spalla
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domenica 6 settembre 2009
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dai, non è poi così orribile
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Ennesimo film tratto da un romanzo di Stephen King. Sicuramente non tra i migliori, nulla che possa reggere un confronto con "Shining" o "La Zona Morta". Ciò che penalizza forse maggiormente questo film è forse il fatto che la storia non era molto adatta per ricavarne un film. Ci sono infatti troppe parti immaginarie, oniriche, che avvengono nella mente dei protagonisti (come in "It", come saprà sicuramente che ha letto il libro) e che sono quindi molto difficili da portare sullo schermo. Tuttavia, il risultato non è nemmeno proprio da buttare. La suspence direi che non manca e gli effetti speciali non sono male. Molto bella la scena in cui vengono rappresentati i ricordi archiviati di Jonesy.
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Ennesimo film tratto da un romanzo di Stephen King. Sicuramente non tra i migliori, nulla che possa reggere un confronto con "Shining" o "La Zona Morta". Ciò che penalizza forse maggiormente questo film è forse il fatto che la storia non era molto adatta per ricavarne un film. Ci sono infatti troppe parti immaginarie, oniriche, che avvengono nella mente dei protagonisti (come in "It", come saprà sicuramente che ha letto il libro) e che sono quindi molto difficili da portare sullo schermo. Tuttavia, il risultato non è nemmeno proprio da buttare. La suspence direi che non manca e gli effetti speciali non sono male. Molto bella la scena in cui vengono rappresentati i ricordi archiviati di Jonesy. In più, si nota una buona volontà di rimanere il più possibili fedeli al testo, senza deviare dalla trama orginale, cosa molto inportante che al giorno d'oggi purtroppo non sempre avviene. Per quanto riguarda gli interpreti, mi sembrano tutti senza infamia e senza lode, ad eccezione di Morgan Freeman in un'inedita versione cattiva che proprio non convince. In conclusione, il mio parere rimane il fatto che il libro sia comunque molto migliore - come sempre, del resto. Però il film non mi è sembrato nemmeno così orribile come affermato dalla critica.
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wynorski guiaz '80s
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lunedì 12 ottobre 2009
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da un romanzo di stephen king...
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Quattro amici con la capacità della telepatia, donatagli dal loro bambino 'acchiappasogni' in gioventù, decidono di passare il weekend nel cottege di montagna come ogni anno. Ma al loro arrivo, gli animali della foresta cominciano a fuggire e come loro, le persone della piccola cittadina circostante vengono ricoperte da un misterioso batterio alieno di colore rosso. Cosa ancora più allarmante è che l'esercito ha messo in quarantena la zona con lo scopo di uccidere sia i contagiati che i possibili invasori alieni. Dalla penna inesauribile del maestro di horror e non Stephen King era nato questo Dreamcatcher(in originale) considerato da molti sia il più bel romanzo di King ma anche quello più disconnesso e illogico.
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Quattro amici con la capacità della telepatia, donatagli dal loro bambino 'acchiappasogni' in gioventù, decidono di passare il weekend nel cottege di montagna come ogni anno. Ma al loro arrivo, gli animali della foresta cominciano a fuggire e come loro, le persone della piccola cittadina circostante vengono ricoperte da un misterioso batterio alieno di colore rosso. Cosa ancora più allarmante è che l'esercito ha messo in quarantena la zona con lo scopo di uccidere sia i contagiati che i possibili invasori alieni. Dalla penna inesauribile del maestro di horror e non Stephen King era nato questo Dreamcatcher(in originale) considerato da molti sia il più bel romanzo di King ma anche quello più disconnesso e illogico. Purtroppo queste due caratteristiche sono presenti anche nella sua unica e non riuscita trasposizione cinematografica, diretta da Lawrence Kasdan ed interpretata, tra gli altri da Morgan Freeman, Jason Lee, Tom Sizemore e Thomas Jane(tornato poi protagonista in un'altra trasposizione da King: l'ottimo The Mist di Frank Darabont). La prima ora è interessante, sia dal punto di vista della storia sia da quello degli stilemi del genere horror, giostrati in modo curioso tra atmosfere, colpi di scena ed effetti speciali(molto al computer). La sceneggiatura(e la trama) sul finale però si appesantiscono e diventano confusionali e il montaggio appesantisce inutilmente le quasi due ore di durata. Tutto ciò può forse dipendere dalle due edizioni presenti in dvd di L'Acchiappasogni con due diversi finali. Quello che si può dire è che la storia e inusuale e come già detto, incuriosisce non poco lo spettatore. Dopo però, cade nel telefilm alla X-Files e purtroppo la credibilità diventa al pari di un fantasy tv e di uno scialbo monster movie di serie Z. Ed è un peccato sia per un grande regista come Kasdan, sia per la pellicola e sia per un lussuoso cast a tratti spaesato e a volte immedesimato nel ruolo. Un film discontinuo ma che comunque si lascia vedere senza troppe pretese.
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gustibus
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mercoledì 14 giugno 2017
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tra il serio e il faceto
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Sinceramente e'un film un po' fuori dai canoni..psicologico..horror..fantascienza..e qualche parte che fa pure sorridere.Sicuramente L.Kasdan..il regista..e'entrata molto nelle tematiche del libro di Stephen King..4amici di buona cultura che hanno il dono di percepire le cose ed entrare nella mente delle persone normali.Il tutto acquisito per aver salvato un bimbo (Daddy)vittima di bulletti ai quali in dono a dato questi poteri...fin qui il film regge..poi si arriva alla bacca mangiata da un uomo con proprieta'aliene...eh!..il tutto racconto tra dark e risvolti comici(non so se per volonta'del regista?)..dall'alieno al contagio..alla chiusura della zona di montagna..con l'arrivo dell'esercito.
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Sinceramente e'un film un po' fuori dai canoni..psicologico..horror..fantascienza..e qualche parte che fa pure sorridere.Sicuramente L.Kasdan..il regista..e'entrata molto nelle tematiche del libro di Stephen King..4amici di buona cultura che hanno il dono di percepire le cose ed entrare nella mente delle persone normali.Il tutto acquisito per aver salvato un bimbo (Daddy)vittima di bulletti ai quali in dono a dato questi poteri...fin qui il film regge..poi si arriva alla bacca mangiata da un uomo con proprieta'aliene...eh!..il tutto racconto tra dark e risvolti comici(non so se per volonta'del regista?)..dall'alieno al contagio..alla chiusura della zona di montagna..con l'arrivo dell'esercito..Appare Morgan Freeman che fa il generale cattivo..e si entra nelle tematiche di "Virus Letale"... Il film e'cosi'variegato che si puo'guardare benissimo per 135minuti..ce'di tutto!..non per bimbi ma con una granita o gelato (visto il caldo!)..il film alla fine vi attrae senza pensare al capolavoro..mi raccomando!
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great steven
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martedì 23 luglio 2019
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una storia efficace adattata senza brio.
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L'ACCHIAPPASOGNI (USA/CAN, 2002) di LAWRENCE KASDAN. Con THOMAS JANE, JASON LEE, DAMIAN LEWIS, TIMOTHY OLYPHANT, MORGAN FREEMAN, TOM SIZEMORE, DONNIE WAHLBER
Quattro amici adolescenti (Henry Devlin, Gary "Jonesy" Jones, Beaver Clearendon, Pete Moore) salvano il loro coetaneo disabile Douglas "Duddits" Cavell da una banda di bulli. Il ragazzino li premia donando loro speciali poteri telepatici. Passano gli anni e Henry, Jonesy, Beaver e Pete si ritrovano per l’annuale battuta di caccia boschiva che ha come punto di ritrovo una baita comune. Dovendo fare i conti con un misterioso virus contagioso che proviene dai corpi di una specie aliena atterrata per sbaglio sulla Terra, assistono alla migrazione della fauna forestale.
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L'ACCHIAPPASOGNI (USA/CAN, 2002) di LAWRENCE KASDAN. Con THOMAS JANE, JASON LEE, DAMIAN LEWIS, TIMOTHY OLYPHANT, MORGAN FREEMAN, TOM SIZEMORE, DONNIE WAHLBER
Quattro amici adolescenti (Henry Devlin, Gary "Jonesy" Jones, Beaver Clearendon, Pete Moore) salvano il loro coetaneo disabile Douglas "Duddits" Cavell da una banda di bulli. Il ragazzino li premia donando loro speciali poteri telepatici. Passano gli anni e Henry, Jonesy, Beaver e Pete si ritrovano per l’annuale battuta di caccia boschiva che ha come punto di ritrovo una baita comune. Dovendo fare i conti con un misterioso virus contagioso che proviene dai corpi di una specie aliena atterrata per sbaglio sulla Terra, assistono alla migrazione della fauna forestale. Due di loro ci rimettono la pelle. I sopravvissuti si organizzano recuperando Duddits per via del suo utilissimo potenziale, e hanno da contrastare Abraham Kurtz, un generale fanatico teso a sterminare gli alieni portatori del byrus e tutti gli umani da esso rimasti affetti. Seguono incendi, ulteriori morti, comunicazioni a lunghe distanze, una nevicata immensa e incessante, guerre psicologiche fra organismi parassiti e corpi ospitanti ed edifici invasi. Vittoria commisurata ad una perdita micidiale di risorse. Tratto da un romanzo di Stephen King del 2001, è un film che avrebbe voluto essere di fantascienza, ma purtroppo finisce col mescolare una mezza dozzina di generi (avventura e horror specialmente) creandone una poltiglia non abbastanza credibile né appetibile per un budget di partenza assai elevato e soprattutto per un ampio pubblico da blockbuster made in USA a cui era destinato. Ora, sappiamo tutti quanta sia complessa l’operazione di tradurre nell’audiovisivo le superbe pagine scritte di King, in particolar modo quanto si perda nel trasferimento, eppure in questo caso era possibile avviare un meccanismo di sottrazione che, come minimo, avrebbe restituito vigore ai passaggi più drammatici ed intensi del libro. Invece ecco cosa ne è scaturito, e andiamo per punti: 1.) perché trasformare Duddits in un extraterrestre inglobante anziché lasciare intatta, com’era nell’originale, la sua natura di essere umano portatore di una potentissima telepatia?; 2.) Kurtz (M. Freeman, in un ruolo che decisamente non gli si confà) appare come un cattivo privo di autoironia che afferma di sterminare controvoglia gli innocenti, ma poi non si dà scrupoli a tenere in quarantena un ospedale di povere persone contaminate dal fungo di Ripley (o byrus, che dir si voglia), mentre l’autore non l’aveva immaginato tanto ridicolo e insensatamente feroce; 3.) i luoghi fondamentali in cui si svolge la storia (Hole in the Wall, Blue Zone, Gosselin’s Market) son stati faticosamente convertiti, da teatro protagonista autonomo dell’azione e consapevole di sé, a scenari che altro non fanno se non ospitare quella violenza inaudita che, quando esplode, li divora fino a massacrarli trascurando beffardamente la loro compartecipazione narrativa; 4.) gli effetti speciali peccano di squallida voglia di messinscena poiché non mirano ad altro che a rifulgere sullo schermo per emozionare (o intimidire?) lo spettatore, e di conseguenza le scene (eccettuata quella, formidabile, dell’astronave che si ritrae in sé stessa e va in fiamme dopo aver risucchiato i grigi) risultano sgargianti, pacchiane e dipinte di un colore smorto e stonato; 5.) gli attori che danno il volto ai quattro personaggi principali sono tutti in parte, ma funzionano bene presi singolarmente, mentre, nelle occasioni in cui stanno insieme (molto più rarefatte che nel romanzo), si percepisce più di una forzatura. E infine: a che scopo tagliare le ultime sublimi dieci pagine in cui King racconta della rimpatriata fra Henry e Jonesy con la moglie e il figlio di quest’ultimo in un assolato pomeriggio nel quale si banchetta con bacon e birra? Un finale simile avrebbe tolto l’inutile cupezza che incapsula tutta la pellicola con risvolti non voluti di pesantezza e anche aperto uno spiraglio alla gioia immensa proveniente da due intelletti consci di aver testé salvato il mondo. Inoltre, mancano – o vengono descritti peggio – la contaminazione che invade il corpo degli umani con la linfa rossa, la fatica in automobile di Duddits a concentrarsi (per via della leucemia) per mettersi in contatto con Jonesy, l’impegno che Henry investe per rintracciare i compagni sperduti nella bufera a bordo degli sci e le conseguenze psichiatriche riversatesi sul cervello di Jonesy dopo il suo rilevante incidente. I film che sono stati girati su una probabile Apocalisse si perdono nel tempo e nei meandri della storia del cinema, e questo pallido esempio non verrà certo ricordato per esserci riuscito al meglio. Chi ha letto il libro si metta il cuore in pace e si goda dell’opera cinematografica, perlopiù, il bosco innevato, le espressioni facciali di catalettico orrore e la colonna sonora inquietante intervallata da suoni di ossessivo, repentino terrore. Ah, dimenticavo: e pure le battute più ricorrenti che, loro malgrado, vengono coniate a mo’ di slogan pubblicitari («Stesso schifo, diversa data», «…attraversare la linea…», «Niente lanci, niente partite»).
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gianleo67
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lunedì 5 gennaio 2015
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stand by me...20 anni dopo
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Quattro amici ormai adulti, accomunati da un forte legame affettivo e da strane facoltà extrasensoriali, condividono il ricordo di una straordinaria esperienza della loro infanzia legata ad un giovane ragazzo Down che salvarono da un branco di bulli. Riuniti dopo molti anni in una baita tra i boschi, sono costretti a fronteggiare tanto il dilagare di una misteriosa epidemia causata da una pericolosa invasione aliena, quanto la spietata e cinica azione di contenimento governativo che ha circoscritto l'intera regione attraverso una rigida e invalicabile quarantena. Riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo?
Forte di una lunga esperienza come sceneggiatore prima ('Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora'- 1980, 'I predatori dell'arca perduta' - 1981, 'Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi'- 1983) e acclamato regista poi ('Brivido caldo' - 1981, 'Il grande freddo' - 1983, 'Grand Canyon - Il cuore della città' - 1991), il maestro americano che viene dal giornalismo e dalla pubblicità prova a cimentarsi con i temi e le atmosfere fantastiche di un amarcord dell'orrore targato Stephen King.
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Quattro amici ormai adulti, accomunati da un forte legame affettivo e da strane facoltà extrasensoriali, condividono il ricordo di una straordinaria esperienza della loro infanzia legata ad un giovane ragazzo Down che salvarono da un branco di bulli. Riuniti dopo molti anni in una baita tra i boschi, sono costretti a fronteggiare tanto il dilagare di una misteriosa epidemia causata da una pericolosa invasione aliena, quanto la spietata e cinica azione di contenimento governativo che ha circoscritto l'intera regione attraverso una rigida e invalicabile quarantena. Riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo?
Forte di una lunga esperienza come sceneggiatore prima ('Guerre stellari - L'Impero colpisce ancora'- 1980, 'I predatori dell'arca perduta' - 1981, 'Guerre Stellari - Il ritorno dello Jedi'- 1983) e acclamato regista poi ('Brivido caldo' - 1981, 'Il grande freddo' - 1983, 'Grand Canyon - Il cuore della città' - 1991), il maestro americano che viene dal giornalismo e dalla pubblicità prova a cimentarsi con i temi e le atmosfere fantastiche di un amarcord dell'orrore targato Stephen King. Il risultato sembra incrociare il racconto di formazione di un sodalizio adolescenziale alle prese con la nostalgia ed il soprannaturale ('Stand by Me - Ricordo di un'estate' - 1986 - Rob Reiner) ed il fanta-horror pandemico da invasione degli ultra-corpi nella suggestiva location degli innevati boschi del Maine.
Benchè i temi cari al maestro dell'orrore ci siano tutti, la strana commistione di una edificante storiella adolescenziale con gli spauracchi di un contagio virale come vettore di una subdola invasione extraterrestre sembrano solo l'esile pretesto per una messa in scena di un teen-movie (adulti che sognano di essere ancora bambini e si comportano di conseguenza) che non si salva dagli esiti più scontati e banali della commedia demenziale a base di turpiloquio ('Vacca baldracca', 'Scopatorta',etc...in americano pare facciano un altro effetto!) e buoni sentimenti formato famiglia. Se è vero peraltro che la struttura del racconto pare far emergere tanto le peculiari qualità soprannaturali dei protagonisti quanto la loro comune origine nel più generale disegno di una predestinazione salvifica, il film sembra non decollare nemmeno nelle prevedibili dinamiche di un finale più movimentato, tra bombardamenti a tappeto e lo scontro tra alieni di opposte fazioni, vanificando quanto di credibile la messa alla berlina dei codici di genere la regia di Kasdan vorrebbe sviluppare (racconto di formazione,horror, fantascienza, war movie,etc.) piuttosto che gli aspetti legati agli stereotipi dei caratteri in gioco (il militare buono-buono di Tom Sizemore e quello buono-cattivo di Morgan Freeman, l'alieno buono-buono di Donnie Wahlberg 'Duddits' e quello cattivo-cattivo di un redivivo mostro di Alien). La suggestiva e surreale scena di una migrazione animale attraverso la foresta innevata ed il sottotesto kinghiano di una parabola della diversità in chiave fanta-horror non bastano a riscattare insomma tanto le diverse incongruenze della sceneggiatura quanto la grossolana volgarità delle scene più truculente (nematodi giganti che fuoriescono dall'ano dei loro malcapitati ospiti, bleah!), lasciando impigliati tra le maglie di un misteriso manufatto indigeno gli spiriti benevoli di una favoletta natalizia che lascia il tempo che trova.
Terzo classificato come 'Peggior Film' ai Fangoria Chainsaw Awards del 2004.
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elgatoloco
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martedì 30 dicembre 2014
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quasi un tentativo interrotto
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Trasporre filmicamente un romanzo è sempre difficile, vista la differenza fondamentale dei due"media". Affermarlo/riaffermarlo è forse banale, retorico, pleonastico, ma profondamente vero: Lawrence Kasdan, autore(inter cetera)de"Il grande freddo"qui compie un errore di fondo, credo: affastella troppo elementi. Troppi flasback che ricordano la fanciullezza dei"nostri eroi"(ci sono anche nel romanzo, ma là è diverso, è un segno caratteristico della scrittura di Stephen King, da non riprodurre così al cinema), troppe attese per gli"svelamenti", troppa esibizione di macchinari(elicotteri, "snowcats"etc.), troppa insistenza nell'ultima parte sull'elemento "politico"o meglio di conflittualità all'interno del potere militare.
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Trasporre filmicamente un romanzo è sempre difficile, vista la differenza fondamentale dei due"media". Affermarlo/riaffermarlo è forse banale, retorico, pleonastico, ma profondamente vero: Lawrence Kasdan, autore(inter cetera)de"Il grande freddo"qui compie un errore di fondo, credo: affastella troppo elementi. Troppi flasback che ricordano la fanciullezza dei"nostri eroi"(ci sono anche nel romanzo, ma là è diverso, è un segno caratteristico della scrittura di Stephen King, da non riprodurre così al cinema), troppe attese per gli"svelamenti", troppa esibizione di macchinari(elicotteri, "snowcats"etc.), troppa insistenza nell'ultima parte sull'elemento "politico"o meglio di conflittualità all'interno del potere militare. Troppi elementi che confliggono tra loro, portando via spazio(sottraendolo)a regia e interpretazione di attori comunque molto validi. El Gato
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fluturnenia
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sabato 30 maggio 2009
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thriller? horror? fantaqualcosa? buono x la tv!
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Sapere che uscì a suo tempo al cinema mi lascia perplesso visto che ha tutti i connotati del film tv tranne che per la fotografia e colori di post-produzione. Sia la durata che la narrazione, nonchè la tipicità della trama sn proprie dei classici film tratti da storie di Stephen King quali It, Rose red, La tempesta del secolo, Tommy knockers e chi + ne ha + ne metta. Infatti furono tutti realizzati per la tv e hanno una durata considerevole. Perciò se fosse stato un prodotto televisivo le 3 stelline le avrebbe meritate tutte ma essendo invece una pellicola cinematografica merita qualcosina di meno. E' pur tuttavia + che sufficiente senza grandi slanci. Siamo sicuri che il maestro King nn c'abbia messo lo zampino anche nel film? Secondo me ce lo hanno tenuto segreto! Altrimenti nn si spiegherebbe cm mai il livello del film è decisamente + basso rispetto a quello del libro, cm del resto succede a tt le pellicole dv ci mette naso, bocca e mano il re del brivido.
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Sapere che uscì a suo tempo al cinema mi lascia perplesso visto che ha tutti i connotati del film tv tranne che per la fotografia e colori di post-produzione. Sia la durata che la narrazione, nonchè la tipicità della trama sn proprie dei classici film tratti da storie di Stephen King quali It, Rose red, La tempesta del secolo, Tommy knockers e chi + ne ha + ne metta. Infatti furono tutti realizzati per la tv e hanno una durata considerevole. Perciò se fosse stato un prodotto televisivo le 3 stelline le avrebbe meritate tutte ma essendo invece una pellicola cinematografica merita qualcosina di meno. E' pur tuttavia + che sufficiente senza grandi slanci. Siamo sicuri che il maestro King nn c'abbia messo lo zampino anche nel film? Secondo me ce lo hanno tenuto segreto! Altrimenti nn si spiegherebbe cm mai il livello del film è decisamente + basso rispetto a quello del libro, cm del resto succede a tt le pellicole dv ci mette naso, bocca e mano il re del brivido. Dammi retta King limitati a scrivere. Bastano già i registi a rovinare le tue storie. Nn ti ci mettere anche tu con l'autolesionismo.
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