Psycho |
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Un film di Gus Van Sant.
Con Julianne Moore, Vince Vaughn, Anne Heche, Viggo Mortensen.
continua»
Thriller,
durata 102 min.
- USA 1998.
MYMONETRO
Psycho
valutazione media:
2,89
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un piacevole divertissement
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| lunedì 28 luglio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Non è un film negativo in sé, anzi sa coinvolgere, appassionare, terrorizzare, ma perché?... Beh credo che ciò, almeno in parte, sia legato al fatto che la pellicola di Van Sant non è un remake, ma una copia esatta dell’originale Hitchcockiano, solo a colori e, ovviamente, con attori diversi. Eppure il gusto del rifacimento non è fine a se stesso e il regista dimostra di saper abilmente orchestrare la propria creatività visiva e cinefila, addomesticandola ad un silenzioso tributo al maestro, eppure, nel contempo, permettendole di esprimersi liberamente in tutti quegli infinitesimi particolari, che distinguono la pellicola dall’originale. Van Sant può così giocare sui colori, i riflessi, le gradazioni, le sfumature, senza aggiungere nulla di nuovo, ma rivelando la propria vena creativa e un acuto amore per l’immagine e la sua composizione. Buono anche il lavoro di Danny Elfman, che rimaneggia l’originale partitura di Bernard Herrman con minime manipolazioni. Ripeto: un progetto che non aggiunge nulla al capolavoro di Hitchcock, ma che lo rivisita intelligentemente, concentrandosi sull’aspetto visivo delle gradazioni tonali con notevole acutezza e sfoggio di virtuosismo. Non all’altezza dell’originale, certo, ma un piacevole gioco per lo spettatore cinefilo, sfidato a scovare le minime differenze nelle inquadrature e nei dialoghi (nei quali spicca l’aggiunta di un leggero sottotesto di omosessualità nel personaggio di Norman Bates). Unico elemento negativo: attori, ovviamente, non all’altezza degli originali interpreti (specie nel Norman di Vaughn, capace di assumere, nelle sue movenze alla Frankestein, un atteggiamento tra il grottesco e il patetico, che, se da un lato fa rimpiangere l’inimitabile Perkins, dall’altro offre al personaggio un’umanità tale, che si arriva quasi ad avere pietà per lui). Per gli spettatori giovani è meglio l’originale, per gli appassionati cinefili è un curioso e piacevole divertissement da vedere.
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