La pianista |
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Un film di Michael Haneke.
Con Isabelle Huppert, Annie Girardot, Susanne Lothar, Benoît Magimel, Anna Sigalevitch.
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Titolo originale La pianiste.
Drammatico,
durata 129 min.
- Francia 2001.
- Bim Distribuzione
MYMONETRO
La pianista
valutazione media:
3,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tasti bianchi, tasti neridi pinousFeedback: 0 |
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mercoledì 21 novembre 2001 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Coraggioso e “disturbante”. I due aggettivi rendono bene l’idea delle caratteristiche del film di Haneke, che aveva già generato polemiche e stupore con “Funny Games” , e che ora non esita a proporre una pellicola che crea un’inquietudine tangibile in sala, (alla proiezione cui ho assistito due persone si sono sentite male). Erika è un’insegnante di piano che vive con la madre, con la quale ha un rapporto morboso. La donna è apparentemente stabile e forte, tutta presa dal suo lavoro, completamente separata dal mondo, ma quella maschera da persona integerrima cela invece una sessualità deviata e deviante, che esploderà in un crescendo struggente e destabilizzante in una pseudo-relazione con uno dei suoi allievi. L’incapacità di Erika di provare ed accogliere sentimenti si traduce nell’impossibilità di darsi anche nel corpo, se non con fantasie estreme e mai realizzate fino in fondo. Alla fine verrà picchiata e violentata da colui che aveva coinvolto nel suo folle gioco. Terribile la scena in cui, respinta perché ritenuta ripugnante, cerca il corpo della madre, l’unica persona al mondo che, a suo modo, amava. Il film scava a fondo nella psiche dei personaggi, ne sottolinea con implacabile distacco le angosce, le perversioni, propone immagini molto spinte ma mai volgari. C’è chi avanza il dubbio che si sia osato troppo, che il difficile soggetto sia sfuggito di mano al regista, ma la perfetta interpretazione della Huppert rende la protagonista intensamente vera, e lo spettatore più attento non può non condividere con quella donna il mare nero di sofferenza che emerge da lei.
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