gio
|
lunedì 2 aprile 2007
|
meraviglioso
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a gio »
[ - ] lascia un commento a gio »
|
|
d'accordo? |
|
pasquale
|
giovedì 22 marzo 2007
|
toccante,fedele rappresentazione di un dramma...
|
|
|
|
La guerra vista dagli occhi dei nemici...che sono esseri umani anche loro,con emozioni e sentimenti,paure...toccanti le fasi in cui la disperazione faceva posto all'onore tipico del popolo giapponese di quei tempi,un sentimento che anche nei momenti peggiori può dare un senso anche alla morte...Non mi sento in grado di esporre con parole la profondità delle emozioni che trasmette la visione di questo splendido capolavoro
Gli incassi e la critica non rendono assolutamente giustizia a questo immenso capolavoro,infatti tutti quelli che hanno recensito finora almeno tra il pubblico concordano col mio giudizio,è difficile non essere toccati dalla visione...grazie Clint per questa enesima perla..
[+]
La guerra vista dagli occhi dei nemici...che sono esseri umani anche loro,con emozioni e sentimenti,paure...toccanti le fasi in cui la disperazione faceva posto all'onore tipico del popolo giapponese di quei tempi,un sentimento che anche nei momenti peggiori può dare un senso anche alla morte...Non mi sento in grado di esporre con parole la profondità delle emozioni che trasmette la visione di questo splendido capolavoro
Gli incassi e la critica non rendono assolutamente giustizia a questo immenso capolavoro,infatti tutti quelli che hanno recensito finora almeno tra il pubblico concordano col mio giudizio,è difficile non essere toccati dalla visione...grazie Clint per questa enesima perla...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pasquale »
[ - ] lascia un commento a pasquale »
|
|
d'accordo? |
|
il tenente brook
|
sabato 17 marzo 2007
|
rabbia e tristezza
|
|
|
|
Bisogna trovare uno spazio dove sfogare la propria rabbia, eccolo, appena dopo una fila di recensioni che esaltano Lettere da iwo Jima...mi sarebbe tanto piaciuto andare a vederlo, non metto in dubbio il fatto che sia un capolavoro...ma...a Como ci sono:
L'Astoria: 4 sale.
L'astra: 1 sala.
Europlex 9 (nelle vicinanze): 9 sale.
Cinestar( a Montano Lucino): 11 sale.
25 sale...nessuna proiettava Lettere da Iwo Jima.
|
|
[+] lascia un commento a il tenente brook »
[ - ] lascia un commento a il tenente brook »
|
|
d'accordo? |
|
ciro
|
giovedì 15 marzo 2007
|
lezione di cinema del maestro clint
|
|
|
|
La battaglia di Iwo Jima è senza un dubbio un episodio che costituisce terreno fertile per il cinema di Clint: la ristrettezza degli spazi in cui svolge l’azione, le situazioni estreme vissute dai protagonisti e l’ineluttabilità del destino che incombe su tutto e tutti sono in effetti elementi che contribuiscono ad esaltare lo stile e la poetica del regista. Nel precedente Flags Of Our Fathers, film bello ma a tratti eccessivamente didascalico, la critica era rivolta al patriottismo costruito e sfruttato ad arte per meri fini economici e propagandistici; in Letters From Iwo Jima, invece, il patriottismo viene piuttosto inteso come una forma di esaltazione che annulla la sacralità della vita e giustifica il sacrificio estremo di fronte ad una sconfitta inevitabile.
[+]
La battaglia di Iwo Jima è senza un dubbio un episodio che costituisce terreno fertile per il cinema di Clint: la ristrettezza degli spazi in cui svolge l’azione, le situazioni estreme vissute dai protagonisti e l’ineluttabilità del destino che incombe su tutto e tutti sono in effetti elementi che contribuiscono ad esaltare lo stile e la poetica del regista. Nel precedente Flags Of Our Fathers, film bello ma a tratti eccessivamente didascalico, la critica era rivolta al patriottismo costruito e sfruttato ad arte per meri fini economici e propagandistici; in Letters From Iwo Jima, invece, il patriottismo viene piuttosto inteso come una forma di esaltazione che annulla la sacralità della vita e giustifica il sacrificio estremo di fronte ad una sconfitta inevitabile. Quello che colpisce è però l’incredibile naturalezza con la quale Eastwood scava nella profondità più estrema dell’animo umano, descrivendo i conflitti interiori dei semplici soldati e del generale Kuribayashi (un immenso Ken Watanabe), istruito in Canada, amante dell’America, ma fedele in maniera incondizionata al proprio Paese a ai propri doveri di soldato. Anche gli splendidi flashback rispondono alla volontà di indagare sull’ambiguità dell’animo umano e sul perenne conflitto tra sentimenti reali e imposizioni di natura culturale. Se infatti sull’isola tutti sembrano all’apparenza piegarsi ad una logica auto-distruttrice, al grido di “banzai”, i flashback ci mostrano al contrario come quegli stessi uomini conservino sentimenti comuni all’intero genere umano che nessun ufficiale, per quanto esaltato, è in grado di annullare.
Non c’è retorica, non c’è sentimentalismo ma solo sincera commozione; ma soprattutto il culto della morte e il disonore della sconfitta tipici della mentalità guerriera del Giappone non generano disprezzo o peggio ilarità, come capitato in altre occasioni, ma pena. Che poi a riuscire in questa impresa sia un americano e non un giapponese danno la misura della maturità stilistica raggiunta da Clint Eastwood, capace di incastonare, all’interno di una storia che scivola in maniera lenta, inesorabile e perfetta verso l’annunciato massacro finale, gemme che appartengono già alla storia del cinema: la sequenza dei soldati giapponesi che si fanno saltare in aria con le granate all’interno delle caverne del monte Suribachi nel momento in cui si rendono conto di essere stati sconfitti, e quella, straziante e magnifica, della lettura della lettera inviata dalla madre ad un soldato americano fatto prigioniero, ascoltata in silenzio dai giapponesi, da sole giustificano l’utilizzo della parola capolavoro.
Ancora una volta il messaggio è che in guerra non ci sono eroi, ma solo uomini ridotti ad automi ossessionati dalla morte e per questo terrorizzati e capaci di macchiarsi dei peggiori crimini, come giustiziare un soldato ormai disarmato a sangue freddo. Ma pur sempre uomini, anzi ragazzi che hanno il solo desiderio di tornare dai propri cari, si trovino questi in una fattoria dell’Oklahoma o in un piccolo villaggio ai piedi del Monte Fuji. Un concetto questo che può anche essere completamente ribaltato: e cioè che tutti sono eroi per il semplice fatto di essere in guerra. Anche tale messaggio viene però veicolato con estrema naturalezza e sincerità, senza bisogno di ricorrere ad alcuna forzatura o eccesso retorico.
“Il genio è l’uomo capace di dire cose cose profonde in modo semplice”, disse una volta Bukowski. E Clint Eastwood, probabilmente, lo è.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciro »
[ - ] lascia un commento a ciro »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
lunedì 12 marzo 2007
|
come è possibile.....
|
|
|
|
come è possibile che questo film non sia stato distribuito adeguatamente mentre tutti vanno al cinema a vedere l'orrendo(veramente brutto)saw 3?Aiutatemi a capire.
[+] perchè la gente è ignorante e guarda solo....
(di giò)
[ - ] perchè la gente è ignorante e guarda solo....
[+] tv
(di lone wolf)
[ - ] tv
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
lizard
|
lunedì 5 marzo 2007
|
la pietas di clint
|
|
|
|
Da' abbastanza fastidio sentire continuamente etichettare Clint Eastwood(soprattutto dai critici che capiscono poco di cinema) come un "classico", quasi a volerlo forzatamente mettere in linea di continuità con la tradizione americana che parte da John Ford e Howard Hawks ed attraversa Elia Kazan. In realtà, pochi registi hanno mostrato una tale capacità di adattare la macchina da presa all'essenza dei propri soggetti(chi non l'ha ancora fatto, è pregato di andarsi a vedere lo straordinario "Bird", raro esempio di personaggio costruito attraverso la regia, anzichè di regia costruita attorno ad un personaggio).
In "Letters" è la fotografia cupa, sempre più tendente al grigio(illuminata solo dai bagliori delle esplosioni) a simboleggiare, da un lato, la tragedia di un popolo trascinato nella sconfitta deale ambizioni della propria oligarchia militare e, dall'altro, il percorso esistenziale di uomini che realizzano la loro totale irrilevanza sullo scacchiere della storia, oltre che l'inutilità della storia stessa.
[+]
Da' abbastanza fastidio sentire continuamente etichettare Clint Eastwood(soprattutto dai critici che capiscono poco di cinema) come un "classico", quasi a volerlo forzatamente mettere in linea di continuità con la tradizione americana che parte da John Ford e Howard Hawks ed attraversa Elia Kazan. In realtà, pochi registi hanno mostrato una tale capacità di adattare la macchina da presa all'essenza dei propri soggetti(chi non l'ha ancora fatto, è pregato di andarsi a vedere lo straordinario "Bird", raro esempio di personaggio costruito attraverso la regia, anzichè di regia costruita attorno ad un personaggio).
In "Letters" è la fotografia cupa, sempre più tendente al grigio(illuminata solo dai bagliori delle esplosioni) a simboleggiare, da un lato, la tragedia di un popolo trascinato nella sconfitta deale ambizioni della propria oligarchia militare e, dall'altro, il percorso esistenziale di uomini che realizzano la loro totale irrilevanza sullo scacchiere della storia, oltre che l'inutilità della storia stessa.
Una delle ragioni(una delle molte) della grandezza di Clint è il suo rifiuto di ergersi a giudice dei suoi personaggi, nonchè la sua capacità di compenetrarsi con essi, con una "pietas" ed un'intensità straordinarie, in cui la forza dell'impatto emotivo è perfettamente bilanciata dall'essenzialità della regia.
A 76 anni, Clint Eastwood conferma di essere il più giovane regista del cinema americano.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lizard »
[ - ] lascia un commento a lizard »
|
|
d'accordo? |
|
lucio
|
giovedì 1 marzo 2007
|
le guerre degli uomini
|
|
|
|
Azzardo un paragone . " Letters From Iwo Jima " , capolavoro senza se e senza ma , è forse più bello di " Flags of Our Fathers " . Ci ho trovato una vena poetica straordinaria ed un senso di umanità che mi ha colpito . L'ho visto con i sottotitoli in italiano . E questo , a mio avviso , ha conferito maggior forza alla narrazione . Mentre bevevo le immagini che scorrevano sullo schermo mi è venuto in mente un altro capolavoro : " La Grande Guerra " di Mario Monicelli . A pensarci bene sono due film che si assomigliano molto . Stessa è la voglia di vivere da parte dei soldati . Identica la paura di morire " inutilmente " . L'opera del cineasta americano mette al centro della vicenda i militari , di ogni ordine e grado , che amano le loro donne , i loro figli , la loro quotidianità e la loro terra .
[+]
Azzardo un paragone . " Letters From Iwo Jima " , capolavoro senza se e senza ma , è forse più bello di " Flags of Our Fathers " . Ci ho trovato una vena poetica straordinaria ed un senso di umanità che mi ha colpito . L'ho visto con i sottotitoli in italiano . E questo , a mio avviso , ha conferito maggior forza alla narrazione . Mentre bevevo le immagini che scorrevano sullo schermo mi è venuto in mente un altro capolavoro : " La Grande Guerra " di Mario Monicelli . A pensarci bene sono due film che si assomigliano molto . Stessa è la voglia di vivere da parte dei soldati . Identica la paura di morire " inutilmente " . L'opera del cineasta americano mette al centro della vicenda i militari , di ogni ordine e grado , che amano le loro donne , i loro figli , la loro quotidianità e la loro terra . Morire per un ideale , per difendere il proprio Paese , fuor di retorica , è un concetto universale . Un autore immenso come Clint Eastwood è un bene prezioso per il mondo intero . Fa piacere - lo dico da italiano , con un pizzico di sano orgoglio - sapere che a scoprirlo è stato Sergio Leone .
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucio »
[ - ] lascia un commento a lucio »
|
|
d'accordo? |
|
biella9
|
martedì 27 febbraio 2007
|
lettere da oscar
|
|
|
|
Il capolavoro assoluto di Clint Eastwood,il miglior film sulla seconda guerra mondiale che si dimostra migliore perfino di Salvate il soldato Ryan e Flags of our Fathers.
Un capolavoro del cinema.
|
|
[+] lascia un commento a biella9 »
[ - ] lascia un commento a biella9 »
|
|
d'accordo? |
|
valerio
|
lunedì 26 febbraio 2007
|
da leone a eastwood
|
|
|
|
Troppo spesso si abusa del termine "capolavoro" mentre sono davvero rare le pellicole che davvero lo meritano. Ecco questa lo merita. Un film così mette d'accordo tutti (tranne Mariarosa Mancuso del Il Foglio che evidentemente non riesce a slegare le sue convinzioni politiche da una valutazione artistica).
In questo film è tutto ai limiti della perfezione; Clint Eastwood sembra aver appreso davvero al meglio il "mestiere" dai maestri per cui ha lavorato, da Sergio Leone in giù. Se Flags of Fathers è un bel film-documentario di guerra (quello che Spielberg si era scocciato di fare dopo i primi 15 minuti di "salvate il soldato Ryan"), Lettere da Iwo Jima è molto di più... un film bellissimo, un documentario magistrale.
[+]
Troppo spesso si abusa del termine "capolavoro" mentre sono davvero rare le pellicole che davvero lo meritano. Ecco questa lo merita. Un film così mette d'accordo tutti (tranne Mariarosa Mancuso del Il Foglio che evidentemente non riesce a slegare le sue convinzioni politiche da una valutazione artistica).
In questo film è tutto ai limiti della perfezione; Clint Eastwood sembra aver appreso davvero al meglio il "mestiere" dai maestri per cui ha lavorato, da Sergio Leone in giù. Se Flags of Fathers è un bel film-documentario di guerra (quello che Spielberg si era scocciato di fare dopo i primi 15 minuti di "salvate il soldato Ryan"), Lettere da Iwo Jima è molto di più... un film bellissimo, un documentario magistrale... mai una caduta di stile, nessuna "americanata"... se l'America rappresenta davvero un esempio democratico, lo è anche perchè è capace di produrre film così! Questo è il miglior esempio di esportazione di democrazia che l'America che riesca ad immaginare.
[-]
[+] errata corrige:
(di valerio)
[ - ] errata corrige:
[+] politica
(di napos)
[ - ] politica
|
|
[+] lascia un commento a valerio »
[ - ] lascia un commento a valerio »
|
|
d'accordo? |
|
giovanna russo
|
venerdì 23 febbraio 2007
|
la "poesia" di clint
|
|
|
|
Un film così poetico, così realista e così di condanna contro tutte le guerre anche quello moderne non si era mai visto.
L'umanità dei ragazzi che vanno alla guerra senza neppure sapere perché: è un vero capolavoro!!!!
|
|
[+] lascia un commento a giovanna russo »
[ - ] lascia un commento a giovanna russo »
|
|
d'accordo? |
|
|