Lettere da Iwo Jima |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Ken Watanabe, Kazunari Ninomiya, Shido Nakamura, Tsuyoshi Ihara, Ryo Kase.
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Titolo originale Letters From Iwo Jima.
Drammatico,
durata 142 min.
- USA 2006.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 16 febbraio 2007.
MYMONETRO
Lettere da Iwo Jima
valutazione media:
4,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Con gli occhi del nemicodi NelloFeedback: 0 |
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mercoledì 7 maggio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Con gli occhi del nemico" è un saggio di David Grossman che prende in esame lo scontro ormai cinquantennale tra palestinesi e israeliani. Il grande autore israeliano propone, tra le altre cose, di cercare di cambiare punto di vista nell'ambito di un conflitto, in modo da vedere le cose biunivocamente, anche tramite gli occhi del nemico. Clint Eastwood si avvale di tale tesi, proponendo nel primo film il punto di vista degli americani (Flags of our fathers), mentre nel secondo (Lettere da Iwo Jima), il punto di vista dei giapponesi. L'episodio in cui viene analizzato il punto di vista dei giapponesi, paradossalmente, è il migliore dei due. Clint Eastwood dà il meglio di se, mettendo bene in evidenza le contraddizioni di un paese distantissimo da noi, in senso sia geografico che sociale. Non cerca il paragone dell'uno con l'altro, ma si limita lodevolmente a cercare di capire l'essenza di entrambi. Nel film non c'è chi ha ragione o chi ha torto, ma solo chi combatte in nome di cosa e come lo fa. I giapponesi, indottrinati da millenni di ideologia, vengono caratterizzati come uomini ossessionati dall'onore, pronti al kharakiri in qualsiasi momento per la più futile delle inadempienze. Ma viene mostrato anche il loro lato umano, privato, in cui un semplice fornaio, abilissimo nel suo lavoro, viene strappato dalle braccia di sua moglie per andare a morire in nome di ideali che gli sono distanti migliaia di anni luce. Qui sta il duro atto d'accusa di Clint Eastwood. Costringere una persona ad andare a morire per ragioni che non gli appartengono. Eppure, nell'amarezza che domina la scena, sono presenti, nel film, momenti intensissimi di pura poesia. Come quando il colonnello recita ai propri soldati, ormai vicini al suicidio, la toccante lettera della madre di un soldato al proprio figlio. Grandissimo capolavoro.
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