Per i giovani della Cina intollerante la ribellione passa attraverso il sesso
di Roberto Nepoti La Repubblica
La Cina è vicina. Non parliamo, per una volta, di concorrenza economica, ma di un film —Summer palace, il primo in competizione a Cannes 2006 —che ci rivela una quantità di cose sull'evoluzione compiuta da quel paese negli ultimi anni. All'epoca di Mao, e ancora dopo, sarebbe stato letteralmente inconcepibile: racconta una storia d'amore a sfondo esistenziale, che ha per protagonisti giovani problematici e infelici e che include perfino un suicidio. Tutto comincia nel 1989, quando Yu Hong viene ammessa all'università di Pechino, Lasciato il fidanzato al paesello, la ragazza conosce un altro studente, Zhou Wei. Nasce Un amore travolgente.
È come se il regista Lou Ye (che all'epoca aveva l'età dei suoi personaggi) volesse risarcire la cinematografia cinese di tutto il sesso rimosso per decenni. La coppia fa l'amore di continuo, senza eludere divagazioni con altri partner. Fuori dell'orario accademico, Yu Hong impartisce lezioni di automasturbazione a una compagna. A tutto si può pensare. però, tranne che al porno. La morale del film— più interessante che bello — è amara, costellata di aforismi pessimistici («l'amore è come una ferita: quando guarisce l'amore è finito»; «esistono solo le illusioni»); perfino decadente, si sarebbe detto ai tempi. Ed è ancora questa la ragione per cui il film è stato censurato nel paese d'origine: pur contenendo sequenze sulle rivolte studentesche e Tienanmen, non lo si può certo definire politico, Se non nella volontà di rappresentare una generazione delusa e sofferente che nell'epilogo —ai nostri giorni—tira un bilancio largamente negativo della propria vita.
Da La Repubblica, 18 maggio 2006
di Roberto Nepoti, 18 maggio 2006