ciboxgiallorosso
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lunedì 6 agosto 2012
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peccato:bel soggetto,ma mal rappresentato!
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Un film solo del grande attore Malkovich. Il resto mi ha deluso moltissimo:non una scelta registica artistica,come meriterebbe una grande attrice come la Cavani,ma piuttosto scelte di direzione piuttosto tradizionali e conservatrici,molto simili a tanto omologato cinema Americano. Gli attori,escluso il grande M.,non riescono ad incidere al film quei toni espressivi-comunicativi che un attore deve incidere se vuole entrare come una mina impazzita e incontrollabile nella nostra psiche.Qua gli attori sono invece incapaci di comunicazione emotiva autentica,anzi spesso nelle scene drammatiche si rasenta il patetico(che imbarazzo la scena del bagno:lui che piange in maniera patetica ed estremamente finta,lui il grande che lo guarda freddo e indifferente,come vuole il suo personaggio è vero,ma forse come vuole un grande attore imbarazzato dalle incapacità dell'altro).
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Un film solo del grande attore Malkovich. Il resto mi ha deluso moltissimo:non una scelta registica artistica,come meriterebbe una grande attrice come la Cavani,ma piuttosto scelte di direzione piuttosto tradizionali e conservatrici,molto simili a tanto omologato cinema Americano. Gli attori,escluso il grande M.,non riescono ad incidere al film quei toni espressivi-comunicativi che un attore deve incidere se vuole entrare come una mina impazzita e incontrollabile nella nostra psiche.Qua gli attori sono invece incapaci di comunicazione emotiva autentica,anzi spesso nelle scene drammatiche si rasenta il patetico(che imbarazzo la scena del bagno:lui che piange in maniera patetica ed estremamente finta,lui il grande che lo guarda freddo e indifferente,come vuole il suo personaggio è vero,ma forse come vuole un grande attore imbarazzato dalle incapacità dell'altro). In tutto ciò quindi ciò che si salva è solo lui:il grande Malkovic. Il freddo,amorale,indifferente,cattivo,apatico Ripley. Eppure diventa tutto fuorchè apatico:già perchè mai come nessuno ci fa entrare nella mente di un considerato "cattivo",nella mente di chi ha perso l'innocenza molto tempo fa ma non intende recuperarla. La Cavani questa volta fatica cinematograficamente,e allora l'unica cosa che ci rimane del film è il meraviglioso sorriso di Ripley accompagnato dalla avvolgente musica della splendida moglie(di Morricone in realtà).Un sorriso che ci lascia il dubbio sull'innocenza e del suo rapporto col male: ci lascia nei cuori la domanda"Ma l'nnocente quindi esiste?Qualcuno è innocente in questa vita?" La Cavani ci suggerisce una risposta negativa: no,l'innocente totale non esiste,tutti siamo accompagnati dall'oltrepassamento morale dei nostri limiti e delle nostre barriere capaci di portarci in luoghi mai pensati. Ma se infine fosse questa l'innocenza: la comprensione e la vita della perdita della propria morale per poi accorgersi che in realtà il seme di bene,di amore e di vita,il seme dell'innocente non sparisce,non muore mai nonostante tutto quello che li si può fare di avverso? E se questo granello di innocenza lo possedessimo tutti congenerato alla nostra stessa natura,oltre ogni esperienza di vita? QUESTO sembra dirci la Cavani,e da qui si nota con profondità il suo profondo credo metafisico e positivistico verso l'essere umano. Così ho interpretato il film. Peccato perchè di materiale su cui lavorare,da un punto di vista del soggetto,ne aveva molto ma purtroppo è stato utillizzato non al pieno delle sue possibilità!
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dario
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domenica 3 luglio 2011
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tiepido
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Gran fotografia, ma direzione modesta. La storia risulta così sgangherata, priva di appeal. Poche le scene interessanti, per lo più modestia e noia. Malkovich inquietante e l'unico convincente.
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dandy
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martedì 22 marzo 2011
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un buon film per una produzione internazionale.
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Dopo "L'amico americano" di Wim Wenders,il secondo adattamento del terzo romanzo di Patricia Highsmith dedicato a Tom Ripley.C'è una cornice inventata veneto-palladiana(ottenuta usando Villa Emo e il Teatro Olimpico di Venezia)che fa da sfondo(quasi invisibile)alle vicende.L'intreccio è più fedele al libro rispetto al film di Wenders,soprattutto nel ritrarre il personaggio.Perfetta l'interpretazione di Malkovich,nel ruolo dell'esteta anaffettivo che alterna stoicismo a scatti di violenza improvvisa,che la regia rende con umorismo nero.Peccato che Scott,malgrado l'impegno innegabile,non sia alla sua altezza.Colpa anche dello scarso approfondimento del suo personaggio,sia nei dubbi morali,sia nell'attaccamento che sviluppa per Ripley.
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Dopo "L'amico americano" di Wim Wenders,il secondo adattamento del terzo romanzo di Patricia Highsmith dedicato a Tom Ripley.C'è una cornice inventata veneto-palladiana(ottenuta usando Villa Emo e il Teatro Olimpico di Venezia)che fa da sfondo(quasi invisibile)alle vicende.L'intreccio è più fedele al libro rispetto al film di Wenders,soprattutto nel ritrarre il personaggio.Perfetta l'interpretazione di Malkovich,nel ruolo dell'esteta anaffettivo che alterna stoicismo a scatti di violenza improvvisa,che la regia rende con umorismo nero.Peccato che Scott,malgrado l'impegno innegabile,non sia alla sua altezza.Colpa anche dello scarso approfondimento del suo personaggio,sia nei dubbi morali,sia nell'attaccamento che sviluppa per Ripley.Se nel film di Minghella il cast italiano era motivo di curiosità,qui la Caselli ha un ruolo unicamente decorativo,più o meno come in quasi tutta la sua carriera.Un pelo aldisotto de "Il talento di Mr.Ripley",ma pur sempre buono.
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(di kaspar.hauser)
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mariamailcinema
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sabato 29 gennaio 2011
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malkovic ha condotto perfettamente il suo gioco...
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Belissimo
il povero malato di leucemia, viene coinvolto in un crescendo di morte e violenza che non avrebbe mai immaginato.
La situazione gli sfugge di mano, ma in un certo senso rimane sempre "pulito" fino a morire come presunto innocente,
ucciso da un'incursione dei ladri in casa sua.
Malkovic con la sua calma è quasi serafico ed alla fine dimostra di essere riuscito a "controllare" la situazione, perchè ne è uscito vivo e impunito.
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liuk
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domenica 27 luglio 2008
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penoso
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Mi dispiace sprecare una stelletta per questo film, ma purtroppo non c'era una valutazione peggiore. La trama è incosistente, la recitazione (anche di Malkovich) molto sotto le righe e lo spettatore si sente spaesato. Pessimo!
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(di thiezar)
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daniele
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sabato 21 giugno 2008
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thriller ad alta tensione
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L' Opera della Cavani riesce a sorpremdere lo spettatore, ad angosciarlo e a deliziarlo in una cornice con atmosfere cupe e violente. Gli attori sono bravissimi e Malkovich in una interpretazione magistrale.
Il miglior film della Cavani.
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mickey
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lunedì 31 dicembre 2007
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capolavoro!!!!!
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Credevo che Liliana Cavani non avrebbe mai potuto eguagliare la spettacolare regia di Francesco(con Mickey Rourke) e invece lei lo ha fatto!!! Spledido John Malkovich nella parte del malvagio vincitore e non da meno il resto del cast. In caso voi non lo sapeste, la notizia potrebbe provocarvi un ictus: Ray Winstone,peraltro bravissimo, l'attore più "robusto e tornito" di tutto il cast interpreta Beowulf nel nuovo film di Robert Zemeckis!(anche questo un capolavoro)
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(di thiezar)
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matteo
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sabato 10 gennaio 2004
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delusione
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Sciapo e privo di suspance, non basta la maestria di Malcovich a rendere godibile uno scarso film. Deludente.
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(di thiezar)
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