La maschera di scimmia

Lietta Tornabuoni

Con La maschera di scimmia, ispirato a un romanzo in versi della scritttice australiana Dorothy Porter, le cui opere sono state adattate per la radio, il teatro e ora il cinema, il coproduttore italiano Domenico Procacci della Fandango inaugura pure un'attività editoriale, pubblicando come primo titolo appunto il romanzo della Porter. Thriller complesso, flusso lirico, racconto sessuale di passione tra due donne, La maschera di scimmia racconta d'una poetessa di diciannove anni che scompare e viene poi ritrovata atrocemente uccisa; della giovane investigatrice privata incaricata del caso, che durante le indagini conosce la docente di poesia della vittima e se ne innamora, ricambiata; della poesia che nutre e turba l'esistenza dei personaggi con troppi interrogativi: a chi erano dedicate le poesie erotiche della vittima, quale legame c'era tra lei e i suoi poeti prediletti, chi affida versi minacciosi alla segreteria telefonica dell'investigatrice? I film australiani hanno spesso qualcosa di grande e dislocato, di molto singolare, nei paesaggi urbani o naturali, negli usi di vita, nelle caratteristiche fisiche degli attori. [...]

di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1961 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 3 Giugno 2001