sergio
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martedì 27 marzo 2007
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a me è piaciuto
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non mi aspettavo tante critiche per un film che a me è scivolato via bene, ottimamente interpretato da Abatantuono, e dignitosamente dagli altri, con un umorismo piacevole e non forzato, forse a parte la scena della Neri ubriaca, che forse era un pò sopra le righe.Non credo sia un capolavoro, e sicuramente Avati può fare di meglio (ma anche di peggio), ma nel panorama attuale mi sembra doveroso darli 4 stelle, un ottimo film.
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antonello
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venerdì 23 marzo 2007
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il profumo di cose buone
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Quando vedo un film cosi,sento il profumo delle cose buone,del pane appena sfornato,della camomilla tra i prati...Un film che con leggerezza ti entra piano,grazie all'arte e al mestiere di tutti.Pupi Avati ha ormai uno zoccolo duro di appassionati,tutti meritati.Difficile che sbagli un film ormai. Se poi si circonda di grandi attori,il capolavoro è dietro l'angolo.
Abatantuono qui è al suo meglio,si cala nei panni di un perdente,di un frustrato ma ne esce da vincitore.Non esagera e lo tratteggia benissimo.Intorno a lui,nessuna pecca.Francesca Neri bravissima come anche Fabio Ferrari,indimenticato Chicco dei RAGAZZI DELLA TERZA C,con le sue pulsioni sessuali e il suo odio viscerale per il suocero.
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Quando vedo un film cosi,sento il profumo delle cose buone,del pane appena sfornato,della camomilla tra i prati...Un film che con leggerezza ti entra piano,grazie all'arte e al mestiere di tutti.Pupi Avati ha ormai uno zoccolo duro di appassionati,tutti meritati.Difficile che sbagli un film ormai. Se poi si circonda di grandi attori,il capolavoro è dietro l'angolo.
Abatantuono qui è al suo meglio,si cala nei panni di un perdente,di un frustrato ma ne esce da vincitore.Non esagera e lo tratteggia benissimo.Intorno a lui,nessuna pecca.Francesca Neri bravissima come anche Fabio Ferrari,indimenticato Chicco dei RAGAZZI DELLA TERZA C,con le sue pulsioni sessuali e il suo odio viscerale per il suocero.Vai cosi Pupi!
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lalluz
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sabato 17 marzo 2007
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lalluz
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Mi è piaciuto molto questo film; sinceramente prima di entrare in sala mi immaginavo una cavolata di film, ma ero curiosa di sapere se era veramente così, e ne sono rimasta sbalordita: ho trovato la trama anche se un po' strana molto interessante, gli attori niente male, in particolare mi è piaciuta Ines Sastre e ovviamente Abatantuono, a mio parere molto adatto al ruolo di Sandro Lanza.
E il finale, anche se molto triste ( anche quello mi ha sorpresa, non mi aspetavo la sua morte! Più che altro mi sarei aspettata un nuovo amore con la donna della cena....) alla fine è stato comunque azzeccato.
Insomma, un bel film, che fa riflettere, e merita secondo me di essere visto.
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fp64
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giovedì 15 marzo 2007
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bello
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Ho pianto, e non lo facevo da tanto tempo per un film!
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antostacelo
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martedì 6 marzo 2007
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un film assolutamente non necessario
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Personalmente non ritengo di aver trovato nulla che valga la pena di essere ricordato in questo film. A tratti mi sembrava di vedere qualcuna delle peggiori fiction che abbondano solitamente di questi tempi in tv, però non ero nel salotto di casa, bensì in una sala cinematografica!!!
I tratti caratteristici delle fiction li conosciamo bene: ambienti riccamente arredati, tanto (finto) buonismo ma sempre con il cinico di turno (a rotazione un pò x uno), complessivamente falso l'insieme. Commedia sentimentale? ho visto solo tanti sentimenti, commedia ben poca. Il max delle risate del pubblico in sala se l'è fatta con la parolaccia di turno all'inizio del film, poi poca roba a denti stretti.
Apprezzabile la performance di Abatantuono che ha acquisito una nuova maturità, ma sono ben altre le sue interpretazioni da ricordare.
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Personalmente non ritengo di aver trovato nulla che valga la pena di essere ricordato in questo film. A tratti mi sembrava di vedere qualcuna delle peggiori fiction che abbondano solitamente di questi tempi in tv, però non ero nel salotto di casa, bensì in una sala cinematografica!!!
I tratti caratteristici delle fiction li conosciamo bene: ambienti riccamente arredati, tanto (finto) buonismo ma sempre con il cinico di turno (a rotazione un pò x uno), complessivamente falso l'insieme. Commedia sentimentale? ho visto solo tanti sentimenti, commedia ben poca. Il max delle risate del pubblico in sala se l'è fatta con la parolaccia di turno all'inizio del film, poi poca roba a denti stretti.
Apprezzabile la performance di Abatantuono che ha acquisito una nuova maturità, ma sono ben altre le sue interpretazioni da ricordare. Carine Violante e Ines, da affogare nel dimenticatoio tutti gli altri.
Complessivamente avrei voluto evitarlo volentieri.
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everyone
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giovedì 1 marzo 2007
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un film per ricordarci che non siamo soli
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BENE RIPORTARE ALL'ATTENZIONE IL TEMA GENITORI - FIGLI ANZI IN QUESTO CASO FIGLIE AD UN CERTO PUNTO DELLE LORO ESISTENZE DISTANTI NEL TEMPO E NEI LUOGHI FACENDOLO CON GARBO SENZA INUTILI FORZATURE FORSE L'UNICA FIGURA FUORI POSTO E' L'IMPROBABILE CANDIDATA SCELTA DALLE FIGLIE QUALE COMPAGNA DELL'ORMAI IN FASE DI TRAONTO PADRE ED ATTORE.
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peg
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martedì 27 febbraio 2007
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una cena per ammazzare definitivamente avati
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Una cena per farli conoscere: un film per disgustare gli spettarori paganti!
La scelta della storia è discutibile, ma non da buttare. Certo meritava un approfondimento maturo, uno sviluppo consapevole. L'intervento per ringiovanire, e l'occhio che non si chiude più: divertente, divertente soprattutto il fatto che il Diego resta con quello scempio sul volto per tutto il film, e da tragico quale dovrebbe essere, diviene e resta comico per tutta la durata, lo guardo e rido, ma mi chiedo: Pupi voleva che ridessi per tutto il tempo? Ridevo sperando che qualcosa cambiasse, ma non cambia nulla. Sullo sfondo il grigio trionfa, e non parlo solo del colore grigio, che occupa la scena integralmente, ma grigia è la storia, grigia la sequenza delle scene, grigi i dialoghi, terribilmente grigi gli attori, tutti vergognosamente impacciati, fuori tempo, senza espressione, piatti, e la Neri nella scena dell'ubriaca è semplicemente nauseante.
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Una cena per farli conoscere: un film per disgustare gli spettarori paganti!
La scelta della storia è discutibile, ma non da buttare. Certo meritava un approfondimento maturo, uno sviluppo consapevole. L'intervento per ringiovanire, e l'occhio che non si chiude più: divertente, divertente soprattutto il fatto che il Diego resta con quello scempio sul volto per tutto il film, e da tragico quale dovrebbe essere, diviene e resta comico per tutta la durata, lo guardo e rido, ma mi chiedo: Pupi voleva che ridessi per tutto il tempo? Ridevo sperando che qualcosa cambiasse, ma non cambia nulla. Sullo sfondo il grigio trionfa, e non parlo solo del colore grigio, che occupa la scena integralmente, ma grigia è la storia, grigia la sequenza delle scene, grigi i dialoghi, terribilmente grigi gli attori, tutti vergognosamente impacciati, fuori tempo, senza espressione, piatti, e la Neri nella scena dell'ubriaca è semplicemente nauseante. Il più bravo è l'eterno ragazzo della 3°c, espressivo, dinamico, divertente. La Palcido delude ad ogni passo, ha tutta l'aria della bambina spaesata che si trova al centro di una scena inquadrata da telecamere indiscrete da cui vuole liberarsi, tradisce ad ogni battuta il suo disagio. Consiglio alla Violante di impedire a suo padre di vedere il film.
terribile la storia, gli attori e i dialoghi.
ed anche Pupi avati di potrà solo ricordare, ed il suo pubblico vivrà di nostalgia per film come La rivincita di Natale.
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pisolino
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mercoledì 21 febbraio 2007
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non mi era mai capitato!
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cinquestelle per il coraggio di proporre
cinema d'autore in uno scenario italiano
deprimente in cui l'alternativa "artistica"
è cavalcare la bruttezza della società giovanile di oggi.
insegna a fare cinema.
molto altro che ci circonda ci insegna
come una macchina economica cinematografica funziona.
NON HO MAI VISTO PUBBLICITA' GRAFICA NEI TITOLI DI CODA!!!!
IL CINEMA CAMBIA ... SPERIAMO IN MEGLIO..PER ADESSO LO
SCENARIO SEMBRA ALQUANTO DELUDENTE
IN BOCCA AL LUPO CINEMA
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lucvs
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martedì 20 febbraio 2007
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verità e dolore
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Un grande Abatantuono circondato da attrici decisamente maiuscole, ben caratterizzate da Avati e ben delineate. Assolutamente eccezionale la prova di Francesca Neri, che forse poteva entrare ancora più di petto nel film. La nota perfettamente intonata è il continuo richiamo a grandi registi del passato e ad un momento in cui il cinema italiano era vincitore, ce ne sarebbe ancora bisogno.
Dominante il filo della verità e del dolore della solitudine, che risulta inevitabile in qualsiasi ceto sociale. La Placido moglie benestante è comunque una depressa per via di un marito pedante e feticista del capello. La Sastre che ormai si nutre solo della sua cultura e rimane avulsa dalla vita e una bravissima Incontrada che vive una situazione di profondo disagio con il marito alcolizzato non per colpa sua e un amante improponibile per aspetto e costumi.
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Un grande Abatantuono circondato da attrici decisamente maiuscole, ben caratterizzate da Avati e ben delineate. Assolutamente eccezionale la prova di Francesca Neri, che forse poteva entrare ancora più di petto nel film. La nota perfettamente intonata è il continuo richiamo a grandi registi del passato e ad un momento in cui il cinema italiano era vincitore, ce ne sarebbe ancora bisogno.
Dominante il filo della verità e del dolore della solitudine, che risulta inevitabile in qualsiasi ceto sociale. La Placido moglie benestante è comunque una depressa per via di un marito pedante e feticista del capello. La Sastre che ormai si nutre solo della sua cultura e rimane avulsa dalla vita e una bravissima Incontrada che vive una situazione di profondo disagio con il marito alcolizzato non per colpa sua e un amante improponibile per aspetto e costumi. Viva il cinema italiano
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silvana
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lunedì 19 febbraio 2007
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leggerezza come surrealismo.
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Il lavoro di Pupi Avati.......un'indagine intimista sui rapporti familiari e sulle loro difficoltà, una lucida riflessione sul tema delle mediocrità e sulle solitudini della vecchiaia. Poco convincente nello sviluppo narrativo,impone per contro una presenza scenica conturbante e
poderosa.......sconvolgente l'interpretazione di Francesca Neri.
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