teo
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domenica 28 settembre 2008
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l'ennesimo film,l'ennesima operazione di marketing
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Osannato dalle riviste di cinema come il più importante prodotto "politicamente scorretto" dell'anno, "Hancock" vorrebbe fondere spettacolarità visiva e originalità. Il divertimento è garantito eccome, su questo non si discute, grazie soprattutto a un buon uso degli effetti speciali (anche se, a volte, le riprese sono un po’ troppo "traballanti" e incerte, quasi si trattasse di un filmino delle vacanze estive). Sul campo dell'originalità e del messaggio che ne dovrebbe scaturire ci sarebbe, però, da discutere ampiamente. Il film parte con buoni propositi e procede efficacemente verso un finale prevedibilmente americano (redenzione, quindi espiazione, del maschio afro americano secondo l'ottica hollywoodiana).
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Osannato dalle riviste di cinema come il più importante prodotto "politicamente scorretto" dell'anno, "Hancock" vorrebbe fondere spettacolarità visiva e originalità. Il divertimento è garantito eccome, su questo non si discute, grazie soprattutto a un buon uso degli effetti speciali (anche se, a volte, le riprese sono un po’ troppo "traballanti" e incerte, quasi si trattasse di un filmino delle vacanze estive). Sul campo dell'originalità e del messaggio che ne dovrebbe scaturire ci sarebbe, però, da discutere ampiamente. Il film parte con buoni propositi e procede efficacemente verso un finale prevedibilmente americano (redenzione, quindi espiazione, del maschio afro americano secondo l'ottica hollywoodiana). Arrivati al pieno sviluppo, però, con l'entrata in scena del personaggio melodrammatico della Theron, tutte le intenzioni che il film aveva e a cui aspirava si dissolvono lentamente cedendo il passo alla stucchevolezza e ad un perbenismo tipicamente hollywoodiano. La trama si ingarbuglia ritorcendosi su se stessa e non fa che digradare il tema del film scendendo nei bassi fondi del sentimentalismo forzato sino alla nausea. I "colpi di scena" si susseguono con sprezzo della moralità e dell'introspezione del personaggio principale per la quale il film si era fatto inizialmente valere. La bravura di Will Smith che gigioneggia con grande spirito sul suo personaggio e la bellezza ammaliante di Charlize Theron non riescono a reggere i meccanismi di un prodotto che, nel suo sviluppo, si perde drasticamente e che, infine, conserva come unico scopo quello di sbancare il botteghino e catturare lo spettatore in cerca della battuta e del divertimento, inutilmente, scurrile.
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andrea
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domenica 28 settembre 2008
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will smith in versione supereroe
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John Hancock è giovane nero supereroe alcolizzato di Los Angeles che, ogni volta che salva le persone da bande di criminali o incidenti di vario genere commette sempre dei disastri che costano un mucchio di dollari alla città degli Angeli. Dopo aver salvato la vita ad un simpatico uomo d'affari di nome Ray Embrey, Hancock decide di seguiri i consigli di quest'ultimo e di rifarsi un'immagine della propria persona. E la sua vita cambierà. Will Smith, dopo l'one man show di Io Sono Leggenda cambia registro e veste i panni di un supereroe maldestro, originale, poco affidabile che reinventa la figura di antieroe. La trama, tra spettacolari effetti speciali e scene d'azione, riesce a dare carattere alla figura di Hancock, rendendo il personaggio innovativo e misterioso nell'insieme.
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John Hancock è giovane nero supereroe alcolizzato di Los Angeles che, ogni volta che salva le persone da bande di criminali o incidenti di vario genere commette sempre dei disastri che costano un mucchio di dollari alla città degli Angeli. Dopo aver salvato la vita ad un simpatico uomo d'affari di nome Ray Embrey, Hancock decide di seguiri i consigli di quest'ultimo e di rifarsi un'immagine della propria persona. E la sua vita cambierà. Will Smith, dopo l'one man show di Io Sono Leggenda cambia registro e veste i panni di un supereroe maldestro, originale, poco affidabile che reinventa la figura di antieroe. La trama, tra spettacolari effetti speciali e scene d'azione, riesce a dare carattere alla figura di Hancock, rendendo il personaggio innovativo e misterioso nell'insieme. Peter Berg, attore fino dagli anni '90 e regista di The Kingdom si rivela ancora capace di saper girare un film dimostrando la sua bravura nelle tecniche di inquadratura e di tensione narrativa. Sceneggiatura piena d'action, parolacce a non finire e buon condimento qua e là di divertenti gag. Smith, anche produttore fa ancora colpo sulla critica e al box office. In conclusione possiamo dire ancora un'ultima cosa: il cinema Americano sa sempre come colpire lo spettatore e con questo film, Hancock è un personaggio e una storia unici nel proprio genere.
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antonello villani
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mercoledì 1 ottobre 2008
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hancock: supereroe politically uncorrect
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Supereroe scurrile, ubriacone e politicamente scorretto: Hancock non è certo il personaggio dei fumetti che siamo abituati a vedere sullo schermo, eppure dietro i modi rudi si nasconde un cuore tenero che ha bisogno solo di essere risvegliato. Ci pensa un esperto di pubbliche relazioni salvato da un treno in corsa, perche’ il miglior modo per ringraziare sembra quello di modificare l’immagine poco edificante del giustiziere sfasciatutto. Dopo gli eroi della Marvel e DC Comics, ecco un personaggio che prende a cattive parole i contribuenti e dà della befana alle signore in strada. Irriverente e romantico con il messaggio vagamente banale dell’amore che rende umani persino gli eroi dal corpo duro come l’acciaio, “Hancock” riprende il discorso lasciato a metà da “City of angels” ambientando la storia in una Los Angeles sospesa tra realta’ e metafisica.
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Supereroe scurrile, ubriacone e politicamente scorretto: Hancock non è certo il personaggio dei fumetti che siamo abituati a vedere sullo schermo, eppure dietro i modi rudi si nasconde un cuore tenero che ha bisogno solo di essere risvegliato. Ci pensa un esperto di pubbliche relazioni salvato da un treno in corsa, perche’ il miglior modo per ringraziare sembra quello di modificare l’immagine poco edificante del giustiziere sfasciatutto. Dopo gli eroi della Marvel e DC Comics, ecco un personaggio che prende a cattive parole i contribuenti e dà della befana alle signore in strada. Irriverente e romantico con il messaggio vagamente banale dell’amore che rende umani persino gli eroi dal corpo duro come l’acciaio, “Hancock” riprende il discorso lasciato a metà da “City of angels” ambientando la storia in una Los Angeles sospesa tra realta’ e metafisica. Redenzione ad opera di un cittadino che crede in un mondo migliore, cosí si aprono le porte del penitenziario e poi quelle del successo, il segreto tenuto nascosto per secoli verrà svelato: chi è Hancock? La bellissima Charlize Theron non è la mogliettina fragile dietro i fornelli, il destino sembra legarla al maldestro Will Smith che intanto svolazza sui grattacieli combinando solo guai. Finale con i due attori che si donano la vita l’un l’altra, l’happy end sarà pure scontato ma in un fantasy non si richiede altro. Effetti speciali e puro divertimento, l’amore è un optional sempre gradito.
Antonello Villani
(Salerno)
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camillo
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mercoledì 20 luglio 2011
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poca azione,molto sentimento
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Hancock è un supereroe che ha problemi di alcohol.Nonostante salvi la gente di Los Angeles dai criminali,la sua reputazione è tutt'altro che buona:è politicamente scorretto e arresta creando un sacco di danni alle proprietà altrui.Salverà la vita ad un dirigente,Rey Embrey,che deciderà di sdebitarsi aiutando Hancock a riguadagnare fiducia dai cittadini e ad uscire dal tunnel dell'alcohol.Tutto cambia quando Hancock conosce la moglie di Rey,sua vecchissima conoscenza.La storia di un supereroe moderno è molto innovativa:c'è soprattutto tanta azione nella prima parte del film e la trama è interessante,come interessante è il legame tra Hancock e la mogliedi Rey.
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Hancock è un supereroe che ha problemi di alcohol.Nonostante salvi la gente di Los Angeles dai criminali,la sua reputazione è tutt'altro che buona:è politicamente scorretto e arresta creando un sacco di danni alle proprietà altrui.Salverà la vita ad un dirigente,Rey Embrey,che deciderà di sdebitarsi aiutando Hancock a riguadagnare fiducia dai cittadini e ad uscire dal tunnel dell'alcohol.Tutto cambia quando Hancock conosce la moglie di Rey,sua vecchissima conoscenza.La storia di un supereroe moderno è molto innovativa:c'è soprattutto tanta azione nella prima parte del film e la trama è interessante,come interessante è il legame tra Hancock e la mogliedi Rey.A metà film però si incomincia a sentire mancanza di azione:si passa ad un sentimentalismo troppo esagerato,dimenticando di produrre adrenalina.Inoltre i cattivi finali non danno la minima soddisfazione:sono uomini comuni senza superpoteri o roba simile.Gli effetti speciali sono comunque eccezionali.Più azione,meno sentimentalismo solo così si avrebbe potuto ottenere un film coi fiocchi.Nonostante tutto è abbastanza bello;vederlo sarebbe una bella esperienza.
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dandy
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lunedì 4 aprile 2011
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tentativo in parte riuscito di rinnovarsi un poco.
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Un film che porta all'estremo il concetto mai veramente approfondito nei film basati sui personaggi di Stan Lee dei "supereroi con superproblemi"(se si esclude "Hulk" di Ang Lee),e che riflette con ironia su cosa il cinema-fumetto sia diventato ad hollywood:l'ennesima macchina sfornasoldi,dalle situazioni trite e ritrite senza più un briciolo di originalità.C'è da dire che(volontariamente o meno)l'eccezione non è certo questa:non mancano le svolte fracassone e i clichè,ma la svolta melò è azzeccata in quella che inizialmente sembrava l'ennesima fotocopia del genere.La trama riesce a essere più intrigante del solito e certi lampi di umorismo pesante sono davvero irresistibili(vedi le scene in prigione,o come hancock sistema il bulletto).
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Un film che porta all'estremo il concetto mai veramente approfondito nei film basati sui personaggi di Stan Lee dei "supereroi con superproblemi"(se si esclude "Hulk" di Ang Lee),e che riflette con ironia su cosa il cinema-fumetto sia diventato ad hollywood:l'ennesima macchina sfornasoldi,dalle situazioni trite e ritrite senza più un briciolo di originalità.C'è da dire che(volontariamente o meno)l'eccezione non è certo questa:non mancano le svolte fracassone e i clichè,ma la svolta melò è azzeccata in quella che inizialmente sembrava l'ennesima fotocopia del genere.La trama riesce a essere più intrigante del solito e certi lampi di umorismo pesante sono davvero irresistibili(vedi le scene in prigione,o come hancock sistema il bulletto).La cupezza che prende avvio nella parte finale è notevole,anche se purtroppo si stempera nel prevedibile lieto fine.Comunque Smith e la Theron,assieme,fanno davvero scintille.Meritato una volta tanto,il successone di pubblico.E speriamo che questo possa essere un punto d'inizio per una svolta nel genere dei blockbuster a ripetizione.Una boccata d'aria fresca,anche se qui non a pieni polmoni.Breve apparizione del regista Michael Mann.Nell'edizione originale Smith è molto più sboccato,e anzichè dire befana dice p.....a.Si vocifera che avesse proposto tra gli altri Silvio Muccino per dirigerlo,ma non se fece niente.Meglio così forse.
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nick castle
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martedì 22 settembre 2009
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ottima pellicola fantastica, ben calibrata!
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Una uomo, apparentemente, ma con superpoteri, bazzica per tutta Los Angeles ubriaco e sbandato, che tra un danno e l'altro alle strutture pubbliche riesce a mandare al fresco qualche criminale. La gente però lo vede come un pericolo e nessuno lo vuole. Un pubblicitario s'interessa a lui e cerca di insegnargli le buone maniere e il rispetto per gli altri, in modo che la gente cominci a rispettarlo. Ottima pellicola diretta dall'attore Peter Berg, che come Jon Favreau passò alla regia. Fotografia perfetta, montaggio funzionale e corretto, ma il punto forte sono gli effetti visivi sbalorditivi designati da John Dykstra, il mago della CG e supervisionati da Tim Hawkins, Vincent Cirelli e Kee Suk Hahn.
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Una uomo, apparentemente, ma con superpoteri, bazzica per tutta Los Angeles ubriaco e sbandato, che tra un danno e l'altro alle strutture pubbliche riesce a mandare al fresco qualche criminale. La gente però lo vede come un pericolo e nessuno lo vuole. Un pubblicitario s'interessa a lui e cerca di insegnargli le buone maniere e il rispetto per gli altri, in modo che la gente cominci a rispettarlo. Ottima pellicola diretta dall'attore Peter Berg, che come Jon Favreau passò alla regia. Fotografia perfetta, montaggio funzionale e corretto, ma il punto forte sono gli effetti visivi sbalorditivi designati da John Dykstra, il mago della CG e supervisionati da Tim Hawkins, Vincent Cirelli e Kee Suk Hahn. Gli effetti visivi si mischiano omogeneamente agli effetti speciali dal vivo(del tipo porte che vengono piegate, treni che vengonpo ammaccati, macchine che vengono distrutte, sempre da Hancock!). Will Smith recita quì, in un ruolo a lui perfettamente congeniale, anche gli attori secondari sono bravi, la Theron brava come sempre. Però, nulla e nessuno spiega il perchè dello stile documentaristico di ripresa(ovvero macchina a mano ricorrente, zoommate esagerate e teste tagliate alla base delle sopraciglia). In ogni caso, anche se un po' fastidioso, lo stile di regia è sempre difficile da giudicare. Notevole la colonna sonora originale di John Powell. Tutti lo reputano un film d'azione, ma rimane pur sempre un fantasy.
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dado1987
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lunedì 10 gennaio 2011
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dimmi un'altra volta str...
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Will Smith interpreta i panni di un supereroe alcolizzato e disadattato, che deve riconquistarsi la fiducia della gente che lo odia per i suoi metodi poco ortodossi.
Un film divertente e poco impegnativo, che riesce ad intrattenere per la sua breve durata.
Purtroppo gli effetti speciali sono molto altalenanti, alcune parti sono fatte un po' maluccio (tipo il mattarello rotto sulla testa di Charlize Theron, o quando vola all'inizio ecc), ma per la maggior parte è composto da immagini d'impatto.
E' un film per famiglie, anche se si dicono un po' di parolacce qua e la.. Comunque è pieno di battute e situazioni divertenti.
Voto 7
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shingo tamai
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giovedì 23 marzo 2017
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amore invincibile
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Film più che decente e che può fare simpatia a tutti.
La sceneggiatura non tocca vette epiche,tuttavia la semplicità che la accompagna non infastidisce.
Gran parte del merito va ascritto ai due protagonisti e sopratutto a Will Smith che è nato proprio per ruoli come questo.
L'azione e gli effetti speciali non sono affatto disdicevoli e ci scappa anche la risatella quando Hancock si rapporta con la gente comune, con i criminali ,i bambini,i poliziotti, i detenuti,etc.etc.
E poi arriva questa storia d'amore super eroica ,che però come tutte le storie d'amore normali può farci volare in alto o farci del male,ed in questo caso ,quanto scritto non è affatto figuratIvo.
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Film più che decente e che può fare simpatia a tutti.
La sceneggiatura non tocca vette epiche,tuttavia la semplicità che la accompagna non infastidisce.
Gran parte del merito va ascritto ai due protagonisti e sopratutto a Will Smith che è nato proprio per ruoli come questo.
L'azione e gli effetti speciali non sono affatto disdicevoli e ci scappa anche la risatella quando Hancock si rapporta con la gente comune, con i criminali ,i bambini,i poliziotti, i detenuti,etc.etc.
E poi arriva questa storia d'amore super eroica ,che però come tutte le storie d'amore normali può farci volare in alto o farci del male,ed in questo caso ,quanto scritto non è affatto figuratIvo.
AlcunE scene o dialoghi non funzionano al meglio, ma tra alti e bassi credo che uno sguardo a questa sottospecie di Superman tutto televisivo si possa dare.
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ultimoboyscout
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giovedì 1 dicembre 2011
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un supereroe poco...super.
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Ha il nome di un generale nordista della Guerra Civile, poteri che non sa controllare perchè alcolizzato, dice parolacce a non finire, vive come un perfetto disadattato e ha sul groppone denunce su denunce da parte di cittadini stufi, per danneggiamenti vari. Uno così che eroe può essere? Più che altro un eroe da difendere! Altro caso in cui i generi si sovrappongono per un fantacomico riuscito solo nella prima mezz'ora introduttiva ed esplicativa della situazione, in cui Berg si discrica agilmente tra i toni leggeri della commedia. Il restante tempo è invece stagnante, tra sentimentalismo ridondante ed effetti speciali fracassoni e la classica bionda da salvare, ed è proprio qui che Berg smarrisce la retta via addentrandosi nei sentieri impervi della drammaticità, della profondità e della psicologia.
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Ha il nome di un generale nordista della Guerra Civile, poteri che non sa controllare perchè alcolizzato, dice parolacce a non finire, vive come un perfetto disadattato e ha sul groppone denunce su denunce da parte di cittadini stufi, per danneggiamenti vari. Uno così che eroe può essere? Più che altro un eroe da difendere! Altro caso in cui i generi si sovrappongono per un fantacomico riuscito solo nella prima mezz'ora introduttiva ed esplicativa della situazione, in cui Berg si discrica agilmente tra i toni leggeri della commedia. Il restante tempo è invece stagnante, tra sentimentalismo ridondante ed effetti speciali fracassoni e la classica bionda da salvare, ed è proprio qui che Berg smarrisce la retta via addentrandosi nei sentieri impervi della drammaticità, della profondità e della psicologia. La sceneggiatura ruota attorno al rodatissimo genere cinefumettone, inflazionato ma redditizio, portando all'estremo il precetto "supereroi con superproblemi", ma la svolta melò lo rallenta, portandolo all'interno di sabbie mobili da cui non riesce più ad uscire fino al finale banale e inutilmente fragoroso. Il risultato è comunque piuttosto solido, senza evidenti punti deboli o grosse mancanze, con forte empatia della coppia Smith-Theron e un Bateman a suo agio in un ruolo volutamente sommesso. Nella versione italiana, gran parte della volgarità è stata attutita da un doppiaggio molto morbido. Vanta un cammeo di Micheal Mann (qui produttore).
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spalla
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lunedì 3 maggio 2010
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un supereroe non molto convincente
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L'ennesimo film su un supereroe, che ha comunque dalla sua l'idea ancora moderatamente originale di concentrare l'attenzione non tanto sulle sue imprese, ma piuttosto sulla sua vita privata, sui suoi problemi e sui suoi rapporti con gli uomini. Temi già visti nella trilogia di Spiderman ed anche in "La mia super ex ragazza", che lo precede di un anno, ma ancora abbastanza accattivanti. Ed infatti, nella prima metà il film regge abbastanza bene, con Hancock che migliora via via il suo rapporto con la società ed impara ad usare più sapientemente i propri poteri. Poi però, arriva un improvviso colpo di scena che purtroppo, anzichè invigorire la storia la rende solamente più confusa e meno convincente.
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L'ennesimo film su un supereroe, che ha comunque dalla sua l'idea ancora moderatamente originale di concentrare l'attenzione non tanto sulle sue imprese, ma piuttosto sulla sua vita privata, sui suoi problemi e sui suoi rapporti con gli uomini. Temi già visti nella trilogia di Spiderman ed anche in "La mia super ex ragazza", che lo precede di un anno, ma ancora abbastanza accattivanti. Ed infatti, nella prima metà il film regge abbastanza bene, con Hancock che migliora via via il suo rapporto con la società ed impara ad usare più sapientemente i propri poteri. Poi però, arriva un improvviso colpo di scena che purtroppo, anzichè invigorire la storia la rende solamente più confusa e meno convincente. In più, lascia anche l'amaro in bocca e molte domande restano senza risposta. Sicuramente al pubblico (o a me almeno) sarebbe piaciuto avere più informazioni su chi fossero in realtà Hancock, la sua compagna ed i loro "creatori". La trama del film è così decisamente fragile. Sarebbe stato molto meglio continuare sulla via dell'evoluzione "psicologica" di Hancock che fare questa improvvisa deviazione. Anche gli interpreti del film non sono sicuramente il massimo. Will Smith ha fatto di molto meglio e qui è davvero sottotono. La grande carica di simpatia e ironia che lo permea sempre qui quasi non si nota. Stesso discorso per Charlize Theron, a mio parere abbastanza fuori parte. Il migliore è probabilmente Jason Bateman, o quanto meno il più simpatico. A parte questo, le uniche altre cose da segnalare sono le belle colonne sonore e gli effetti speciali ben realizzati. Nonostante questi pregi però, il film, a dispetto dell'idea originale e del ricco cast, secondo me non riesce ad emergere molto dalla mediocrità e strappa a malapena qualche sorriso.
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