um-uno
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sabato 8 luglio 2006
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un mestiere difficile
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Mestiere difficile quello del regista, e questo brutto film di Lee lo dimostra. Il fatto di aver firmato film eccellenti non significa che la possibilità di sbagliare non sia in agguato dietro l'angolo. E noi non possiamo non perdonare, anche se a fatica. Sì, perché la sciatteria è somma in questo film pur ricco di intuizioni, qualche guizzo e temi interessanti.
Doppiaggio davvero pessimo. Titoli da oscar.
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dusk
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domenica 3 luglio 2005
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pensavo peggio!
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Il cameo di John Turturro che imita Don Vito Corleone vale da solo il prezzo del biglietto!
Per il resto è un film godibile, girato da un grandissimo regista, ma forse con un po' troppa carne al fuoco: c'è spazio per il discorso super-retorico del protagonista in tribunale, per un po' di amplessi di varia natura, per intermezzi a cartone animato, per un accenno introspettivo e tanto altro.
Personalmente, sentita la trama (cosa che non faccio mai, prima di vedere un film, ma aihmè in questo caso è capitato) mi ero fatto una pessima idea. Invece Lee ci dona un buon film. Niente di trascendentale, ma è stato meglio vederlo piuttosto che non vederlo.
[+] e' davvero un film da vedere!
(di massimilianodude)
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michele il critico
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giovedì 12 maggio 2005
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lei mi odia
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LEI MI ODIA
regia: Spike Lee
Scivolone di Spike Lee dopo il riuscito “La 25^ ora”.
Questa volta il protagonista è uno stallone di colore “geneticamente a posto” che, fatto fuori dalla azienda in cui lavora, mantiene il suo tenore di vita vendendo il proprio sperma “di qualità” a donne lesbiche desiderose di gravidanza: si rivolgono tutte a lui.
Il film, costituito prevalentemente da noiosi dialoghi moralistici, (alcuni in soggettiva e controsoggettiva sono dei veri e propri “a parte”) intervallati da ironiche scene di sesso (simpatica la trovata degli spermatozoi con la faccia e l’espressione mutevole del protagonista che raggiungono l’ovulo femminile) tuttavia ha una sua “anima” conferita dal sapiente e riuscito montaggio.
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LEI MI ODIA
regia: Spike Lee
Scivolone di Spike Lee dopo il riuscito “La 25^ ora”.
Questa volta il protagonista è uno stallone di colore “geneticamente a posto” che, fatto fuori dalla azienda in cui lavora, mantiene il suo tenore di vita vendendo il proprio sperma “di qualità” a donne lesbiche desiderose di gravidanza: si rivolgono tutte a lui.
Il film, costituito prevalentemente da noiosi dialoghi moralistici, (alcuni in soggettiva e controsoggettiva sono dei veri e propri “a parte”) intervallati da ironiche scene di sesso (simpatica la trovata degli spermatozoi con la faccia e l’espressione mutevole del protagonista che raggiungono l’ovulo femminile) tuttavia ha una sua “anima” conferita dal sapiente e riuscito montaggio.
Il risultato è comunque poco appetitoso e difficilmente digeribile (non perché faccia pensare).
Tra l’ altro disturba un doppiaggio televisivo in cui l’assenza di rumori di fondo funziona solamente nella scena in cui le donne pretendono di vedere il protagonista nudo prima di firmare il contratto che garantirà loro il suo sperma.
VOTO *1/2
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[+] film incompreso
(di light)
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fluide
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venerdì 26 novembre 2004
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valido per le tematiche e per come vengono narrate
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Dietro ad una commedia brillante si cela una denuncia coraggiosa di grosse problematiche attuali volutamente tenute sotto tono dal mondo politico e dai media. Ottima la descrizione del mondo lesbo e delle nuove famiglie. Privo di retorica e di falsi buonismi.
[+] mi sono un po' offeso
(di kkkkk)
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andy
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venerdì 29 ottobre 2004
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meltin pot
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Non è completamente da buttare solo perchè Spike Lee è un buon registra, ma questa volta la miscela di concetti si perde nella narrazione: multinazionali, vaccini, disgregazione della famiglia, sessualità, senso di perdita d'identità, giustizia, etc sono trattati in modo molto superficiale. Una per tutte la mafia stereotipata e la solita immagine degli italiani che per quanto volutamente esasperata è un po' offensiva. La Bellucci è improponibile.
[+] già
(di dusk)
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alessandro pesce
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venerdì 29 ottobre 2004
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il mondo salvato da 19 ragazzini
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LEI MI ODIA di Spike Lee
Ho molti dubbi che questo sia un film “ minore” di Spike Lee, come da qualche parte ho letto.E non è soltanto una commedia.Mi pare invece un film importante,un po’ oscuro, magari, ma ambizioso.Certo non è toccante o universale come "summer of sam" o "25a ora" ma è interessante.
Le due tracce del racconto, quella " pubblica" con la vicenda dei loschi affari dell'azienda farmaceutica e quella " privata" del protagonista inseminatore di lesbiche, non sempre sono ben fuse, ma entrambe raccontate con piglio, senza scadimenti retorici, nemmeno nel finale vincente.
Con questa sorta di argomenti si rischia di scontrarsi a ogni angolo con la banalità ma Spike Lee evita con eleganza, dice la sua con originalità e fantasia, anche con diversificate scelte di regia.
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LEI MI ODIA di Spike Lee
Ho molti dubbi che questo sia un film “ minore” di Spike Lee, come da qualche parte ho letto.E non è soltanto una commedia.Mi pare invece un film importante,un po’ oscuro, magari, ma ambizioso.Certo non è toccante o universale come "summer of sam" o "25a ora" ma è interessante.
Le due tracce del racconto, quella " pubblica" con la vicenda dei loschi affari dell'azienda farmaceutica e quella " privata" del protagonista inseminatore di lesbiche, non sempre sono ben fuse, ma entrambe raccontate con piglio, senza scadimenti retorici, nemmeno nel finale vincente.
Con questa sorta di argomenti si rischia di scontrarsi a ogni angolo con la banalità ma Spike Lee evita con eleganza, dice la sua con originalità e fantasia, anche con diversificate scelte di regia.
Dopo una sigla divertente e acuta ( una falsa banconota che ha come effige G.W.Bush) il racconto prende il via alla grande con il suicidio di uno scienziato che lavora nell’azienda, fatto da cui scaturisce poi con alterno ritmo la vicenda già accennata. Oltre al bravo protagonista Mackie, che non conoscevo, partecipazioni straordinarie di attori illustri come Turturro, Harrelsson e la Bellucci impreziosiscono il tutto.
In definitiva penso che Spike Lee abbia voluto disegnare una simbolica area di corruzione ( l’azienda), trasformando il suo protagonista in eroe per caso che alla fine riesce a fare giustizia; le lesbiche che si rivolgono a lui potrebbero rappresentare il "nuovo mondo" difficile da capire ma che puo’ essere un’alternativa positiva.
Infatti è per merito delle minoranze ( i neri e i bianchi non integrati,i siciliani non mafiosi, le lesbiche, i bambini) che alla fine del film le cose si risolvono…
Il finale, quindi, per me è sostanzialmente ottimista.Quei 19 figli avuti dalle donne che ha ingravidato forse cambieranno il mondo.
Mentre la sua vita privata potrebbe prendere una strada insolita in un menage a tre alla Jules et Jim ma che a differenza del film di Truffaut, stavolta potrebbe funzionare, perchè, pare dirci Lee, la vita purtroppo è mutata, ma restaurando vecchi valori e accettando l'assunto che i sentimenti hanno tante facce, si può ancora tornare a sperare.
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tommaso
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mercoledì 27 ottobre 2004
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banale e superfluo
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un film sconclusionato.vuoto.volgare anche se fatto da spike lee.e' l'ora di finirla che a taluni registi venga concessa "la licenza poetica"..la bellucci e' imbarazzante da quanto e' goffa.. e l'etichetta italiano-mafioso...anche se la usa appunto per smontare i luoghi comuni..avrebbe gia' stancato...RISPARMIATE I SOLDI.
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chiara
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mercoledì 27 ottobre 2004
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domanda?
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Non è che ci sia un pò di omofobia in questi "critici"?
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fabry
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domenica 24 ottobre 2004
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questo "critico" non capisce un "c**** di cinema
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Dopo aver letto la recensione di Di Diodato su La mala educacion pensavo che nn ci potesse essere un critico più scarso ed ignorante...ed invece mi devo ricredere con questo Chirichelli...
Il film non lo ha proprio capito!!!
L'ultimo di Spike lee è bellissimo nel descrivere un tema durissimo che affranta importanti questioni etiche...ma lo fa con un tono divertente e sgangherato (in senso positivo) ma mai banale!!
Ottimi gli interpreti con una Bellucci meno cane del solito
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(di angie)
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(di filo)
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