theddi
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venerdì 16 febbraio 2007
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i filmetti così meli mangio a colazione
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bèh...sono andato a vedere questo film in preda al panico,pensando che avrei visto chissà cosa...avevo una paura tremenda.sapete cosa vi dico dopo averlo visto?ma vaaaaaaaa!! e io che pensavo fosse chissà cosa!cioè...lacosa bella del film sono gli attori,bravi,e che se forse avessero avuto una storia un pò migliore da interpretare,magari si satrebbero divertiti un po di più anche loro...io,apparte le scene paurose...stavo a tirare l'm&m's dentro al cinema!!via...poteva essere migliore
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rikkioli d'oro
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giovedì 15 febbraio 2007
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ma k kavolo
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ma cm i minoori nn possono andarlo a vedere??io devo ankora andarci
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fissosasso
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giovedì 15 febbraio 2007
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hannibal lecter?
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Questa è solo la storia di un vendicatore brufoloso che chissà per quale ragione, hanno deciso di chiamare Hannibal Lecter! Se lo chiamavano Mario Rossi sarebbe stato lo stesso, anzi meglio. Invece (e lo fa anche lo scrittore Thomas Harris..) si continua ad abusare di una delle figure più agghiaccianti ed ambigue del cinema anni '90. Tra questo Hannibal e quello reso immortale da A.Hopkins ne "Il Silenzio degli Innocenti" non sembra poterci essere il minimo connubio, come avrebbe potuto un bellimbusto fomentato con il medioevo giapponese perdipiù iperdinamico trasformarsi in un esile e statico psichiatra cannibale? Come se Golia col tempo diventasse David. Era legittimo aspettarsi quantomeno un minimo di approfondimento psicologico per quello che riguarda la natura cannibale del protagonista, ma tutto viene liquidato (almeno così mi è parso) con un senso di colpa per essersi cibato della sorellina.
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Questa è solo la storia di un vendicatore brufoloso che chissà per quale ragione, hanno deciso di chiamare Hannibal Lecter! Se lo chiamavano Mario Rossi sarebbe stato lo stesso, anzi meglio. Invece (e lo fa anche lo scrittore Thomas Harris..) si continua ad abusare di una delle figure più agghiaccianti ed ambigue del cinema anni '90. Tra questo Hannibal e quello reso immortale da A.Hopkins ne "Il Silenzio degli Innocenti" non sembra poterci essere il minimo connubio, come avrebbe potuto un bellimbusto fomentato con il medioevo giapponese perdipiù iperdinamico trasformarsi in un esile e statico psichiatra cannibale? Come se Golia col tempo diventasse David. Era legittimo aspettarsi quantomeno un minimo di approfondimento psicologico per quello che riguarda la natura cannibale del protagonista, ma tutto viene liquidato (almeno così mi è parso) con un senso di colpa per essersi cibato della sorellina. Come per dire: "Ecco, adesso lo sapete!". Imbarazzante la scena in cui il nostro, rosso come un peperone incide una M sul cattivone (che tra l'altro e il migliore interprete nel film)e ci spiega che, in caso non l'avessimo capito, "M sta per Misha"... ma dai! con la faccia che hai fatto pensavo che intendessi Mortaccitua. Comunque di se per se il film intrattiene quanto basta è ben diretto, ha un ottima fotografia.E se si fosse intitolato Mario Rossi gli avrei dato pure una stellina in più!
p.s. Aspettatevi in futuro qualche altro film sul personaggio, magari quello in cui si spiega perche fa il grande passo e una volta consumata la vendetta diventa serial killer. Perchè secondo me qui non lo si spiega affatto.
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homer
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mercoledì 14 febbraio 2007
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harris
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Ma 'sto Richard Harris che ha scritto il romanzo, sarà mica THOMAS Harris...?
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(di lily&kia)
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erika
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mercoledì 14 febbraio 2007
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inquietantemente fantastico
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Partendo dal presupposto che Il silenzio degli innocenti è stato il mio film preferito per anni, trovo che quest'ultimo abbia la forza e la potenza adatta a dare un senso a quello che accade in seguito. Straordinario l'attore che interpreta il giovane Lecter, molto sensuale e davvero brava Gong Li.
Credo che il giovane Gaspard Ulliel abbia dato spessore al suo personaggio e non deve temere paragoni con l'originale Hannibal-Anthony Hopkins. Ho sempre pensato che Lecter fosse un eroe e la descrizione dell'accaduto ha dato adito ai miei sentimenti. Tanto che... il mio gatto si chiama come lui Hannibal Lecter, solo Lecter per gli amici.
In definitiva il film mi è piaciuto moltissimo, l'ho trovato toccante e inquietante.
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Partendo dal presupposto che Il silenzio degli innocenti è stato il mio film preferito per anni, trovo che quest'ultimo abbia la forza e la potenza adatta a dare un senso a quello che accade in seguito. Straordinario l'attore che interpreta il giovane Lecter, molto sensuale e davvero brava Gong Li.
Credo che il giovane Gaspard Ulliel abbia dato spessore al suo personaggio e non deve temere paragoni con l'originale Hannibal-Anthony Hopkins. Ho sempre pensato che Lecter fosse un eroe e la descrizione dell'accaduto ha dato adito ai miei sentimenti. Tanto che... il mio gatto si chiama come lui Hannibal Lecter, solo Lecter per gli amici.
In definitiva il film mi è piaciuto moltissimo, l'ho trovato toccante e inquietante. Meritevole di ottimi voti.
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darko
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martedì 13 febbraio 2007
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scialbo tentativo di riesumare la saga
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Ho visto il film aspettandomi troppo forse, ma al di là della buona interpretazione di Gong Li, che tuttavia ormai sembra essersi completamente occidentalizzata cinematograficamente, e l'eccellente impersonazione/identificazione di Gaspard Ulliel del personaggio di Hannibal, ma sopratutto della figura indelebile di Anthony Hopkins, il film si presta a replicare l'ennesimo action-thriller mediocre dal punto di vista dei contenuti. E qui veniamo a una nota dolentissima: il personaggio di Hannibal, da giovane, sembra essere molto diverso da quello che poi nella maturità (rappresentata da Hopkins in HANNIBAL e IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI) diventa, ossia un personaggio sì folle e sanguinario, ma anche raffinato, colto e amante delle donne.
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Ho visto il film aspettandomi troppo forse, ma al di là della buona interpretazione di Gong Li, che tuttavia ormai sembra essersi completamente occidentalizzata cinematograficamente, e l'eccellente impersonazione/identificazione di Gaspard Ulliel del personaggio di Hannibal, ma sopratutto della figura indelebile di Anthony Hopkins, il film si presta a replicare l'ennesimo action-thriller mediocre dal punto di vista dei contenuti. E qui veniamo a una nota dolentissima: il personaggio di Hannibal, da giovane, sembra essere molto diverso da quello che poi nella maturità (rappresentata da Hopkins in HANNIBAL e IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI) diventa, ossia un personaggio sì folle e sanguinario, ma anche raffinato, colto e amante delle donne.
In questo film invece è animato da un senso profondo di vendetta (non sto a svelare i motivi che muovono questi suoi sentimenti) e fa ribrezzo, suscitando devo ammetterlo una autentica antipatia per il personaggio. Tutto questo si potrebbe giustificare col fatto che è ancora giovane, ma probabilmente non basta e comunque rovina del tutto il filo narrativo che si era costruito in modo quasi sublime con la trilogia precedente.
Il film si merita tuttavia un 8 per la realizzazione scenica, la fotografia e la ricostruzione storica, ma purtroppo l'idea non è stata fra le più felici. Il ritratto migliore di Hannibal Lecter rimane, nel mio modesto parere, quello effettuato da Ridley Scott in HANNIBAL, dove si ha un bilanciamento quasi perfetto fra due(o quattro se preferite) mondi, l'Europa-Hannibal e gli Stati uniti-Clarice.
Uno dei pochi casi in cui il remake batte il primo.
Questo è un prequel, ma racconta un altra storia e un altro personaggio.
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gianfranco
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martedì 13 febbraio 2007
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un thriller "storico" elegante
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Già dalle prime sequenze, il film rapisce lo spettatore per trasportarlo nella memoria di uno dei più famosi seril-killer del cinema: Hannibal Lecter.
Se il Silenzio degli Innocenti rimane una pietra miliare del cinema, i suoi seguiti (ed antefatti) mi hanno comunque lasciato soddisfatto per aver creato delle storie diverse tra loro pur se accomunate dal medesimo protagonista.
In questa ultima versione, si racconta la storia di Hannibal e le tragiche vicende della sua infanzia, motivo per cui la sua psiche è stata deformata spingendolo agli efferati delitti raccontati nei romanzi e films.
Qui, però, la cornice è storica (la 2a guerra mondiale ed i suoi orrori)ed i delitti, per quanto ovviamente censurabili, assumono una sorta di motivazione circoscritta ad un trauma specifico.
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Già dalle prime sequenze, il film rapisce lo spettatore per trasportarlo nella memoria di uno dei più famosi seril-killer del cinema: Hannibal Lecter.
Se il Silenzio degli Innocenti rimane una pietra miliare del cinema, i suoi seguiti (ed antefatti) mi hanno comunque lasciato soddisfatto per aver creato delle storie diverse tra loro pur se accomunate dal medesimo protagonista.
In questa ultima versione, si racconta la storia di Hannibal e le tragiche vicende della sua infanzia, motivo per cui la sua psiche è stata deformata spingendolo agli efferati delitti raccontati nei romanzi e films.
Qui, però, la cornice è storica (la 2a guerra mondiale ed i suoi orrori)ed i delitti, per quanto ovviamente censurabili, assumono una sorta di motivazione circoscritta ad un trauma specifico. Quale? vedete il film e godetevi questo viaggio nella memoria di un serial-killer!
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valeria ponte
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martedì 13 febbraio 2007
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sguardo e anima, ritorno alle origini di lecter
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Atmosfere cupe e paesaggi europei per il prequel sulla giovane vita di Hannibal Lecter. Siamo in Lituania, nel 1943, Hannibal è un bambino normale almeno fin quando le truppe tedesche non distruggono la sua famiglia. Il piccolo è uno dei tanti ad essere colpito dagli orrori della guerra e ne rimarrà segnato per sempre. La trama del film, infatti, si tesse sulla morte della sorellina Misha, presa in ostaggio con il fratello e poi mangiata da un gruppo di nazisti affamati e senza scrupoli. Così Hannibal viene quasi misticamente a contatto con il sapore della carne umana da cui non si separerà mai più. La seconda parte della pellicola si incentra sul rapporto che Lecter crea con la zia acquisita, Lady Murasaki, una giapponese che ha perso tutto e tutti durante la guerra e dai cui Hannibal si trasferisce.
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Atmosfere cupe e paesaggi europei per il prequel sulla giovane vita di Hannibal Lecter. Siamo in Lituania, nel 1943, Hannibal è un bambino normale almeno fin quando le truppe tedesche non distruggono la sua famiglia. Il piccolo è uno dei tanti ad essere colpito dagli orrori della guerra e ne rimarrà segnato per sempre. La trama del film, infatti, si tesse sulla morte della sorellina Misha, presa in ostaggio con il fratello e poi mangiata da un gruppo di nazisti affamati e senza scrupoli. Così Hannibal viene quasi misticamente a contatto con il sapore della carne umana da cui non si separerà mai più. La seconda parte della pellicola si incentra sul rapporto che Lecter crea con la zia acquisita, Lady Murasaki, una giapponese che ha perso tutto e tutti durante la guerra e dai cui Hannibal si trasferisce. Nel castello della zia un Hannibal giovane e intrigante impara a conoscere l'arte di samurai, divenendo (un pò troppo ispirato da un'armatura che nel volto ricorda la maschera di forza che indosserà fra un paio di anni), una specie di ninja-vendicatore-solitario. Tra uno spiedino di guance e una mangiata di fegato Lecter vendica la morte della sorella, ma ormai non è più un uomo (o non lo era già prima?). Nemmeno l'amore (corrisposto) che prova per la dama orientale lo salverà dal suo destino di cannibale incallito. La trama è quello che è, limitata solo ad una breve panormamica sulla vita del cannibale più famoso del mondo da giovane. Il merito più grande va al regista Peter Webber (La Ragazza con l'orecchino di Perla) che ha saputo compiere con accuratezza tre scelte: il protagonista, la fotografia e i paesaggi. Lo sguardo di Gaspard Ullier (Una lunga domenica di passioni) tiene incollato alla poltrona qualsiasi spettatore e crea una sorta (anche questa volta mistica) di empatia con il pubblico. Cattivo si, ma con stile.
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miky
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martedì 13 febbraio 2007
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deprimente!
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orribile questo film , come se di violenza non ce ne fosse abbastanza nel mondo d'oggi!
voto: Zero!
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(di erika)
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i¢Қ∂†ﻉЯ mυs!Қ
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lunedì 12 febbraio 2007
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hannibal è un personaggio stupendo
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il film è stupendo, mi è piaciuto moltissimo..
Adoro la freddezza di Hannibal nel compiere i suoi delitti...
[+] zero!
(di miky)
[ - ] zero!
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