hal 9000
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lunedì 25 maggio 2009
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il primo capitolo di una trilogia indimenticabile
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Primo capitolo della colossale trilogia che adatta il capolavoro fantasy di Tolkien è un progetto che ha rivoluzionato la tecnologia del cinema riuscendo ad entrare nell'immaginario colettivo proprio per quella capacità di stupire il pubblico com'era in grado di fare il cinema di una volta. Il film, evitando saggiamente possibili strumentalizzazioni politiche, pone al centro della narrazione l'eterna lotta fra il Bene e il Male, ma sottolinea anche la condanna del potere, il cui desiderio costituisce il principio della corruzione.
Il regista Peter Jackson dimostra il proprio talento cimentandosi in film lungo, ma mai noioso, che, basandosi su un'ottima sceneggiatura, riesce a mostrare popoli e culture di fantasia come se fossero davvero esistiti.
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Primo capitolo della colossale trilogia che adatta il capolavoro fantasy di Tolkien è un progetto che ha rivoluzionato la tecnologia del cinema riuscendo ad entrare nell'immaginario colettivo proprio per quella capacità di stupire il pubblico com'era in grado di fare il cinema di una volta. Il film, evitando saggiamente possibili strumentalizzazioni politiche, pone al centro della narrazione l'eterna lotta fra il Bene e il Male, ma sottolinea anche la condanna del potere, il cui desiderio costituisce il principio della corruzione.
Il regista Peter Jackson dimostra il proprio talento cimentandosi in film lungo, ma mai noioso, che, basandosi su un'ottima sceneggiatura, riesce a mostrare popoli e culture di fantasia come se fossero davvero esistiti.
Perfetto il cast che, pur non comprendeno dell star, dà ottime interpretazioni fra cui primeggia un grande Ian McKellen, candidato all'Oscar per il ruolo di Gandalf.
Assolutamente spettacolare sul piano tecnico con straordinarie opere di artigianato (armi, costumi, scenografie) che si fondono ad effetti speciali incredibili e ad un trucco sensazionale. Subito celebre la bellissima colonna sonora di Howard Shore e la canzone di Enya "May it be".
Ottenne 13 nominations agli Oscar e ne vinse 4: miglior fotografia, miglior colonna sonora, miglior trucco, migliori effetti speciali, forse troppo pochi: sarebbero stae meritate anche le satatuette per i costumi,la scenografia e la canzone.
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(di albo!)
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cenox
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lunedì 4 luglio 2011
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il tripudio del fantasy
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Considerando che la trilogia, della durata complessiva di quasi dieci ore non stanca mai, ma che anzi, si è sempre più incuriositi di come tutto vada a finire, già questo dovrebbe bastare per convincere qualsiasi persona a guardarsi questo trittico indimenticabile di film. Se poi si considera che vengono utilizzati fra i migliori effetti speciali che si siano mai visti, uno dei cast composto da più persone (fra attori e comparse) in assoluto, una buonissima colonna sonora, scene di battaglia sterminate ed una storia estremamente affascinante, si può ben capire come possa aver avuto un successo straordinario questo film. La trasposizione cinematografica dei libri di Tolkien, sono ad oggi, una delle migliori in assoluto mai effettuate.
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Considerando che la trilogia, della durata complessiva di quasi dieci ore non stanca mai, ma che anzi, si è sempre più incuriositi di come tutto vada a finire, già questo dovrebbe bastare per convincere qualsiasi persona a guardarsi questo trittico indimenticabile di film. Se poi si considera che vengono utilizzati fra i migliori effetti speciali che si siano mai visti, uno dei cast composto da più persone (fra attori e comparse) in assoluto, una buonissima colonna sonora, scene di battaglia sterminate ed una storia estremamente affascinante, si può ben capire come possa aver avuto un successo straordinario questo film. La trasposizione cinematografica dei libri di Tolkien, sono ad oggi, una delle migliori in assoluto mai effettuate. Un vero Kolossal (con la K maiuscola) sotto tutti i punti vista, imperdibile.
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kalenglin
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domenica 27 gennaio 2002
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il ritorno degli heroi
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Trasporre cinematograficamente l'unico esempio di romanzo epico del Novecento è stata un'impresa titanica. Tolkien ha riproposto, contro lo spirito del suo secolo, la figura dell'eroe, in opposizione a quella, imperante nella letteratura contemporanea, dell'individuo chiuso nell'autoanalisi psicologica. Nella "Compagnia dell'Anello" - e nel resto della trilogia - riaffiorano modelli ed esempi che riprendono l'etica del guerriero. Nulla da spartire con le figure di ragazzotti statunitensi protagonisti di tanti serial cinematografici. "Il Signore degli Anelli" non è un film seriale, ma certamente si può attingere all'epica tolkeniana per fare almeno una cinquantina di film (si pensi alla vastità di narrazioni de "Il Silmarillon", ad esempio).
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Trasporre cinematograficamente l'unico esempio di romanzo epico del Novecento è stata un'impresa titanica. Tolkien ha riproposto, contro lo spirito del suo secolo, la figura dell'eroe, in opposizione a quella, imperante nella letteratura contemporanea, dell'individuo chiuso nell'autoanalisi psicologica. Nella "Compagnia dell'Anello" - e nel resto della trilogia - riaffiorano modelli ed esempi che riprendono l'etica del guerriero. Nulla da spartire con le figure di ragazzotti statunitensi protagonisti di tanti serial cinematografici. "Il Signore degli Anelli" non è un film seriale, ma certamente si può attingere all'epica tolkeniana per fare almeno una cinquantina di film (si pensi alla vastità di narrazioni de "Il Silmarillon", ad esempio). Come possa avere successo questo film resta un mistero, forse spiegabile solo grazie alla pubblicità che l'ha preceduto e ad una inimmaginabile competizione con Henry Potter... L'eroe, con le sue gesta, rimette l'ordine nel mondo e conquista l'immortalità con un supremo sacrificio di sé. Questa vicenda sovrumana è narrata dal regista con spirito non moderno, perciò il film è riuscito in pieno.
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krug
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sabato 26 gennaio 2002
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la prova di jackson
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Uscendo dalla sala dopo 3 ore di film ho provato una strana senzazione di soddisfazione, che da molto nn mi accadeva dopo la visione di un film.
Questo primo capitolo è davvero molto bello, ben diretto, ben interpretato, con effetti speciali da urlo.
L'unica cosa che mi ha lasciato un pò di amaro in bocca è il fatto che questa volta Jackson nn abbia abbondato in scene cruente o sanguinose (e chi a visto i suoi primi lavori BAD TASTE E SPLATTERS, può darmi ragione),ma daltronde nn poteva essere altrimenti x un film x famiglie.
Cmq un ottimo lavoro,nn vedo l'ora di guardare il sequel !
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villesentenced
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sabato 21 gennaio 2012
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la trasposizione perfetta della storia perfetta!!!
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Capolavoro Assoluto. Non c'è molto da dire su questo film...Una storia diventata leggenda scritta da uno dei più grandi scrittori fantasy che il mondo abbia mai conosciuto (J.R.R Tolkien). e che Peter Jackson ha saputo riportare sul grande schermo in modo spettacolare,convincente e con attenzione ai piccoli dettagli. L unico difetto di questo film è che sono stati stati sorvolati alcuni pezzi della storia originale come accade spesso nei film ispirati a libri soprattutto molto lunghi come questo e poi soprattutto nella parte iniziale del film ci sono delle differenze temporali ma sono particolari di poco conto;si certo se Peter avesse inserito le Tumulilande,Tom Bombadil,La Vecchia Foresta e se ci fossero stati maggiori attenzioni su altri particolari del libro sarebbe stato la perfezione però sarebbe venuto un film di minimo 4 ore (cosa che io ad esempio avrei sopportato con piacere).
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Capolavoro Assoluto. Non c'è molto da dire su questo film...Una storia diventata leggenda scritta da uno dei più grandi scrittori fantasy che il mondo abbia mai conosciuto (J.R.R Tolkien). e che Peter Jackson ha saputo riportare sul grande schermo in modo spettacolare,convincente e con attenzione ai piccoli dettagli. L unico difetto di questo film è che sono stati stati sorvolati alcuni pezzi della storia originale come accade spesso nei film ispirati a libri soprattutto molto lunghi come questo e poi soprattutto nella parte iniziale del film ci sono delle differenze temporali ma sono particolari di poco conto;si certo se Peter avesse inserito le Tumulilande,Tom Bombadil,La Vecchia Foresta e se ci fossero stati maggiori attenzioni su altri particolari del libro sarebbe stato la perfezione però sarebbe venuto un film di minimo 4 ore (cosa che io ad esempio avrei sopportato con piacere).In conclusione direi che è il film più bello che abbia mai visto nella mia vita: luoghi fantastici,avventura,scontri (anche se pochi in questo primo capitolo) avvincenti,effetti speciali curatissimi a cura della Weta Digital che ripropongono una Terra di Mezzo incantevole e come l'avevamo immaginata leggendo le bellissime frasi del grande Tolkien e oscura in altri frangenti come ad esempio Moria ricostruita benissimo! Riguardo i personaggi e la loro caratterizzazione direi che siamo su buoni livelli anche se si poteva,magari,approfondire un po di piu..il migliore tra tutti direi che sia Gandalf...Infine direi che non possiamo andarcene da questo mondo senza mai aver visto almeno una volta questa stupenda trilogia perchè ti fa venire voglia di vivere in un mondo parallelo al nostro..un mondo fantasy che dobbiamo ringraziare Tolkien di aver immaginato e scritto su foglio e ringraziare Peter Jackson di avercelo mostrato e tradotto come solo lui sarebbe stato in grado di fare regalandoci emozioni fortissime. Voto 5/5
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il signore dei film
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martedì 29 gennaio 2002
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la grande fantasia di tokien e jacksson
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Chi considera questo film un mattone,mi dica cosa ci sia di più bello e appassionante della trilogia di Tolkien,di certo superiore a noiosisssimi film come Titanic o Pearl Harbor. Infattiil film ti porta in un modo straordinario,fantastico,dove anche se èpresente molta fantasia tutto è straordinariamente realistico e il merito va' aTolkien sopratutto e al regista Jacksson. Inoltre vorrei rispondere a chi ha detto che il finale è stupido.
Il finale è stato tratto,come del rsto tutto il film, dal romanzo di Tolkien,che aveva terminato La compagnia delll'Anello nello stesso modo. Inoltre questo "cretino" finale
rende snervante l'attesa per il secondo episodio.
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tony montana
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sabato 20 novembre 2010
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nella terra di mordor... la saga comincia
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<<Un anello per domarli tutti… un anello per trovarli… un anello per ghermirli… e nell’oscurità incatenarli!>> Dei 20 Anelli del Potere forgiati da Sauron, il signore del Male, uno è il più potente e pericoloso. Dopo una strenua lotta, Isildur, re di Gondor, sconfigge Sauron e si impossessa dell’Anello, però, il re viene ucciso in un’imboscata e l’Anello cade nelle mani dell’oscuro e deforme Gollum. Un hobbit della Contea, Bilbo Baggins era riuscito a impossessarsene, rubandolo a Gollum e prima di sparire misteriosamente lo ha affidato a suo nipote Frodo e alla Compagnia dell’Anello, che dovrà affrontare un lungo viaggio, guidati dallo stregone Gandalf, braccati dagli spietati Nazgul e da una legione di voraci Uruk Hai, per portare l’Anello nelle Gole del Destino, nella Terra Nera di Mordor.
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<<Un anello per domarli tutti… un anello per trovarli… un anello per ghermirli… e nell’oscurità incatenarli!>> Dei 20 Anelli del Potere forgiati da Sauron, il signore del Male, uno è il più potente e pericoloso. Dopo una strenua lotta, Isildur, re di Gondor, sconfigge Sauron e si impossessa dell’Anello, però, il re viene ucciso in un’imboscata e l’Anello cade nelle mani dell’oscuro e deforme Gollum. Un hobbit della Contea, Bilbo Baggins era riuscito a impossessarsene, rubandolo a Gollum e prima di sparire misteriosamente lo ha affidato a suo nipote Frodo e alla Compagnia dell’Anello, che dovrà affrontare un lungo viaggio, guidati dallo stregone Gandalf, braccati dagli spietati Nazgul e da una legione di voraci Uruk Hai, per portare l’Anello nelle Gole del Destino, nella Terra Nera di Mordor. Ora il destino della civiltà è nelle mani di Frodo…
Uscito tra il 1954 e il 1955, diviso in tre parti Il Signore degli Anelli è uno dei più famosi romanzi fantasy mai scritti, che stupisce per la maniacale precisione con cui viene descritto un mondo che non esiste – la Terra di Mezzo – dove vivono personaggi che non esistono, hobbit, nani, elfi, orchi… con altrettanto inventati idiomi. Semplice e al tempo stesso complesso, il romanzo è capace di affascinare chiunque, di riuscire a far immergere completamente il lettore in un mondo che dispiace alla fine abbandonare. Filo conduttore del romanzo è naturalmente l’innata lotta tra Bene e Male, della sfida tra un mezzuomo, un hobbit, e il Male supremo rappresentato da Sauron, ma soprattutto da quell’Anello che riesce a trasformare qualunque cosa in cattiveria; ma anche il senso di amicizia vera che nasce tra i diversi rappresentanti della Compagnia, come Legolas e Gimli astiosi l’un con l’altro prima, amici per la pelle poi.
Tolkien, l’autore del romanzo, non è mai stato pienamente d’accordo ad una trasposizione cinematografica; se è vero che il pensiero abbia balenato nella mente di Kubrick, solo pochi ci hanno provato, e i risultati sono stati deludenti, è il caso del cartone animato realizzato da Ralph Bakshi nel 1978. Ma dopo quasi cinquant’anni, Peter Jackson decide di provarci e di portare sul grande schermo una storia che sulla carta è a dir poco epica. Il risultato è un film dal forte impatto visivo, che tenta di stupire e coinvolgere ad ogni costo; la sceneggiatura scritta dallo stesso regista assieme alla moglie Fran Walsh e a Philippa Boynes, ripercorre quasi fedelmente la storia del libro, ampliando il ruolo di Arwen, solo menzionata da Tolkien, ed eliminando il personaggio di Tom Bombadil che aiuta Frodo nel suo viaggio.
Certo l’ideale sarebbe leggere il libro e poi vedere il film, per avere un maggiore coinvolgimento e per non perdersi nei meandri di una storia vasta, che qui è “ridotta” a quasi tre ore. Le parti migliori sono sicuramente l’inizio, con la voce fuori campo che narra la nascita degli Anelli; quella dello scontro fra gli stregoni, il buon Gandalf e il cattivo Saruman e il viaggio all’interno delle Miniere di Moria con lo scontro fra Balrog e Gandalf, al ponte di Khazad-dum. La regia è a dir poco spericolata: selvaggi movimenti di macchina, inquadrature che vanno dal volo di uccelli fin dentro le cavità terrestri compiendo percorsi che più intricati non si può; ma se tutto ciò è adatto a rappresentare momenti come quelli sopra citati della lotta fra i due stregoni, la macchina da presa avrebbe dovuto “irrigidirsi” nei momenti più riflessivi, come quelli all’interno della casa di Bilbo. Ma forse impaurito dalla durata, Jackson ha pensato di non far distogliere lo sguardo dello spettatore dallo schermo nemmeno per un secondo, cercando invece di avvolgerlo e coinvolgerlo completamente, e di rappresentare l’epica storia attraverso movimenti mozzafiato di macchina, che comunque hanno alla fin fine motivo di esserci, più che in altri film.
Grande apporto al risultato complessivo del film l’hanno avuto tutti quanti: gli interpreti sono uno meglio dell’altro, Wood è perfetto nella parte di Frodo (col suo sguardo espressivo riesce anche a commuovere quando serve), così come Ian Holm in quella di Bilbo; straordinari Ian McKellen e Christopher Lee, non vedremo un buono e un cattivo così per un bel pezzo nel cinema a venire. Viggo Mortensen è una rivelazione e Hugo Weaving, Orlando Bloom e Cate Blanchett, rispettivamente Elrond, Legolas e Galadriel, hanno azzeccato in pieno i loro ruoli. Meno convincenti Liv Tyler, col suo personaggio ancora tutto da definire e comunque dubbioso, e Sean Bean con la sua interpretazione quasi forzatamente viscerale.
Ma il film non avrebbe mai preso vita senza l’ausilio degli effetti speciali, fondamentali in storie di questo tipo, e tutti quanti funzionali, come quelli utilizzati per rappresentare la differenza di altezza tra gli Hobbit e il resto dei personaggi. Perfette le riproduzioni della Contea, di Isengard, delle Miniere di Moria, di Gran Burrone, anche se alcuni effetti, pur non risultando scarsi, hanno un aria artificiosa, come quelli nella scena in cui i protagonisti corrono verso il ponte di Khazad-dum e la macchina da presa li inquadra da lontano. Magniloquente la colonna sonora, realizzata da Howard Shore, perfetta nel ricreare le emozioni, trasformandole in note e cori, con l’aggiunta di due canzoni di Enya che sottolineano l’incontro a Gran Burrone di Arwen e Aragorn, e quella dei titoli di coda. Fotografia adatta di Andrew Lesnie. 4 oscar fra cui migliori effetti speciali.
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kalamaius
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giovedì 22 marzo 2012
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vero e autentico capolavoro
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Nei tempi passati si è avuta grande gloria per film colossal come Ben Hur e tanti altri. Si vede al passato per cercare quello che non c'è nel presente, ma nel caso del Signore degli anelli, non c'è bisogno di ricercare nel passato, perchè finalmente abbiamo un colossal capolavoro anche nei nostri tempi. Peter Jackson compie una vera opera d'arte. E' giusto comunque ribadire che il principale artefice resta e resterà sempre Tolkien, dalla cui magica penna è scaturito un romanzo fantasy di una credibilità disarmante, aspetto che Peter Jackson riproduce alla perfezione nel "suo" film. Produrre e dirigere un film fantasy con questa credibilità è un lavoro meticoso e quasi impossibile, ma Jackson ha dimostrato che con dedizione e pazienza tutto è possibile, persino fare un film sul signore degli anelli senza infangare il nome sacro di uno scrittore come Tolkien.
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Nei tempi passati si è avuta grande gloria per film colossal come Ben Hur e tanti altri. Si vede al passato per cercare quello che non c'è nel presente, ma nel caso del Signore degli anelli, non c'è bisogno di ricercare nel passato, perchè finalmente abbiamo un colossal capolavoro anche nei nostri tempi. Peter Jackson compie una vera opera d'arte. E' giusto comunque ribadire che il principale artefice resta e resterà sempre Tolkien, dalla cui magica penna è scaturito un romanzo fantasy di una credibilità disarmante, aspetto che Peter Jackson riproduce alla perfezione nel "suo" film. Produrre e dirigere un film fantasy con questa credibilità è un lavoro meticoso e quasi impossibile, ma Jackson ha dimostrato che con dedizione e pazienza tutto è possibile, persino fare un film sul signore degli anelli senza infangare il nome sacro di uno scrittore come Tolkien. Forse il libro resta di maggiore qualità, ma il film non è da meno. Il cast è molto buono, ma anche la bravura degli attori è dovuta interamente al regista, a Tolkien, alla trama, alla sceneggiatura, a tante cose senza le quali forse il cast da solo non saprebbe reggere il confronto. La sceneggiature del film è epica e colossale, la contea Beggins è una perla assoluta, non di meno le altre riproduzioni del mondo della Terra di Mezzo. La credibilità è forse una delle qualità maggiori che devono essere riconosciute al film e al regista. Si vedono anelli magici, enormi orchi, mostri e animali anomali e atipicim streghe e stregoni. Il tutto farebbe pensare a un qualcosa di poco credibilee incentrato troppo sugli effetti speciali, sulla magia, ma non è affatto così. Si guarda il film e sembra tutto vero, se alla fine del film fossero apparse le solite scritte dei film tratti da storie vere, ovvero che fine avrebbero fatto i protagonisti reali dopo la fine degli eventi narrati, nessuno si potrebbe stupire. Chi non avrebbe voluto essere Gandalf e le sue magie? Chi non avrebbe voluto essere gli intramontabili Legolas e Aragorn? O forse tutti ci siamo sentiti un po' Frodo. Per tre ore tutti noi eravamo con loro, nella Terra di Mezzo, orgogliosi di aver aiutato la compagnia nella loro avventura magicae credibile.
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gufo sbafa e ufo
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venerdì 8 febbraio 2002
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mitticco e'!
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Il libbro più bello del mondo resso in film. Ovvio che non pottrà mai essserre poroprio la stessa cossa. Ma se ci fa sognarre e fa vennirre voglia di leggerre. benne!
Non so che libri légge chi male parla di questo flim. Forse per lorro Biutiful è l'appuntamento del giorno da non perderre e il Grande Frattello niente dice di Orwell. Se dicco libbro loro chissà cossa credono che è, forse un cellullarre, o una nuovva marca di rossetti..."Libro sta sulle labbra di tutti"!..o auto mobili.
Può anche non piaccerre la fantassy, e male parlarre l'ittalianno, però il "Signorre degli annelli" è un cappolavvorro della letterratturra mondialle e se per voi mattonne è vuol dirre che a leggerre non ci ssiette abituatti.
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Il libbro più bello del mondo resso in film. Ovvio che non pottrà mai essserre poroprio la stessa cossa. Ma se ci fa sognarre e fa vennirre voglia di leggerre. benne!
Non so che libri légge chi male parla di questo flim. Forse per lorro Biutiful è l'appuntamento del giorno da non perderre e il Grande Frattello niente dice di Orwell. Se dicco libbro loro chissà cossa credono che è, forse un cellullarre, o una nuovva marca di rossetti..."Libro sta sulle labbra di tutti"!..o auto mobili.
Può anche non piaccerre la fantassy, e male parlarre l'ittalianno, però il "Signorre degli annelli" è un cappolavvorro della letterratturra mondialle e se per voi mattonne è vuol dirre che a leggerre non ci ssiette abituatti.
In minierra andatte!
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bella earl!
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lunedì 1 agosto 2011
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la trilogia fantasy più amata inizia così.
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- Se con la mia vita o la mia morte potrò proteggerti, io lo farò! Hai la mia spada -
Frodo è un hobbit, un mezz'uomo, che si trova a dover affrontare uno dei pericoli peggiori che si possano immaginare: il possesso dell'Unico Anello. Il Signore Oscuro s'è risvegliato. E lo sta cercando. Peter Jackson, il re del Kolossal, dirige un cast di stelle (Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Liv Tyler e Viggo Mortensen) e inizia una delle trilogia più grandi che la storia del cinema possa ricordare; la sua regia è ottima, la sceneggiatura non ha una lacuna (nonostante dimentichi qualcosa del libro), e le interpretazioni sono ottime. Wood è un piccolo grande Frodo Baggins, la sua interpretazione non ha una lacuna; Mortensen è un grande Aragorn, l'erede di Isildur, ultimo baluardo degli uomini con Liv Tyler (Arwen) innamorata persa; Bloom, invece da la prima grande prova di se interpretando l'elfo biondo platino di nome Legolas.
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- Se con la mia vita o la mia morte potrò proteggerti, io lo farò! Hai la mia spada -
Frodo è un hobbit, un mezz'uomo, che si trova a dover affrontare uno dei pericoli peggiori che si possano immaginare: il possesso dell'Unico Anello. Il Signore Oscuro s'è risvegliato. E lo sta cercando. Peter Jackson, il re del Kolossal, dirige un cast di stelle (Elijah Wood, Ian McKellen, Orlando Bloom, Liv Tyler e Viggo Mortensen) e inizia una delle trilogia più grandi che la storia del cinema possa ricordare; la sua regia è ottima, la sceneggiatura non ha una lacuna (nonostante dimentichi qualcosa del libro), e le interpretazioni sono ottime. Wood è un piccolo grande Frodo Baggins, la sua interpretazione non ha una lacuna; Mortensen è un grande Aragorn, l'erede di Isildur, ultimo baluardo degli uomini con Liv Tyler (Arwen) innamorata persa; Bloom, invece da la prima grande prova di se interpretando l'elfo biondo platino di nome Legolas. Un grande film e l'inizio di una grande trilogia.
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