Tony Manero |
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Un film di Pablo Larraín.
Con Alfredo Castro, Paola Lattus, Héctor Morales, Amparo Noguera, Elsa Poblete
Drammatico,
durata 98 min.
- Cile, Brasile 2008.
- Ripley's Film
uscita venerdì 16 gennaio 2009.
MYMONETRO
Tony Manero
valutazione media:
3,26
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sognare aiuta a vivere ma può far moriredi paolorolFeedback: 6005 | altri commenti e recensioni di paolorol |
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giovedì 17 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il regista descrive in modo crudo e crudele, col distacco di un entomologo, la vita e le aspirazioni di un perdente, immerso in una durissima realtà che non gli permette di esistere se non aggrappandosi strenuamente all'unico progetto che sente per sè salvifico: diventare ricco e soprattutto famoso grazie alla sola cosa che si illude di saper e poter fare. La realtà, quella dell'oppressione della dittatura di Pinochet, gli scivola addosso ma non lo tocca mai profondamente, difeso com'è da uno scudo difensivo che lo rende invincibile. Commette crimini efferati con indifferenza e senza sperimentare nessun senso di colpa, il fine giustifica i mezzi ed il suo fine è troppo importante per permettergli il lusso di porsi scrupoli. E'ormai vecchio ed impotente su tutta la linea, non sa fare niente, meno che mai ballare, il suo fisico è in pieno decadimento, i capelli hanno bisogno di tinture.. Il suo atout massimalista è un candido abito bianco, una sorta di divisa da superman che gli conferirà poteri speciali.Il fallimento è dietro l'angolo ed i suoi sogni sono pronti ad infrangersi al primo collaudo, dove viene sconfitto da un altro disperato un pò più giovane ed un pò più abile. Scenario non dissimile, fatte le opportune proporzioni, da quello degli infiniti casting per il Grande Fratello o delle selezioni per diventare Veline, che affollano il nostro beneamato paese, in balia di un friendly fascism videocratico dove la sola cosa che conta e che permette un riscatto sociale è sperare in un ipotetico ed immeritato successo , potenzialmente accessibile anche a chi non sa fare assolutamente nulla. Il regista non si propone di divertire lo spettatore ed il suo lavoro risulta indigeribile per chi sa cercare in un film soltanto l'evasione. La sceneggiatura è minimalista ma molto efficace, così come la fotografia buia, cupa e desolata. L'interpretazione del protagonista è rigorosa, senza sbavature e compiacimenti. Un buon film, ma non per tutti.Come sempre chi lo dovrebbe vedere lo eviterà come la peste, peccato.
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