Debito di sangue

Tratto da un romanzo di Michael Connelly, ingiustamente poco considerato tra i films di Eastwood (semplicemente perché gli altri sono grandissimi), questo film rappresenta molto bene la personalità e il modo di concepire la vita di questo grande attore, grande regista e, soprattutto, grande uomo. Ed ecco la storia di un riscatto della vita. Un perdente (quando mai lo é stato Eastwood?) trova il coraggio di fare giustizia. Giustizia. La parola/chiave della sua personalità e della sua filmografia. Un pò Ispettore Callaghan e un pò anticipatore dei grandissimi (anche se ripeto la parola "grande" tante volte) "Million Dollar Baby" e "Mystic River". Ed ecco il rispetto verso se stessi. E verso gli altri. Generalmente, chi ha rispetto per sé lo ha per tutti. Il senso della pietà, il coraggio di mettersi in gioco, il vendicatore solitario, un uomo solo perché é onesto. Un cardiopatico vive grazie ad un trapianto di cuore. Sente battere in sé un cuore non suo e, quindi, prova un debito per chi glielo ha dato ed il dovere morale di vendicarne l'uccisione. Un "Debito di Sangue". Sì, i debiti bisognerebbe pagarli. Eastwood ci parla di un mondo irreale, tutto suo? Per questo modo di concepire la vita é diventato il Re di Hollywood ed una delle persone più influenti degli Stati Uniti. Volontà, coraggio, senso dell'onore, amore e pietà verso gli altri. Una vita da vendicare ed una da riscattare. La Sua. La vera, unica, forza di vivere. Il mito del silenzio. Come John Ford. Perché spesso si é soli. Perché, spesso, bisogna agire in prima persona. Perché al mondo esiste un grandissimo uomo: Clint Eastwood. Un mito universale. Per tutti. Vedendo i suoi film, ci sentiamo migliori. Anche solo per due ore. Un grande regalo. Il regalo di un uomo formidabile.