sergio dal maso
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martedì 30 giugno 2015
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promettilo!
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“Promettilo!”, implora il bizzarro nonno al nipote Tsane prima di mandarlo in città a vendere la mucca Cvetka, partendo a piedi dal villaggio adagiato sulle colline serbe dove vivono. Le promesse che il nonno Zivojin, sentendo che la sua fine è prossima, chiede di mantenere all’ingenuo Tsane sono tre : vendere la mucca al mercato, comprare un’icona di San Nicola e qualcosa che desideri per sé, ma soprattutto, trovare una ragazza da sposare, bella e brava, e tornare a casa prima che il nonno muoia.
Attorno a questa trama semplice, quasi una favola contemporanea, il maestro Kusturica scatena la sua fantasia visionaria e dà vita ad un film travolgente, pieno di trovate surreali, spesso grottesche, trascinato dall’ubriacante colonna sonora gitana con le scatenate polke della banda di ottoni che la caratterizzano.
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“Promettilo!”, implora il bizzarro nonno al nipote Tsane prima di mandarlo in città a vendere la mucca Cvetka, partendo a piedi dal villaggio adagiato sulle colline serbe dove vivono. Le promesse che il nonno Zivojin, sentendo che la sua fine è prossima, chiede di mantenere all’ingenuo Tsane sono tre : vendere la mucca al mercato, comprare un’icona di San Nicola e qualcosa che desideri per sé, ma soprattutto, trovare una ragazza da sposare, bella e brava, e tornare a casa prima che il nonno muoia.
Attorno a questa trama semplice, quasi una favola contemporanea, il maestro Kusturica scatena la sua fantasia visionaria e dà vita ad un film travolgente, pieno di trovate surreali, spesso grottesche, trascinato dall’ubriacante colonna sonora gitana con le scatenate polke della banda di ottoni che la caratterizzano. Seppur catapultato dalla tranquillità del villaggio bucolico al mondo spietato della città e frastornato dalla baraonda di vicende che gli piovono addosso, Tsane riconoscerà al primo incontro la ragazza dei suoi sogni nella bella Jasna. Mantenere la terza promessa, quella di sposarla, non sarà però un’impresa facile, resa improba da colpi di scena a ripetizione e continue peripezie che ostacolano il ritorno a casa dei novelli promessi sposi balcanici. Sicuramente non si tratta di un film dalle caratteristiche convenzionali, l’impatto può sorprendere ma anche spiazzare lo spettatore.
L’incredibile caleidoscopio di personaggi assurdi e divertenti come il magnaccia Bajo (il grande Miki Manojlovic) e la sua goffa banda di delinquenti, o i folli gemelli Runjo e Topuz (interpretato dal figlio di Kusturica), ma anche le esilaranti e coloratissime gag come la sveglia-catapulta o l’uomo-proiettile sparato dal cannone del circo che vola in aria dall’inizio alla fine, avvicinano Promettilo! più a un cartone animato “vivente” che a un film.
La caratterizzazione cartoonesca è sottolineata proprio dalla sarabanda di personaggi, che per quanto gangster, corrotti e criminali non sono mai veramente cattivi né totalmente negativi. Come nei cartoni animati i protagonisti sparano, bombardano, si pestano, ma non si fanno mai male e ci fanno sorridere in quanto incredibili, cioè non credibili come persone ma solo come personaggi. Non è un caso che gli unici che hanno uno spessore che supera la caricatura fumettistica sono proprio i due protagonisti della storia : la promessa sposa Jasna con la sua innocenza e il giovane Tsane con il suo senso di smarrimento di fronte alla novità del caos cittadino e l’ostinazione di non arrendersi di fronte ai pericoli. Emerge soprattutto la figura di Jasna, con la sua bellezza folgorante e il suo splendido sorriso acqua e sapone. Tra parentesi il bravo Uros Milovanovic aveva 15 anni quando è stato girato il film e per la bella Marija Petronijevic si è trattato del primo film, di certo non sarà l’ultimo.
Anche se Promettilo! contiene tutti i canoni cinematografici che caratterizzano lo stile di Kusturica, parte della critica e molti di quanti amano la filmografia del cineasta serbo-bosniaco non lo hanno apprezzato più di tanto.
A smorzare le accuse di ripetitività e di una certa stanchezza narrativa ci ha pensato lo stesso Kusturica nella conferenza stampa a Cannes affermando “... lo sapete che ormai faccio sempre lo stesso film”. In realtà non è solo un problema di mancanza di originalità, a differenza delle opere precedenti in Promettilo! c’è più forma che sostanza, la banalità della storia che viene raccontata lo fa sembrare un esercizio stilistico, quasi una parodia di se stesso. Se lo confrontiamo con i suoi capolavori manca completamente l’epica della Storia, quella con la esse maiuscola. Non c’è, per esempio, la straordinaria visionarietà di Underground, capace di trascinare lo spettatore nel vortice della tragedia della guerra e della storia Jugoslava. Non c’è la febbrile critica sociale e politica presente nel lavoro precedente, La vita è un miracolo.
Forse si avvicina al surreale Gatto nero, gatto bianco, senza avere però la stessa geniale capacità di sviscerare le tradizioni e la cultura gitana unendo spassosamente cultura e risate. Malgrado tutto Kusturica resta un grande cineasta, con uno stile unico e inimitabile. In tutti i suoi film uno sguardo attento può cogliere riferimenti colti e dettagli con un forte significato simbolico. E considerando che alla fine della visione difficilmente lo spettatore può dirsi annoiato, la promessa è senz’altro mantenuta.
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cris2811
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venerdì 2 luglio 2010
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...statene lontani...
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Questo film è un insulto all'intelligenza umana. Pessimo, volgare, inutile, noioso. Credo sia una delle pellicole peggiori che ricordi.
Sono letteralmente fuggito dal cinema dopo 40 minuti. Complimenti a chi fà e distribuisce roba del genere.
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(di dario)
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[+] non è un'americanata questa volta!!
(di hector wice)
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