In sostanza, “Non è peccato”, è la storia di due giovani cugini figli di emigranti messicani a LA, Magdalene e Carlos, che, ripudiati e allontanati dalla famiglia (la prima per una gravidanza a quattordici anni, il secondo per essere gay), trovano rifugio da un vecchio zio.
Ci sarebbero indubbiamente tutte le premesse per fare di questa pellicola un filmone drammatico. E invece no.
Infatti, sebbene nel film vi siano sequenze molto intense, si esce dalla sala con un qualcosa che si potrebbe definire un “sorriso nel cuore”.
Non è solo per l’happy ending (che talvolta, quando forzato, stimola l’orticaria), ma per il senso di purezza che traspare dall’onestà dei due giovani personaggi (due bellissimi quanto espressivi sconosciuti) e dello zio, un vecchio un po’ strano, gentile e solitario, fortemente legato alla sua cultura e alla sua storia.
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In sostanza, “Non è peccato”, è la storia di due giovani cugini figli di emigranti messicani a LA, Magdalene e Carlos, che, ripudiati e allontanati dalla famiglia (la prima per una gravidanza a quattordici anni, il secondo per essere gay), trovano rifugio da un vecchio zio.
Ci sarebbero indubbiamente tutte le premesse per fare di questa pellicola un filmone drammatico. E invece no.
Infatti, sebbene nel film vi siano sequenze molto intense, si esce dalla sala con un qualcosa che si potrebbe definire un “sorriso nel cuore”.
Non è solo per l’happy ending (che talvolta, quando forzato, stimola l’orticaria), ma per il senso di purezza che traspare dall’onestà dei due giovani personaggi (due bellissimi quanto espressivi sconosciuti) e dello zio, un vecchio un po’ strano, gentile e solitario, fortemente legato alla sua cultura e alla sua storia.
Sarà anche grazie al nuovo ambiente familiare in cui si verranno a trovare – tanto bizzarro, quanto salubre – che i due giovani ripudiati potranno continuare ad essere se stessi; e in un mondo di perbenismo, malizie, regole morali che definiscono ciò che è bene e ciò che è male, opportunismo e superficialità (caratteristiche che vivono nei familiari, nei compagni di scuola, nei vicini di casa), loro potranno camminare con la testa alta, in quanto, senza volerlo e senza saperlo, sono diversi: semplicemente perché puri e più profondi del mondo che li circonda, al quale si offrono per quello che sono.
dal blog http://noncontromaper.splinder.com
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