione della Disney, il film presenta, con tanto d’avviso per i bambini all’ingresso di qualche sala, alcune scene che possono impressionare, coincidenti con la presenza del fantasma del Natale futuro e con la spettrale comparsa del socio in affari Marley che introduce l’arido Scrooge nell’esperienza che lo condurrà al ravvedimento morale.
Pellicola molto piacevole in 3D con un buon ritmo, belle inquadrature e un’apprezzabile pienezza grafica a cui si possono concedere cadute di stile verso il kitsch, come lo spirito del Natale presente, eccessivo sia nella figura sia cromaticamente.
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alessandro fontana
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lunedì 7 dicembre 2009
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un passo verso un nuovo cinema
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Sin dalle origini il cinema si è diviso in due filoni principali, l'uno tendente al realismo, l'altro più intento a stupire con la sua capacità di realizzare la magia. Nel corso del novecento il cinema si è fatto medium interprete di una società e ancor prima di un mondo per il quale ha coniato e reinventato i modelli della vita quotidiana. Oggi la maggior parte dei film tende alla spettacolarizzazione e ad adentrarsi in territori nuovi tramite l'utilizzo del digitale e della terza dimensione, ma in fondo la necessità di chi si chiude per un paio di ore in una sala buia è pur sempre quella di vivere una storia. Zemeckis, che non è certo un novellino in quanto a 3D ed animazione digitale (Beowulf, Polar Express), con A Christmas Carol si affida a Dikens per risolvere il problema di dover pensare ad una trama, ma sembra in questo terzo esperimento, farlo un po' troppo.
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Sin dalle origini il cinema si è diviso in due filoni principali, l'uno tendente al realismo, l'altro più intento a stupire con la sua capacità di realizzare la magia. Nel corso del novecento il cinema si è fatto medium interprete di una società e ancor prima di un mondo per il quale ha coniato e reinventato i modelli della vita quotidiana. Oggi la maggior parte dei film tende alla spettacolarizzazione e ad adentrarsi in territori nuovi tramite l'utilizzo del digitale e della terza dimensione, ma in fondo la necessità di chi si chiude per un paio di ore in una sala buia è pur sempre quella di vivere una storia. Zemeckis, che non è certo un novellino in quanto a 3D ed animazione digitale (Beowulf, Polar Express), con A Christmas Carol si affida a Dikens per risolvere il problema di dover pensare ad una trama, ma sembra in questo terzo esperimento, farlo un po' troppo.
Il film appare come uno sfoggio di un 3D come mai prima si era visto (se non nell'anteprima di Avatar di Cameron), esso appare anche come uno dei primi e sicuramente meglio riusciti esempi di "regia del 3D", una regia curata in ogni singola inquadratura fatta di una sempre presente consapevolezza di un linguaggio nuovo che richiede tagli, inquadrature e luci nuove. Un film che tuttavia, alla fine, lascia un senso di "mancanza", un qualcosa di irrisolto. La storia è fedele a quanto già conoscevamo dal libro, la resa è stupefacente con gli occhialini, ma percepiamo nettamente che se avessimo visto lo stesso film in due dimensioni non ci avrebbe assolutamente soddisfatto. Bellissima ed emozionante la prima parte, il 3d è funzionale alla trama ed entusiasma per la delicatezza con la quale si posa su ogni scena, aggiungendo profondità ed immersività e cooperando con tutti gli altri elementi di cui un film è fatto, giochi di luce e di ombre, una qualità dell'immagine da far invidia alla realtà fisica, una scelta delle inquadrature sempre azzeccata.
Nella seconda parte, in un crescendo inarestabile che giunge fino alla fine, sembra quasi che il film nel suo complesso, sia funzionale al 3D e non più il contrario. Ogni elemento, dalle inquadrature, al piccolo Scrooge, ai continui voli in mezzo alla città, alle ripetitive indicazioni didascaliche con tanto di dito del terzo spirito, è li perchè è spettacolare, non perchè abbia effettiva utilità.
Si esce dalla sala contenti perchè il film ci ha regalato un'ora e mezza di puro piacere estetico e ci ha immersi in un qualcosa che non avevamo mai visto prima, non così. Dopo aver consegnato gli occhialini ci si scopre come appena usciti da un luna park più che da un'avventura vissuta con i protagonisti di una grande storia. I commenti sono "realizzato magistralmente" "la neve era incredibile" "l'effetto con la candela lasciava a bocca aperta", ma capiamo che quella neve non era abbastanza per scaldarci il cuore davvero.
Aspettiamo Burton?
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patrickbateman47
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domenica 27 dicembre 2009
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ricercando l'umanità attraverso i tetti di londra
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A Christmas Carol è un capolavoro,Zemeckis ci porta tra i tetti di londra con sequenze in volo mozzafiato riscoprendo il classico racconto di Dickens (forse il film più fedele),il film risulta una ottimo prodotto è sia divertente e leggero sia tenebroso profondo (sopratutto) ci porta a fare una grande riflessione sul consumismo,l'avidità,l'egoismo,l'ignoranza e la miseria,tutti temi attuali nell'800 come ora e più di ora.
Sotto la coltre di CGI si nasconde una grandissima interpretazione di Jim Carrey,ottima anche quella di Gary Oldman e Collin Firth,le musiche sono eccezionale piacevole anche l'aggiunta di Andrea Bocelli nei titoli di coda,la fotografia è magica e di forte impatto,insomma un film consigliatissimo e d'obbligo a Natale,adatto a tutti eccetto forse i bambini piccoli che lo troveranno troppo inquietante.
[+] bah
(di marvelman)
[ - ] bah
[+] il film è proprio bello come pensi
(di simonap)
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dario carta
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lunedì 12 aprile 2010
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una festa per occhi di bambini ed adulti
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Torna sugli schermi il capolavoro di Dickens,l’affascinante studio sullo spirito del Natale,nella forma di accusa sociale sulle condizioni di vita della fascia povera della popolazione inglese del suo tempo.
Nella mente di Dickens,il ricco e sprezzante Ebenizer Scrooge incarna il dispregio riversato dal ceto dell’alta borghesia nei confronti delle classi più povere,incapaci di disporre del minimo mezzo necessario alla propria sussistenza,per cui ritenute non meritevoli del diritto di esistere.
Contro questa visione sociale e politica del tempo,Dickens riversa l’idea dello spirito natalizio,delle tradizioni,gli usi e la lietezza trovata nell’indispensabile,che lo scrittore effonde nel racconto e con i quali colora la sua storia.
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Torna sugli schermi il capolavoro di Dickens,l’affascinante studio sullo spirito del Natale,nella forma di accusa sociale sulle condizioni di vita della fascia povera della popolazione inglese del suo tempo.
Nella mente di Dickens,il ricco e sprezzante Ebenizer Scrooge incarna il dispregio riversato dal ceto dell’alta borghesia nei confronti delle classi più povere,incapaci di disporre del minimo mezzo necessario alla propria sussistenza,per cui ritenute non meritevoli del diritto di esistere.
Contro questa visione sociale e politica del tempo,Dickens riversa l’idea dello spirito natalizio,delle tradizioni,gli usi e la lietezza trovata nell’indispensabile,che lo scrittore effonde nel racconto e con i quali colora la sua storia.
Dickens lo si riconosce nella sua interezza in questa versione dove le finzioni visive giocano in primo piano in strepitose danze virtuali di grande effetto e suggestive immagini di ampio respiro,innervate da humor e azione.
Si assiste ad uno show di bizzarre fantasie digitali mescolate a disegni e figure animate,in una totale immersione nella scenografia dei pittoreschi ambienti vittoriani della Londra dell’ 800,ispirati all’iconografia della narrativa di Dickens.
Nel suo ricorso alla Performance Capture,Real 3D e IMAX,Zemeckis non ha trascurato l’efficacia delle soluzioni visive derivante dall’uso dei colori desaturati ma caldi e intensi,in una scelta cromatica che riporta alla tradizione popolare natalizia soffusa in giochi di luci ed ombre che si accompagnano all’aspetto gotico che il regista ha tenuto a conservare,visto e vissuto dallo spettatore attraverso efficaci sequenze in soggettiva.
Zemeckis rifugge l’ampollosa teatralità della retorica d’immagine ed offre uno splendido affresco di colori che infonde gioia e commozione,ma anche timori ed inquietudine nello spettatore che non resta indisturbato e distratto di fronte al senso della responsabilità che deriva dalle scelte fatte in vita e che recano con sé eco eterne,elemento centrale attorno al quale si sviluppa l’intera trama e che è essenza del racconto.
Zemeckis colpisce il bersaglio e fa della favola del vecchio Ebenizer che non accetta il tempo gentile e caritatevole del Natale,una narrazione di fascino e spessore,arricchendola delle doti tecnologiche di un cinema attuale che può offrire sul piano visivo ma togliere su quello analitico.
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dr love
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mercoledì 6 gennaio 2010
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ritorno al natale
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Per chi ama i film di animazione barocchi, ricchissimi di dettagli e minuzie l’ultimo lavoro di Zemeckis è un piccolo gioiello. La storia è già stata ampiamente esplorata dal mondo del cinema, con spesso rivisitazioni e imbellettamenti per lo più tesi ad addolcirla e renderla più infantile e giocosa; il primo merito dell’autore è quello della rigorosa fedeltà al testo dickensiano, anche a costo di sacrificare in parte la “favola” in favore dei risvolti più didascalici e moralistici, forse più indigesti al pubblico dei bambini ma più vicini al cuore del racconto. Le intenzioni dello scrittore erano infatti orientate ad un messaggio formativo, evidenziando la conversione dell’avaro protagonista dopo aver riflettuto sulla sua condizione ed aver constatato il suo infelice destino di solitudine.
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Per chi ama i film di animazione barocchi, ricchissimi di dettagli e minuzie l’ultimo lavoro di Zemeckis è un piccolo gioiello. La storia è già stata ampiamente esplorata dal mondo del cinema, con spesso rivisitazioni e imbellettamenti per lo più tesi ad addolcirla e renderla più infantile e giocosa; il primo merito dell’autore è quello della rigorosa fedeltà al testo dickensiano, anche a costo di sacrificare in parte la “favola” in favore dei risvolti più didascalici e moralistici, forse più indigesti al pubblico dei bambini ma più vicini al cuore del racconto. Le intenzioni dello scrittore erano infatti orientate ad un messaggio formativo, evidenziando la conversione dell’avaro protagonista dopo aver riflettuto sulla sua condizione ed aver constatato il suo infelice destino di solitudine. È superfluo sottolineare come la storia sia attuale, incarnando Scrooge l’avarizia e l’egoismo portati all’estremo, caratteri diffusi e dominanti anche al giorno d’oggi, anche se in termini più subdoli e integrati nella buona società. Ebenezer Scrooge al contrario è un emarginato, autocondannatosi alla solitudine e all’astio verso tutto ciò che è gioia e condivisione, dei quali il Natale rappresenta il simbolo; non è il mondo che lo rifiuta, ma è lui stesso a chiudere la porta in faccia alle richieste di beneficenza, agli inviti del nipote e ancora prima all’amore della fidanzata.
In lui è rappresentata la vittoria del dio denaro, che ha soffocato ogni affetto e sentimento umano impossessandosi della sua vita, rendendolo una marionetta arida piena di livore nei confronti della sua controparte, l’umile Cratchitt, che incarna i valori della famiglia e della solidarietà nonostante le ristrettezze economiche. Tutti sappiamo come l’incontro con i tre spiriti lo cambierà profondamente.
Dal punto di vista estetico le carrellate sugli interni londinesi, le scene di vita per strada e le immagini oniriche e fantastiche sono estremamente curate e piacevoli, così come le lugubri ambientazioni notturne e le sequenze oniriche al limite del macabro sono efficaci e coinvolgenti. La realizzazione in 3D, ampiamente ed esageratamente decantata da critica e pubblico, risulta effettivamente gradevole e interessante senza nel complesso essere determinante nel giudizio complessivo. Dopo le prime scene la visuale profonda infatti smette di essere protagonista, anche se a tratti, in particolare nei voli vertiginosi e nei panorami della città, regala momenti davvero spettacolari.
Più interessante sarebbe stato non cancellare con il doppiaggio gli sforzi degli attori nell’interpretare più personaggi donandogli anche le diverse voci, in una realizzazione davvero innovativa. Ma forse è ingeneroso perdersi in un analisi approfondita degli aspetti tecnici, tenendo conto della fase sperimentale della “motion capture” di cui tanto si è parlato; meglio ricordare questo lavoro come una innovativa sintesi fra una favola classica e un dramma interpretato da personaggi moderni. voto 7
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themutinetor
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sabato 20 dicembre 2014
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e se poteste cambiare la vostra vita?
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A Christmas Carol non è il classico film di Natale.
Tale dicitura è deducibile fin dal primo istante,difatti allo spettatore viene presentato un protagonista alquanto insolito.
Si tratta di Ebenezer Scrooge,un vecchio ricco,spilorcio e bisbetico che trascorre le giornate a contare parsimoniosamente le monetine da lui racimolate.
Esiste una sostanziale differenza tra questo personaggio e quelli protagonisti nella stragrande maggioranza dei film natalizi:lui odia il Natale.
Proprio la festività che,per antonomasia,è simbolo di felicità e di unione fraterna suscita in lui un senso di repulsione,che lo spinge ad isolarsi ed estraniarsi dal resto del mondo(rifiutando,ad esempio,una gustosa cena,gentilmente offertogli dal nipote).
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A Christmas Carol non è il classico film di Natale.
Tale dicitura è deducibile fin dal primo istante,difatti allo spettatore viene presentato un protagonista alquanto insolito.
Si tratta di Ebenezer Scrooge,un vecchio ricco,spilorcio e bisbetico che trascorre le giornate a contare parsimoniosamente le monetine da lui racimolate.
Esiste una sostanziale differenza tra questo personaggio e quelli protagonisti nella stragrande maggioranza dei film natalizi:lui odia il Natale.
Proprio la festività che,per antonomasia,è simbolo di felicità e di unione fraterna suscita in lui un senso di repulsione,che lo spinge ad isolarsi ed estraniarsi dal resto del mondo(rifiutando,ad esempio,una gustosa cena,gentilmente offertogli dal nipote).
Ma il destino è magnanimo con il "povero" Scrooge e gli riserva una possibilità di redenzione che si manifesta mediante la visita di tre spiriti rappresentanti il Natale passato,presente e futuro.
Se i primi due svolgono una funzione itinerante, accompagnandolo nel suo viaggio purificatore,lo stesso non si può dire del terzo.
L'approccio scelto da quest'ultimo è assai pragmatico ed è volto a terrorizzare il protagonista.
Il futuro mostratogli non è roseo e giocondo,come auspicato da Ebenezer,ma è fatto di solitudine e culmina con la sua morte.
La morte,proprio come la sua vita,passa tra l'indifferenza generale (nemmeno la sua governante o il suo contabile lo piangono) e ciò angoscia e non poco il protagonista.
Ne segue una maturazione psicologica,che porta ad un affioramento di quei sentimenti oramai sotterrati nel suo cuore:l'amore e la carità.
Diretto e prodotto da Robert Zemeckis in uno spettacolare 3d,il film è ben caratterizzato.
Accompagnata da splendide colonne sonore(tra cui spicca God Bless Us Everyone di Andrea Bocelli)la storia coniuga momenti di allegria con altri di umorismo e malinconia.
Che siate grandi o piccini questo film vi catturerà e durante la sua visione entrerete in piena sintonia con lo spirito del natale:uno spirito magico che ha il potere di cambiare l'animo delle persone.
Proprio come Ebenezer Scrooge anche voi subirete una catarsi e riscoprirete quell'armonia caratteristica del Natale,un'armonia capace di scalfire anche l'animo dei più abietti.
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